Nel momento in cui si verifica un’emergenza medica, la rapidità e l’efficacia delle azioni possono fare la differenza tra la vita e la morte.
Il primo soccorso, quindi, non è solo una competenza utile, ma una vera e propria abilità salvavita.
Tra i principi fondamentali del primo soccorso, il protocollo “ABC” rappresenta una fase essenziale per guidare i soccorritori nella gestione delle situazioni critiche.
Ma cosa significa esattamente “ABC” e come può aiutare a salvare una vita? Scopriamolo insieme.
Indice dei contenuti
Cos’è la sigla ABC nel primo soccorso?
Nel contesto del primo soccorso, l’acronimo ABC sta per Airways (Vie aeree), Breathing (Respirazione) e Circulation (Circolazione). Questi tre elementi rappresentano le priorità fondamentali nel valutare e trattare una persona in emergenza medica, ad esempio in seguito ad un incidente o un forte colpo di sole.
L’approccio ABC è un metodo sistematico che aiuta i soccorritori a gestire rapidamente e efficacemente situazioni di emergenza, aumentando le possibilità di sopravvivenza della persona colpita.
Approfondiamo un po’ questi tre passaggi.
1. Airways (Vie aeree)
Nel contesto del primo soccorso, la gestione delle vie aeree è la priorità iniziale. Assicurarsi che le vie aeree della persona siano libere da ostruzioni è cruciale perché, senza una via aerea libera, la persona non può respirare.
Le ostruzioni possono essere causate da vari fattori, tra cui il cibo, il vomito, sangue o corpi estranei.
Per controllare e liberare le vie aeree, il soccorritore dovrebbe innanzitutto ispezionare visivamente la bocca e la gola della persona, così come il naso.
La manovra di base per aprire le vie aeree consiste nel portare il capo della vittima all’indietro, ponendogli una mano sulla fronte (iperestensione del capo) e due dita dell’altra mano sotto il mento (sollevamento della mandibola). In questo modo la lingua si sposta e l’aria passa. In caso di grave trauma, non eseguire l’iperestensione del capo, limitandosi ad alzare il mento.
In caso di ostruzione evidente, il soccorritore può provare a rimuovere l’ostacolo, facendo attenzione a non spingerlo ulteriormente nelle vie respiratorie. Nei casi in cui queste manovre non siano sufficienti, possono essere necessari interventi più avanzati, come le compressioni addominali (manovra di Heimlich) o l‘utilizzo di strumenti specifici da parte di personale sanitario.
Per approfondire, invitiamo a leggere anche il nostro articolo Cosa fare in caso di soffocamento.
2. Breathing (Respirazione)
Una volta garantita la pervietà delle vie aeree, il soccorritore deve valutare e, se necessario, supportare la respirazione.
Questo passaggio implica verificare se la persona sta respirando spontaneamente e se la respirazione è efficace, osservando il movimento del torace, ascoltando i suoni respiratori e sentendo il flusso d’aria sulla guancia. In questo caso si parla di G.A.S, acronimo di Guardare, Ascoltare e Sentire.
Se la respirazione è assente o insufficiente, il soccorritore deve iniziare immediatamente la respirazione assistita. Questo può includere la respirazione bocca a bocca, bocca-naso (in caso di bocca non accessibile), o l’uso di dispositivi come il pallone ambu (pallone autoespandibile) con una maschera.
È importante mantenere un ritmo regolare e un’adeguata forza per garantire l’efficacia della ventilazione, cercando di evitare l’iperventilazione, che può causare complicazioni ulteriori.
3. Circulation (Circolazione)
La terza priorità è assicurarsi che il cuore della persona stia pompando sangue in modo efficace attraverso il corpo.
Il soccorritore deve valutare il polso, solitamente al polso (arteria radiale) o al collo (arteria carotide), e osservare segni di buona perfusione come il colore della pelle e la temperatura.
Se non si rileva un polso o se la circolazione è compromessa, è cruciale iniziare subito la RCP (rianimazione cardiopolmonare), che consiste in compressioni toraciche ritmiche e respirazioni di soccorso.
Le compressioni devono essere eseguite con una profondità e una frequenza adeguate (circa 5-6 cm di profondità e a una frequenza di 100-120 compressioni al minuto negli adulti), alternando 30 compressioni con 2 respirazioni.
Questo aiuta a mantenere il flusso sanguigno agli organi vitali, in particolare al cervello e al cuore, fino all’arrivo dei servizi di emergenza medica che possono fornire un trattamento avanzato, come la defibrillazione.
L’evoluzione in ABCDE
La valutazione primaria ABC fin qui illustrata si è arricchita, nel tempo, con l’aggiunta di altri due step, con conseguente evoluzione in ABCDE, dove la D e la E stanno per Disability (Disabilità) ed Exposure (Esposizione).
Disability (Disabilità)
Il punto “Disabilità” riguarda la valutazione neurologica della persona per identificare eventuali deficit che potrebbero influenzare le funzioni vitali, che include:
- livello di coscienza: utilizzando la scala AVPU (Alert, Voice, Pain, Unresponsive) o la scala Glasgow Coma Scale (GCS);
- risposte motorie e sensoriali: controllando se la persona può muovere le estremità e rispondere agli stimoli;
- reazione delle pupille: verificando la dimensione, la simmetria e la reattività delle pupille alla luce.
Queste informazioni aiutano a determinare se ci sono danni neurologici significativi che necessitano di intervento immediato, ma in genere possono essere analizzate solo da personale medico e paramedico qualificato.
Exposure (Esposizione)
Il punto “Esposizione” implica esaminare completamente la persona per individuare altre lesioni o condizioni che potrebbero non essere immediatamente evidenti.
Questo passaggio include:
- rimozione degli indumenti: per ispezionare l’intero corpo alla ricerca di ferite, emorragie, eruzioni cutanee, segni di trauma o altre anomalie;
- protezione dal freddo o dal caldo: una volta esposta, la persona deve essere coperta con coperte o abbigliamento adeguato per prevenire ipotermia o ipertermia;
L’obiettivo è assicurarsi che tutte le lesioni siano identificate e gestite, garantendo al contempo che la persona non subisca ulteriori danni a causa dell’ambiente.
L’inclusione di “Disabilità” ed “Esposizione” nel protocollo ABCDE consente una valutazione più completa e sistematica del paziente, aumentando le probabilità di individuare e trattare tutte le condizioni critiche tempestivamente.
Per approfondire, consigliamo di consultare questo documento redatto dalla Croce Rossa Emilia Romagna.