Radioterapia: definizione, funzionamento, effetti collaterali

da | Ott 5, 2023 | Oncologia, Sanità Integrativa | 0 commenti

La lotta contro il cancro è una sfida che coinvolge una vasta gamma di opzioni terapeutiche; tra queste la radioterapia è una delle più potenti e versatili.   

Questo trattamento, basato sull’uso di radiazioni ionizzanti ad alta energia, ha dimostrato di essere efficace nel combattere il cancro in molte delle sue forme

Ma cos’è esattamente la radioterapia, come funziona, in quali situazioni può essere utilizzata e quali sono gli effetti collaterali? Scopriamolo insieme.

Cos’è la radioterapia?

La radioterapia è una forma di trattamento medico utilizzata per curare o controllare alcune malattie, in particolare il cancro

Questa terapia è, infatti, una delle opzioni terapeutiche più comuni per i pazienti oncologici, spesso utilizzata in combinazione con altri trattamenti come la chirurgia e la chemioterapia, e coinvolge l’uso di radiazioni ionizzanti ad alta energia per danneggiare o distruggere le cellule anormali o maligne nel corpo.

Le radiazioni ionizzanti utilizzate nella radioterapia possono essere di diversi tipi, tra cui i raggi X e le particelle cariche, come i protoni o gli ioni, dotati di abbastanza energia da penetrare nei tessuti del corpo e interagire con le cellule tumorali.

L’obiettivo principale è distruggere o danneggiare in modo selettivo le cellule cancerose, limitando al contempo i danni ai tessuti sani circostanti. Questo è possibile perché le cellule tumorali sono generalmente più sensibili alle radiazioni rispetto alle cellule normali.

Come si somministra la radioterapia

La radioterapia può essere somministrata attraverso due metodi, declinati, come vedremo, in diverse tipologie, a seconda del tumore, della sua posizione e delle esigenze del paziente. 

I due principali metodi di somministrazione della radioterapia sono i seguenti:

  • radioterapia esterna: è il metodo più comune di somministrazione. Il paziente non ha bisogno di essere ricoverato in ospedale durante il trattamento. Invece, viene fatto recare in un centro di radioterapia specializzato, dove viene sottoposto alle seguenti fasi:
    • simulazione: durante questa fase, il paziente viene posizionato nella stessa posizione in cui riceverà la radioterapia. Vengono eseguiti esami di imaging, come la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM), per pianificare il trattamento in modo preciso e individuare il punto esatto da trattare;
    • pianificazione del trattamento: utilizzando le immagini ottenute durante la simulazione, il team medico pianifica il piano di trattamento, determinando la quantità e la direzione delle radiazioni necessarie per colpire il tumore con precisione. Questo piano è progettato per minimizzare il danno ai tessuti circostanti;
    • sedute di trattamento: durante ogni seduta, il paziente è posizionato nella stessa posizione in cui è stato simulato e il raggio di radiazione viene erogato dalla macchina dell’acceleratore lineare o da altre apparecchiature specializzate. Il paziente deve rimanere il più immobile possibile durante il trattamento per garantire la precisione.
  • radioterapia interna (Brachiterapia): prevede la somministrazione di una sorgente radioattiva direttamente all’interno o molto vicino al tumore. Ciò può essere fatto in diversi modi:
    • brachiterapia a sorgente singola: una sorgente radioattiva viene temporaneamente inserita direttamente nel tumore o nelle immediate vicinanze per un breve periodo di tempo, dopo di che viene rimossa;
    • brachiterapia a sorgenti multiple: vengono posizionate più sorgenti radioattive nel tumore o nelle sue vicinanze, e queste sorgenti emettono radiazioni per un periodo di tempo specifico;
    • brachiterapia permanente: in alcuni casi, le sorgenti radioattive possono essere inserite permanentemente nel corpo del paziente. Questo viene fatto principalmente per il trattamento del cancro alla prostata.

Indipendentemente dal metodo di somministrazione, il trattamento di radioterapia è personalizzato per ciascun paziente e pianificato attentamente per massimizzare l’efficacia del trattamento e minimizzare i danni ai tessuti sani circostanti. Il paziente sarà seguito da un team medico specializzato durante tutto il processo per garantire una cura efficace e il controllo degli effetti collaterali.

