Mutazioni BRCA1 e BRCA2: quando e perché fare il test

da | Mag 22, 2024 | Oncologia, Sanità Integrativa

Quando si parla di tumore al seno è importante affrontare il tema delle mutazioni BRCA1 e BRCA2, alterazioni genetiche che possono aumentare significativamente il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro, in particolare quello alla mammella

Secondo i dati raccolti nel report “I numeri del cancro in Italia, nel 2023”, sono state stimate circa 55.900 nuove diagnosi di tumore alla mammella nelle donne, confermandosi il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in Italia.

Per fortuna, grazie allo screening (mammografia) e alla sempre più elevata consapevolezza delle donne, la maggior parte dei tumori maligni mammari è diagnosticata in fase iniziale quando il trattamento chirurgico può essere più spesso conservativo e la terapia adottata più efficace, permettendo di ottenere sopravvivenze a 5 anni molto elevate (88%).

Attualmente, sono 834.200 le donne viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore della mammella.

Ma cosa sono le mutazioni BRCA1 e BRCA2, come si individuano, e chi sono i soggetti a rischio che dovrebbero sottoporsi al test genetico? Approfondiamo insieme. 

Cosa sono le mutazioni BRCA1 e BRCA2

Prima di parlare di mutazioni, è forse il caso di spiegare cosa sono i geni BRCA1 e BRCA2 (BReast CAncer). Essi sono geni oncosoppressori, ovvero producono proteine che aiutano a riparare il DNA danneggiato e garantiscono la stabilità del materiale genetico nelle cellule.

Questi geni giocano dunque un ruolo cruciale nella riparazione del DNA attraverso un processo chiamato ricombinazione omologa. Quando funzionano correttamente, aiutano a prevenire la proliferazione di cellule con DNA danneggiato, che potrebbe portare alla formazione di tumori.

Quindi, la presenza di mutazioni patogenetiche nei geni BRCA1 e BRCA2 può compromettere la capacità delle proteine di riparare il DNA, aumentando la probabilità di accumulo di danni genetici nelle cellule, il che può portare a uno sviluppo incontrollato delle cellule e alla formazione di tumori.

Queste mutazioni sono ereditarie, cioè possono essere trasmesse dai genitori ai figli. Come si legge sul sito dello IEO, il soggetto portatore del difetto genetico (chiamato carrier) può essere sia di sesso maschile che femminile, e i figli hanno il 50% di probabilità di ereditare tale mutazione.

Nel suo libro “La vittoria sul cancro”, Paolo Veronesi, figlio dell’illustre Umberto Veronesi e direttore del programma di senologia allo IEO – Istituto Europeo di Oncologia di Milano, ci tiene però a chiarire un aspetto fondamentale:

“Avere una mutazione dei geni BRCA 1 e 2 non significa ereditare la patologia, ma ereditare una predisposizione: si calcola che, tendenzialmente, sessanta-settanta donne su cento andranno incontro alla malattia.”

Insomma, avere queste mutazioni non è una condanna, ma il rischio di sviluppare la malattia è statisticamente molto elevato. Ecco perché, in presenza di determinati fattori di rischio, è raccomandato sottoporsi ad un test genetico BRCA1 e BRCA2.

Rischi associati

Secondo i dati forniti dallo IEO, le donne che ereditano la mutazione BRCA1 hanno un rischio di ammalarsi di tumore al seno compreso tra il 45-80% e tra il 20-40% di ammalarsi di tumore ovarico nell’arco della vita. 

Le percentuali sono un po’ inferiori per il gene BRCA2, comprese rispettivamente tra il 25-60% e il 10-20%.

È bene ricordare, però, che sul totale delle diagnosi di tumore al seno, solo il 5-10% è di natura ereditaria, quindi genetica – il 70% è sporadico e il 10-15% è familiare – e che questo rappresenta solo una propensione al rischio e non una certezza di sviluppo della malattia. 

Inoltre, le mutazioni BRCA sono associate anche a un aumento del rischio di altri tipi di cancro, tra cui il cancro alla prostata negli uomini, il cancro al pancreas e, in minor misura, il cancro al colon.

Chi deve fare il test genetico BRCA?

Il test genetico per le mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2 non è raccomandato per tutte le persone, ma è consigliato per individui con determinati fattori di rischio

Dopo una visita senologica, il medico potrà stabilire se eseguire questo esame specifico. 

