Il 20% degli ultra 64enni soffre di un deficit uditivo

da | Mar 31, 2022 | Otorinolaringoiatria, Sanità Integrativa | 0 commenti

In occasione della Giornata Mondiale dell’udito 2022, promossa dall’OMS e svoltasi lo scorso 3 marzo, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato i dati raccolti nell’ambito della sorveglianza PASSI d’Argento, dedicata alla popolazione anziana, dai quali emerge che il 20% degli ultra 64enni intervistati riferisce un deficit dell’udito e meno del 6% supera questa difficoltà facendo ricorso all’apparecchio acustico.  

Il progetto PASSI d’Argento stima la prevalenza di ultra 65enni con “deficit” della funzionalità uditiva, ovvero chi dichiara di non sentire bene o di sentire bene solo indossando un apparecchio acustico, e, fra questi, di coloro che fanno “ricorso ad ausilio acustico” e di chi invece resta con “problema di udito” non corretto o non correggibile con alcun ausilio, che vive la quotidianità nella difficoltà di fare quattro chiacchiere con altre persone.

Agli intervistati viene posta una semplice domanda, “Sente bene da poter fare quattro chiacchiere con qualcuno?”, offrendo loro tre possibili risposte

  1. si, abbastanza; 
  2. si, solo se indosso l’apparecchio acustico;
  3. no, non sento bene.

Obiettivo dell’indagine – basata sui dati raccolti nel periodo 2017-2020 – consiste nell’effettuare una stima della prevalenza di ultra 65enni con un deficit della funzionalità uditiva e capire in che modo questo influisce sullo stato di salute generale e sulla quotidianità.

Vediamo cosa è emerso dalla sorveglianza PASSI d’Argento e qual è la condizione di salute uditiva degli anziani in Italia

Diffusione dell’ipoacusia nella popolazione anziana in Italia

Come illustrato nell’introduzione, l’indagine si è concentrata sui deficit uditivi dei soggetti anziani intervistati, ponendo loro una domanda alla quale rispondere in uno dei tre modi proposti. 

Analizzando le risposte, i ricercatori hanno potuto acquisire i seguenti dati sulla diffusione dell’ipoacusia, ovvero la perdita dell’udito parziale e/o totale, nella popolazione anziana

  • fra gli ultra 64enni residenti in Italia complessivamente il 20% riferisce un deficit dell’udito;
  • meno del 6% supera questa difficoltà facendo ricorso all’apparecchio acustico;
  • il restante 14% non fa ricorso ad alcun ausilio e rimane con un problema uditivo;
  • il deficit uditivo coinvolge ugualmente uomini e donne (20% in entrambi);
  • aumenta all’avanzare dell’età, interessando il 47% degli ultra 85enni;
  • è più diffuso nelle regioni meridionali (25% vs 20% del Centro e 17% del Nord);
  • dal punto di vista socio-economico, il deficit uditivo coinvolge in misura maggiore le persone economicamente più svantaggiate (30% vs 16% di chi non ha difficoltà economiche) e meno istruite (26% vs 14% di persone con livello di istruzione più elevato).
deficit uditivo anziani italia

Tirando le somme dei dati raccolti il sistema PASSI d’Argento ha delineato il seguente quadro generale. 

“La quota di persone con problemi di udito (non corretto o non correggibile) che vive dunque nella quotidianità la difficoltà di fare anche solo quattro chiacchiere con qualcuno, mediamente pari al 14%, coinvolge in egual misura uomini e donne, è pari al 7% fra i 65-74 anni e sale al 34% tra gli ultra 85enni, coinvolge il 24% delle persone con difficoltà economiche (vs 11% di chi non ne ha) e il 20% delle persone con basso livello di istruzione (vs 9% fra le persone più istruite).”

Qualità della vita degli anziani con deficit uditivo

Secondo quanto riportato dall’ISS, la qualità della vita e la salute generale degli anziani affetti da deficit dell’udito è peggiore rispetto a chi non soffre di questa condizione.

Infatti, in questo gruppo di persone si registra una maggiore prevalenza di: 

  • sintomi depressivi (26% vs 13% del resto della popolazione);
  • cadute (l’11% è caduto nei 30 giorni precedenti l’intervista vs l’8% del resto della popolazione);
  • isolamento sociale (il 42% riferisce che in una settimana normale non incontra né parla con nessuno vs il 18% del resto della popolazione).
deficit uditivo anziani italia_1

Per quanto riguarda l’accesso ai servizi sanitari (servizi della ASL o medico di medicina generale) 1 anziano su 2 con problemi uditivi ha dichiarato di avere difficoltà nel raggiungere i servizi della ASL o il medico di famiglia, quota che scende invece a 1 su 5 tra chi non dichiara deficit uditivi.

“È importante che le condizioni di accesso ai servizi sanitari siano garantite e non dipendenti dalla capacità o autonomia economica delle persone con 65 anni e più.”

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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