Tipi di radioterapia esterna

Abbiamo spiegato che esistono due metodi di somministrazione della radioterapia, quella esterna e quella interna (o brachiterapia), a loro volta declinate in varie tipologie differenti di terapia

Vediamo quali sono i tipi principali di radioterapia esterna: 

  • Radioterapia Conformazionale Tridimensionale (3D) (D-conformal radiotherapy o 3D-CRT): utilizza immagini tridimensionali del tumore e dei tessuti circostanti per pianificare il trattamento in modo da adattarsi alla forma specifica del tumore, riducendo al minimo il danno ai tessuti sani;
  • Radioterapia a Modulazione di Intensità (IMRT): permette di variare l’intensità del raggio di radiazione in diversi punti all’interno del tumore, offrendo un controllo ancora maggiore sulla dose di radiazioni e permettendo di trattare tumori complessi o situati vicino a organi critici in modo più efficace;
  • Radioterapia 4D: tiene conto dei movimenti del tumore e dei tessuti circostanti durante il ciclo respiratorio, consentendo un trattamento più preciso. È spesso utilizzata per tumori localizzati nei polmoni o nell’addome;
  • Radioterapia Adattativa: regola il piano di trattamento in tempo reale sulla base dei cambiamenti nella posizione o nella forma del tumore durante il trattamento, garantendo che le radiazioni siano sempre dirette con precisione alla massa tumorale;
  • Radioterapia Stereotassica: prevede la somministrazione di dosi molto elevate di radiazioni in un numero limitato di sedute, spesso solo una o poche, per trattare con precisione piccoli tumori o lesioni ben localizzate, come tumori cerebrali o lesioni polmonari.
  • Adroterapia: è un tipo di radioterapia che utilizza particelle cariche (dette adroni), come i protoni o gli ioni carbonio, anziché i raggi X, per somministrare radiazioni. Questo permette di concentrare la dose di radiazione sul tumore e ridurre il danno ai tessuti circostanti, ed è utilizzata in particolare per tumori complessi o situati vicino a organi sensibili.

Ognuno di questi tipi di radioterapia ha caratteristiche specifiche e applicazioni particolari ed è utilizzato in base alle esigenze del paziente e alla natura del tumore da trattare.

Tipi di radioterapia interna o brachiterapia

La radioterapia interna, anche detta brachiterapia, può essere eseguita in diverse modalità. 

Nello specifico: 

  • Brachiterapia Interstiziale: è una forma di radioterapia in cui piccole sorgenti radioattive vengono impiantate direttamente nel tessuto del tumore o nelle vicinanze mediante un intervento chirurgico mini invasivo. Questo permette di somministrare una dose concentrata di radiazioni direttamente alla zona bersaglio;
  • Brachiterapia Endocavitaria: il materiale radioattivo viene introdotto all’interno di cavità naturali del corpo, come il cavo orale, l’utero, l’esofago o i bronchi, mediante apposite sonde o dispositivi. Questo posiziona le sorgenti radioattive in prossimità diretta del tumore o dell’area bersaglio all’interno della cavità;
  • Brachiterapia di Contatto: comporta l’uso di applicatori con sorgenti radioattive che vengono posizionati direttamente sulla superficie della pelle. Questa tecnica è utilizzata principalmente per trattare neoplasie cutanee, come il carcinoma a cellule basali o il carcinoma a cellule squamose;
  • Brachiterapia Episclerale: coinvolge il posizionamento di sorgenti radioattive nella regione dell’episclera, che è la membrana esterna dell’occhio situata sotto la congiuntiva. Questa tecnica può essere utilizzata per trattare tumori oculari localizzati.

Ciascuna di queste forme di brachiterapia ha applicazioni specifiche e viene utilizzata in base alla posizione e al tipo di tumore da trattare, così come alle esigenze del paziente. La brachiterapia è spesso scelta quando è importante fornire una dose di radiazioni molto focalizzata per massimizzare l’efficacia del trattamento e minimizzare il danno ai tessuti circostanti.

Radioterapia neoadiuvante, intraoperatoria o adiuvante

La radioterapia può essere somministrata prima, durante, o dopo altri trattamenti, come la chirurgia o la chemioterapia. Ci riferiamo, rispettivamente, alla radioterapia neoadiuvante, intraoperatoria e adiuvante.

