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Come ci si accorge di avere l’ernia inguinale?

da | Ott 24, 2024 | Gastroenterologia, Sanità Integrativa

L’ernia inguinale è una delle forme di ernia più comuni, insieme all’ernia del disco e l’ernia dorsale, soprattutto tra gli uomini, ma può colpire anche le donne.   

Come vedremo più nel dettaglio nel corso dell’articolo, essa si verifica quando una porzione dell’intestino o del tessuto adiposo addominale spinge attraverso una zona debole della parete addominale, provocando un rigonfiamento visibile o percepibile nella regione inguinale. 

Spesso, i sintomi iniziali possono essere lievi o confusi con altri disturbi, il che rende importante saper riconoscere i segnali precoci per evitare complicazioni più gravi.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è l’ernia inguinale, perché si forma, quali sono i sintomi e come si cura

Cos’è l’ernia inguinale?

Come accennato all’inizio, l’ernia inguinale si verifica quando una parte dell’intestino o del tessuto adiposo addominale fuoriesce attraverso una zona debole della parete muscolare nell’area inguinale, situata alla base dell’addome, vicino all’inguine. 

Questo può creare un rigonfiamento visibile o una sensazione di pressione nella zona colpita, specialmente durante lo sforzo fisico, come sollevare pesi, tossire o piegarsi.

Può essere utile a comprendere la natura della condizione la seguente immagine elaborata dal sito del Manuale MSD.

Ma cosa vuol dire, semplificando? Se una parte del nostro intestino, solitamente l’intestino tenue, incontra una zona dell’addome particolarmente debole, spingendo può causare un foro, anche detto porta erniaria, attraverso il quale riesce a uscire, creando una sacca rigonfia posizionata nella zona dell’inguine, dove non dovrebbe stare. 

Questa condizione è più comune negli uomini, ma può interessare anche le donne e, se non trattata, può portare a complicazioni come lo strozzamento dell’ernia, una situazione che richiede un intervento medico immediato.

Ernia inguinale diretta e indiretta

Esistono due tipi principali di ernia inguinale, quella diretta e quella indiretta. 

Vediamo in cosa consistono. 

Ernia inguinale diretta

Questo tipo di ernia si sviluppa generalmente negli adulti ed è spesso il risultato di un indebolimento dei muscoli addominali nel tempo. Fattori come l’età avanzata, il sollevamento pesi e la tosse cronica possono contribuire a questo indebolimento.

Nelle persone di sesso maschile, l’ernia inguinale diretta può spingersi attraverso il canale inguinale, che normalmente è il passaggio per i testicoli.

L’ernia è spesso localizzata e può apparire come un rigonfiamento vicino all’inguine. Di solito, è riducibile, il che significa che può essere spinta di nuovo nella cavità addominale senza difficoltà.

Ernia inguinale indiretta

Questa forma di ernia è spesso presente alla nascita, a causa di un difetto congenito. Si verifica quando il canale inguinale non si chiude correttamente durante lo sviluppo del feto, per questo risulta essere più comune nei bambini e negli adolescenti. Tuttavia, può anche svilupparsi in età adulta.

L’ernia inguinale indiretta tende a essere più mobile e può apparire e scomparire, a seconda della posizione della persona e delle attività che svolge. 

È anch’essa riducibile, ma ha un rischio più elevato di complicazioni se non trattata, poiché può rimanere intrappolata.

Quali sono le cause principali?

L’ernia inguinale può essere causata da una combinazione di fattori congeniti e acquisiti. 

Vediamo insieme alcune delle cause principali:

  • difetti congeniti: alcune persone nascono con una predisposizione all’ernia inguinale a causa di difetti nella formazione della parete addominale. Questo è più comune nei neonati e nei bambini, in particolare nei maschi, dove il canale inguinale non si chiude correttamente durante lo sviluppo;
  • invecchiamento: con l’avanzare dell’età, i muscoli e i tessuti connettivi possono indebolirsi, rendendo più probabile lo sviluppo di un’ernia. Questo indebolimento può essere esacerbato da fattori come la perdita di massa muscolare e l’elasticità della pelle;
  • sforzi fisici: attività che comportano sforzi intensi, come sollevare pesi pesanti, possono aumentare la pressione nell’addome e contribuire alla formazione di un’ernia. Anche la tosse cronica, che può derivare da condizioni come bronchiti o asma, può aumentare la pressione intra-addominale;
  • obesità: il sovrappeso o l’obesità possono esercitare una maggiore pressione sulla parete addominale, aumentando il rischio di ernia inguinale. L’accumulo di grasso addominale può indebolire i muscoli e i tessuti;
  • trauma o interventi chirurgici: lesioni dirette all’addome o complicazioni da interventi chirurgici precedenti possono creare punti deboli nella parete muscolare, facilitando l’insorgenza di un’ernia.
  • stipsi cronica: la costipazione frequente e lo sforzo per evacuare possono aumentare la pressione intra-addominale e contribuire alla formazione di un’ernia.

Riconoscere queste cause può aiutare nella prevenzione e nella gestione dell’ernia inguinale

Come capire se si ha l’ernia inguinale: sintomi e segni

Per riconoscere un’ernia inguinale, è importante prestare attenzione a alcuni sintomi comuni

Uno dei segnali più evidenti è il dolore o il fastidio nell’area inguinale, che può manifestarsi come una sensazione di bruciore o pressione. Inoltre, potrebbe esserci un gonfiore visibile o una protuberanza, soprattutto quando ci si alza in piedi o si sforza la muscolatura.

