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Diverticolite: cosa mangiare e quali cibi evitare

da | Ott 8, 2025 | Gastroenterologia, Sanità Integrativa

La diverticolite, o più correttamente malattia diverticolare, è una condizione estremamente comune, soprattutto dopo i 50 anni, ma ancora oggi è spesso oggetto di fraintendimenti e consigli superati.  

Per approfondire, invitiamo a consultare il nostro articolo Diverticoli: cause, sintomi, diagnosi, cura.

Per una gestione corretta, per migliorare la qualità della vita e, soprattutto, per prevenire le complicanze che possono renderla una patologia seria, è quindi necessario conoscerla, concentrandosi in particolare sugli aspetti relativi all’alimentazione.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cosa mangiare e quali cibi evitare in caso di diverticolite.

Cosa sono i diverticoli e la diverticolosi?

I diverticoli sono piccole estroflessioni, simili a sacchetti, che si formano sulla parete del colon. Per usare un’analogia efficace, possiamo immaginarli come la camera d’aria di un vecchio pallone di cuoio che, a causa della pressione interna, fuoriesce dalle cuciture nei punti di minor resistenza

Questo accade perché un aumento della pressione all’interno del colon, spesso legato a una dieta povera di fibre e alla stitichezza, spinge la mucosa interna attraverso i punti più deboli della parete muscolare

La semplice presenza di questi diverticoli è definita diverticolosi. Come sottolineato dalla Linea Guida dell’Istituto Superiore di Sanità, si tratta di una condizione clinica molto comune che, nella stragrande maggioranza dei casi, rimane completamente asintomatica per tutta la vita.

Dalla diverticolosi alla diverticolite: le differenze chiave

È cruciale distinguere la diverticolosi dalla diverticolite. Mentre la prima indica solo la presenza dei diverticoli, la seconda è una sua complicanza e si verifica quando uno o più di questi diverticoli si infiammano e/o si infettano. 

Ricordiamo, infatti, che il suffisso “-ite” impiegato in medicina indica una infiammazione (prostatite, epatite, congiuntivite, ecc…).

Contrariamente a quanto si possa pensare, l’evoluzione verso un quadro infiammatorio non è la norma. Uno studio pubblicato nel 2013 ha evidenziato che solo una piccola percentuale di pazienti con diverticolosi (il 4,3% in un periodo di 11 anni) sviluppa effettivamente un episodio di diverticolite. Quest’ultima, tuttavia, è una condizione che richiede sempre un’attenta valutazione medica.

Perché si formano i diverticoli e perché si infiammano? Il ruolo dell’alimentazione

Secondo le linee guida, è possibile agire su diversi aspetti dello stile di vita per ridurre la probabilità di sviluppare i diverticoli, che coinvolgono anche l’alimentazione.

Una dieta bilanciata, con un adeguato consumo di alimenti integrali, frutta e verdura, ricca di fibre, è associata a un minor rischio.

Una volta che i diverticoli si sono formati, altri fattori possono aumentare il rischio che questi si infiammino, portando a un episodio di diverticolite acuta. 

Per quanto concerne l’alimentazione, secondo quanto riportato dal Manuale MSD, esiste una correlazione diretta tra il consumo di carne rossa e l’aumento dell’incidenza di diverticolite.

Alimentazione e diverticolite: la guida completa

La gestione nutrizionale è il cardine del trattamento della malattia diverticolare, ma è fondamentale capire che non esiste una singola “dieta per la diverticolite”

Le raccomandazioni, infatti, si invertono a seconda che si stia affrontando un’infiammazione acuta o si lavori sulla prevenzione a lungo termine.

Cosa mangiare durante la fase acuta della diverticolite

Durante un attacco di diverticolite acuta, l’obiettivo primario è mettere l’intestino “a riposo” per ridurre l’infiammazione. Come indicato dal CEMAD – Centro Malattie Apparato Digerente e dal già citato Manuale MSD, l’approccio è sequenziale:

  1. Fase Iniziale (massima infiammazione): nei primi 2-3 giorni, è raccomandato il digiuno o una dieta liquida chiara (brodo, tè, acqua, succhi di frutta senza polpa). Questo permette al colon di riposare e all’infiammazione di iniziare a placarsi.
  2. Fase di Recupero (post-acuta): una volta che il dolore scompare, si possono reintrodurre gradualmente gli alimenti, iniziando con una dieta a basso contenuto di fibre (riso bianco, pasta non integrale, pane bianco, patate senza buccia, carne e pesce magri). Questo approccio evita di sovraccaricare il colon mentre sta guarendo.

Cosa mangiare in fase di remissione e per la prevenzione

Una volta superata la fase acuta, la strategia dietetica a lungo termine si inverte completamente. Per chi ha una diverticolosi o è in remissione da una diverticolite, si raccomanda una dieta ricca di fibre.

L’obiettivo è mantenere le feci morbide e voluminose, facilitando un transito intestinale regolare. Questo aiuta a pulire i diverticoli, riducendo il ristagno di materiale fecale e prevenendo future infiammazioni. 

Gli alimenti da privilegiare includono:

  • Cereali e derivati: pane integrale, pasta integrale, avena, orzo.
  • Frutta e Verdura: mele, pere, broccoli, carote (privilegiando il consumo con la buccia, se ben lavata).
  • Legumi: fagioli, lenticchie, ceci.

È fondamentale, inoltre, aumentare l’apporto di liquidi (acqua) in modo proporzionale all’aumento delle fibre per evitare l’effetto opposto, ovvero la stipsi.

