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Pubblicato il Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e favorevoli

da | Mag 3, 2019 | Ambiente | 0 commenti

In una nota pubblicata lo scorso 18 aprile il Ministero dell’Ambiente ha comunicato la pubblicazione online della prima edizione del “Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli”.

Si tratta di un documento, sviluppato dalla Direzione generale per lo Sviluppo sostenibile del Ministero – in collaborazione con ISPRA, ISTAT, Banca d’Italia e altri ministeri –  da aggiornare ogni anno, entro il 30 giugno, così come previsto dall’art. 68 della Legge del 28 dicembre 2015, n. 221.

L’obiettivo è quello di mappare questi sussidi, sia quelli favorevoli per l’ambiente sia quelli dannosi, per intervenire in modo puntuale, eliminando i secondi e incentivando i primi.

Purtroppo, nonostante le indicazioni di legge, il catalogo attualmente reso disponibile e consultabile online è relativo all’anno 2016.

Per visualizzarlo, clicca qui.

All’interno del documento sono indicati i sussidi previsti per ciò che concerne le politiche ambientali o che hanno ricadute sull’ambiente.

Rientrano in questa categoria gli incentivi, le agevolazioni, i finanziamenti agevolati e le esenzioni da tributi direttamente finalizzati alla tutela dell’ambiente.

Il Catalogo suddivide i sussidi in due categorie:

  1. sussidi diretti (leggi di spesa);
  2. spese fiscali (o sussidi indiretti).

Ad oggi, non esiste una definizione univoca di Sussidio Ambientalmente Dannoso (SAD) o di Sussidio Ambientalmente Favorevole (SAF), ma è evidente che l’impegno sia rivolto principalmente alla rimozione dei primi, con particolare attenzione rivolta a quelli rivolti ai combustibili fossili.

Stando a quanto contenuto nel “Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli” pubblicato, che ricordiamo riferirsi all’anno 2016, appare evidente la difficoltà di stimare in modo univoco il valore dei sussidi erogati a livello globale.

Infatti, OCSE, FMI, IEA e GSI restituiscono cifre molto diverse e distanti tra loro. Questo è dovuto proprio all’assenza di una definizione di sussidio univoca.

Come si determina un sussidio ambientalmente dannoso (SAD)

Come già visto, non esiste una definizione univoca di sussidio, assenza che crea non pochi problemi di calcolo e di allineamento delle policy da adottare.

Quando si parla di sussidio ambientalmente dannoso si fa riferimento al

“risultato di un’azione di governo che conferisce un vantaggio a consumatori o produttori in modo da compensarne il reddito o ridurne i costi ma, così facendo, allontanandosi da pratiche ambientali consolidate”.

Questa, al momento, risulta essere la definizione più diffusa e condivisa.

Non è così chiara e immediata, vero?

Secondo l’OCSE, è da considerare ambientalmente dannoso quel sussidio che aumenta i livelli di produzione tramite il maggior utilizzo della risorsa naturale con un conseguente aumento del livello dei rifiuti, inquinamento e dello sfruttamento della risorsa naturale.

Quindi, se il sussidio viene impiegato per aumentare la produzione, ma così facendo provoca il consumo di risorse naturali e l’aumento dei rifiuti, è da considerarsi ambientalmente dannoso.

I combustibili fossili rientrano in questa categoria.

Come si determina un sussidio ambientalmente favorevole (SAF)

Anche la definizione di sussidio ambientalmente favorevole risulta di difficile elaborazione, perché manca una linea univoca da adottare.

In generale, va considerato ambientalmente favorevole qualunque sussidio che consente di ridurre l’impatto negativo sull’ambiente.

Per questo motivo, l’OCSE ha suddiviso i SAF in 4 categorie:

  • sussidi energetici legati a fonti rinnovabili;
  • sussidi ai trasporti non legati ai combustibili fossili;
  • sussidi che riducono l’inquinamento;
  • sussidi legati alle risorse naturali.

I dati sull’Italia

I dati contenuti nel Catalogo dei Sussidi Ambientalmente Dannosi e dei Sussidi Ambientalmente Favorevoli ci forniscono alcune informazioni molto interessanti – seppur relative al 2016.

I sussidi sono stati, infatti, divisi in SAD, SAF, SAN (neutri) e Incerto.

Ecco la tabella di sintesi, divisa in 6 capitoli:

  1. Agricoltura;
  2. Energia;
  3. Trasporto;
  4. Altri sussidi:
  5. Iva al 4%;
  6. Iva al 10%.
sussidi dannosi e favorevoli per l ambiente

Il saldo non è positivo. I sussidi dannosi, infatti, risultano superiori a quelli positivi, con un dato relativo a neutri e incerto che lascia non pochi dubbi.

I sussidi verso fonti fossili – stimati da Legambiente in 18,8 miliardi di euro nel solo 2017 – sono al centro del dibattito politico ormai da tempo, e rendono urgente un intervento in tal senso.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.