Il labbro leporino, noto in ambito medico come labiopalatoschisi, è una malformazione congenita relativamente comune che si manifesta con un’interruzione (schisi) a livello del labbro superiore, della gengiva e/o del palato.
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la labiopalatoschisi colpisce circa 1 bambino su 700 nati vivi in tutto il mondo, una statistica che evidenzia l’importanza di comprendere appieno questa condizione e le sue implicazioni.
Sebbene possa inizialmente preoccupare i genitori, è fondamentale ricordare che, con un’adeguata presa in carico e un percorso di cure specialistico, il bambino affetto da labbro leporino può crescere e condurre una vita sana e normale.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è il labbro leporino, perché si verifica e come si affronta.
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Cos’è il labbro leporino o labiopalatoschisi?
Come già accennato nell’introduzione, la labiopalatoschisi, più comunemente nota come labbro leporino, è una malformazione congenita, quindi presente già dalla nascita, caratterizzata dalla presenza di un’interruzione – denominata schisi in gergo tecnico – a livello del labbro superiore, della gengiva e del palato.
Questa apertura anomala crea una comunicazione diretta tra la cavità nasale e la bocca, con conseguenti difficoltà nella suzione, nell’alimentazione e, in alcuni casi, nella respirazione.
Per visualizzare la malformazione, riportiamo di seguito un’immagine elaborata dai CDC statunitensi.

Il labbro leporino può presentarsi in diverse forme e gravità:
- labioschisi: la schisi è limitata al labbro superiore;
- cheilognatoschisi: la schisi coinvolge il labbro superiore e l’arcata alveolare superiore (gengiva);
- palatoschisi: la schisi interessa esclusivamente il palato, che può essere duro, molle o entrambi;
- labiopalatoschisi a salto: la schisi coinvolge il labbro superiore e il palato, ma non la gengiva;
- labiopalatoschisi completa: la schisi interessa tutte le strutture anatomiche, ovvero il labbro superiore, la gengiva, il palato duro e il palato molle.
Questo difetto congenito può essere monolaterale (destra o sinistra) o bilaterale.
Perché i bambini nascono con il labbro leporino?
Le cause precise della labiopalatoschisi sono ancora sconosciute. Tuttavia, si ritiene che l’eziologia sia multifattoriale, ovvero che sia dovuta a una combinazione di fattori genetici e ambientali.
Nello specifico, alcuni dei fattori che possono contribuire allo sviluppo della labiopalatoschisi sono i seguenti:
- fattori genetici: può avere una componente ereditaria. Se un genitore o un parente stretto ha avuto labiopalatoschisi, il rischio di avere un figlio con la stessa malformazione aumenta;
- fattori ambientali: l’esposizione a determinati fattori ambientali durante la gravidanza può aumentare il rischio di labiopalatoschisi. Tra questi possiamo menzionare:
- l’assunzione di alcol, tabacco e droghe;
- la carenza di acido folico durante la gravidanza, essenziale per il corretto sviluppo del feto. Una sua carenza può aumentare il rischio di diverse malformazioni congenite, tra cui la labiopalatoschisi;
- l’assunzione di alcuni farmaci durante la gravidanza, come gli anticonvulsivanti;
- l’esposizione a infezioni virali durante la gravidanza.
Da un punto di vista embriologico, si ritiene che la labiopalatoschisi sia causata da un’alterata fusione delle strutture che formano il volto durante lo sviluppo fetale. Normalmente, queste strutture si fondono tra la quarta e l’ottava settimana di gestazione. Se questo processo di fusione viene interrotto, si può sviluppare una schisi.
Nonostante la presenza di questi fattori di rischio, la maggior parte dei bambini nati con labiopalatoschisi non ha una storia familiare di questa malformazione. Le cause esatte rimangono, quindi, complesse e non completamente comprese.
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi di labiopalatoschisi può essere effettuata sia prenatalmente che dopo la nascita.
Nelle forme che coinvolgono il labbro, la diagnosi di labiopalatoschisi viene generalmente effettuata durante l’ecografia morfologica, che si esegue tra la 19esima e la 22esima settimana di gestazione (secondo trimestre). L’ecografia può mostrare chiaramente l’interruzione del labbro superiore e, in alcuni casi, anche la schisi a livello della gengiva e del palato.
In alcuni centri specializzati, è possibile effettuare un’ecografia morfologica con ricostruzione 3D, che fornisce un’immagine ancora più dettagliata della malformazione
Se la labiopalatoschisi non è stata diagnosticata durante la gravidanza, la diagnosi viene effettuata alla nascita mediante un semplice esame obiettivo da parte del neonatologo. La schisi del labbro è facilmente visibile, mentre la palatoschisi può essere identificata mediante l’ispezione del palato del neonato.
