Obesità infantile: 1 bambino su 10 in Italia è obeso

da | Nov 20, 2020 | Pediatria, Sanità Integrativa | 0 commenti

L’Italia è tra i Paesi europei con i valori maggiori di eccesso ponderale in età scolare, con circa 1 bambino su 10 obeso e 1 su 5 in sovrappeso

obesità infantile

Questa è la fotografia emersa dai nuovi dati di OKkio alla SALUTE, il sistema di sorveglianza del CNaPPS, ovvero il Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e Promozione della Salute, di recente designato come centro di riferimento OMS l’Obesità infantile.

Si tratta di numeri che evidenziano un problema molto diffuso nella popolazione più giovane del nostro Paese, sintomo di cattive abitudini alimentari e di eccessiva sedentarietà

Approfondiamo insieme.

Cos’è OKkio alla SALUTE?

OKkio alla SALUTE è un sistema di sorveglianza nazionale promosso e finanziato dal Ministero della Salute/CCM e coordinato dal CNaPPS, Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con tutte le Regioni e il Ministero dell’Istruzione. 

Raccoglie informazioni sugli stili di vita dei bambini della scuola primaria, sul loro stato ponderale e sulle iniziative scolastiche riguardanti la nutrizione e il movimento. 

Dall’anno della sua istruzione, OKkio alla SALUTE ha realizzato sei raccolte dati (2008/9, 2010, 2012, 2014, 2016 e l’ultima nel 2019) che sono anche parte integrante dell’iniziativa della Regione Europea dell’OMS – Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI).

I dati raccolti nel 2019 sull’obesità infantile

Con un campione di 53.273 bambini iscritti, suddivisi in 2.735 classi, e con la collaborazione di 50.502 genitori, il sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE ha raccolto i seguenti dati: 

  1. i bambini in sovrappeso sono il 20% tra i maschi e il 20,9% tra le femmine, con una media del 20,4%;
  2. i bambini obesi sono il 9,9% tra i maschi e il 8,8% tra le femmine, con una media del 9,4%;
  3. i bambini gravemente obesi rappresentano il 2,4%, precisamente il 2.3% tra i maschi e il 2,6% tra le femmine; 
  4. il 68% dei maschi è risultato normopeso, contro il 68,4% delle femmine;
  5. i bambini sottopeso sono l’1,9%, con l’1,4% tra i maschi e l’1,9% tra le femmine.
obesità infantile

Per la definizione dello stato ponderale nei bambini, OKkio alla SALUTE utilizza i valori soglia dell’International Obesity Task Force (IOTF)

I dati peggiori si registrano nelle regioni del Sud Italia, come mostra questo grafico. 

obesità infantile

Quali sono i fattori di rischio

Il sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE non si limita solo a registrare numeri e percentuali, ma ha analizzato anche i comportamenti e lo stile di vita dei bambini, evidenziando alcuni fattori di rischio molto significativi della condizione in cui versano. 

Cattive abitudini alimentari dei bambini

Il primo elemento di valutazione del rischio riguarda l’alimentazione e le abitudini alimentari dei bambini. 

Ecco cosa emerge dai dati OKkio alla SALUTE: 

  • colazione: non fa colazione quotidianamente l’8,7% dei bambini. Fa una colazione non adeguata, ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine, il 35,6% dei bambini;
  • merenda abbondante: il 55,2% dei bambini consuma una merenda di metà mattina abbondante e di conseguenza non adeguata;
  • consumo quotidiano di bevande zuccherate/gassate: il 25,4% consuma quotidianamente bibite zuccherate/gassate;
  • consumo non quotidiano di frutta e/o verdura: il 24,3% consuma frutta e/o verdura meno di una volta al giorno;
  • consumo di legumi: i legumi sono consumati dal 38,4% dei bambini meno di una volta a settimana;
  • snack dolci e salati: Il 48,3% dei bambini consuma snack dolci più di 3 giorni a settimana. Gli snack salati sono consumati più di tre giorni a settimana dal 9,4% dei bambini.

L’abitudine a non consumare la prima colazione o a consumarla in maniera inadeguata persiste negli anni, così come la fruizione di una merenda abbondante di metà mattina. 

Il consumo non quotidiano di frutta e/o verdura dei bambini, secondo quanto dichiarato dai genitori, rimane elevato; diminuisce, invece, l’assunzione giornaliera di bevande zuccherate e/o gassate.

obesità infantile

Attività fisica e sedentarietà

Il secondo fattore di rischio riguarda l’attività fisica e la sedentarietà, due parametri molto importanti. 

Ecco la situazione: 

  • il 20,3% dei bambini non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine;
  • il 73,6% dei bambini non si reca a scuola a piedi o in bicicletta;
  • il 43,5% dei bambini ha la TV nella propria camera da letto;
  • il 44,5% dei bambini trascorre più di 2 ore al giorno davanti a TV e/o videogiochi/tablet/cellulare.

La promozione dell’attività fisica e la diminuzione della sedentarietà contribuiscono a migliorare lo stato di salute e il benessere psicologico dei bambini. 

Negli anni gli indicatori di OKkio alla SALUTE riferiti all’attività fisica e alla sedentarietà sono tendenzialmente stabili; un’eccezione è rappresentata dalla prevalenza dei bambini che trascorrono più di 2 ore al giorno davanti a vari dispositivi che nel 2019 risulta in aumento.

obesità infantile

Riposo e ore di sonno

Infine, il sistema di sorveglianza ha acquisito dati anche relativi alle ore di sonno che i bambini trascorrono ogni notte. 

È emerso che il 14,4% dei bambini, secondo quanto riportato dai genitori, dorme meno di nove ore a notte.

Condizione di eccesso ponderale e percezione delle madri

Sembra un luogo comune, eppure i dati confermano la tendenza delle madri a ritenere i propri figli “sciupati”

Infatti, i dati acquisiti ci dicono che il 40,3% dei bambini in sovrappeso o obesi è percepito dalla madre come sotto-normopeso.

Tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 69,9% pensa che la quantità di cibo assunta dal proprio figlio non sia eccessiva.

Il 59,1% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga attività fisica adeguata.

Conclusioni

I dati raccolti dal sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE non sono promettenti e, nonostante nel corso degli anni il sovrappeso sia diminuito, passando dal 23,2% nel 2008/9 al 20,4% nell’ultima rilevazione (2019), si è registrato un aumento del tasso di obesità, seppur lieve. 

Infatti, rispetto al 2018, nel 2019 si è passati dal 9,3% al 9,4%, ed è la prima volta in 10 anni che si registra un aumento, un trend che potrebbe continuare nel 2020, in particolare a causa della pandemia, che ha senza dubbio peggiorato alcuni parametri, come la sedentarietà. 

Le parole di Angela Spinelli, direttrice del Centro nazione per la Prevenzione delle malattie e Promozione della Salute dell’ISS, confermano questa preoccupazione:

“Questi dati mostrano alcuni miglioramenti, con un’ulteriore riduzione dell’eccesso ponderale nei bambini del nostro Paese, ma ci ribadiscono che bisogna insistere con le strategie di prevenzione e promozione dei corretti stili di vita, anche in questo attuale contesto pandemico e in possibili condizioni di lockdown. Costretti a stare in casa possiamo cogliere l’occasione per trasformare questa situazione in una nuova opportunità di salute, modificando in meglio le nostre abitudini alimentari e praticando del movimento anche in ambienti confinati”.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

Segui FASDA su Facebook