L’operatore ecologico è una figura centrale nell’economia nazionale, perché ricopre un ruolo di riconosciuta utilità sociale, oltre che ambientale.
Ciò nonostante, questa professione non era inserita nell’elenco dei lavori usuranti, individuati attraverso il decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67 e successivi aggiornamenti, negandogli la possibilità di accedere ai benefici previsti dalla legge, come il pensionamento anticipato.
Di recente, però, attraverso l’approvazione della Legge di Bilancio del 2017, l’operatore ecologico è stato riconosciuto come lavoro gravoso.
Vediamo insieme cosa vuol dire e cosa comporta questo riconoscimento.
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Quali sono i lavori gravosi
A partire dal 1 gennaio 2017, gli addetti ai lavori faticosi e pesanti sono stati divisi in due categorie, i lavori usuranti – già introdotti nel nostro ordinamento giuridico da anni – e i lavori gravosi, una new entry di quest’anno.
La categoria di lavori gravosi comprende le seguenti figure professionali:
- operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
- conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
- conciatori di pelli e di pellicce;
- conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
- conduttori di mezzi pesanti e camion;
- professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
- addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
- professori di scuola pre-primaria;
- facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
- personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
- operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.
Come puoi leggere, quindi, gli operatori ecologici sono, oggi, riconosciuti come lavoratori addetti a mansioni gravose, questo vuol dire che possono accedere al pensionamento anticipato – nello specifico all’APE Social e alla pensione anticipata quota 41 – ma non solo.
Operatori ecologici esclusi dall’aumento dei requisiti pensionistici
Il governo presieduto dal premier Gentiloni ha dichiarato l’intenzione dell’esecutivo di escludere le categorie di lavoratori che svolgono mansioni faticose e pesanti dall’aumento dei requisiti pensionistici previsti per il 2019, frutto di una adeguamento alle aspettative di vita.
Gli operatori ecologici, quindi, non solo potranno accedere al pensionamento anticipato, laddove sussistano le condizioni, ma saranno anche esentati dall’aumento dell’età pensionabile per la pensione di vecchiaia a 67, annunciato per il prossimo futuro.
Un beneficio non da poco, se si pensa che fino a qualche mese fa questa professione non era nemmeno considerata gravosa.