Uno degli esami di screening ai quali le donne è preferibile si sottopongano consiste nel PAP Test, che prende il nome dal suo scopritore, il medico greco-americano Georgios Papanicolaou.
Si tratta, come indicato, di un test di screening, questo vuol dire che è rivolto a donne sane, in assenza di sintomi, che possono così facendo individuare un tumore del collo dell’utero in una fase precoce.
Nonostante alcuni limiti più volte evidenziati dalla comunità medica e scientifica, il Pap Test ha comunque consentito – e continua a consentire – una riduzione notevole della mortalità tra la popolazione femminile per questa tipologia di neoplasia, proprio perché consente di individuarla molto prima che diventi sintomatica.
Ma cos’è il PAP test, a cosa serve, come si esegue e quando e chi dovrebbe farlo? Scopriamolo insieme.
Indice dei contenuti
Cos’è e a cosa serve il PAP Test
Il PAP test è un esame citologico che permette di individuare due condizioni:
- i tumori della cervice uterina, o collo dell’utero;
- le lesioni preneoplastiche, cioè quelle che precedono di alcuni anni, talvolta molti anni, la formazione di carcinomi della cervice uterina.
Inoltre, consente l’individuazione di alterazioni non tumorali come infezioni da funghi, ad esempio la Candida, da batteri e da alcuni virus, in particolare l’Herpes e l’HPV, ovvero il Papilloma virus.
Con il termine “citologico” si indica, molto semplicemente, un esame che prevede la raccolta di un campione biologico da analizzare al microscopio.
Quando fare il PAP Test
Tecnicamente, sarebbe opportuno sottoporsi a un primo PAP Test quando si diventa sessualmente attivi, quindi dopo aver avuto i primi rapporti sessuali, ma più in generale si consiglia di eseguirlo in ogni caso non più tardi dei 21 anni d’età, per poi ripeterlo ogni tre anni.
Esiste un programma di screening gratuito organizzato dal Ministero della Salute, offerto alle donne dai 25 ai 30 anni, anche qui con cadenza tra un test e l’altro di tre anni.
Oltre i 30 anni si ritiene più efficace il test per il Papilloma virus (HPV-DNA test) effettuato ogni 5 anni.
Come accennato, andrebbe eseguito il PAP test dopo il primo rapporto sessuale, ma possono sottoporsi al test anche le donne ancora vergini. In questi casi, non si utilizza lo speculum ma solo la spatola.
Il test andrebbe ripetuto fintanto che si rimane sessualmente attive, anche dopo la menopausa.
Come funziona il PAP Test
Il PAP Test è un esame semplice, rapido e indolore, eseguito dal ginecologo o dall’ostetrica. Consiste, di fatto, nel prelievo di cellule dalla superficie del collo e del canale cervicale dell’utero.
Come viene eseguito questo prelievo?
Fatta eccezione, come menzionato, per le donne che non hanno mai avuto rapporti sessuali, si utilizza uno speculum, uno strumento che consente una dilatazione delicata delle pareti della vagina, rendendo così visibile il collo dell’utero.
A quel punto, con una spatola, si preleva un campione di cellule della superficie esterna del collo dell’utero e, in seguito, un secondo campione all’interno del canale cervicale, utilizzando questa volta una spazzolina.
PAP test in gravidanza
Si può eseguire il PAP Test in gravidanza? La risposta a questa domanda è: sì, si può. In gravidanza, però, si evita il prelievo cosiddetto endocervicale, ovvero quello nel canale cervicale.
È importante, quindi, informare il medico o l’ostetrica che dovrà eseguire la procedura del proprio stato di gravidanza.
Cosa fare prima del test
Il PAP test è un esame che non richiede una preparazione particolare, si può eseguire in qualsiasi momento, fatta eccezione per il periodo delle mestruazioni.
Si consiglia, in ogni caso, di evitare rapporti sessuali nei 2-3 giorni immediatamente precedenti l’esame e di non applicare creme, ovuli e lavande vaginali.
Cosa fare se il test è positivo
Cosa succede se il PAP test risulta positivo? Innanzitutto, dobbiamo specificare cosa significa un PAP test positivo.
Infatti, i possibile referti sono diversi:
- è presente un’alterazione, ma non di tipo tumorale. Può trattarsi, quindi, di un’infezione da funghi, batteri o virus, o di un’infiammazione provocata ad esempio dall’utilizzo di una spirale, o dalla menopausa;
- è presente un’alterazione, ma non ne è chiara la natura. In questi casi si può procedere in modi differenti. Si può, ad esempio, eseguire il test HPV, una colposcopia, o semplicemente si ripete il PAP test dopo 6 mesi;
- è presente una lesione pre-tumorale dovuta al virus HPV o di altra natura;
- la trasformazione neoplastica è già in atto.
In caso di esito positivo del PAP Test, sarà il medico a indicare eventuali esami di approfondimento e/o terapie da seguire.