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Eritemi solari (scottature): cosa sono e come curarli

da | Lug 30, 2025 | Dermatologia, Sanità Integrativa

L’eritema solare, o più comunemente la scottatura solare, è una condizione molto comune, specialmente durante i mesi estivi.  

Nella maggior parte dei casi è una condizione temporanea e lieve, che si risolve da sola nel giro di pochi giorni, ma può presentarsi con diversi gradi di gravità, da un semplice arrossamento a una scottatura più intensa con dolore, gonfiore e la formazione di vesciche. In situazioni più severe, può essere accompagnato da sintomi sistemici come febbre, brividi, mal di testa, spossatezza e disidratazione, simili a quelli di un’insolazione o di un colpo di calore. 

Queste scottature solari, specialmente se frequenti o di grave entità, possono avere conseguenze significative e a lungo termine sulla salute della pelle. L’esposizione ripetuta ai raggi UV e gli eritemi solari, infatti, possono aumentare il rischio di invecchiamento cutaneo precoce (fotoinvecchiamento), causando rughe e macchie scure, oltre a incrementare notevolmente la probabilità di sviluppare tumori della pelle come il melanoma, il carcinoma a cellule basali e il carcinoma a cellule squamose.

Per queste ragioni, la prevenzione e un trattamento adeguato dell’eritema solare sono di primaria importanza. 

Cos’è un eritema solare?

L’eritema solare è una reazione infiammatoria acuta della pelle, che si manifesta a seguito di un’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti (UV), sia quelli emessi dal sole che da fonti artificiali come le lampade abbronzanti o le lampade per fototerapia.

Il meccanismo d’azione dell’eritema solare si verifica quando la pelle viene esposta ai raggi solari per un periodo prolungato senza un’adeguata protezione, superando la sua capacità naturale di difendersi dai danni causati dai raggi UV. 

In particolare, i raggi UVB – e i raggi UVA, seppur in misura minore – sono i principali responsabili delle scottature solari, penetrando negli strati superficiali della pelle e causando danni diretti al DNA delle cellule cutanee.

Questa esposizione eccessiva ai raggi UV innesca una risposta infiammatoria del sistema immunitario, che si manifesta attraverso:

  • la vasodilatazione dei capillari sottocutanei, causando l’intenso arrossamento della pelle;
  • la produzione di citochine infiammatorie come l’IL-1, che contribuiscono ai sintomi sistemici nelle scottature più gravi.

Il risultato di questa reazione infiammatoria è un’ustione che provoca arrossamento, dolore, calore nella zona colpita e, in alcuni casi, la formazione di vesciche. 

Anche se il termine “eritema” indica specificamente il rossore, questa condizione può essere descritta anche come una semplice “scottatura” nel linguaggio comune o “ustione solare” per forme più gravi. 

Può essere classificato come un’ustione di primo grado nella maggior parte dei casi, ma con esposizioni lunghe e per pelli chiare, può evolvere in un’ustione di secondo grado con comparsa di bolle. Anche il calore intenso sulla pelle può contribuire alla comparsa del disturbo, non solo i raggi UV. 

Su questo argomento, consigliamo di leggere il nostro articolo Consigli utili per proteggersi dal caldo in estate.

Tipologie di eritema solare

La gravità dei sintomi distingue le diverse tipologie di eritema solare, che sono le seguenti:

  • eritema solare lieve: caratterizzato da arrossamento, una leggera sensazione di bruciore e talvolta un lieve prurito. La pelle è sensibile al tatto e appare calda, senza vesciche. Generalmente si risolve in pochi giorni;
  • eritema solare moderato: presenta arrossamento più intenso, bruciore e dolore significativo, pelle gonfia e possibili vesciche superficiali. Richiede fino a una settimana per guarire e comporta una desquamazione più marcata;
  • eritema solare grave: caratterizzato da scottatura molto dolorosa, arrossamento intenso, gonfiore marcato e vesciche più grandi e profonde. La pelle può apparire violacea o scura. Spesso accompagnato da sintomi sistemici come febbre, brividi, nausea e vertigini.

Sintomi dell’eritema solare: riconoscere i segni sulla pelle

L’eritema solare si manifesta attraverso una serie di segni e sintomi che possono variare notevolmente a seconda del tipo di pelle, della durata e dell’intensità dell’esposizione ai raggi ultravioletti (UV). 