Si tratta di tre approcci differenti alla somministrazione della radioterapia nel trattamento del cancro, tutti con obiettivi e applicazioni specifiche.

Radioterapia Neoadiuvante

La radioterapia neoadiuvante viene somministrata prima del trattamento principale, con l’obiettivo di ridurre le dimensioni del tumore primario o renderlo più facilmente rimovibile. 

In alcuni casi, può anche essere utilizzata per valutare la risposta del tumore al trattamento.

È spesso utilizzata in situazioni in cui il tumore è troppo grande o aggressivo per essere rimosso chirurgicamente in modo sicuro, o quando la chirurgia potrebbe avere risultati migliori se il tumore fosse ridotto in dimensioni. 

Ad esempio, è utilizzata nel trattamento del cancro al retto prima dell’intervento chirurgico per ridurre la dimensione del tumore o migliorare la possibilità di conservare l’ano.

Radioterapia intraoperatoria

La radioterapia intraoperatoria (IORT, dall’inglese “Intraoperative Radiation Therapy”) è una tecnica di radioterapia in cui una dose di radiazioni ionizzanti viene somministrata direttamente all’interno del corpo del paziente durante un intervento chirurgico

Questo approccio consente di concentrare la dose di radiazioni in modo molto preciso sulla zona bersaglio, che di solito è il sito del tumore o dell’intervento chirurgico, riducendo al minimo il danno ai tessuti circostanti.

Può essere utile per distruggere eventuali cellule tumorali residue, o per prevenire la crescita di cellule tumorali che potrebbero essere state trasportate durante l’operazione.

La radioterapia intraoperatoria è utilizzata in una varietà di situazioni, inclusi tumori solidi, come il cancro al seno, al pancreas, al retto e altri. Può anche essere utilizzata per trattare tumori ricorrenti o inoperabili.

Radioterapia Adiuvante

La radioterapia adiuvante viene somministrata dopo un trattamento principale, come la chirurgia o la chemioterapia. 

Il suo obiettivo principale è ridurre il rischio di recidiva locale, ossia il ritorno del cancro nella zona dove si trovava il tumore primario, dopo aver rimosso la parte visibile della massa tumorale.

Di conseguenza, è spesso utilizzata quando c’è un rischio significativo di recidiva locale dopo il trattamento principale. Ad esempio, è comunemente utilizzata nel trattamento del cancro al seno dopo un intervento chirurgico conservativo del seno (mastectomia parziale) o dopo una mastectomia, se il tumore era di grandi dimensioni o coinvolgeva i linfonodi.

Tutti e tre gli approcci hanno dimostrato di essere efficaci nella gestione del cancro, a seconda della situazione individuale.

Radioterapia palliativa

La radioterapia palliativa è utilizzata per alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da cancro avanzato o inoperabile

A differenza della radioterapia curativa, il cui obiettivo principale è la cura o la riduzione della malattia, si concentra sulla gestione dei sintomi, sul controllo del dolore e sulla riduzione di problemi specifici associati al cancro avanzato

L’obiettivo principale è migliorare la qualità della vita dei pazienti in fase terminale.

Radioterapia total body o TBRT

La radioterapia total body (TBRT, dall’inglese “Total Body Radiation Therapy”) è una forma di radioterapia che coinvolge l’irradiazione dell’intero corpo del paziente con radiazioni ionizzanti

Questa tecnica è utilizzata principalmente in alcuni specifici contesti medici, come parte del trattamento di alcune malattie ematologiche o nei casi di trapianto di midollo osseo

Quanto dura il trattamento?

La durata del trattamento può variare notevolmente a seconda di diversi fattori, tra cui il tipo di tumore, la sua localizzazione, lo stadio della malattia, il tipo di radioterapia utilizzato e il piano di trattamento specifico. 

Durata radioterapia esterna

In genere, la radioterapia esterna comporta sedute giornaliere, cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, ma la frequenza può variare in base al protocollo di trattamento.

Quanto dura una singola seduta? Non molto. Di solito, una seduta di radioterapia esterna è relativamente breve, dura da pochi minuti a mezz’ora, ma il tempo effettivo può variare a seconda del tipo di radioterapia, del piano di trattamento e della complessità del caso.

