Rifiuti elettrici ed elettronici: come gestire i RAEE

da | Feb 12, 2019 | Ambiente | 0 commenti

Ogni volta che decidiamo di sostituire un vecchio elettrodomestico in casa, perché ormai obsoleto o semplicemente guasto, produciamo, di fatto, un rifiuto. Nello specifico, un RAEE.

La nostra epoca è caratterizzata da un ricambio tecnologico costante: raramente si riparano gli elettrodomestici non funzionanti e viviamo nella costante lotta contro la cosiddetta obsolescenza tecnologica.

Cosa vuol dire?

Che la tendenza generale – con le dovute eccezioni, ovviamente – è quella di acquistare nuovi prodotti per desiderio, moda, imitazione, privandoci di elettrodomestici ancora in buono stato o, in ogni caso, facili da riparare.

Insomma, il nostro stile di vita ha degli effetti devastanti sull’ambiente e sul pianeta, la nostra impronta ecologica diventa ogni anno più pesante e la gestione dei rifiuti si fa più complessa.

In particolare quando si parla di rifiuti elettrici ed elettronici. Ma andiamo per ordine, e iniziamo a fare un po’ di chiarezza su definizioni e acronimi.

Cosa sono i RAEE

RAEE è l’acronimo di Rifiuti da apparecchiatura elettrica ed elettronica, o AEE. Una definizione di apparecchiature elettriche ed elettroniche è contenuta all’interno dell’articolo 4 del D.lgs 14 marzo 2014, n. 49, “Attuazione della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)”:

“apparecchiature elettriche ed elettroniche o AEE: le apparecchiature che dipendono, per un corretto funzionamento, da correnti elettriche o da campi elettromagnetici e le apparecchiature di generazione, trasferimento e misurazione di queste correnti e campi e progettate per essere usate con una tensione non superiore a 1000 volt per la corrente alternata e a 1500 volt per la corrente continua.”

Nello stesso articolo è riportata anche una definizione di RAEE:

“rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche o RAEE: le apparecchiature elettriche o elettroniche che sono rifiuti ai sensi dell’articolo 183, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, inclusi tutti i componenti, sottoinsiemi e materiali di consumo che sono parte integrante del prodotto al momento in cui il detentore si disfi, abbia l’intenzione o l’obbligo disfarsene.”

Quindi, per fare chiarezza, la differenza tra un AEE e un RAEE è molto semplice.

Con AEE si identificano tutti quei dispositivi alimentati a corrente o tramite campi elettromagnetici, mentre con il termine RAEE si etichettano questi apparecchi quando diventano un rifiuto da smaltire.

Le nuove categorie di AEE e RAEE

Ci rendiamo conto che con il termine apparecchiature elettriche ed elettroniche si possa fare confusione, perché troppo generico.

A partire dal 15 agosto 2018 vige una nuova categorizzazione degli AEE, prevista dalla Direttiva Europea 2012/19/CE e dal D. Lgs. 49/2014.

Con questa nuova direttiva, si passa dalle precedenti 10 categorie alle nuove 6:

  1. Apparecchiature per lo scambio di temperatura:
    1. frigoriferi;
    2. congelatori;
    3. apparecchi che distribuiscono automaticamente prodotti freddi;
    4. condizionatori;
    5. deumidificatori;
    6. pompe di calore;
    7. radiatori a olio;
    8. altre apparecchiature per lo scambio di temperatura con fluidi diversi dall’acqua.
  2. Schermi, monitor ed apparecchiature dotate di schermi con una superficie superiore a 100 cm2:
    1. schermi;
    2. televisori;
    3. cornici digitali LCD;
    4. monitor;
    5. laptop, notebook.
  3. Lampade:
    1. tubi fluorescenti;
    2. lampade fluorescenti compatte;
    3. lampade fluorescenti;
    4. lampade a scarica ad alta densità, comprese lampade a vapori di sodio ad alta pressione e lampade ad alogenuro metallico, lampade a vapori di sodio a bassa pressione;
    5. lED.
  4. Apparecchiature di grandi dimensioni (con almeno una dimensione esterna superiore a 50 cm):
    1. lavatrici;
    2. asciugatrici;
    3. lavastoviglie;
    4. apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche;
    5. lampadari;
    6. apparecchiature per riprodurre suoni o immagini, apparecchiature musicali (esclusi gli organi a canne installati nelle chiese);
    7. macchine per cucire, macchine per maglieria;
    8. mainframe;
    9. grandi stampanti;
    10. grandi copiatrici;
    11. grandi macchine a gettoni;
    12. grandi dispositivi medici;
    13. grandi strumenti di monitoraggio e di controllo;
    14. grandi apparecchi che distribuiscono automaticamente prodotti e denaro;
    15. pannelli fotovoltaici.
  5. Apparecchiature di piccole dimensioni (con nessuna dimensione esterna superiore a 50 cm):
    1. aspirapolvere;
    2. scope meccaniche;
    3. macchine per cucire;
    4. lampadari;
    5. forni a microonde;
    6. ventilatori elettrici;
    7. ferri da stiro;
    8. tostapane;
    9. coltelli elettrici;
    10. bollitori elettrici;
    11. sveglie e orologi;
    12. rasoi elettrici;
    13. bilance;
    14. apparecchi tagliacapelli e apparecchi per la cura del corpo;
    15. calcolatrici;
    16. apparecchi radio;
    17. videocamere, videoregistratori;
    18. apparecchi hi-fi, strumenti musicali, apparecchiature per riprodurre suoni o immagini;
    19. giocattoli elettrici ed elettronici;
    20. apparecchiature sportive, computer per ciclismo, immersioni subacquee, corsa, canottaggio, ecc.;
    21. rivelatori di fumo, regolatori di calore, termostati, piccoli strumenti elettrici ed elettronici, piccoli dispositivi medici, piccoli strumenti di monitoraggio e di controllo;
    22. piccoli apparecchi che distribuiscono automaticamente prodotti;
    23. piccole apparecchiature con pannelli fotovoltaici integrati.
  6. Piccole apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni (con nessuna dimensione esterna superiore a 50 cm):
    1. telefoni cellulari;
    2. navigatori satellitari (GPS);
    3. calcolatrici tascabili;
    4. router;
    5. PC;
    6. stampanti;
    7. telefoni.

Se un dispositivo rientra in queste categorie, e diventa un rifiuto da smaltire, allora è definibile RAEE.

Dove vengono conferiti i RAEE

La rete di raccolta dei RAEE è costituita dalle seguenti realtà:

  • Centri di Raccolta: realizzati e gestiti dai Comuni e dalle Aziende abilitate alla gestione dei RAEE, i CdR sono aperti a tutti i Cittadini che possono consegnare gratuitamente i RAEE domestici. I Centri di Raccolta possono effettuare il servizio di ritiro dei RAEE da uno o più Comuni ed accogliere i RAEE provenienti dalla Distribuzione, Installatori e CAT.
  • Luoghi di Raggruppamento: indicano il sito in cui si accolgono i rifiuti provenienti dal ritiro “Uno contro Uno” e “Uno contro Zero”. Sono serviti direttamente dai Sistemi Collettivi e possono essere istituiti presso il punto di vendita del Distributore o presso altro luogo;
  • Grandi Utilizzatori: si tratta di siti registrati da Soggetti pubblici o privati (aeroporti, aziende, ospedali, caserme, ecc.) che producono quantitativi significativi di RAEE della categoria dell’illuminazione (R4 e R5) e di conseguenza possono ottenere un ritiro in loco da parte dei Sistemi Collettivi.
  • Centri di Raccolta Privati: realizzati prevalentemente dagli stessi Sistemi Collettivi per stoccare i rifiuti provenienti da attività di raccolta volontaria e prevalentemente legati alle Sorgenti Luminose;
  • Installatori: sono centri serviti in modo diretto dai Sistemi Collettivi e gestiti da Installatori di Sorgenti Luminose (R5), presso i quali sono stoccati i rifiuti provenienti da abitazioni private a seguito dell’installazione di apparecchiature.
  • CAT e Punti Vendita: identificano i Punti di Vendita della distribuzione e i Centri di Assistenza Tecnica dove avviene la raccolta a titolo gratuito dei RAEE provenienti dai nuclei domestici a seguito di vendita di elettrodomestico equivalente (Uno contro Uno).
  • Impianti di Trattamento: sono le aziende che svolgono attività di stoccaggio (in larga parte) e/o trattamento per il riciclaggio, recupero e valorizzazione dei materiali.

