Quali sono le cause della calcolosi urinaria

da | Gen 4, 2023 | Sanità Integrativa, Urologia | 0 commenti

La calcolosi urinaria è una patologia molto frequente in Italia, con una prevalenza stimata tra il 6% e il 9% della popolazione e un’incidenza stimata di circa 100.000 nuovi casi all’anno, secondo i dati forniti dalla AURO – Associazione Urologi italiani.

I calcoli delle vie urinarie, o calcoli renali e ureterali, sono formazioni dure che si sviluppano nei reni e in alcuni casi si spostano nell’uretra, ostruendo la minzione. 

Nei casi più lievi, possono essere anche asintomatici o provocare un leggero disagio quando si urina, ma quando i calcoli raggiungono dimensioni notevoli possono causare dolore, spesso anche molto intenso. 

Ricordiamo agli iscritti che il Piano Sanitario del Fondo FASDA prevede, nell’ambito delle prestazioni di Urologia, il pagamento delle spese per “Terapia della calcolosi urinaria”

Cosa sono i calcoli delle vie urinarie? 

Nelle nostre urine sono presenti sali minerali e altre sostanze, che si sciolgono in esse per poi essere facilmente espulse con la minzione. 

In alcuni casi, però, queste sostanze si cristallizzano nelle urine, generando prima una sorta di sabbiolina e, progressivamente, dei calcoli, che possiamo immaginare come dei sassolini.

I calcoli renali possono avere una composizione varia, più nello specifico: 

  • calcoli di calcio, principalmente ossalato di calcio e, in misura minore, fosfato di calcio;
  • calcoli di acido urico;
  • calcoli di cistina

La calcolosi urinaria si divide in due tipologie, a seconda della presenza o meno di condizioni patologiche che ne provocano la comparsa:

  1. calcolosi secondaria: si intende la formazione di calcoli in soggetti che hanno una malattia sistemica o di organi, come ad esempio l’iperparatiroidismo primitivo o il rene a spugna midollare;
  2. calcolosi primitiva: si intende la formazione di calcoli in soggetti non affetti da patologie che di per sé portano calcolosi.

Ma perché si formano? Quali sono le cause della calcolosi urinaria? Scopriamolo insieme. 

Cause della calcolosi urinaria

Sfatiamo subito un mito: la formazione dei calcoli renali o ureterali non è causata dall’acqua del rubinetto. Lo abbiamo spiegato in un articolo dedicato, dal titolo “È vero che bere acqua del rubinetto fa venire i calcoli?”, che invitiamo a leggere. 

Ma allora, quali sono le cause della calcolosi urinaria? 

Chiunque, nel corso della propria vita, e anche più di una volta, può soffrire di calcoli renali, anche se alcuni soggetti risultano più predisposti alla loro formazione

Di base, i calcoli si formano quando non si urina abbastanza, favorendo il deposito delle sostanze a cui abbiamo fatto riferimento prima, nella maggior parte dei casi in conseguenza ad una assunzione ridotta e non sufficiente di liquidi durante la giornata, ad una dieta ricca di proteine e sale o, come vedremo, a condizioni patologiche specifiche

Secondo la SIU – Società Italiana di Urologia, le principali cause di calcolosi urinaria sono le seguenti: 

  • aver sofferto di calcolosi renale da piccoli, specialmente nell’infanzia e nell’età adolescenziale;
  • avere qualcuno in famiglia che ha già sofferto di calcolosi;
  • il calcolo è composto da brushite (fosfato di calcio), acido urico (una sostanza di scarto del metabolismo delle cellule) o urato (il prodotto della degradazione degli acidi nucleici, filtrato dai reni ed espulso tramite le urine);
  • presenza di una infezione nel sistema urinario;
  • presenza di una condizione genetica che rende inclini alla formazione di calcoli;
  • restringimento dell’uretere;
  • ostruzione nel punto d’incontro tra l’uretere e i reni;
  • rene a spugna midollare, una rara patologia nella quale i tubuli renali che contengono l’urina sono dilatati;
  • ostruzione della giunzione uretero pelvica, una patologia che riguarda il punto di passaggio tra il bacinetto renale, nel quale confluisce e si raccoglie l’urina prodotta dai reni, e l’uretere, causata da un restringimento;
  • presenza di una cisti o una patologia chiamata diverticolo caliceale;
  • malattia del rene policistico, un disturbo ereditario in cui si formano numerose sacche piene di liquido (cisti) in entrambi i reni;
  • nefrocalcinosi, ovvero un’eccessiva quantità di calcio nei reni;
  • reflusso vescico-ureterale, che consiste in un movimento anomalo dell’urina nell’uretere o nei reni;
  • rene a ferro di cavallo, una rara malformazione congenita in cui è i reni sono fusi insieme all’estremità inferiore o alla base, formando una forma a “U”, che gli dà il nome di “ferro di cavallo”;
  • ureterocele, ovvero un gonfiore in uno degli ureteri.

Sono a rischio di sviluppare calcoli delle vie urinarie i soggetti affetti da: 

  • iperparatiroidismo, che consiste in una eccessiva produzione dell’ormone paratiroideo da parte delle ghiandole paratiroidi;
  • malattie gastrointestinali, come bypass digiuno-ileale, resezione intestinale, sindrome di Crohn, condizioni di malassorbimento, e diversioni urinarie;
  • sarcoidosi, un’infiammazione che causa piccoli grumi di cellule in vari organi del corpo.

Analizzando i sintomi o la presenza di patologie pregresse, il medico potrà prescrivere degli esami e giungere ad una diagnosi di calcolosi urinaria.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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