Cibi da evitare e miti da sfatare

Intorno alla dieta per la diverticolosi – che abbiamo spiegato non esistere in senso assoluto – circolano ancora oggi molte convinzioni errate

Le raccomandazioni sono cambiate nel tempo grazie a nuove e più solide evidenze scientifiche, ed è essenziale seguire consigli basati su studi recenti e non su credenze superate.

Alimenti da limitare per una buona salute intestinale

La comunità medica concorda sul fatto che un consumo eccessivo di alcuni alimenti può aumentare il rischio di infiammazione

Nello specifico, si consiglia di moderare:

  • Carne rossa: esiste una correlazione diretta tra il suo consumo e l’incidenza di diverticolite.
  • Grassi e zuccheri raffinati: limitarli è una buona pratica per la salute intestinale generale e per ridurre i fattori di rischio come l’obesità.

Noci, semi e popcorn: è davvero necessario evitarli?

Uno dei miti più diffusi e radicati è che le persone con diverticoli debbano evitare noci, semi, mais e popcorn per il timore che piccoli frammenti possano incastrarsi nei diverticoli e causare un’infiammazione

Questa credenza è stata smentita da tutte le fonti scientifiche più autorevoli.

  • le linee guida ISS afferma chiaramente che “non c’è bisogno di evitare semi, frutta secca, mais e la buccia della frutta”;
  • il Manuale MSD conferma questa posizione, dichiarando che “Non vi è alcuna associazione” tra il consumo di questi alimenti e lo sviluppo di diverticolite;
  • la CEMAD rinforza ulteriormente il concetto, chiarendo che “ci sono studi prospettici che invece dimostrano non esserci relazione tra i semi nella dieta e il rischio di diverticoli”.

Il consiglio ai pazienti è chiaro: non solo non è necessario evitare questi alimenti, ma il loro contenuto di fibre può essere benefico per la salute intestinale a lungo termine. L’importante è, come sempre, la moderazione e l’ascolto del proprio corpo.

Il percorso di gestione della malattia diverticolare parte dalla comprensione delle sue diverse facce – dalla comune diverticolosi alla più seria diverticolite – e prosegue con l’adozione di uno stile di vita protettivo

Richiede un cambio di rotta nutrizionale drastico durante le fasi acute e un impegno costante nella prevenzione a lungo termine, basato su una dieta ricca di fibre. In definitiva, la malattia diverticolare è una condizione ampiamente gestibile, in cui la conoscenza e le scelte proattive e basate sull’evidenza scientifica sono gli strumenti più potenti a disposizione del paziente.

Per approfondire, consigliamo la visione di questa intervista al Prof. Antonio Gasbarrini (Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche della Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS).

Domande Frequenti (FAQ)

1. Qual è la differenza tra la dieta nella fase acuta (crisi) e la dieta di mantenimento?

Le due diete sono opposte. Nella fase acuta di diverticolite, l’obiettivo è mettere a riposo l’intestino con una dieta povera di fibre (o liquida/digiuno). Nella fase di mantenimento (o nella diverticolosi asintomatica), si raccomanda invece una dieta ricca di fibre per prevenire le recidive, favorire la regolarità intestinale e “pulire” i diverticoli.

2. Qual è l’obiettivo principale della dieta durante un attacco di diverticolite?

L’obiettivo primario durante un attacco di diverticolite acuta è mettere a riposo l’intestino per ridurre l’infiammazione. Nelle forme più severe, questo può richiedere il digiuno e l’idratazione per via endovenosa in ambito ospedaliero. Per i casi più lievi, si inizia con una dieta liquida per poi passare a cibi a basso contenuto di fibre.

3. Quanto tempo devo seguire la dieta liquida o a basso residuo dopo un attacco?

Per una diverticolite lieve, le fonti suggeriscono di seguire una dieta liquida per 2-3 giorni, per poi introdurre cibi a basso contenuto di fibre man mano che il dolore si attenua. Non viene specificata una durata fissa, poiché la transizione dipende dalla risoluzione dei sintomi e deve essere graduale.

4. Quando posso reintrodurre le fibre nella mia dieta?

Le fibre possono essere reintrodotte una volta che l’episodio acuto di diverticolite si è risolto e i sintomi sono terminati. È importante che l’aumento dell’apporto di fibre avvenga in modo graduale, per minimizzare il rischio di gonfiore e flatulenza.

5. Quali sono le migliori fonti di fibra da privilegiare (solubile o insolubile)?

È da preferire un’integrazione di fibre solubili, come la metilcellulosa o lo psillio, in quanto le fibre alimentari (spesso insolubili) possono essere meno tollerate, più irritanti e maggiormente fermentabili. In generale, si raccomanda una dieta bilanciata con frutta, verdura e cereali integrali.

6. Quali sono i cibi ricchi di fibra da evitare nella fase acuta?

Durante la fase acuta, è necessario seguire una dieta povera di fibre (o a basso residuo) per far riposare l’intestino. Di conseguenza, tutti gli alimenti ad alto contenuto di fibre (come cereali integrali, frutta e verdura cruda, legumi) devono essere evitati fino alla risoluzione dei sintomi.

7. È vero che semi, noci e popcorn devono essere sempre evitati?

No, si tratta di una credenza superata. Le fonti indicano chiaramente che non è necessario evitare semi, frutta secca, mais o popcorn. Le evidenze scientifiche attuali non hanno trovato alcuna associazione tra il consumo di questi alimenti e lo sviluppo o le complicanze della malattia diverticolare.

8. L’idratazione è importante? Quanto dovrei bere al giorno?

Sì, l’idratazione è fondamentale, specialmente quando si segue una dieta ricca di fibre. Le fibre necessitano di acqua per aumentare la massa fecale e favorire la regolarità. Si raccomanda di bere almeno 1,5-2 litri di liquidi al giorno.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.