Durante la gravidanza è importante sottoporsi a controlli frequenti e costanti, tali da consentire un monitoraggio adeguato della gestazione. Uno degli esami più importanti è la cosiddetta ecografia morfologica, da eseguire nel secondo trimestre di gravidanza.
Lo scopo principale di un’ecografia morfologica – ormai di routine – è fornire informazioni diagnostiche accurate, che consentano di offrire cure prenatali adeguate e garantire un proseguo della gravidanza sicuro per la madre e per il bambino.
Inoltre, è l’esame ecografico che consente di conoscere, con certezza, il sesso del bambino.
Ma perché è così importante l’ecografia morfologica, in cosa consiste e in cosa differisce da una classica ecografia prenatale?
Approfondiamo insieme.
Indice dei contenuti
Cos’è l’ecografia morfologica in gravidanza?
L’ecografia morfologica in gravidanza è un esame diagnostico che viene eseguito per valutare in modo dettagliato lo sviluppo e la morfologia del feto nel grembo materno.
Questa ecografia, spesso chiamata anche “ecografia strutturale”, è un importante strumento che aiuta a monitorare lo sviluppo fetale e a individuare precocemente eventuali problemi.
Le informazioni ottenute da questa ecografia possono essere fondamentali per la gestione della gravidanza e per pianificare ulteriori indagini o trattamenti, se necessario.
Quando si fa l’ecografia morfologica in gravidanza?
Iniziamo col rispondere a una domanda molto diffusa, che le future mamme si pongono quando, all’inizio della gravidanza, pianificano i vari esami e controlli da effettuare.
Come abbiamo accennato prima, l’ecografia morfologica è un esame da effettuare durante il secondo trimestre, ovvero intorno al quarto-quinto mese di gravidanza.
Le linee guida del Ministero della Salute suggeriscono, infatti, di effettuare la morfologica tra la 19a e la 21a settimana di gravidanza.
Perché proprio in questa fase della gravidanza?
Perché è questo il periodo in cui risulta possibile datare la gravidanza e diagnosticare tempestivamente anomalie congenite.
Per sapere quali controlli effettuare in gravidanza e in che periodo, ti consigliamo di consultare questo opuscolo del Ministero della Salute.
L’ecografia morfologica del secondo trimestre rientra nei nuovi LEA, come indicato nell’allegato 10.
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A cosa serve l’ecografia morfologica
L’ecografia morfologica del secondo trimestre viene effettuata per determinare l’età gestazionale ed eseguire tutte le misurazioni fetali necessarie a diagnosticare, in modo tempestivo e precoce, eventuali anomalie, comprese le malformazioni congenite o possibili gravidanze multiple.
Ecco a cosa serve:
- valutazione dell’anatomia fetale;
- rilevamento di anomalie fetali;
- stima delle dimensioni fetali;
- valutazione del sesso del feto;
- controllo del liquido amniotico;
- valutazione del posizionamento della placenta;
- monitoraggio generale della gravidanza.
Come appare evidente, quindi, si tratta di un esame essenziale da eseguire durante il secondo trimestre della gravidanza.
Cosa viene misurato con questo esame?
Abbiamo spiegato quali sono le funzioni e gli obiettivi dell’ecografia strutturale, vediamo ora, nel dettaglio, quali informazioni e misurazioni vengono eseguite durante l’esame:
- misure fetali: il medico o l’ecografista medico possono misurare diverse parti del corpo del feto per determinare le dimensioni e la crescita adeguata. Alcune delle misurazioni comuni includono:
- testa: cranio integro, cavo del setto pellucido, linea mediana, talami, ventricoli cerebrali, cervelletto, cisterna magna;
- faccia: presenza di entrambe le orbite, profilo mediano del volto, presenza della bocca, integrità del labbro superiore;
- collo: assenza di masse;
- torace/cuore: aspetto normale per forma e dimensioni di torace e polmoni, presenza di attività cardiaca, scansione delle 4 camere cardiache con cuore in posizione normale, efflussi aortico e polmonare, nessuna evidenza di ernia diaframmatica;
- addome: stomaco normoposizionato, anse intestinali non dilatate, presenza di entrambi i reni, normale inserzione del cordone ombelicale;
- scheletro: assenza di difetti spinali e masse (scansioni trasversali e sagittali), presenza degli arti superiori e mani, rapporti conservati, presenza degli arti inferiori e piedi;
- placenta: posizione, assenza di masse, eventuale lobo accessorio;
- cordone ombelicale: cordone con tre vasi;
- genitali: sesso maschile o femminile.
- flusso sanguigno: l’esame può essere utilizzato per valutare il flusso sanguigno attraverso le arterie e le vene del feto, per rilevare problemi vascolari o ostruzioni;
- posizione della placenta: l’ecografia valuta la posizione della placenta nell’utero, inclusi dettagli su come se la placenta copre in parte o completamente l’apertura del collo uterino. In questi casi si parla di placenta previa;
- quantità di liquido amniotico: l’ecografia misura la quantità di liquido amniotico nell’utero, il che è importante per valutare la salute del feto e l’ambiente circostante;
- sesso del feto: durante l’ecografia morfologica, è possibile determinare il sesso del feto, se i genitori desiderano saperlo;
- integrità delle membrane amniotiche: l’esame può anche aiutare a rilevare eventuali problemi con le membrane amniotiche, come la rottura prematura delle membrane.
Si tratta di un esame complesso, che richiede strumentazioni specifiche e un operatore esperto.
Abbiamo detto che con l’ecografia morfologica è possibile identificare molte malformazioni, ma può capitare che alcune di esse non vengano riconosciute, così come è possibile che si sviluppino in fasi successive della gravidanza.
Per questo motivo va considerato come un esame di screening e non diagnostico, a differenza quindi di amniocentesi e villocentesi.
Si tratta, in ogni caso, di un esame sicuro per la mamma e per il feto.
Per approfondire invitiamo a consultare le linee guida della SIEOG, la Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica e Metodologie Biofisiche.