Vediamo chi deve sottoporsi a questo test, così come elencato nel succitato libro del dottor Veronesi:

  • Pazienti affetti da tumore della mammella senza familiarità, cioè senza alcun membro della famiglia con la stessa malattia, che abbiano:
    • carcinoma della mammella a trentacinque anni o prima;
    • carcinoma della mammella triplo negativo a quarantaquattro anni o prima;
    • carcinoma della mammella più carcinoma ovarico a qualsiasi età;
    • carcinoma della mammella bilaterale prima dei cinquanta anni;
    • carcinoma della mammella maschile;
    • carcinoma annessiale (no mucinoso e borderline) a qualsiasi età e casi di neoplasie che si sviluppano da uno o da più annessi cutanei, come dalle ghiandole sudoripare o sebacee.
  • Pazienti con tumore della mammella a cinquant’anni o meno di cinquant’anni che abbiano almeno un familiare di primo grado (zia e nonna del ramo paterno vengono considerate di primo grado) o di secondo grado (ma non cugini) in cui sia stato documentato:
    • carcinoma della mammella prima dei cinquant’anni;
    • carcinoma della mammella bilaterale a qualsiasi età;
    • carcinoma annessiale a qualsiasi età.
  • Pazienti affette da tumore al seno con più di cinquant’anni se almeno due familiari dello stesso ramo, paterno o materno, abbiano avuto un carcinoma della mammella o annessiale.

Il test genetico BRCA è uno strumento potente per identificare individui a rischio elevato di sviluppare determinati tipi di cancro. Tuttavia, la decisione di sottoporsi al test dovrebbe essere basata su una valutazione accurata della storia familiare e personale, in collaborazione con un professionista sanitario esperto in genetica.

Come si esegue il test?

Il test genetico per le mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2 è un esame molto semplice, non invasivo né doloroso, generalmente eseguito tramite un campione di sangue o un prelievo di saliva.

Una volta prelevato il campione di DNA, viene inviato a un laboratorio specializzato in genetica molecolare o genomica per l’analisi, dove il DNA verrà viene isolato dal campione e analizzato per la presenza di mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2, utilizzando diverse tecniche, come il sequenziamento del DNA o la genotipizzazione.

Una volta completata l’analisi, i risultati vengono interpretati da un genetista o da un consulente genetico.

In presenza di mutazioni o varianti genetiche rilevanti, vengono discusse le implicazioni dei risultati e vengono fornite raccomandazioni appropriate per la gestione del rischio.

Cosa fare in caso di mutazioni BRCA1 e BRCA2?

In caso di esito positivo al test genetico, dal quale emerge la presenza di mutazioni BRCA1 e BRCA2, è possibile seguire essenzialmente due strade, a seconda delle circostanze individuali, dalla storia familiare e dalla consultazione con un team medico specializzato:

  • Sorveglianza intensificata:
    • screening regolare: le persone con mutazioni BRCA1 e BRCA2 possono beneficiare di uno screening più frequente e approfondito per il cancro al seno e ovarico. Questo può includere mammografie annuali, risonanze magnetiche e ecografie mammarie;
    • esami ginecologici regolari: le donne con mutazioni BRCA possono essere sottoposte a esami ginecologici regolari per il cancro ovarico, ad esempio il PAP Test.
  • Profilassi chirurgica:
    • mastectomia preventiva: alcune donne con mutazioni BRCA1 e BRCA2 possono scegliere di sottoporsi a una mastectomia preventiva (rimozione preventiva dei seni) per ridurre significativamente il rischio di sviluppare il cancro al seno. Il caso più noto è quello che ha coinvolto l’attrice Angelina Jolie, che ha deciso di procedere in tal senso;
    • Ooforectomia preventiva: la rimozione chirurgica preventiva delle ovaie può ridurre il rischio di cancro ovarico nelle donne con mutazioni BRCA.

In alcuni casi, possono essere prescritti alcuni farmaci chemioterapici, come i modulatori selettivi degli estrogeni, per ridurre il rischio di sviluppare il cancro al seno nelle donne con mutazioni BRCA.

È importante continuare a consultare un genetista o un consulente genetico, per comprendere appieno le implicazioni delle mutazioni BRCA e pianificare una gestione del rischio adeguata, ma anche ricevere supporto psicologico, perché non è affatto un percorso semplice per le donne.

La gestione delle mutazioni BRCA1 e BRCA2 è complessa e varia da persona a persona. È importante prendere decisioni informate in collaborazione con un team medico specializzato e considerare attentamente le opzioni disponibili, tenendo conto dei rischi, dei benefici e delle preferenze individuali.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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