In un precedente articolo del nostro blog abbiamo affrontato il complesso problema degli interferenti endocrini, sostanze chimiche che possono alterare le nostre funzioni ormonali, causando danni allo sviluppo cerebrale e sessuale, comprese alcune malattie della tiroide.
Quest’ultima, infatti, svolge un ruolo essenziale per il nostro organismo, in particolare per lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l’accrescimento corporeo, ne consegue che un suo malfunzionamento sia capace di provocare danni anche molto seri.
In genere, quando si parla di malattie della tiroide si tende a pensare subito a due particolari condizioni patologiche, molto diffuse, l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è la tiroide, quale ruolo ricoprono gli ormoni tiroidei e quali sono le principali malattie della tiroide.
Indice dei contenuti
Cos’è la tiroide
La tiroide è una piccola ghiandola, grande circa 5 cm, situata poco al di sotto del pomo di Adamo.
In condizioni normali, la tiroide non è visibile e risulta anche difficile da palpare, ma quando le sue dimensioni crescono a causa di una disfunzione si genera quello che comunemente viene chiamato “gozzo”, ovvero un rigonfiamento appena sotto il pomo d’Adamo o ai suoi lati.
A cosa serve questa ghiandola? Il suo ruolo principale consiste nel secernere gli ormoni tiroidei, coinvolti in numerose funzioni del nostro organismo, in particolare:
- lo sviluppo del nostro metabolismo;
- la produzione di proteine da parte dei tessuti del nostro corpo;
- l’aumento dell’ossigeno utilizzato dalle cellule;
- la frequenza cardiaca;
- la velocità con cui bruciamo le calorie;
- l’integrità della pelle;
- la nostra crescita;
- la produzione di calore;
- la fertilità;
- la digestione.
Per produrre questi ormoni – su cui torneremo più avanti nel corso dell’articolo – la tiroide ha bisogno di iodio, un elemento chimico contenuto in molti alimenti e nell’acqua.
Come si può leggere sulla pagina dedicata alla tiroide sul sito Epicentro dell’ISS,
“La corretta funzione della ghiandola tiroidea è garantita da un adeguato apporto nutrizionale di iodio. Lo iodio, sotto forma di ioduro, viene assorbito dalla tiroide e combinato chimicamente con l’aminoacido tirosina per sintetizzare l’ormone tiroideo.”
Ne consegue che una carenza di iodio può portare ad un malfunzionamento della tiroide, con una produzione in eccesso o in difetto di ormoni tiroidei.
Cosa sono gli ormoni tiroidei
Gli ormoni tiroidei prodotti dalla tiroide sono due, la T4 (tiroxina) e la T3 (triiodotironina), che hanno il compito di dire alle cellule del corpo quanta energia usare.
Nonostante l’80% degli ormoni tiroidei sia costituito dalla T4, è la T3 ad essere l’ormone attivo. Infatti, la T4 ha solo un effetto minimo sulla stimolazione del metabolismo dell’organismo.
La T4, in base alle necessità dell’organismo, viene convertito in T3 all’interno del fegato e in altri tessuti.
Quando la tua tiroide funziona correttamente, essa garantisce la produzione della giusta quantità di ormoni, al fine di favorire il normale funzionamento del metabolismo.
Man mano che gli ormoni vengono utilizzati, la tiroide ne crea altri.
Cos’è il TSH?
Tutto il processo di produzione degli ormoni tiroidei da parte della tiroide è supervisionato dall’ipofisi, o ghiandola pituitaria.
Situata al centro del cranio, sotto il cervello, la ghiandola pituitaria monitora e controlla la quantità di ormoni tiroidei nel flusso sanguigno.
Quando l’ipofisi rileva una mancanza di ormoni tiroidei o un livello elevato di ormoni nel tuo corpo, si attiva per regolare le quantità con il proprio ormone, il TSH o ormone tireotropo.
Il TSH viene inviato alla tiroide e fornisce le istruzioni alla tiroide su cosa deve essere fatto per ristabilire la normale funzionalità del processo.
Ecco perché il medico prescrive le analisi della T4, T3 e del TSH per misurare i livelli ormonali nel sangue e controllare il corretto funzionamento della tiroide, o per verificare l’andamento di una terapia in atto per una malattia della tiroide già diagnostica.
Ipotiroidismo e Ipertiroidismo
Le due principali malattie della tiroide riguardano la produzione in eccesso o in difetto degli ormoni tiroidei. Si parla, in questi casi, rispettivamente di ipertiroidismo e ipotiroidismo.
Vediamo in cosa consistono queste due condizioni patologiche.
Ipotiroidismo
Si parla di ipotiroidismo quando la ghiandola tiroidea non produce abbastanza ormoni. I principali sintomi di una tiroide ipoattiva sono:
- stanchezza;
- aumento di peso;
- depressione;
- sensibilità al freddo;
- pelle e capelli secchi;
- dolori muscolari.
Una tiroide ipoattiva può spesso essere trattata con successo assumendo giornalmente compresse ormonali per sostituire gli ormoni che la tiroide non produce.
Purtroppo, non esiste un modo per prevenire l’ipotiroidismo, in quanto la maggior parte dei casi è causata dal sistema immunitario che attacca la ghiandola tiroidea e la danneggia, o da un danno alla tiroide che si verifica durante alcuni trattamenti per una tiroide iperattiva o un cancro alla tiroide.
Ipertiroidismo
L’ipertiroidismo consiste nella produzione eccessiva di ormoni tiroidei da parte della tiroide, una condizione che può causare problemi spiacevoli e potenzialmente gravi.
Una tiroide iperattiva può colpire chiunque, ma è circa 10 volte più comune nelle donne rispetto agli uomini e in genere si verifica tra i 20 ei 40 anni.
I principali sintomi sono:
- nervosismo, ansia e irritabilità;
- sbalzi d’umore;
- difficoltà a dormire;
- stanchezza e debolezza persistenti;
- sensibilità al calore;
- gonfiore al collo causato da una ghiandola tiroidea ingrossata (gozzo);
- frequenza cardiaca irregolare e/o insolitamente veloce (palpitazioni);
- contrazioni o tremori;
- perdita di peso.
In genere, una condizione di ipertiroidismo può essere trattata attraverso farmaci che impediscono alla tiroide di produrre troppi ormoni tiroidei, un trattamento con radioiodio oppure un intervento chirurgico per rimuovere parte o tutta la tiroide, in modo che non produca più ormoni tiroidei.
Sarà il medico, nello specifico l’endocrinologo, a stabilire la terapia più adatta alla propria condizione.