Definiti gli attori in gioco nella gestione dei RAEE, vediamo come sono classificati.

RAEE domestici e RAEE professionali

I RAEE si dividono in due categorie, in base alla loro origine:

  1. RAEE domestici: originati da nuclei domestici;
  2. RAEE professionali: prodotti da attività commerciali, industriali, istituzionali e di altro tipo.

Vediamoli insieme nel dettaglio.

RAEE Domestici

I RAEE domestici seguono una gestione simile a quella prevista per i rifiuti urbani.

Il Comune, quindi, si occupa della raccolta attraverso un apposito centro in cui recarsi per depositare il proprio apparecchio da smaltire.

Affianca il centro di raccolta comunale un sistema multi-consortile composto da produttori e associazioni di categoria, che provvedono al trasporto e al recupero dei materiali.

Inoltre, i consumatori possono consegnare, gratuitamente, i RAEE al momento dell’acquisto di una nuova apparecchiatura analoga o, in alcuni casi, senza acquistare nessun nuovo prodotto, in base al cosiddetto “uno contro zero”, in caso di dispositivi di dimensioni inferiori ai 25 cm.

I RAEE domestici sono raccolti in 5 raggruppamenti che corrispondono ai contenitori della raccolta differenziata in cui gettarli quando ci si reca in un centro di raccolta comunale:

  • R1: freddo e clima (Frigoriferi, condizionatori, congelatori, ecc);
  • R2: grandi bianchi (Lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, cappe, forni, ecc.);
  • R3: Tv e Monitor (TV, schermi a tubo catodico, LCD o plasma);
  • R4: Piccoli elettrodomestici (Ferro da stiro, aspirapolvere, frullatore, ventilatore, telefoni, apparecchi di illuminazione, pannelli fotovoltaici, ecc.);
  • R5: Sorgenti luminose (Lampadine a basso consumo, lampade e led, lampade a neon, lampade fluorescenti, ecc.).

Quindi, prima di conferire il RAEE nel centro di raccolta, è importante verificare l’indicazione presente sul contenitore.

RAEE Professionali

Per i RAEE professionali, invece, vige un sistema leggermente diverso, diviso in due sottocategorie:

  1. RAEE storici, ovvero prodotti prima del 31-12-2001, smaltiti senza una loro sostituzione con una apparecchiatura analoga di nuova generazione. In questo caso, sarà il possessore del RAEE ad accollarsi gli oneri delle operazioni di trattamento;
  2. RAEE non storici e RAEE storici sostituiti con nuove apparecchiature equivalenti: in questo caso è il produttore a doversi occupare della raccolta, del trasporto e del trattamento.

Conclusioni

Come indicato nel Rapporto RAEE 2017, sul territorio nazionale sono state raccolte e avviate a trattamento più di 296 mila tonnellate di questa particolare tipologia di rifiuti, registrando un incremento del 4,66% rispetto al 2016.

RAEE

Nel complesso il dato è positivo per tutti i 5 Raggruppamenti di RAEE ad eccezione di un calo fisiologico rilevato negli ultimi anni nella raccolta di R3 (Tv e Monitor) dovuto alla diminuzione del trend di “sostituzione tecnologica” dei vecchi televisori a tubo catodico con apparecchi a schermo piatto.

Da segnalare invece l’incremento del 9% registrato dal raggruppamento dei Piccoli Elettrodomestici (R4), soprattutto a causa del cambio continuo di smartphone in nostro possesso.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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