Piano Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione (GPP): in cosa consiste

da | Feb 12, 2018 | Ambiente | 0 commenti

Il rispetto dell’ambiente non riguarda solo noi cittadini, ai quali viene richiesto, ad esempio, di effettuare una raccolta differenziata efficace, ma anche alle amministrazioni pubbliche, locali o nazionali, che dovrebbero dare il famoso buon esempio.

L’impegno di queste ultime si concretizza attraverso l’applicazione del cosiddetto Piano Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione, in inglese Green Public Procurement.

Vediamo insieme di cosa si tratta e cosa prevede questo importante vademecum.

Piano Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione: genesi

Nel 2003 la Commissione Europea ha dichiarato di voler spingere gli Stati membri a dotarsi di “piani d’azione accessibili al pubblico per l’integrazione delle esigenze ambientali negli appalti pubblici”, emanando delle Linee Guida specifiche per la redazione dei Piani d’Azione Nazionali sul GPP.

In Italia queste linee guida sono confluite all’interno della legge 27 dicembre 2006 n. 296, la Finanziaria 2007, che prevedeva l’attuazione di un “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione”, indicando categorie merceologiche e obiettivi.

Un primo passo verso un Piano Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione, adottato con il Decreto Interministeriale dell’11 aprile 2008 (G.U. n. 107 dell’8 maggio 2008) e aggiornato con il Decreto 10 aprile 2013 (G.U. n. 102 del 3 maggio 2013).

Piano Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione: definizione ed obiettivi

La Commissione Europea così definisce il GPP, o Acquisti Verdi della Pubblica Amministrazione:

“Il GPP è l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”

In poche parole, con il Piano Acquisti Verdi si intende introdurre all’interno della Pubblica Amministrazione dei criteri di selezione delle forniture e dei fornitori più sostenibili, con una attenzione rivolta anche all’innovazione tecnologica.

Gli obiettivi principali del Piano d’azione sono i seguenti, secondo quanto riportato dal sito del Ministero dell’Ambiente con questa breve infografica.

Il Piano Acquisti Verdi della Pubblica Amministrazione è finalizzato al raggiungimento di alcuni macro-obiettivi, che indichiamo di seguito:

  1. riduzione dell’uso delle risorse naturali;
  2. sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con fonti rinnovabili;
  3. riduzione della produzione di rifiuti;
  4. riduzione delle emissioni inquinanti;
  5. riduzione dei rischi ambientali.

Piano Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione: criteri ambientali minimi

Come abbiamo visto, il Piano Acquisti Verdi presuppone che la Pubblica Amministrazione proceda all’acquisto di beni e servizi seguendo dei criteri di selezione orientati a ridurre l’impatto ambientale e l’impronta ecologica.

Il Ministero dell’Ambiente ha, quindi, delineato i cosiddetti Criteri Ambientali Minimi, per fornire alla PA linee guida precise da seguire, relative alle seguenti categorie merceologiche:

  • arredi;
  • edilizia;
  • gestione dei rifiuti urbani e assimilati;
  • servizi urbani e al territorio;
  • servizi energetici;
  • elettronica;
  • prodotti tessili e calzature;
  • cancelleria;
  • ristorazione;
  • servizi di gestione degli edifici;
  • trasporti.

Seguendo questi criteri, negli anni la PA ha, ad esempio, aumentato la percentuale di carta riciclata, l’impiego di auto e veicoli elettrici, ibridi e/o alimentati con gas naturali, l’acquisto di pneumatici ricostruiti, la digitalizzazione dei documenti, per favorire la loro dematerializzazione, tanto per segnalarne alcuni.

I Criteri Ambientali Minimi si applicano, ovviamente, anche alle gare d’appalto, alla scelta dei fornitori, e non solo ai beni e servizi acquistati, offrendo anche dei vantaggi alle offerte provenienti da aziende in possesso di certificazioni energetiche.

Conclusioni

Dal 2008 ad oggi il transato green è aumentato considerevolmente, rendendo la Pubblica amministrazione più verde e sostenibile.

C’è ancora molto da fare, ma la strada del rispetto per l’ambiente è stata imboccata, e possiamo sperare in un futuro sempre più sostenibile.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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