È fondamentale che i genitori con una diagnosi prenatale o postnatale di labiopalatoschisi si rivolgano a un centro pediatrico specializzato per la cura di questa patologia.
Trattamento e intervento chirurgico
Il trattamento del labbro leporino è principalmente chirurgico e mira a correggere la schisi, ripristinando la normale anatomia del viso e la funzionalità delle strutture coinvolte.
L’intervento chirurgico viene generalmente eseguito in età precoce, entro il primo anno di vita del bambino, per ottenere i migliori risultati estetici e funzionali.
Vediamo, quindi, per grandi linee, cosa fare in attesa di sottoporre il bambino all’intervento:
- gestione dell’alimentazione: i neonati con labiopalatoschisi possono avere difficoltà a succhiare e alimentarsi correttamente a causa dell’apertura nel palato. Per questo motivo, vengono utilizzati specifici biberon e tettarelle, placchette o cerotti che creano una barriera tra bocca e naso, facilitando la suzione;
- supporto pre-operatorio: i genitori ricevono supporto e informazioni dettagliate sul percorso di cura del bambino da parte del team medico;
- valutazione multidisciplinare: il bambino viene sottoposto a una valutazione completa da parte di tutti gli specialisti del team per identificare eventuali problematiche associate alla labiopalatoschisi e pianificare il trattamento in modo personalizzato.
A questo punto, vediamo cosa c’è da sapere sull’intervento chirurgico:
- tempi di intervento: i tempi dell’intervento variano a seconda del tipo e della gravità della schisi e della salute generale del bambino. Generalmente, la riparazione del labbro e della gengiva anteriore viene effettuata tra i 3 e i 6 mesi di vita, mentre la ricostruzione del palato può essere eseguita tra i 6 mesi e 1 anno di vita;
- tecniche chirurgiche: esistono diverse tecniche chirurgiche per la ricostruzione del labbro, della gengiva e del palato. Le più utilizzate sono la miocheiloplastica per il labbro, la rinoplastica per il naso, la palatoplastica per il palato e l’innesto d’osso per la gengiva;
- degenza e cure post-operatorie: la degenza in ospedale dopo l’intervento varia da 2 a 4 giorni. Le cure domiciliari sono generalmente semplici e consistono nella somministrazione di farmaci antidolorifici e nell’osservazione delle cicatrici.
Ricordiamo agli iscritti al Fondo FASDA che il Piano Sanitario prevede la copertura delle spese sostenute per “Labiopalatoschisi, intervento correttivo”, nell’ambito degli interventi chirurgici “Oro ‐ Maxillo ‐ Facciale”. Per tutti i dettagli, invitiamo a consultare il nostro sito web, qui.
Dopo l’intervento, si procede con:
- follow-up periodico: il bambino viene sottoposto a controlli periodici da parte del team per monitorare la guarigione, lo sviluppo del linguaggio e la crescita del viso;
- terapia logopedica: i bambini con palatoschisi possono necessitare di terapia logopedica per sviluppare un linguaggio corretto e chiaro;
- cure ortodontiche: i bambini con cheilognatoschisi e labiopalatoschisi possono sviluppare problemi dentali e necessitare di cure ortodontiche, compreso l’utilizzo di apparecchi dentali;
- chirurgia secondaria: in alcuni casi, possono essere necessari interventi chirurgici secondari per correggere difetti residui o per migliorare l’aspetto estetico.
Con un trattamento adeguato e un follow-up costante, la maggior parte dei bambini può crescere e condurre una vita normale, senza particolari limitazioni.
Palatoschisi e labiopalatoschisi sono inserite tra le malattie rare e, in presenza di determinate condizioni, può essere riconosciuta l’invalidità civile al soggetto che ne è affetto. Per maggiori informazioni, consigliamo la lettura del documento redatto dall’INPS dal titolo “La valutazione ai fini dell’Invalidità civile e Handicap nel minore affetto da Labiopalatoschisi”.
Quando si può operare il labbro leporino?
Abbiamo visto che si raccomanda l’intervento il prima possibile, entro il primo anno di vita del bambino.
Ma perché è così importante procedere in modo precoce? Le ragioni sono principalmente le seguenti:
- favorire lo sviluppo del linguaggio: un palato correttamente ricostruito consente al bambino di articolare i suoni in modo corretto;
- prevenire problemi di udito: la labiopalatoschisi può aumentare il rischio di infezioni dell’orecchio medio, che possono causare problemi di udito. L’intervento chirurgico può ridurre questo rischio;
- migliorare l’aspetto estetico: l’intervento precoce consente di ottenere risultati estetici ottimali e di minimizzare le cicatrici.
Ovviamente, ogni caso è diverso dagli altri, e va fatta una valutazione dedicata per capire quando procedere e come.