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Quali sono i sintomi della gastrite?

da | Lug 18, 2024 | Gastroenterologia, Sanità Integrativa

La gastrite è una condizione molto diffusa nella popolazione adulta in tutto il mondo, in genere poco pericolosa e di facile trattamento, ma se non gestita tempestivamente e in modo efficace può evolversi in varie complicanze, come l’ulcera, la formazione di polipi all’interno dello stomaco o, nei casi più gravi, di tumori benigni o maligni.  

Le cause possono essere molteplici, dalla cattiva alimentazione allo stress intenso, passando per infezioni batteriche o virali o la presenza di malattie autoimmuni, e la loro individuazione è fondamentale per poter predisporre un piano terapeutico efficace

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è la gastrite, quali sono le cause principali, come si manifesta e come si cura

Cos’è la gastrite?

La gastrite è un’infiammazione della mucosa gastrica, il rivestimento interno dello stomaco. Questa condizione può compromettere la funzione digestiva e, se non trattata adeguatamente, può portare a complicazioni più serie.

Può presentarsi in due forme: 

  • gastrite acuta: è un’infiammazione improvvisa della mucosa gastrica, spesso caratterizzata da sintomi intensi ma di breve durata. Può insorgere rapidamente e può essere causata da fattori come infezioni, stress severo, consumo eccessivo di alcol o farmaci irritanti come gli antinfiammatori non steroidei (FANS);
  • gastrite cronica: è un’infiammazione di lunga durata della mucosa gastrica. Si sviluppa gradualmente e può persistere per mesi o addirittura anni. Spesso è meno sintomatica rispetto alla forma acuta, ma può causare danni progressivi alla mucosa dello stomaco, portando a complicazioni come ulcere gastriche e un aumentato rischio di cancro gastrico. La gastrite cronica può essere dovuta a infezioni persistenti, condizioni autoimmuni o altre cause che richiedono un trattamento a lungo termine.

La gastrite può essere anche classificata in base alla presenza o assenza di erosioni sulla mucosa gastrica, in: 

  • gastrite erosiva: è caratterizzata dalla presenza di erosioni o ulcere sulla mucosa gastrica. Queste lesioni possono variare da piccole erosioni superficiali a ulcere più profonde. Le cause più comuni includono l’uso prolungato di farmaci, il consumo eccessivo di alcol, lo stress fisiologico, il reflusso biliare;
  • gastrite non erosiva: conosciuta anche come gastrite superficiale, è caratterizzata da infiammazione della mucosa gastrica senza la presenza di erosioni o ulcere visibili. Le cause principali includono l’infezione da Helicobacter pylori, alcune malattie autoimmuni, l’irritazione cronica. 

Come vedremo più nel dettaglio, il trattamento della gastrite dipende dalla causa sottostante e può includere l’uso di farmaci per ridurre l’acidità gastrica, antibiotici per trattare l’infezione da H. pylori, modifiche nello stile di vita e nella dieta per ridurre l’irritazione dello stomaco.

Quali sono le cause?

Le cause della gastrite acuta e di quella cronica presentano alcuni punti in comune ma anche diverse differenze. 

La gastrite acuta è generalmente scatenata da fattori che causano un’irritazione o un’infiammazione improvvisa della mucosa gastrica. Le cause più comuni includono:

  • infezioni batteriche (es. Helicobacter pylori), virali (es. Citomegalovirus) o micotiche. In questi casi si parla di gastrite infettiva, gastrite virale o micotica;
  • farmaci, in particolare gli antinfiammatori non steroidei (FANS), come aspirina, ibuprofene e altri, ma anche i corticosteroidi, che possono irritare la mucosa dello stomaco;
  • consumo eccessivo di alcol, che può danneggiare e irritare la mucosa gastrica;
  • situazioni di stress fisico intenso (gastrite acuta da stress), come gravi infezioni, traumi o interventi chirurgici;
  • ingestione di cibi molto piccanti, acidi o irritanti;
  • radioterapia somministrata alla parte inferiore sinistra del torace o alla parte superiore dell’addome, dove può irritare la mucosa gastrica (gastrite da radiazioni);
  • gastrite post-gastrectomia, che compare nei soggetti sottoposti a resezione chirurgica parziale dello stomaco, anche detta gastrectomia parziale.

