Epiluminescenza dei nei (o dermatoscopia): come si svolge

da | Mar 15, 2019 | Dermatologia, Sanità Integrativa | 0 commenti

Tra le più significative innovazioni diagnostiche nel panorama della dermatologia moderna si distingue, senza dubbio, l’epiluminescenza dei nei, una tecnica avanzata che permette una valutazione dettagliata dei nei cutanei, consentendo una diagnosi precoce e accurata di varie patologie, compreso il melanoma, il più pericoloso dei tumori della pelle. 

Questa metodologia, conosciuta anche come dermatoscopia, ha dimostrato di essere un prezioso strumento per i dermatologi nel valutare la salute della pelle dei loro pazienti. 

Attraverso l’uso di strumentazione sofisticata e tecniche specializzate, l’epiluminescenza dei nei offre una finestra senza precedenti nel mondo microscopico dei nevi, consentendo una visione dettagliata delle loro caratteristiche strutturali e pigmentate.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è, a cosa serve e come si esegue l’epiluminescenza dei nei.

Cos’è l’epiluminescenza dei nei

L’epiluminescenza dei nei, anche conosciuta come dermoscopia o dermatoscopia, o più comunemente mappatura dei nei, è una tecnica di imaging non invasiva utilizzata per esaminare in dettaglio i nei (o nevi) della pelle, al fine di rilevare eventuali segni di cancro della pelle, come il melanoma

Questa tecnica fornisce informazioni più dettagliate rispetto all’esame visivo tradizionale della pelle, che rappresenta, comunque, il primo step di una visita dermatologica.

L’osservazione dermatologica in epiluminescenza è uno strumento prezioso nella pratica clinica dermatologica, poiché consente una valutazione accurata delle lesioni della cute, consentendo una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo delle condizioni cutanee, compresi i tumori della pelle.

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Epiluminescenza nei: a cosa serve?

Come spiegato, la dermoscopia è un procedimento utilizzato per registrare e monitorare nel tempo i nei presenti sulla superficie della pelle di un individuo. 

Ma a cosa serve la mappatura dei nei, nello specifico? Questa pratica ha principalmente due scopi:

  • identificazione dei cambiamenti: consente di registrare la posizione, le dimensioni, la forma e altre caratteristiche di ciascun neo sulla pelle di una persona. Questo permette di rilevare eventuali cambiamenti nei nei esistenti, come l’ingrandimento, il cambiamento di forma, il cambiamento di colore o la comparsa di sintomi come prurito o sanguinamento. Questi cambiamenti potrebbero indicare un rischio aumentato di cancro della pelle, come il melanoma;
  • monitoraggio dei rischi: questo esame è particolarmente importante per le persone con un alto rischio di sviluppare melanoma o altri tipi di tumori della pelle. Ad esempio, individui con un gran numero di nei (nevi atipici) o con una storia familiare di melanoma possono beneficiare del monitoraggio regolare dei loro nevi per identificare precocemente segni di potenziali problemi.

La mappatura dei nei viene solitamente eseguita da un dermatologo o da un professionista sanitario specializzato, che utilizza strumenti come la fotografia dermatoscopica per registrare accuratamente le caratteristiche di ciascun neo e per consentire un confronto nel tempo. 

Questo processo consente una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo di eventuali condizioni cutanee preoccupanti, contribuendo così alla prevenzione e alla gestione dei tumori della pelle.

Quando effettuare l’epiluminescenza dei nei

L’epiluminescenza dei nei può essere eseguita in diversi contesti, a seconda delle necessità del paziente e delle raccomandazioni del medico. 

Secondo quanto riportato sul sito Issalute, il medico tende a prescrivere questo esame in presenza dei seguenti fattori

  • numero elevato di nei: un elevato numero di nevi sulla pelle, soprattutto se associato a nevi atipici o a un precedente caso personale di melanoma, aumenta il rischio di sviluppare tumori cutanei. L’epiluminescenza dei nei può essere raccomandata per monitorare attentamente l’evoluzione di questi nevi nel tempo e identificare precocemente eventuali segni di cancro della pelle;
  • caratteristiche particolari della cute, come carnagione chiara: le persone con carnagione chiara hanno una maggiore suscettibilità ai danni causati dai raggi ultravioletti del sole, aumentando così il rischio di sviluppare tumori della pelle, inclusi il melanoma. La dermoscopia può essere utile per identificare e monitorare attentamente i cambiamenti nei nevi in individui con carnagione chiara;
  • prolungate esposizioni al sole e/o scottature: le esposizioni ripetute e prolungate al sole, soprattutto senza protezione adeguata, aumentano il rischio di danni alla pelle e lo sviluppo di tumori cutanei, compreso il melanoma. Questo esame può essere raccomandato per individui che hanno avuto una storia di esposizioni solari intense o scottature, al fine di monitorare attentamente i loro nevi per eventuali segni di cambiamenti sospetti;
  • nei situati in zone esposte a traumi (piedi, mani, sotto il reggiseno o la cintura dei pantaloni, ecc.): i nevi situati in zone del corpo soggette a traumi meccanici, come piedi, mani o sotto il reggiseno, possono essere più suscettibili a danni fisici che potrebbero aumentare il rischio di trasformazione maligna. Pertanto, l’esame dermatoscopico dei nevi in queste aree può essere particolarmente importante per una valutazione accurata;
  • cambiamento di forma, colore o dimensioni di un neo: qualsiasi cambiamento nell’aspetto di un neo, come un cambiamento nella forma, nel colore o nelle dimensioni, può essere un segno di allarme di un possibile melanoma o di altre condizioni cutanee precancerose. La mappatura dei nei è utile per valutare in modo dettagliato tali cambiamenti e determinare se richiedono ulteriori indagini o trattamenti;
  • casi di melanoma in famiglia: la presenza di casi di melanoma nella famiglia può aumentare il rischio di sviluppare la malattia. Pertanto, le persone con una storia familiare di melanoma possono beneficiare di uno screening regolare dei loro nevi per identificare precocemente segni di potenziali problemi e per adottare misure preventive appropriate, come l’uso di protezione solare e il monitoraggio regolare dei cambiamenti cutanei.