I disturbi possono comparire nei minuti o nelle ore successive all’esposizione al sole e solitamente raggiungono il picco entro 12-24 ore, risolvendosi entro 72 ore per le reazioni non gravi. 

La sintomatologia può durare da alcuni giorni a una settimana o più, a seconda della gravità della scottatura.

I principali sintomi visibili sulla pelle sono i seguenti:

  • arrossamento intenso della pelle: è uno dei primi segni visibili di eritema solare. Si verifica a causa della vasodilatazione dei capillari cutanei in risposta al danno causato dai raggi UV. La pelle appare di un colore rosso acceso, spesso uniforme sulle zone esposte come viso, braccia, spalle e schiena. Questo fenomeno può manifestarsi dopo poche ore dall’esposizione solare e tende a peggiorare nel corso della giornata. Il rossore può durare da uno a tre giorni, o più a lungo nei casi severi;
  • dolore e bruciore persistente: la pelle colpita dall’ustione solare diventa estremamente sensibile e dolorosa al tatto, con una sensazione di calore persistente, simile a una scottatura superficiale. Il fastidio può peggiorare a contatto con i vestiti e può durare diversi giorni, aumentando soprattutto durante la notte;
  • gonfiore o edema cutaneo: le zone più esposte, come viso, labbra, palpebre e mani, possono gonfiarsi a causa dell’accumulo di liquidi nei tessuti infiammati. Questo sintomo è una risposta del corpo all’infiammazione provocata dai raggi UV, che danneggiano la barriera protettiva della pelle e aumentano la permeabilità dei vasi sanguigni;
  • vesciche e lesioni cutanee: nei casi più gravi, si possono formare vesciche piene di liquido sulla pelle danneggiata. Le vesciche indicano che l’ustione ha raggiunto gli strati più profondi della pelle, causando un danno di secondo grado. Possono comparire poche ore dopo l’esposizione o il giorno successivo, sono fragili e possono rompersi facilmente, esponendo la pelle sottostante a potenziali infezioni;
  • desquamazione della pelle: una volta che l’arrossamento e il dolore diminuiscono, la pelle danneggiata inizia spesso a desquamarsi (a spellare, nel linguaggio comune). Questo fenomeno si verifica alcuni giorni dopo l’ustione, quando lo strato superiore della pelle, ormai morto, si sfalda per essere sostituito da tessuti nuovi. La desquamazione può essere estesa e accompagnata da prurito e secchezza.

Oltre ai sintomi cutanei, l’eritema solare, specialmente se esteso o grave, può essere accompagnato da sintomi sistemici, simili a quelli di un’insolazione o colpo di calore:

  • febbre e brividi: indicano una reazione più ampia del corpo allo stress subito a causa dell’eccessiva esposizione al sole;
  • mal di testa e vertigini;
  • nausea o vomito;
  • spossatezza e malessere generale;
  • disidratazione: le ustioni gravi possono portare a perdita di liquidi attraverso la pelle, riducendo l’efficacia della barriera cutanea. I sintomi includono secchezza della pelle, bocca asciutta e sete intensa.

È fondamentale riconoscere questi segni per poter adottare le misure preventive e trattamenti adeguati.

Fattori di rischio per l’eritema solare: chi è più a rischio?

I fattori di rischio per l’eritema solare sono molteplici e coinvolgono sia elementi esterni legati all’esposizione, sia fattori interni individuali, come il tipo di pelle e la predisposizione genetica.

Ecco chi è più a rischio e i principali fattori coinvolti:

  • Fototipo cutaneo e caratteristiche fisiche:
    • pelle chiara, capelli biondi o rossi, e occhi chiari: le persone con fototipi più chiari (Fototipo I o II), che corrispondono a pelli molto chiare, capelli biondi o rossi e occhi chiari, sono significativamente più suscettibili ai danni da sole e all’eritema solare. Questo accade perché la loro pelle produce meno melanina, il pigmento che offre una protezione naturale contro i raggi UV. Le persone con fototipo I si bruciano sempre facilmente e non si abbronzano mai, mentre quelle con fototipo II si abbronzano con difficoltà;
    • anche se meno soggette, le persone con pelle più scura (fototipi IV, V, VI) non sono del tutto immuni e possono comunque sviluppare eritema solare con esposizioni forti o prolungate;
    • l’albinismo o la vitiligine, che comportano un difetto o una distruzione dei melanociti, rendono gli individui particolarmente sensibili ai danni del sole a causa dell’incapacità di produrre melanina;
    • i bambini sono particolarmente suscettibili all’eritema solare.
  • Esposizione ai raggi ultravioletti (uv):
    • esposizione eccessiva e prolungata: come spiegato, la causa primaria è l’esposizione prolungata e non protetta ai raggi UV, in particolare ai raggi UVB. Più tempo si trascorre al sole senza protezione, maggiore è il rischio;
    • ore del giorno e latitudine: i raggi UV sono più forti nelle ore centrali della giornata, solitamente tra le 10:00 e le 16:00. Le regioni più vicine all’equatore e le alte quote ricevono una maggiore intensità di raggi UV. Questo vuol dire che ci si può scottare anche in montagna, non solo al mare;
    • superfici riflettenti: superfici come acqua, sabbia, neve o ghiaccio possono amplificare l’effetto dei raggi UV, aumentando il rischio di scottature. Anche in giornate nuvolose, fino all’80% dei raggi UV può penetrare le nuvole e causare scottature.
  • assenza o insufficienza di protezione solare: l’uso insufficiente o scorretto di creme solari (con SPF troppo basso o non resistenti all’acqua) o l’assenza di altri metodi di protezione (come l’abbigliamento adeguato) aumentano il rischio. Per una protezione efficace, la crema solare ad ampio spettro con SPF di almeno 30 (o 50+ per pelli chiare) deve essere applicata generosamente 15-30 minuti prima dell’esposizione e riapplicata ogni due ore, o più frequentemente dopo il bagno o in caso di sudorazione;
  • danni cumulativi e precedente esposizione: le scottature solari frequenti o ripetute, specialmente durante l’infanzia o l’adolescenza, sensibilizzano ulteriormente la pelle ai raggi UV, rendendola più vulnerabile a sviluppare eritemi anche dopo esposizioni brevi;
  • assunzione di farmaci fotosensibilizzanti: alcuni farmaci possono aumentare la sensibilità della pelle alla luce solare, rendendo le persone più predisposte all’eritema solare. Questi includono antibiotici, farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), diuretici, alcuni antidepressivi, retinoidi, gel a base di benzoilperossido. Anche alcuni cosmetici contenenti profumi possono agire da fotosensibilizzanti;
  • predisposizione genetica e familiarità: alcuni individui possono avere una predisposizione genetica che li rende più sensibili ai danni dei raggi UV. Avere parenti stretti con forme allergiche scatenate dal sole (es. dermatite polimorfa solare) rappresenta un fattore di rischio;
  • sistema immunitario compromesso: un sistema immunitario indebolito (ad esempio, a causa di patologie autoimmuni o farmaci immunosoppressori) può aumentare il rischio di eritema solare, riducendo la capacità del corpo di riparare il danno cutaneo causato dal sole;
  • presenza di lesioni cutanee preesistenti: condizioni della pelle come la dermatite possono accrescere il rischio di sviluppare allergie o reazioni all’esposizione solare.

In sintesi, i soggetti con fototipo chiaro, quelli che si espongono al sole per lunghi periodi senza adeguata protezione (specialmente nelle ore di punta o in presenza di superfici riflettenti) e coloro che assumono farmaci fotosensibilizzanti sono particolarmente a rischio di sviluppare eritema solare.

Trattamenti per l’eritema solare: cure e rimedi efficaci

Il trattamento dell’eritema solare mira a ridurre l’infiammazione, alleviare il dolore e favorire la guarigione della pelle

Le cure e i rimedi efficaci variano a seconda della gravità della scottatura.

Trattamenti per eritema solare lieve

Nei casi più lievi, l’eritema solare si manifesta con arrossamento e una leggera sensazione di bruciore o prurito. Questi fastidi si risolvono generalmente in pochi giorni. 

