Holter pressorio: come funziona e a cosa serve

da | Lug 23, 2019 | Malattie Cardiovascolari, Sanità Integrativa | 0 commenti

Il monitoraggio della pressione arteriosa è un elemento centrale nel trattamento dei casi di ipertensione. Purtroppo, però, la misurazione classica della pressione non è in grado di fornire un’indicazione davvero precisa della reale condizione del paziente. Per questo motivo, si utilizza un holter pressorio.

Non a caso la SIIA (Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa Lega Italiana contro l’Ipertensione Arteriosa) ha redatto, nel 2008, le Linee Guida della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa sulla misurazione convenzionale e automatica della pressione arteriosa nello studio medico, a domicilio e nelle 24 ore.

In effetti, sono moltissimi i casi in cui dati sballati – in eccesso o in difetto – risultano in realtà frutto di condizionamenti vari, anche temporanei, che non denotano necessariamente la presenza di uno stato patologico.

Vediamo insieme cos’è a cosa serve l’holter pressorio, e perché è fondamentale per una corretta diagnosi.

Cos’è un holter pressorio

Con il termine holter pressorio ci si riferisce ad un esame diagnostico non invasivo, per niente doloroso o spaventoso, finalizzato alla misurazione della pressione arteriosa nell’arco di 24 ore.

Questo esame viene svolto utilizzando uno strumento, molto simile al misuratore tradizionale della pressione, composto da uno sfigmomanometro portatile, di dimensioni ridotte, che viene indossato dal paziente.

In pratica, l’holter pressorio consiste in un manicotto gonfiabile da attaccare al braccio e un misuratore elettronico da collegare all’addome tramite una cintura apposita.

Questo dispositivo va indossato, senza mai toglierlo, per un giorno intero (24 ore per la precisione).

Come funziona l’holter pressorio

Abbiamo visto che l’holter pressorio non è altro che un semplice misuratore della pressione arteriosa. Quello che cambia rispetto ad una tradizionale misurazione con lo sfigmomanometro, l’holter pressorio prevede un controllo costante nell’arco di 24 h. 

Nello specifico, viene effettuata una misurazione della pressione arteriosa ogni 15 minuti durante il giorno e ogni 30 minuti durante la notte.

Il dispositivo – che provvederà a registrare tutti i dati rilevati – non può e non deve essere sganciato prima del termine delle 24 ore, pena l’inefficacia della misurazione.

Prima di indossare l’holter pressorio, si effettua una calibrazione dello strumento, effettuando una misurazione con uno sfigmomanometro tradizionale e una con l’holter.

Se i dati risultano allineati, si può procedere.

Durante le 24 ore si consiglia al paziente di annotare tutto ciò che può essere utile ai fini della elaborazione della diagnosi.

Ad esempio, se in particolari momenti della giornata è stato sottoposto a maggiore stress, se ha svolto attività fisica, a che ora ha consumato i pasti, a che ora è andato a dormire, e così via.

Non è necessaria una preparazione pre esame, è anzi importante svolgere una normale giornata di vita al fine di avere dati attendibili. Le uniche avvertenze riguardano i momenti in cui vengono effettuate le singole misurazioni, durante le quali è importante restare fermi onde evitare errori.

A cosa serve l’holter pressorio

Nell’introduzione all’articolo abbiamo spiegato che le singole misurazioni della pressione arteriosa sono poco attendibili, perché sufficiente essere semplicemente tesi per l’esito della misurazione stessa per avere dati sballati.

C’è anche da considerare il cosiddetto “effetto camice bianco”, in base al quale la presenza di un medico che effettua il controllo genera ansia nel paziente, sfalsando il dato rilevato.

Inoltre, la pressione arteriosa è, di per sé, un parametro estremamente variabile, anche durante la stessa giornata nel medesimo soggetto.

Se si desidera avere uno scenario più preciso, sulla scorta del quale effettuare una corretta diagnosi, è necessario avere dati attendibili, frutto di misurazioni multiple e sequenziali.

Ecco perché è importante l’holter pressorio. 

I dati raccolti durante le 24 ore sono fondamentali per il cardiologo che dovrà poi effettuare una valutazione accurata e stabilire, laddove necessario, un percorso terapeutico.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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