L’epidemia di nuovo coronavirus ha messo in ginocchio il nostro Paese, dal punto di vista sanitario, economico e sociale, esponendo migliaia di lavoratori a rischi costanti.
Ci riferiamo, è evidente, al personale medico sanitario, alle forze dell’ordine, ma anche ai nostri iscritti, ai quali va il nostro ringraziamento sincero e profondo.
Per loro, infatti, abbiamo predisposto, in collaborazione con UniSalute, ulteriori coperture assicurative che rappresentano garanzie aggiuntive a quelle già in corso, vale a dire:
- Diaria per COVID-19
- Teleconsulto medico COVID-19;
- Videoconsulto specialistico.
In questo scenario nefasto e critico, però, è possibile intravedere un effetto collaterale positivo.
Infatti, stando ai dati rilevati dall’ISPRA, nel primo trimestre 2020 – ovvero nel periodo in cui si è diffuso il virus – le emissioni di gas serra nel nostro Paese si sono ridotte del 5-7%.
Approfondiamo insieme.
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emissione di gas serra: Le stime dell’ISPRA
Le percentuali indicate prima sono da considerarsi solo delle stime, seppur molto verosimili, come specificato dalla stessa ISPRA all’interno del comunicato stampa.
“Nel primo trimestre del 2020, a causa delle restrizioni alla mobilità dovute al COVID-19 su tutto il territorio nazionale, ci si attende una consistente riduzione delle emissioni di gas serra a livello nazionale; pur in assenza di dati consolidati, la stima è che nel primo trimestre del 2020 le emissioni sul territorio nazionale saranno inferiori del 5-7% rispetto a quelle dello stesso trimestre del 2019.”
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“Pur in assenza di dati consolidati”, come recita il comunicato, ci si attende una contrazione delle emissioni di gas serra sul territorio nazionale di circa il 5-7% rispetto al primo trimestre del 2019.
Le ragioni di questo calo
Non è difficile immaginare a cosa sia dovuto un possibile calo di questa portata delle emissioni di gas serra nel nostro Paese nel corso dei mesi di gennaio, febbraio e marzo.
In effetti, in seguito alle restrizioni introdotte per contrastare l’avanzata del virus, la stragrande maggioranza dei cittadini italiani è rimasta a casa, le aziende hanno chiuso uffici e stabilimenti, gli esercizi commerciali hanno abbassato la saracinesca, generando una riduzione sostanziale dei consumi e degli spostamenti.
Infatti, il calo del 5-7% stimato dall’ISPRA è attribuito principalmente a due fonti:
- trasporto pubblico e privato;
- riscaldamento.
Purtroppo, come specifica ISPRA nel comunicato stampa, questa riduzione
“non contribuisce alla soluzione del problema dei cambiamenti climatici, che ha invece necessità di modifiche strutturali, tecnologiche e comportamentali che riducano al minimo le emissioni di gas serra nel medio e lungo periodo”.