La fistolografia è un esame radiologico che prevede la somministrazione di un mezzo di contrasto, con il quale è possibile verificare la presenza ed il percorso di una eventuale fistola.
Il piano sanitario del Fondo FASDA prevede, nell’ambito dell’alta diagnostica radiologica, la copertura delle spese per numerosi esami, compresa la fistolografia.
Altri esami radiologici coperti dal piano sanitario sono, ad esempio, l’angiografia, l’artrografia, la cistografia e il clisma opaco. L’elenco completo è disponibile qui.
Ma cos’è una fistola, in cosa consiste la fistolografia, come si esegue e a cosa serve? Scopriamolo insieme.
Indice dei contenuti
Cos’è una fistola
Una fistola è una connessione anomala – quindi non presente in condizioni normali – tra due parti del corpo, come un organo o un vaso sanguigno e un’altra struttura.
In genere, le fistole sono il risultato di un infortunio o di un intervento chirurgico, ma potrebbero anche essere causate da un’infezione o un’infiammazione.
Le fistole si dividono in:
- fistola cieca: l’apertura è presente solo su un’estremità, ma si collega a due strutture;
- fistola completa: ha aperture sia all’esterno che all’interno del corpo, mettendo in comunicazione due strutture interne;
- fistola a ferro di cavallo, che collega l’ano alla superficie della pelle dopo aver percorso il retto;
- fistola incompleta: non si tratta di una vera e propria comunicazione, quanto di una apertura che va verso la pelle ma che non risulta collegata ad alcuna struttura interna, perché l’altra estremità si è chiusa in modo spontaneo;
- fistola terapeutiche, creata dal chirurgo per specifiche esigenze.
Anche se sono più frequenti in alcuni zone (ad esempio le fistole anali), possono verificarsi in molte parti del corpo, collegando:
- un’arteria e una vena;
- i dotti biliari e la superficie della pelle;
- la cervice e la vagina;
- il collo e la gola;
- lo spazio all’interno del cranio e del seno nasale;
- l’intestino e la vagina;
- il colon e la superficie del corpo, facendo uscire le feci attraverso un’apertura diversa dall’ano;
- lo stomaco e la superficie della pelle;
- l’utero e la cavità peritoneale;
- un’arteria e una vena nei polmoni;
- l’ombelico e l’intestino.
Le malattie infiammatorie intestinali, come la colite ulcerosa o il morbo di Crohn, possono portare a fistole tra un’ansa intestinale e l’altra. La lesione può causare la formazione di fistole tra le arterie e le vene.
In cosa consiste la fistolografia
Secondo la definizione fornita dal vocabolario Treccani, una fistolografia è una
“Indagine radiologica consistente nell’iniezione di liquido radiopaco in un tramite fistoloso allo scopo di accertarne il calibro, la direzione, il decorso, la lunghezza e i rapporti con organi o con cavità patologiche.”
In questa definizione possiamo individuare gli elementi base dell’esame:
- è una radiografia;
- prevede l’impiego di un liquido di contrasto opaco;
- consente di visualizzare la presenza di una fistola, le sue dimensioni, la direzione, la lunghezza e quali organi collega.
Sì, perché come spiegato prima, una fistola non è altro che un canale anomalo che collega due punti del corpo che, in condizioni normali, non dovrebbero comunicare.
Il materiale di contrasto viene utilizzato proprio per riempire il canale che si è creato e determinare quali parti del corpo sono coinvolte.
Come si esegue la fistolografia
Abbiamo già spiegato che la fistolografia è un esame radiologico con somministrazione di un liquido di contrasto, quindi come prima cosa il paziente viene condotto nella sala dedicata, dove dovrà scoprire la parte interessata dal controllo.
A questo punto, il radiologo utilizza l’apparecchiatura a raggi X per guidare l’inserimento, all’interno della fistola, del catetere, attraverso il quale viene iniettato il materiale di contrasto.
Sempre utilizzando i raggi X, il tecnico potrà visualizzare il percorso del liquido, quindi della fistola.
Bisogna prepararsi all’esame?
Trattandosi di un esame radiologico, la fistolografia non richiede una particolare preparazione, come ad esempio il digiuno nelle ore che la precedono, salvo diversa indicazione da parte del medico o del radiologo.
La presenza del liquido di contrasto rende necessaria la verifica di eventuali allergie, che vanno comunicate subito al medico.
Come per altri tipo di radiografie, anche questo esame è sconsigliato alle donne in gravidanza.
Se il paziente soffre di ansia o è particolarmente suscettibile, il medico potrebbe valutare la somministrazione di un sedativo.
La fistolografia non è né dolorosa, né pericolosa, ma può risultare fastidiosa a causa dell’inserimento del catetere all’interno della fistola.