A dieci anni di distanza dal primo rapporto, è stato di recente pubblicato il secondo studio europeo sull’alfabetizzazione sanitaria, che ha visto la partecipazione di ben 17 Paesi della regione europea dell’OMS.
Il livello di alfabetizzazione sanitaria rilevato varia a seconda del Paese interessato, con un livello di difficoltà dichiarato che oscilla tra il 25% ed il 72% degli intervistati. In Italia circa il 30% degli intervistati ha manifestato un rapporto problematico con la sanità, come vedremo più avanti.
Approfondiamo insieme i dati contenuti nello studio europeo “International Report on the Methodology, Results, and Recommendations of the European Health Literacy Population Survey 2019-2021” sul livello di alfabetizzazione sanitaria in Europa e in Italia.
Indice dei contenuti
Lo studio
Come accennato all’inizio, il primo studio europeo sull’alfabetizzazione sanitaria risale a 10 anni fa. All’epoca i Paesi dell’UE partecipanti furono solo otto, mentre il secondo studio ha potuto contare sui dati raccolti in 17 Paesi.
Nel dettaglio:
- Austria;
- Belgio;
- Bulgaria;
- Repubblica Ceca;
- Danimarca;
- Francia;
- Germania;
- Ungheria;
- Irlanda;
- Israele;
- Italia;
- Norvegia;
- Portogallo;
- Federazione Russa;
- Slovacchia;
- Slovenia;
- Svizzera.
Nel corso degli ultimi anni in Europa è cresciuto l’interesse nel misurare il grado di alfabetizzazione sanitaria nella popolazione adulta in relazione alla salute pubblica, alla prevenzione delle malattie e alla promozione della salute.
L’indagine condotta in Europa è stata poi replicata anche in altre nazioni, comprese quelle del continente asiatico, e tutti questi studi hanno dimostrato che l’alfabetizzazione sanitaria è limitata in una parte considerevole della popolazione generale.
Le difficoltà degli intervistati
Più nel dettaglio, lo studio si è concentrato sull’alfabetizzazione sanitaria generale e su tipi specifici di alfabetizzazione sanitaria come:
- l’alfabetizzazione sanitaria legata alla navigazione sul web;
- l’alfabetizzazione sanitaria relativa alla comunicazione con i medici;
- l’alfabetizzazione sanitaria digitale;
- l’alfabetizzazione sanitaria relativa alle vaccinazioni.
Ecco cosa è emerso dall’indagine su questi punti:
- alfabetizzazione sanitaria generale: un’ampia percentuale ha riscontrato difficoltà nel giudicare le diverse opzioni di trattamento farmaceutico o chirurgico, nell’utilizzare le informazioni dei media per prevenire le malattie e nel trovare informazioni su come gestire i problemi mentali;
- alfabetizzazione sanitaria sul web: i partecipanti hanno trovato molto difficile comprendere le informazioni sulle riforme sanitarie, giudicare l’idoneità dei servizi sanitari, scoprire i diritti dei pazienti e giudicare l’estensione della copertura assicurativa sanitaria;
- comunicazione con i medici: ottenere abbastanza tempo dai medici ed esprimere opinioni e preferenze personali sono stati perseguiti con maggiore difficoltà. Inoltre, è stato riscontrato che i partecipanti con una minore alfabetizzazione sanitaria hanno più contatti con medici di famiglia e servizi di emergenza;
- alfabetizzazione sanitaria digitale: è risultato essere difficile giudicare l’affidabilità delle informazioni, se le stesse vengono offerte con interessi commerciali e come utilizzare le informazioni per aiutare a risolvere un problema di salute;
- alfabetizzazione sanitaria sulle vaccinazioni: giudicare di quali vaccinazioni si abbia bisogno e trovare informazioni sulle vaccinazioni raccomandate sono stati percepiti come i compiti più difficili. Inoltre, una migliore alfabetizzazione sanitaria in materia di vaccinazione ha mostrato un effetto positivo sul comportamento vaccinale.
I fattori che influenzano il livello di alfabetizzazione sanitaria
Lo studio ha inoltre evidenziato la presenza di alcuni fattori e condizioni capaci di influenzare negativamente il livello di alfabetizzazione sanitaria nella popolazione.
Quali sono questi fattori?
- una cattiva condizione di salute auto-percepita;
- un basso status socio-economico;
- una condizione di indigenza finanziaria;
- un livello di istruzione non elevato;
- una minore percezione del proprio stato di salute;
- una minore attività fisica;
- un minor consumo di frutta e verdura.
Quindi, le condizioni socio-economiche e il livello di istruzione influenzano molto la capacità di acquisire e comprendere nozioni di tipo sanitario.
I risultati dell’Italia
Come anticipato nell’introduzione, lo studio ha evidenziato un livello di alfabetizzazione sanitaria in Italia alquanto scarso, soprattutto se comparato con la media degli altri Paesi coinvolti nello studio.
Su 3.500 intervistati, infatti, circa il 31% ha selezionato “molto difficile” o “difficile” alle domande del questionario, rispetto a una media dei 17 Paesi del 23%. Il 53% ha risposto “facile” e solo il 16% “molto facile”.
Queste risposte si traducono in un livello di alfabetizzazione sanitaria così distribuito:
- 23% inadeguato, contro una media degli altri Paesi del 13%;
- 35% problematico, contro il 32%;
- 34% sufficiente, contro il 40%;
- 9% eccellente, contro il 15%.
Data l’emergenza della pandemia COVID-19, l’Italia ha aggiunto 16 domande riguardanti le difficoltà nel reperire, comprendere, valutare e prendere decisioni in base alle informazioni sulla salute disponibili, da cui è emerso che il 6% ha risposto “molto difficile”, il 25% “difficile”, il 52% “facile” e il 17% “molto facile”.
Le raccomandazioni per migliorare l’alfabetizzazione sanitaria
L’indagine contiene, nella parte finale, un elenco di raccomandazioni rivolte ai legislatori, alle istituzioni e alla comunità medica, al fine di favorire un aumento del grado di alfabetizzazione sanitaria nei Paesi.
Le raccomandazioni sono le seguenti:
- concentrare gli sforzi per consentire alle persone di accedere, comprendere, valutare e utilizzare al meglio le informazioni per rafforzare l’assistenza sanitaria, la prevenzione delle malattie e la promozione della salute;
- implementare una misurazione regolare e periodica dello stato e dei progressi dell’alfabetizzazione sanitaria nella popolazione;
- implementare in modo sistematico l’alfabetizzazione sanitaria nelle scuole, nella formazione degli adulti, nei media, ecc.;
- individuare i gruppi a rischio per ridurre le disuguaglianze di alfabetizzazione sanitaria, ad es. per la salute mentale;
- migliorare la comunicazione e l’interazione in contesti rilevanti per la salute;
- sviluppare la capacità di alfabetizzazione sanitaria della forza lavoro per migliorare la salute e il benessere;
- migliorare i sistemi e le organizzazioni sanitarie per renderli più attenti all’alfabetizzazione sanitaria, ad esempio più facili da navigare;
- aumentare l’affidabilità dell’informazione e della comunicazione sulle vaccinazioni.