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Quali sono le cause della sensibilità dentale e come gestirla

da | Ago 28, 2024 | Odontoiatria, Sanità Integrativa

La sensibilità dentale è un problema comune che affligge molte persone, causando dolore acuto e improvviso quando si consumano cibi caldi, freddi, dolci o acidi. 

Questa condizione può influire significativamente sulla qualità della vita, rendendo difficile godere di alcuni alimenti e bevande o perfino di routine quotidiane come la pulizia dei denti. 

Come vedremo più nel dettaglio nel corso dell’articolo, le cause della sensibilità dentale sono molteplici, ma esistono anche soluzioni efficaci per gestirla. 

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire quali sono le principali cause di questo disturbo e come alleviarlo e prevenirlo.

Cosa significa avere i denti sensibili?

Avere i denti sensibili significa provare un dolore acuto o fastidio temporaneo ai denti in risposta a stimoli specifici, come cibi o bevande calde, fredde, dolci o acide. 

Questo disagio può anche essere innescato dal semplice atto di spazzolare i denti o respirare aria fredda. 

La sensibilità dentale è solitamente il risultato dell’esposizione della dentina, la parte interna del dente, che diventa vulnerabile quando lo smalto che la protegge si assottiglia o quando le gengive si ritirano, lasciando scoperte le radici. 

Quali sono le cause dei denti sensibili?

Come accennato nell’introduzione, la sensibilità dentale può derivare da numerose cause, alcune legate allo stile di vita e all’alimentazione, altre invece frutto di condizioni patologiche che colpiscono i denti e le gengive. 

Ma quali sono le cause principali della sensibilità dentale? Le più comuni sono le seguenti: 

  • erosione dello smalto;
  • recessione gengivale;
  • usura dentale da bruxismo;
  • carie dentale;
  • denti fratturati o scheggiati;
  • trattamenti dentali recenti;
  • consumo di cibi e bevande acide;
  • malattie gengivali;
  • otturazioni usurate o difettose;
  • denti scoperti per retrazione delle gengive.

Vediamo, quindi, qual è il legame tra questi fattori e l’aumento della sensibilità dei denti

1. Erosione dello smalto

L’erosione dello smalto è una delle cause più comuni di sensibilità dentale. 

Lo smalto è lo strato esterno duro che protegge la dentina sottostante. Quando si erode, a causa di una dieta ricca di acidi, spazzolamento aggressivo o abitudini dannose (come il consumo eccessivo di bibite gassate), la dentina viene esposta

Quest’ultima contiene migliaia di minuscoli tubuli che conducono direttamente alle terminazioni nervose del dente. Di conseguenza, quando queste fibre nervose sono stimolate da cibi o bevande caldi, freddi o dolci, si avverte il caratteristico dolore acuto della sensibilità dentale.

2. Recessione gengivale

La recessione gengivale si verifica quando le gengive si ritirano dalla superficie del dente, esponendo la radice dentale. Essa non è protetta dallo smalto come la corona, ma è rivestita da un tessuto chiamato cemento, che è molto più sottile e meno resistente. 

Quando il cemento si consuma o si ritrae, la dentina sottostante diventa vulnerabile, esponendo i tubuli dentinali summenzionati e provocando gli stimoli dolorosi. 

Questa condizione può derivare da malattie gengivali, spazzolamento aggressivo o infiammazione, con il risultato di aumentare la sensibilità dentale.

3. Usura dentale da bruxismo

Il bruxismo, ovvero il digrignamento o serramento dei denti, è un’altra causa comune di sensibilità dentale

Questa abitudine involontaria, spesso legata allo stress o ai disturbi del sonno, può causare un’usura progressiva dello smalto dentale

Col tempo, il continuo attrito porta all’assottigliamento o all’abrasione dello smalto, esponendo la dentina sottostante. Questo rende i denti più sensibili agli stimoli esterni come temperatura, pressione e certi cibi o bevande, provocando la sensazione dolorosa tipica della sensibilità dentale.

4. Carie dentale

Le carie dentali si formano quando i batteri presenti nella bocca producono acidi che erodono lo smalto dei denti, creando piccole cavità. 

Quando una carie progredisce e raggiunge la dentina, che è più morbida e meno resistente dello smalto, i tubuli dentinali vengono esposti, permettendo agli stimoli esterni di raggiungere le terminazioni nervose del dente. Questo provoca una sensazione di dolore acuto o sensibilità, soprattutto quando si consumano alimenti caldi, freddi o dolci. 

Le carie non trattate possono aggravare la sensibilità dentale e portare a complicazioni più gravi.

Per approfondire, invitiamo a leggere l’articolo Carie ai denti: cause, prevenzione, trattamento.

5. Denti fratturati o scheggiati

Quando un dente si frattura o si scheggia, lo smalto protettivo si rompe, esponendo la dentina o addirittura la polpa interna del dente

Questa esposizione permette agli stimoli esterni, come temperature estreme o pressioni meccaniche, di raggiungere direttamente le terminazioni nervose del dente, causando dolore e sensibilità. 

Anche piccole fratture o schegge possono provocare un aumento della sensibilità dentale, poiché permettono agli stimoli di penetrare più facilmente attraverso i micro spazi creati dal danno strutturale.

