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Clisma opaco: a cosa serve e come si esegue

da | Mar 1, 2019 | Esami, Sanità Integrativa | 0 commenti

Nella vita capita di doversi sottoporre ad esami clinici e diagnostici di varia natura, alcuni più noti – come la TAC e la risonanza magnetica – altri meno, che ci costringono a effettuare ricerche online per acquisire maggiori informazioni a riguardo. Rientra in questa seconda categoria il clisma opaco.

A primo impatto questo termine non accende nessuna lampadina nel cervello, ma se ci si rifletta un secondo c’è un indizio facile da cogliere: la parola “clisma”.

Beh, se è vero che di rado ci si sottopone a un clisma opaco, è più facile che si debba fare ricorso a un clistere, altrimenti detto anche enteroclisma.

La parola clisma, infatti, deriva dal greco “κλύσμα -ατος”, che significa lavanda. Adesso dovrebbe essere più chiaro intuire cos’è un clisma opaco.

Ma approfondiamo insieme.

Cos’è il clisma opaco

Il clisma opaco è una procedura medica, nello specifico un esame radiologico del segmento terminale dell’intestino, quindi il colon, il sigma e il retto.

In poche parole, è una radiografia dell’intestino.

Viene prescritto per diagnosticare eventuali patologie del tratto terminale dell’intestino, come:

  • colite;
  • malattia di Hirschsprung;
  • occlusione intestinale;
  • diarrea frequente;
  • polipi;
  • neoplasie;
  • diverticoli.

Vediamo, ora, come si esegue il clisma opaco.

Clisma opaco: come si esegue

Il clisma opaco è, come accennato, un esame radiologico, da effettuare tramite l’impiego di un mezzo di contrasto che, attraverso il retto, riempie il colon.

La presenza del liquido di contrasto – solitamente bario – consente di visualizzare in modo accurato il colon nella sua interezza.

Il medico che esegue l’esame inserisce una sonda all’interno del retto, per circa 10 centimetri, collegata a un sacca contenente il mezzo di contrasto.

Quest’ultimo viene iniettato lentamente all’interno dell’intestino, fino a raggiungere il colon.

Per consentire al liquido di coprire l’intera superficie dell’organo, il paziente dovrà effettuare dei piccoli spostamenti, posizionandosi prima su un fianco, poi sull’altro.

preparazione all’esame

Il clisma opaco è un esame che interessa l’intestino, per questo motivo è necessario effettuare una preparazione specifica prima dell’esecuzione.

Cosa bisogna fare?

  • Effettuare una accurata pulizia dell’intestino, tramite l’impiego di un clistere. In caso di stitichezza appurata, si richiede nei due giorni precedenti di assumere degli integratori, solitamente sale inglese o magnesio.
  • La mattina del giorno prima dell’esame si prescrive l’assunzione di un lassativo – ovviamente su indicazione del medico – e una dieta particolare, senza grassi e ipocalorica.
  • Durante la giornata del giorno prima dell’esame si prescrive l’assunzione di un farmaco lassativo, solitamente in polvere da diluire in acqua.
  • Consumare una cena leggere, senza prodotti confezionati, zuccherati e bibite gassate.
  • Il giorno dell’esame bisogna presentarsi a digiuno.

Il clisma opaco non è un esame pericoloso, né doloroso, ma risulta fastidioso. Dura circa 20-40 minuti, in media.

Se sei un iscritto/a, il Fondo FASDA provvede al pagamento delle spese per sostenute per effettuare questo esame, che rientra nelle prestazioni di alta diagnostica radiologica (esami stratigrafici e contrastografici) (”anche digitale”).

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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