Come gestire i rifiuti domestici in caso di persona positiva

da | Mar 21, 2022 | Ambiente | 0 commenti

Se in casa c’è una persona positiva al COVID-19, come si gestiscono i rifiuti? Come sai, nella prima fase della pandemia durante la primavera del 2020 le istruzioni per il conferimento dei rifiuti prevedevano una accurata separazione di prodotti come le mascherine, onde evitare la diffusione del contagio e mettere in sicurezza gli operatori ecologici. 

Questo perché, all’epoca, non c’erano molti studi sulla capacità del virus di conservare la propria carica virale sulle superfici e sugli oggetti

Sulla scorta delle nuove evidenze in possesso della comunità scientifica, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un aggiornamento della nota tecnica ad interim “Gestione dei rifiuti urbani associata al virus SARS-CoV-2”, consultabile qui.  

Vediamo, quindi, come gestire i rifiuti domestici in caso di persona positiva in famiglia

Modalità di trasmissione del virus e resistenza sulle superfici

Com’è noto, e come ribadito nel documento dell’ISS, il virus si diffonde  nell’ambiente prevalentemente mediante il contatto tra individui, per rilascio, da parte di soggetti infetti, di fluidi respiratori attraverso gli atti  del respirare, parlare, tossire, starnutire, oltre che con attività come il cantare, ballare, fare attività fisica,  ecc.

Ma si trasmette tramite il contatto con le superfici? Nella nota si risponde a questa domanda:

“Il rischio relativo di trasmissione tramite superfici è considerato basso  rispetto al contatto diretto e alla trasmissione tramite droplet o per via aerea.”

Proseguendo, nel documento si specifica anche da cosa dipende il rischio di trasmissione mediata dalle superfici:

  • tasso di prevalenza dell’infezione nella comunità;
  • quantità di virus che le persone infette espellono attraverso le vie  respiratorie (che può essere sostanzialmente ridotta indossando mascherine come prescritto); 
  • deposizione di particelle virali sulle superfici, influenzata dal flusso d’aria e dalla ventilazione;
  • interazione con i fattori ambientali (ad esempio, radiazione  solare,  temperatura ed evaporazione) che danneggiano le particelle virali mentre sono trasportate in aria e si depositano sulle superfici;
  • tempo intercorso tra la contaminazione della superficie e il  contatto della persona con la stessa superficie contaminata (oltre al tipo e alla durata del contatto); 
  • efficienza del trasferimento delle particelle virali dalle superfici alle  mani e dalle mani alle mucose (naso, bocca, occhi); 
  • dose di virus attivo necessaria per causare l’infezione attraverso le mucose.

La tipologia di materiale e la temperatura ambientale rappresentano due fattori particolarmente importanti. Come si legge nel documento, infatti, le temperature basse dell’inverno favoriscono la durata della contagiosità delle superfici entrate in contatto con il virus, che cala sensibilmente invece in primavera e in estate

Per quanto riguarda i materiali, l’ISS ha elaborato una tabella molto utile, che riportiamo di seguito. 

Come gestire i rifiuti domestici in caso di persona positiva

Come si può vedere, per la maggior parte delle varie tipologie di materiali il virus perde di infettività nel giro di 2 giorni, con l’eccezione di alcuni materiali e della cute, dove è in grado di mantenersi in funzione della temperatura.

Mettendo insieme tutti questi dati, si è giunti ad una conclusione alquanto condivisa, secondo la quale per contagiarsi a causa del contatto con una superficie contaminata devono presentarsi le seguenti condizioni: 

  • un soggetto infetto tossisce o starnutisce direttamente sulla superficie;
  • un secondo soggetto tocca con le mani quella stessa superficie entro tempi ridotti (1-2 ore);
  • il secondo soggetto, dopo aver toccato la superficie, porta le mani,  senza averle né lavate né disinfettate, alla bocca, al naso e/o agli occhi.

Insomma, il contagio causato dalla presenza di tracce del virus sulle superfici è molto più basso rispetto alle modalità di diffusione tramite goccioline di saliva, starnuti e fluidi corporei, ma non è impossibile. Secondo alcuni studi più recenti, ma ancora da approfondire, sembrerebbe inoltre che la variante Omicron presenti un tempo di permanenza sulle superfici molto maggiore, con conseguente aumento della diffusione del contagio.  

Il consiglio è sempre quello di igienizzarsi le mani dopo aver toccato una qualunque superficie, soprattutto in ambienti frequentati da tante persone differenti (supermercato, mezzi pubblici, uffici, negozi, ecc..). 

Gestione dei rifiuti in casa

Come si gestiscono i rifiuti domestici laddove dovesse esserci un soggetto positivo in casa

Nel documento le indicazioni in tal senso sono davvero molto semplici. Le riportiamo di seguito:

  • confezionare tutte le tipologie di rifiuti secondo le regole vigenti sul territorio relative alla raccolta differenziata in modo da non danneggiare e/o contaminare esternamente i sacchi. Ogni qualvolta siano presenti oggetti taglienti, a punta o comunque in grado di provocare lacerazioni dell’involucro (oggetti o frammenti in vetro o metallo), si raccomanda di eseguirne il conferimento con particolare cura (es. avvolgendoli in carta o panni) per evitare di produrre lacerazioni dei sacchi con conseguente rischio di fuoriuscita del loro contenuto. Per tutte le frazioni dovranno essere utilizzati almeno due sacchetti uno dentro l’altro (della stessa tipologia prevista per la frazione raccolta) o in numero maggiore in dipendenza della loro resistenza meccanica;
  • diversamente, fazzoletti di carta, carta in rotoli, mascherine e guanti, tamponi per test per autodiagnosi Covid-19, ecc. dovranno essere inseriti in una busta separata e chiusa, prima di essere introdotti nel sacco dei rifiuti indifferenziati. Tale scelta è stata determinata per limitare il più possibile errori nella raccolta e nel conferimento dei rifiuti a salvaguardia della sicurezza in ambito domestico e della salute degli operatori ecologici addetti alla raccolta dei rifiuti.

Quindi, se in casa c’è una persona positiva al COVID è sufficiente separare tutti quegli oggetti che sono entrati in contatto diretto con le mucose o con i fluidi corporei del soggetto – mascherine, fazzoletti, carta, guanti, tamponi fai da te – mettendoli in una busta ben sigillata che a sua volta andrà conferita nel bidone del secco indifferenziato. 

Queste istruzioni sono raccomandate anche in caso di soggetti non positivi, per un principio di cautela e precauzione. 
Per tutti gli altri rifiuti, basta seguire le normali regole della raccolta differenziata del proprio comune.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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