La gastrite cronica, invece, si sviluppa lentamente nel tempo e può essere causata da vari fattori persistenti, tra cui i seguenti:

  • infezione da Helicobacter pylori: infezione batterica persistente che causa un’infiammazione cronica della mucosa gastrica;
  • malattie autoimmuni: il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule dello stomaco, come nella gastrite atrofica autoimmune. Un esempio è la gastrite atrofica, che causa l’assottigliamento della mucosa gastrica con scomparsa parziale o completa delle cellule secernenti acido ed enzimi;
  • reflusso biliare, una condizione in cui la bile refluisce dallo stomaco, causando irritazione e infiammazione cronica;
  • malattie come il diabete o l’insufficienza renale cronica, che possono predisporre all’infiammazione della mucosa gastrica.

A questo elenco possiamo aggiungere anche l’assunzione di FANS e il consumo di alcol, cause che abbiamo già visto per la forma acuta di questa infiammazione dello stomaco. 

Comprendere le cause specifiche della gastrite è essenziale per poter adottare il trattamento più adeguato e prevenire complicazioni future.

Quali sono i sintomi?

I sintomi della gastrite possono variare in base alla gravità e alla causa dell’infiammazione della mucosa gastrica. 

I più comuni sono i seguenti:

  • dolore o bruciore nella parte superiore dell’addome;
  • sensazione di nausea e malessere che può portare al vomito;
  • sensazione di sazietà precoce o gonfiore dopo aver mangiato solo piccole quantità di cibo;
  • disagio o malessere generale nello stomaco dopo i pasti, accompagnato da eruttazioni;
  • riduzione dell’appetito, che può portare a perdita di peso;
  • eruttazioni frequenti;
  • alito cattivo, che può essere legato a problemi digestivi;
  • presenza di sangue rosso vivo nel vomito o di feci di colore nero, che possono indicare sanguinamento gastrico.

È importante consultare un medico se si manifestano questi sintomi, soprattutto se sono persistenti o gravi, per una corretta diagnosi e trattamento.

Qual è il legame tra alimentazione e gastrite?

L’alimentazione gioca un ruolo significativo sia nella prevenzione che nella gestione della gastrite. Determinati cibi e bevande possono irritare la mucosa gastrica e peggiorare i sintomi della gastrite, mentre altri possono aiutare a proteggere e lenire lo stomaco

Approfondiamo insieme, e vediamo quali alimenti evitare e quali preferire.

  • Cibi e bevande da evitare:
    • cibi piccanti: spezie come peperoncino, pepe nero e altri condimenti piccanti possono irritare la mucosa gastrica;
    • cibi grassi e fritti: alimenti ricchi di grassi saturi possono essere difficili da digerire e aumentare l’infiammazione;
    • cibi acidi: agrumi, pomodori e altri alimenti acidi possono peggiorare il bruciore di stomaco e l’irritazione;
    • alcol: come spiegato, l’alcol può irritare la mucosa gastrica e aumentare la produzione di acido gastrico;
    • caffeina: bevande come caffè, tè e altre bibite contenenti caffeina possono stimolare la produzione di acido nello stomaco;
    • cioccolato: contiene sia caffeina che altre sostanze che possono aumentare l’acidità gastrica.
  • Cibi e bevande consigliati:
    • alimenti ricchi di fibre: frutta, verdura e cereali integrali possono aiutare a migliorare la digestione e ridurre l’infiammazione;
    • proteine magre: carni bianche, pesce, tofu e legumi sono più facili da digerire rispetto alle carni rosse e agli alimenti grassi;
    • cibi a basso contenuto di acidi: alimenti come banane, meloni, patate e verdure a foglia verde sono generalmente ben tollerati;
    • latticini a basso contenuto di grassi: latte scremato o yogurt naturale possono avere un effetto lenitivo sulla mucosa gastrica;
    • tisane: infusi a base di camomilla, zenzero o menta possono aiutare a ridurre i sintomi di nausea e indigestione.
  • Altri consigli alimentari:
    • pasti piccoli e frequenti: mangiare porzioni più piccole e più frequenti può aiutare a ridurre il carico sullo stomaco e prevenire l’eccessiva produzione di acido;
    • evitare di mangiare prima di dormire: aspettare almeno 2-3 ore dopo un pasto prima di andare a letto può aiutare a prevenire il reflusso acido;
    • idratazione adeguata: bere molta acqua può aiutare a diluire l’acido gastrico e favorire la digestione.