In ogni caso, è importante consultare un medico o un dermatologo per determinare se è opportuno eseguire questo esame.

Come si svolge l’epiluminescenza dei nei

L’epiluminescenza dei nei è un esame relativamente semplice, strutturato sulle seguenti fasi:

  • preparazione del paziente: il paziente viene preparato per l’esame, spesso rimuovendo trucco, lozioni o creme dalla zona cutanea da esaminare. La pelle deve essere pulita e asciutta per ottenere risultati chiari;
  • utilizzo dello strumento: il dermatologo utilizza uno strumento chiamato dermatoscopio, simile ad una lente d’ingrandimento con una luce polarizzata, che consente di vedere i dettagli della pelle in modo più chiaro e ingrandito;
  • applicazione del mezzo di contatto (a volte): in alcuni casi, per ridurre la riflessione della luce e migliorare la visione dei dettagli, può essere applicato un gel trasparente o olio sulla pelle. Questo gel o olio aiuta a rendere la superficie della pelle più uniforme e può essere utile soprattutto in aree in cui la pelle è più irregolare;
  • esame del neo: il dermatologo esamina attentamente il neo utilizzando il dermatoscopio, osservando caratteristiche come colore, forma, dimensioni, bordi e altre strutture interne del neo;
  • identificazione dei pattern: durante l’esame, il medico cerca specifici “pattern” che possono indicare l’eventuale presenza di anomalie suggestive di cancro della pelle. Questi pattern includono il pattern a reticolo, a globuli, a chiazze e altri, che possono fornire indicazioni sullo stato del neo;
  • valutazione e registrazione delle caratteristiche: le caratteristiche del neo vengono valutate e registrate per eventuali confronti futuri. Queste informazioni possono includere fotografia della lesione, misurazioni delle dimensioni e osservazioni sulle caratteristiche dermatoscopiche;
  • decisione sul trattamento o il monitoraggio: sulla base dell’esame dermatoscopico e di altri fattori, come la storia clinica del paziente, il medico prende decisioni riguardanti il trattamento della lesione o il piano di monitoraggio nel tempo.

In generale, è un procedimento rapido e non invasivo che fornisce al medico una visione dettagliata delle lesioni cutanee, consentendo una diagnosi accurata e un trattamento tempestivo, se necessario.

Regola ABCDE

Abbiamo spiegato che il dermatologo analizza i nei del paziente e si concentra sulle loro caratteristiche al fine di individuare dei pattern, delle anomalie potenzialmente pericolose. 

Ad esempio, per l’individuazione del melanoma si utilizza un sistema denominato Regola ABCDE:

  • A di Asimmetria: un neo sospetto può essere asimmetrico, il che significa che le due metà del neo non corrispondono quando viene diviso in due parti uguali.
  • B di Bordi irregolari: i bordi di un neo sospetto possono essere sfumati, dentellati o irregolari anziché chiari e ben definiti.
  • C di Colore variabile: i nei sospetti di melanoma spesso presentano una variazione di colore all’interno della lesione. Ciò significa che il neo può avere tonalità diverse di marrone, nero, rosso, bianco o blu. Una colorazione non uniforme può essere un segno di allarme.
  • D di Diametro: i nei sospetti tendono ad essere più grandi di 6 millimetri di diametro, anche se un melanoma potrebbe anche essere più piccolo.
  • E di Evoluzione: ogni cambiamento nel neo esistente, come cambiamenti nella dimensione, forma, colore, prurito, sanguinamento o sensibilità, può essere un segno di melanoma.

Nonostante si tratti di un sistema adatto anche all’autovalutazione, è sempre opportuno segnalare al dermatologo ogni anomalia individuata per una indagine più approfondita.

Melanoma: uno dei tumori più diffusi oggi

Il melanoma cutaneo è un tipo di cancro della pelle che può diventare molto pericoloso perché tende a diffondersi ad altri organi del corpo.

Secondo i dati dell’Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia la stima dei melanomi, e dei decessi ad essi attribuiti si aggira attorno a 7.000 casi l’anno. 

Essendo molto diffuso, rappresenta una priorità per la salute pubblica.

È, infatti, il cancro la cui incidenza aumenta più rapidamente – sempre secondo i dati dell’Epicentro si stima, a livello mondiale, un aumento del 15% nell’ultimo decennio rispetto al precedente, con 100.000 nuovi casi l’anno – e non esistono progressi terapeutici reali.

Per fortuna, è possibile individuarlo grazie allo screening, che si basa sull’identificazione dei soggetti a rischio (vedremo tra poco quali sono i fattori di rischio) e sulla sorveglianza delle lesioni pigmentate, in particolare durante ogni visita medica.

L’altra priorità in materia di melanoma è l’educazione dei pazienti per migliorare le loro conoscenze sui rischi generati dalle esposizioni solari.

Educazione, screening e il ruolo del medico di base sono fondamentali.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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