I sintomi tendono a peggiorare in situazioni di sforzo fisico, come quando si sollevano pesi, si tossisce o si piega il corpo. Queste attività aumentano la pressione nell’addome e possono rendere il dolore più intenso o far apparire il rigonfiamento.

Autovalutazione

Per effettuare un’autovalutazione, è utile prestare attenzione a segnali come:

  • rigonfiamento visibile o palpabile nella zona inguinale;
  • dolore che aumenta durante attività fisiche o quando si tossisce;
  • sensazione di pesantezza o disagio nell’area inguinale, specialmente dopo una lunga giornata o attività fisica.

Se si notano questi sintomi, è consigliabile consultare un medico per una valutazione approfondita e, laddove necessario, la prescrizione di esami specifici a cui sottoporsi.

Che problemi può portare?

Un’ernia inguinale, se non trattata in modo adeguato, può causare diversi problemi. Tra le complicanze più comuni possiamo menzionare le seguenti:

  • dolore e disagio cronico: l’ernia può causare dolore nell’area inguinale, che può diventare cronico e influenzare le normali attività quotidiane;
  • incapacità di ridurre l’ernia: in alcuni casi, l’ernia può diventare “incarcerata”, il che significa che non può più essere spinta di nuovo nell’addome. Questo può portare a un aumento della pressione e a un peggioramento del dolore;
  • strozzamento: è una delle complicanze più gravi, in cui il flusso di sangue a una parte dell’intestino viene bloccato. Questa condizione richiede un intervento chirurgico urgente, poiché può causare la morte del tessuto intestinale, portando a infezioni e altre complicazioni potenzialmente letali;
  • problemi intestinali: se l’ernia interessa l’intestino, può causare sintomi come nausea, vomito, stitichezza o difficoltà a passare feci. Questi sintomi possono indicare un’ostruzione intestinale, che è un’emergenza medica;
  • qualità della vita compromessa: il dolore e il disagio associati a un’ernia inguinale non trattata possono influenzare negativamente la qualità della vita, limitando la capacità di partecipare ad attività fisiche o sociali.

Per questi motivi, è fondamentale consultare un medico se si sospetta di avere un’ernia inguinale, in modo da ricevere una diagnosi e un trattamento tempestivi.

È possibile prevenirla?

Purtroppo, non è sempre possibile prevenire l’ernia inguinale, specialmente in caso di fattori genetici o congeniti, ma ci sono alcune misure che si possono adottare per ridurre il rischio di svilupparla.

Vediamo quali:

  • fare esercizio fisico regolare: mantenere una buona forma fisica attraverso l’esercizio aiuta a rafforzare i muscoli addominali e della parete inguinale;
  • evitare il sovrappeso: mantenere un peso corporeo sano riduce la pressione sulla parete addominale, diminuendo il rischio di sviluppare un’ernia;
  • eseguire una tecnica corretta per sollevare pesi: quando si sollevano oggetti pesanti, è importante piegarsi sulle ginocchia e utilizzare le gambe, anziché la schiena. Evitare di sforzarsi eccessivamente può prevenire tensioni muscolari e potenziali ernie;
  • trattare la tosse cronica: se si soffre di tosse persistente o di altre condizioni respiratorie, è fondamentale cercare un trattamento. La tosse cronica può aumentare la pressione addominale e contribuire alla formazione di un’ernia;
  • evitare sforzi eccessivi: durante l’attività fisica, è importante ascoltare il proprio corpo e non esagerare. Sforzi eccessivi possono aumentare il rischio di ernie, specialmente nelle persone predisposte;
  • sottoporsi a controlli regolari: consultare un medico per valutazioni regolari può aiutare a identificare potenziali debolezze nella parete addominale prima che diventino problematiche.

Adottando queste pratiche preventive, si può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare un’ernia inguinale e mantenere una buona salute generale.

Come si cura?

La cura dell’ernia inguinale si basa principalmente su un intervento chirurgico, che è attualmente l’unico modo efficace per risolvere definitivamente il problema

Ci sono diverse opzioni chirurgiche a disposizione, a seconda delle caratteristiche dell’ernia e delle condizioni del paziente:

  • chirurgia tradizionale: prevede un’incisione nell’area inguinale per riparare la parete muscolare indebolita. Il chirurgo può utilizzare punti di sutura per riparare il tessuto o impiantare una rete chirurgica per fornire supporto e prevenire future recidive;
  • chirurgia laparoscopica: meno invasiva della precedente, prevede piccole incisioni e l’uso di una telecamera per guidare il chirurgo. La rete viene posizionata attraverso queste piccole aperture, riducendo il dolore post-operatorio e il tempo di recupero. La chirurgia laparoscopica è spesso preferita per la sua minore invasività e per un recupero più rapido;
  • gestione conservativa: in alcuni casi, se l’ernia non provoca sintomi significativi o complicazioni, il medico può consigliare di monitorare la situazione senza intervenire chirurgicamente. Tuttavia, questo approccio è generalmente riservato a pazienti anziani o con altre gravi condizioni di salute che rendono l’intervento chirurgico rischioso;
  • trattamenti sintomatici: se l’ernia non richiede un intervento immediato, il medico può consigliare farmaci per alleviare il dolore o il fastidio. Tuttavia, questi trattamenti non risolvono il problema e non sostituiscono la necessità di una chirurgia.

È importante consultare un medico per discutere le opzioni di trattamento più appropriate in base alla situazione specifica, ai sintomi e alla salute generale del paziente. Dopo l’intervento, seguire le istruzioni post-operatorie è fondamentale per un recupero efficace e per ridurre il rischio di recidiva.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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