I rimedi casalinghi e da banco sono spesso sufficienti:

  • impacchi freddi: applicare un panno fresco e umido sulla pelle colpita può aiutare a ridurre la temperatura cutanea, calmare rossore e bruciore. Gli impacchi vanno tenuti per circa 15-20 minuti e ripetuti più volte al giorno. Non usare ghiaccio a diretto contatto con la pelle per periodi prolungati, poiché può essere ustionante;
  • lozioni emollienti e idratanti: prodotti a base di aloe vera, calendula o altri ingredienti lenitivi sono consigliati per idratare la pelle e ridurre l’irritazione. L’aloe vera, in particolare, ha proprietà antinfiammatorie e lenitive. È importante scegliere prodotti privi di profumi o alcol che potrebbero irritare ulteriormente la pelle danneggiata. Anche i classici doposole con attività emolliente e restitutiva sono utili;
  • rimedi naturali tradizionali: impacchi con pane inzuppato in acqua fredda o infuso di camomilla, avvolti in un canovaccio e applicati per circa 20 minuti, possono alleviare arrossamento e irritazione grazie all’amido. In alternativa, fette di patate crude possono essere applicate sulla zona colpita. Anche l’arnica può essere utilizzata. Il Cardiospermum halicacabum e l’Echinacea angustifolia sono raccomandati per prurito e azione antisettica/antinfiammatoria;
  • antidolorifici da banco: farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come l’ibuprofene o il paracetamolo possono aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione.

Trattamenti per eritema solare moderato e grave

Quando l’eritema è più intenso, con dolore significativo, gonfiore e formazione di vesciche, o quando compaiono sintomi sistemici come febbre, brividi, mal di testa, nausea o spossatezza, è necessario consultare un medico o un dermatologo

I trattamenti medici possono includere:

  • corticosteroidi topici: creme o pomate a base di corticosteroidi possono essere prescritte per eritemi moderati o gravi per ridurre l’infiammazione, il gonfiore e il prurito e accelerare la guarigione. Devono essere usati con cautela e sotto prescrizione medica;
  • antidolorifici e antinfiammatori: i FANS possono essere assunti per via orale per alleviare il dolore, il bruciore e i sintomi sistemici;
  • bendaggi e protezione della pelle: per scottature gravi con vesciche, può essere necessario proteggere la pelle con bendaggi sterili per prevenire infezioni e favorire la guarigione. È fondamentale non rompere intenzionalmente le vesciche, poiché ciò aumenta il rischio di infezioni batteriche;
  • farmaci specifici per la fotodermatite: se l’eritema è associato a fotodermatite (una reazione allergica alla luce solare), il dermatologo può prescrivere antistaminici o corticosteroidi orali per ridurre la risposta allergica. L’idrossiclorochina, un farmaco usato per la malaria, può alleviare i disturbi di alcune allergie cutanee dovute all’esposizione al sole;
  • antibiotici: in caso di sospetta o accertata infezione (ad esempio nelle vesciche rotte), possono essere richiesti test di laboratorio come una coltura batterica e prescritti antibiotici locali o orali;
  • reidratazione: in presenza di disidratazione o colpo di calore, è essenziale reidratarsi bevendo molta acqua o, nei casi più gravi, ricorrere a soluzioni elettrolitiche o alla somministrazione di fluidi per via endovenosa;
  • trattamenti per desquamazione e riparazione: una volta che la pelle inizia a desquamarsi, creme esfolianti delicate o lozioni idratanti specifiche (es. con acido lattico o urea) possono aiutare a rimuovere le cellule morte e a riparare la barriera cutanea.

Interventi chirurgici (per complicazioni a lungo termine)

L’eritema solare acuto generalmente non richiede interventi chirurgici. Tuttavia, i danni cumulativi derivanti da scottature solari ripetute possono portare a complicanze che li rendono necessari, come:

  • rimozione di cheratosi attiniche: lesioni precancerose che possono evolvere in carcinoma a cellule squamose;
  • chirurgia per carcinoma cutaneo: per rimuovere tumori della pelle come carcinoma a cellule basali, carcinoma a cellule squamose e melanoma, che possono essere aumentati dal rischio di scottature frequenti;
  • chirurgia ricostruttiva: per riparare cicatrici profonde o alterazioni estetiche dovute a gravi danni solari;
  • trattamenti laser: per correggere macchie solari, rughe e altri segni di fotoinvecchiamento.

