Raffreddore o allergia? Come riconoscerli e distinguerli

da | Apr 17, 2020 | Medicina Generale, Sanità Integrativa | 0 commenti

L’arrivo della primavera è per molte persone un sollievo. Le temperatura si alzano, le condizioni metereologiche funzionano e le giornate si allungano.

Purtroppo, mentre alcuni gioiscono per l’arrivo della nuova stagione, molti altri devono fare i conti con uno dei principali malanni di stagione: l’allergia. 

In particolare, ci riferiamo alla cosiddetta “rinite allergica”, ovvero al raffreddore generato dalla reazione allergica al polline, alle graminacee e da altre cause. 

È un raffreddore o una rinite allergica?

Spesso, l’arrivo della primavera non coincide immediatamente con il miglioramento del clima, nei primi tempi c’è un continuo oscillare tra giornate piene di sole e di temperature miti e giornate uggiose, umide e fredde. 

Questi continui sbalzi di temperatura possono favorire la diffusione del comune raffreddore e, nei soggetti allergici è spesso presente il dubbio sulla sua natura. 

In poche parole, a volte non si riesce a capire se si tratta di un raffreddore virale oppure una rinite allergica

Vediamo insieme come riconoscere la vera natura del raffreddore con ragionevole certezza.  

Raffreddore o allergia? Facciamo chiarezza!

La confusione tra un banale raffreddore e la rinite allergica è dettata dal fatto che, in entrambi i casi, la reazione del corpo si manifesta attraverso gli starnuti. 

Però, è bene precisare una cosa: raffreddore e allergia non hanno nulla in comune. 

Il raffreddore ha origine virale – no, non c’entra nulla con l’esposizione al freddo – può essere infatti causato da centinaia di virus differenti, ed è contagioso. 

La rinite allergica, o raffreddore da fieno, non ha una natura virale e non è contagiosa. Si tratta, come accennato prima, di una semplice reazione del nostro corpo alla presenza di sostanze alle quali siamo allergici. 

Quindi, anche se in entrambi i casi starnutiamo e siamo costretti a convivere con il naso chiuso e con il fazzoletto in mano, raffreddore e allergia sono due cose molto diverse tra loro. 

Di conseguenza, è abbastanza facile anche distinguerli. Vediamo come. 

Come distinguere raffreddore e allergia

Raffreddore e allergia possono essere distinti attraverso una semplice osservazione di alcuni elementi, come i sintomi e la durata. 

Ecco i principali elementi da considerare: 

  • il raffreddore si presenta principalmente nei mesi autunnali e invernali ed ha natura virale. La rinite allergica, invece, si presenta con maggiore frequenza nei mesi primaverili, ed è causata dalla circolazione nell’aria di polline, peli di animali, polvere, graminacee e altri fattori allergici;
  • il raffreddore comune si presenta con naso chiuso o gocciolante, fastidi alla gola, produzione costante di muco giallognolo o verde, starnuti continui. Il raffreddore allergico, invece, ha una natura stizzosa, caratterizzata da prurito al naso e agli occhi, starnuti a ripetizione e produzione di un muco chiaro;
  • il raffreddore comune, avendo una natura virale, quindi infettiva, può essere accompagnato dalla comparsa di febbre alta e dai classici dolori influenzali alle ossa. Il raffreddore allergico, invece, può essere caratterizzato dalla presenza di una lineetta di febbre, ma sempre bassa: la cosiddetta febbre da fieno
  • la tosse è un sintomo classico del raffreddore, ma può presentarsi anche in caso di raffreddore allergico. Spesso, soprattutto nei bambini, la tosse allergica può essere il segnale di una condizione asmatica, da trattare con il supporto di un medico specializzato;
  • il raffreddore ha una durata di circa 7-10 giorni, in alcuni casi leggermente più lunga. Il raffreddore allergico, invece, essendo causato dalla presenza di condizioni esterne che ne favoriscono la manifestazione, dura fino a quando non spariscono questi allergeni. Nel caso della rinite allergica primaverile, può durare anche due mesi. 

Se si ha il sospetto che il proprio raffreddore abbia una natura allergica, è opportuno rivolgersi ad un allergologo per fare i test del caso e, se confermata la diagnosi, attivare un percorso terapeutico adeguato. 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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