Anche il numero totale di sedute varia notevolmente a seconda della situazione individuale. In alcuni casi, possono essere necessarie solo poche settimane di trattamento, mentre in altri casi, il trattamento può protrarsi per diverse settimane o mesi.

In media, si eseguono 20-25 sedute, quindi circa un mese di trattamento

Durata brachiterapia

Per quanto riguarda, invece, la durata della radioterapia interna, dipende dalla posizione e dalla gravità del tumore, nonché dal protocollo di trattamento specifico.

Alcuni trattamenti, come la brachiterapia interstiziale o endocavitaria, possono essere completati in una o poche sedute. La brachiterapia permanente, in cui le sorgenti radioattive rimangono nel corpo del paziente in modo permanente, richiede un tempo di trattamento diverso rispetto alla brachiterapia temporanea, in cui le sorgenti vengono rimosse dopo un certo periodo.

Quindi, in genere, la durata complessiva del trattamento varia da poche ore a diversi giorni, a seconda delle circostanze.

Ad ogni modo, non esiste un percorso standard, perché il trattamento con radioterapia è personalizzato per ogni singolo paziente. 

Chi fa radioterapia può stare a contatto con le persone?

Le persone che stanno ricevendo trattamenti di radioterapia possono generalmente stare a contatto con gli altri, ma bisogna fare una differenza tra la somministrazione esterna e quella interna

In genere, i pazienti in trattamento di radioterapia esterna di solito non emettono radiazioni pericolose per gli altri, quindi possono stare a contatto con le persone senza temere nulla. 

Nel caso della brachiterapia, in cui sorgenti radioattive vengono posizionate all’interno o vicino al tumore, è possibile invece che il paziente emetta radiazioni per un breve periodo dopo la rimozione delle sorgenti.

Il team medico fornirà istruzioni dettagliate anche in merito a questo aspetto della terapia. 

Qual è la differenza tra radioterapia e chemioterapia?

Quando si parla di cure contro il cancro è naturale porsi una domanda, ovvero qual è la differenza tra radioterapia e chemioterapia

La radioterapia e la chemioterapia sono due trattamenti utilizzati per combattere il cancro, ma operano in modi molto diversi e hanno scopi distinti. 

Ecco le principali differenze tra radioterapia e chemioterapia:

  • Radioterapia:
    • Meccanismo d’azione: utilizza radiazioni ionizzanti ad alta energia per danneggiare o distruggere le cellule tumorali. Le radiazioni danneggiano il DNA delle cellule, impedendo la loro crescita e divisione;
    • Localizzazione: può essere mirata in modo molto preciso alla zona del corpo in cui si trova il tumore. Questo permette di concentrare le radiazioni sul tumore stesso, riducendo al minimo il danno ai tessuti sani circostanti;
    • Tipo di cancro: è efficace nel trattamento di tumori localizzati o regionali. È spesso utilizzata dopo la chirurgia, per eliminare residui tumorali, o prima della chirurgia, per ridurre le dimensioni del tumore;
    • Somministrazione: può essere somministrata esternamente, con una macchina che eroga le radiazioni (radioterapia esterna), oppure internamente, con sorgenti radioattive inserite direttamente nel corpo (brachiterapia);
    • Effetti collaterali: dipendono dalla zona del corpo trattata, ma possono includere affaticamento, irritazione cutanea, nausea e disturbi digestivi temporanei. Sono generalmente localizzati nella zona bersaglio;
  • Chemioterapia:
    • Meccanismo d’azione: utilizza farmaci antitumorali che vengono somministrati per via endovenosa o orale. Questi farmaci circolano nel corpo e mirano alle cellule tumorali, ovunque siano presenti;
    • Localizzazione: non è specifica per una determinata zona del corpo e colpisce sia le cellule tumorali che quelle sane che si stanno dividendo rapidamente. Di conseguenza, può avere effetti in tutto il corpo;
    • Tipo di cancro: è utilizzata per trattare una vasta gamma di tumori, inclusi quelli che si sono diffusi in altre parti del corpo (metastasi) o che sono troppo diffusi per essere trattati con la chirurgia o la radioterapia;
    • Somministrazione: può essere somministrata attraverso flebo, pillola o altre vie, a seconda del farmaco e del piano di trattamento;
    • Effetti collaterali: possono essere significativi, e includono nausea, vomito, caduta dei capelli, affaticamento, diminuzione delle difese immunitarie e altri effetti specifici legati ai farmaci utilizzati.