In caso di eritema solare, si consiglia di rivolgersi al proprio medico di fiducia o al farmacista, onde evitare rimedi potenzialmente inefficaci o, peggio, dannosi. 

Prevenzione dell’eritema solare: come proteggere la pelle dai danni del sole

La prevenzione dell’eritema solare è di primaria importanza non solo per evitare i sintomi dolorosi a breve termine, ma anche per proteggere la pelle dai danni a lungo termine.

Una corretta prevenzione implica l’adozione di comportamenti sicuri sotto il sole e l’uso costante di adeguate protezioni

Ecco le misure più efficaci per proteggere la pelle dai danni del sole:

  • evitare l’esposizione al sole soprattutto nelle ore di maggiore irraggiamento UV, che solitamente vanno dalle 10:00 alle 16:00;
  • per abituare la pelle e ridurre il rischio di scottature, è consigliabile iniziare con esposizioni brevi e aumentare progressivamente la durata nei giorni successivi;
  • utilizzare creme solari ad ampio spettro (che filtrano sia i raggi UVA che UVB) con un fattore di protezione solare (SPF) di almeno 30 per la maggior parte delle persone. Per pelli chiare o sensibili (fototipi I e II) o per attività all’aperto, è consigliabile un SPF 50 o superiore. La crema solare deve essere applicata generosamente e in modo uniforme su tutte le aree esposte. È fondamentale applicarla almeno 15-30 minuti prima dell’esposizione al sole per permettere che venga assorbita. La protezione è garantita solo se il prodotto viene riapplicato ogni due ore, o più frequentemente (es. ogni due o tre ore) dopo il bagno, dopo aver nuotato o in caso di sudorazione abbondante;
  • utilizzare indumenti che coprano braccia e gambe
  • scegliere tessuti con una trama fitta. Alcuni indumenti sono etichettati con un fattore di protezione ultravioletta (UPF) che indica il loro livello di protezione solare;
  • indossare cappelli a larghe falde per proteggere viso, orecchie e collo, e occhiali da sole avvolgenti e protettivi dagli UV per gli occhi e le palpebre;
  • bere almeno 2 litri di acqua al giorno e consumare tisane e centrifugati di frutta e verdura fresca. Le scottature solari aumentano la perdita di liquidi dalla pelle, e la disidratazione può portare a sintomi sistemici gravi come il colpo di calore;
  • consumare cibi ricchi di acqua (come anguria, meloni, albicocche, pesche, peperoni, carote) e alimenti di colore rosso, ricchi di bioflavonoidi e licopene (es. pomodori, frutti di bosco) con proprietà antiossidanti;
  • per pelli particolarmente reattive o per stimolare la produzione di melanina, si possono consigliare integratori contenenti antiossidanti (come Polypodium leucotomos, vitamina E, betacarotene) o rame (che coadiuva la sintesi della melanina). Questi trattamenti possono essere iniziati alcuni mesi prima dell’esposizione e continuati per tutta l’estate. Tuttavia, non devono essere considerati sostitutivi delle altre misure di protezione solare e vanno prescritti dal medico;
  • è fondamentale proteggere la pelle dei bambini utilizzando creme solari specifiche per loro, indumenti protettivi e limitando la loro esposizione, specialmente nelle ore di punta;
  • se si è avuto un eritema solare di recente, è importante evitare l’esposizione al sole finché la pelle non è completamente guarita, poiché la pelle danneggiata rimane più vulnerabile e sensibile;
  • l’uso di lampade e lettini abbronzanti è sconsigliato. Sebbene utilizzino prevalentemente raggi UVA, possono comunque causare fotoinvecchiamento e aumentare il rischio di tumori della pelle, incluso il melanoma. Non esiste un’abbronzatura “sicura” ottenuta tramite esposizione ai raggi UV.

La prevenzione è la chiave per la salute della pelle a lungo termine, riducendo i rischi di complicazioni gravi e permanenti.

Domande Frequenti (FAQ)

Cos’è l’eritema solare?

L’eritema solare è una reazione infiammatoria della pelle che si verifica a seguito di un’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti (UV) emessi dal sole o da fonti artificiali come le lampade abbronzanti. Si manifesta come un’ustione che provoca arrossamento, dolore, calore e, in alcuni casi, la formazione di vesciche.

Quali sono le cause principali dell’eritema solare?