6. Trattamenti dentali recenti

Alcuni trattamenti dentali, come lo sbiancamento dei denti, l’ablazione del tartaro o le otturazioni, possono temporaneamente aumentare la sensibilità dentale

Ad esempio, i trattamenti di sbiancamento possono irritare la dentina esponendo i tubuli dentinali agli agenti sbiancanti. Allo stesso modo, le otturazioni recenti o altri interventi odontoiatrici possono provocare una sensibilità temporanea dovuta all’irritazione del nervo del dente o a una reazione ai materiali utilizzati durante la procedura.

7. Consumo di cibi e bevande acide

Il consumo regolare di cibi e bevande acide, come agrumi, bevande gassate o cibi marinati, può erodere lentamente lo smalto dei denti, esponendo la dentina. 

Questo assottigliamento dello smalto rende i denti più suscettibili alla sensibilità, poiché gli acidi contribuiscono al processo di demineralizzazione, indebolendo la protezione esterna e aprendo la strada agli stimoli dolorosi.

8. Malattie gengivali

Le malattie gengivali, come la gengivite o la parodontite, possono causare infiammazione e danno ai tessuti gengivali, portando alla recessione gengivale. 

Questo espone le radici dei denti, che non sono protette dallo smalto, aumentando la sensibilità dentale. 

Inoltre, l’infiammazione stessa può irritare i nervi dentali, causando dolore e ipersensibilità ai cibi caldi, freddi o dolci.

9. Otturazioni usurate o difettose

Le otturazioni, soprattutto quelle più vecchie o difettose, possono deteriorarsi con il tempo, provocando la comparsa di micro fessure o spazi tra il dente e il materiale di riempimento

Queste aperture permettono a cibi, bevande o batteri di penetrare e raggiungere la dentina o addirittura la polpa del dente, aumentando la sensibilità. 

Inoltre, il materiale di otturazione stesso può diventare sensibile agli sbalzi di temperatura, causando fastidio.

10. Denti scoperti per retrazione delle gengive

La retrazione delle gengive, spesso causata da malattie gengivali o spazzolamento aggressivo, lascia scoperte le radici dei denti che, come già spiegato, sono coperte da un sottile strato di cemento molto più sensibile dello smalto. 

Una volta che questo strato si erode, la dentina esposta risponde rapidamente agli stimoli esterni, come calore, freddo o zuccheri, provocando un dolore acuto o fastidiose sensazioni di sensibilità.

Cosa fare in caso di sensibilità dentale?

Abbiamo visto che le cause di aumento della sensibilità dentale sono molteplici, ma per fortuna è possibile intervenire in modo efficace, sia attraverso una buona prevenzione sia con una serie di procedure e trattamenti che possono essere messi in campo. 

Vediamo, quindi, cosa fare in caso di denti sensibili, iniziando da una buona prevenzione:

  • usare uno spazzolino a setole morbide aiuta a prevenire l’usura dello smalto e a ridurre il rischio di recessione gengivale. Si consiglia di evitare di spazzolare con troppa forza;
  • spazzolare con movimenti delicati e circolari, piuttosto che vigorosi o orizzontali, per non danneggiare lo smalto e le gengive;
  • ridurre il consumo di cibi e bevande acide può aiutare a proteggere lo smalto dall’erosione. Se consumati, è utile sciacquare la bocca con acqua subito dopo;
  • usare un dentifricio specifico per denti sensibili, contenenti ingredienti come nitrato di potassio o fluoruro stannoso, che aiutano a desensibilizzare i denti bloccando i tubuli dentinali. Sarà il proprio dentista di fiducia a consigliare quale scegliere;
  • utilizzare regolarmente prodotti al fluoro, come dentifrici o collutori, può aiutare a rafforzare lo smalto dentale e prevenire l’erosione della dentina. È importante, però, seguire le indicazioni del proprio dentista, evitando il fai da te;
  • in caso di bruxismo, è utile consultare un dentista per farsi prescrivere un bite notturno, che può ridurre il danno ai denti causato dal digrignamento;
  • mantenere una buona igiene orale, spazzolando i denti due volte al giorno e passando il filo interdentale regolarmente, è essenziale per prevenire la carie, la recessione gengivale e le malattie parodontali, che sono fattori che contribuiscono alla sensibilità dentale.

Vediamo, ora, quali sono le opzioni di trattamento della sensibilità dentale:

  • dentifrici desensibilizzanti: come menzionato, i dentifrici per denti sensibili sono un trattamento efficace. Usandoli regolarmente, si possono notare miglioramenti dopo alcune settimane;
  • applicazione di gel al fluoro: il dentista può applicare gel o vernici al fluoro ad alta concentrazione direttamente sui denti per rafforzare lo smalto e ridurre la sensibilità;
  • trattamenti professionali di sigillatura: nei casi di esposizione della dentina, il dentista può applicare sigillanti dentali o materiali di rivestimento che isolano le superfici dentali sensibili e riducono il contatto con gli stimoli esterni;
  • otturazioni o restauri dentali: se la sensibilità è causata da carie o danni dentali, il dentista può riparare i denti con otturazioni, corone o altri restauri per proteggere le parti esposte e ridurre il dolore.
  • trattamenti per malattie gengivali: in caso di recessione dovuta a malattie gengivali, può essere necessario un trattamento parodontale per migliorare la salute delle gengive e ridurre la sensibilità dentale;
  • in caso di fratture o scheggiature è necessario l’intervento del dentista, che può restaurare la struttura del dente con materiali come resine composite o corone, per sigillare la dentina esposta.

Adottare queste misure aiuterà a ridurre il rischio di sviluppare sensibilità dentale e alleviare il disagio nei casi già presenti.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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