In sintesi, la radioterapia è mirata e utilizza radiazioni per danneggiare specificamente le cellule tumorali nella zona bersaglio, mentre la chemioterapia è un trattamento sistemico che colpisce le cellule tumorali ovunque siano nel corpo

A volte, la radioterapia e la chemioterapia vengono utilizzate insieme come parte di un piano di trattamento combinato per il cancro, a seconda delle esigenze individuali del paziente e della natura del tumore.

Per approfondire, invitiamo a leggere anche l’articolo Come funziona la chemioterapia sul nostro blog.

Effetti collaterali della radioterapia

La radioterapia è un trattamento efficace per il cancro, e anche se risulta molto meno invasivo della chemioterapia, può causare alcuni effetti collaterali, che possono variare da paziente a paziente e dipendere dalla zona del corpo trattata, dalla dose di radiazioni e dalla durata del trattamento. 

È importante notare che molti di questi effetti collaterali sono temporanei e possono essere gestiti con successo

Ecco alcuni degli effetti collaterali comuni della radioterapia:

  • affaticamento: la stanchezza è uno degli effetti collaterali più comuni della radioterapia. Può variare da una leggera sensazione di stanchezza a una grave debolezza. Il riposo e il mantenimento di uno stile di vita attivo possono aiutare a gestire l’affaticamento;
  • irritazioni cutanee: la pelle nella zona trattata può diventare arrossata, sensibile o irritata. In alcuni casi, possono comparire bruciature o desquamazioni cutanee. L’uso di creme o lozioni specifiche consigliate dal medico, così come l’evitare l’esposizione al sole e l’uso di abiti morbidi, possono aiutare a ridurre l’irritazione;
  • problemi gastrointestinali: se la radioterapia viene somministrata nella zona dell’addome o del bacino, è possibile sperimentare nausea, vomito, diarrea o sanguinamenti rettali. Il medico può prescrivere farmaci o fornire indicazioni sulla dieta per alleviare questi sintomi;
  • problemi urinari: la radioterapia a pelvi può causare irritazione o infiammazione della vescica o dell’uretra, portando a sintomi come minzione frequente, bruciore o sangue nelle urine. Il medico può consigliare l’uso di farmaci per alleviare questi sintomi;
  • cambiamenti nella funzione sessuale: la radioterapia che coinvolge la zona pelvica può causare problemi sessuali, come disfunzione erettile o secchezza vaginale. È importante discutere di questi problemi con il medico, che può suggerire opzioni per affrontarli;
  • perdita di appetito e di peso: alcuni pazienti possono perdere l’appetito e sperimentare una perdita di peso durante il trattamento. Una dieta equilibrata e l’uso di integratori alimentari possono essere raccomandati per mantenere un adeguato apporto nutrizionale;
  • alterazioni ematiche: la radioterapia può influenzare la produzione di cellule del sangue, portando a una diminuzione temporanea dei globuli bianchi, dei globuli rossi e delle piastrine. Questo può aumentare il rischio di infezioni, anemia o sanguinamenti. Il medico può monitorare attentamente le emoglobine e, se necessario, prescrivere terapie per contrastare queste alterazioni;
  • problemi a lungo termine: in alcuni casi, la radioterapia può causare effetti collaterali a lungo termine, come fibrosi (indurimento dei tessuti) o danni agli organi circostanti. Questi effetti possono verificarsi mesi o anni dopo il trattamento. Si parla, quindi, di complicanze tardive.

Si raccomanda di comunicare tempestivamente al proprio medico i sintomi sperimentati, in modo da predisporre delle eventuali terapie di supporto. 

Trattandosi di un tema molto complesso, che coinvolge milioni di persone, consigliamo anche la lettura dell’opuscolo “10 domande e 10 risposte per capire la Radioterapia” redatto dall’Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Milano, e “La radioterapia: quando, perché, quali effetti”, realizzato da Aimac – Associazione Italiana Malati di Cancro.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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