Adottare una dieta equilibrata e fare scelte alimentari consapevoli può aiutare a gestire i sintomi della gastrite e migliorare la salute generale dello stomaco.

Qual è il trattamento della gastrite?

Come accennato, il trattamento della gastrite dipende dalla causa sottostante e dalla gravità della condizione. Gli obiettivi principali del trattamento sono ridurre l’infiammazione della mucosa gastrica, alleviare i sintomi e prevenire complicazioni

In linea generale, si procede con i seguenti approcci terapeutici:

  • modifiche dello stile di vita e dieta;
  • riduzione dello stress, con tecniche di gestione come meditazione, yoga e attività fisica regolare;
  • se la gastrite è causata dall’infezione da Helicobacter pylori, vengono prescritti antibiotici specifici (es. claritromicina, amoxicillina o metronidazolo) per eliminare l’infezione;
  • farmaci come omeprazolo, esomeprazolo e lansoprazolo (i cosiddetti Inibitori della Pompa Protonica) riducono la produzione di acido gastrico, permettendo alla mucosa gastrica di guarire;
  • farmaci come ranitidina e famotidina bloccano i recettori H2 nelle cellule dello stomaco, riducendo la produzione di acido;
  • farmaci come idrossido di magnesio e idrossido di alluminio (antiacidi) neutralizzano l’acido gastrico e offrono sollievo rapido dai sintomi;
  • farmaci come sucralfato e misoprostolo ( agenti citoprotettivi) proteggono la mucosa gastrica dai danni causati dall’acido;
  • se la gastrite è causata dall’uso prolungato di antinfiammatori non steroidei (FANS), può essere necessario sospendere o ridurre l’uso di questi farmaci. Alternativamente, il medico può prescrivere farmaci meno irritanti o aggiungere una protezione gastrica;
  • se è causata da reflusso biliare, possono essere prescritti farmaci come colestiramina o sucralfato per ridurre l’irritazione;
  • in caso di gastrite atrofica autoimmune, dove c’è una carenza di vitamina B12, possono essere necessari integratori specifici di questo nutriente essenziale.

Il medico può raccomandare esami periodici, come la gastroscopia, per monitorare la guarigione della mucosa gastrica e verificare la presenza di complicazioni. In alcuni casi possono essere necessarie biopsie della mucosa gastrica per monitorare la risposta al trattamento e la presenza di H. pylori.

È importante seguire le indicazioni del medico e adottare uno stile di vita sano per favorire la guarigione e mantenere la salute gastrica.

Quali sono le complicanze?

Se non trattata adeguatamente, la gastrite può portare a problemi più gravi, tra cui i seguenti:

  • ulcere gastriche: l’infiammazione prolungata della mucosa gastrica può causare la formazione di ulcere, che sono lesioni aperte sulla superficie dello stomaco. Queste ulcere possono sanguinare, causando vomito di sangue o sangue nelle feci;
  • sanguinamento gastrico: le ulcere o l’erosione della mucosa possono portare a sanguinamento gastrointestinale, che può essere grave e richiedere un intervento medico urgente;
  • stenosi pilorica: in alcuni casi, l’infiammazione cronica può causare un ispessimento della parte inferiore dello stomaco o del piloro (il muscolo che controlla il passaggio dallo stomaco all’intestino tenue), ostacolando il normale flusso alimentare;
  • perforazione dello stomaco: se un’ulcera gastrica non trattata perfora completamente la parete dello stomaco, può provocare una grave infezione addominale (peritonite) che richiede un trattamento d’urgenza;
  • anemia da carenza di ferro: il sanguinamento cronico causato dall’ulcera gastrica può portare a una ridotta capacità di assorbire il ferro, causando anemia da carenza di ferro;
  • cancro gastrico: sebbene sia raro, la gastrite cronica causata da infezione da Helicobacter pylori può aumentare il rischio di sviluppare tumori maligni nello stomaco;
  • reflusso gastroesofageo: l’eccessiva produzione di acido gastrico o il danneggiamento dello sfintere esofageo inferiore (la valvola che impedisce al cibo di risalire nell’esofago) possono causare reflusso acido, con sintomi come bruciore di stomaco e rigurgito.

È importante consultare un medico se si sospetta di avere gastrite o se si manifestano sintomi come dolore addominale persistente, sangue nelle feci o vomito di sangue. Un trattamento tempestivo può prevenire o gestire queste complicanze, migliorando la qualità della vita e la salute gastrica a lungo termine.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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