La causa primaria è l’esposizione prolungata e non protetta ai raggi UV, in particolare ai raggi UVB, che danneggiano le cellule cutanee. Altri fattori includono il fototipo cutaneo (pelle chiara), la durata e l’intensità dell’esposizione solare, l’assenza o l’insufficienza di protezione solare e l’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti.

Quali sono i sintomi più comuni dell’eritema solare?

I sintomi più comuni includono arrossamento intenso, dolore e bruciore della pelle. Spesso si verificano anche gonfiore, prurito, e la formazione di vesciche, seguita da desquamazione della pelle durante il processo di guarigione.

Dopo quanto tempo si forma un eritema solare? 

I sintomi possono comparire dopo alcune ore dall’esposizione al sole. L’eritema solare raggiunge solitamente il suo picco di gravità entro 12-24 ore, ma in casi severi può impiegare fino a 72 ore.

Le scottature solari sono pericolose?

Sì, se ripetute, possono causare danni cumulativi alla pelle che portano all’invecchiamento precoce (fotoinvecchiamento) e aumentano significativamente il rischio di sviluppare tumori cutanei come il melanoma, il carcinoma a cellule basali e il carcinoma a cellule squamose. Le scottature gravi, specialmente nell’infanzia, sono un fattore di rischio cruciale per il melanoma.

Chi è più a rischio di eritema solare?

Le persone con pelle chiara, capelli biondi o rossi e occhi chiari (fototipi I e II) sono le più suscettibili ai danni da sole e si scottano facilmente. Questo perché la loro pelle produce meno melanina, il pigmento che offre una protezione naturale contro i raggi UV.

Come prevenire l’eritema solare?

È fondamentale applicare creme solari ad ampio spettro con SPF di almeno 30 (o 50+ per pelli chiare), indossare abbigliamento protettivo (cappelli a larghe falde, occhiali da sole, indumenti a trama fitta) e evitare l’esposizione al sole nelle ore di maggiore intensità (dalle 10:00 alle 16:00).

Ci si può scottare anche se è nuvoloso?

Sì, fino all’80% dei raggi UV può penetrare le nuvole e causare scottature. Le nuvole leggere o la nebbia non riducono significativamente il rischio, e superfici come neve, sabbia e acqua possono riflettere i raggi, aumentando l’esposizione.

Si possono gestire le scottature solari in modo autonomo? 

Sì, le scottature lievi possono essere gestite a casa. Si possono applicare impacchi freddi, lozioni idratanti e lenitive a base di aloe vera o calendula, e assumere antidolorifici da banco, come l’ibuprofene, per alleviare il dolore e l’infiammazione.

Quando bisogna consultare un medico? 

È necessario consultare un medico se la scottatura è grave, accompagnata da febbre, brividi, mal di testa, nausea, disidratazione o se le vesciche sono diffuse e coprono ampie aree del corpo.

L’eritema solare può lasciare cicatrici? 

Si, le scottature gravi che causano vesciche profonde possono potenzialmente lasciare cicatrici permanenti, soprattutto se le vesciche si rompono o si infettano e non vengono trattate correttamente.

È possibile prendere il sole dopo aver avuto un eritema solare? 

È fondamentale evitare l’esposizione al sole finché la pelle non è completamente guarita, poiché la pelle danneggiata è più vulnerabile e sensibile ai futuri danni UV.

Quale protezione solare usare per prevenire l’eritema solare? 

È consigliato un SPF di almeno 30 per la maggior parte delle persone. Tuttavia, per chi ha la pelle chiara o sensibile (fototipi I e II) e per attività all’aperto, è meglio utilizzare un SPF 50 o superiore per una protezione ottimale.

Quanto spesso devo riapplicare la protezione solare? 

La protezione solare deve essere riapplicata ogni due ore durante l’esposizione. È necessario riapplicarla più frequentemente, ovvero ogni due o tre ore, o immediatamente dopo il bagno, se si nuota o si suda abbondantemente, per mantenere un’efficacia protettiva.

Quanto tempo ci vuole per guarire dall’eritema solare? 

Le scottature lievi generalmente guariscono in 3-5 giorni. Tuttavia, le forme più gravi di eritema solare, specialmente quelle con vesciche, possono richiedere fino a una o due settimane per guarire completamente.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.