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Attenzione agli sbalzi di temperatura: l’impatto sulla salute

da | Lug 9, 2025 | Medicina Generale, Sanità Integrativa

Gli sbalzi di temperatura, noti anche come shock termici, sono variazioni climatiche repentine che costringono l’organismo a un rapido e faticoso processo di adattamento. 

Il passaggio frequente da ambienti esterni, caldi o freddi, a locali interni climatizzati o riscaldati ha reso questo fenomeno una costante, con un impatto sulla nostra salute più rilevante di quanto si possa pensare.

In estate questo fenomeno si accentua, anche e soprattutto a causa delle temperature elevate registrate ormai nel nostro Paese, che costringono a rifugiarsi in ambienti climatizzati per sfuggire al caldo asfissiante. Purtroppo, però, la differenza di temperatura tra il luogo fresco e l’esterno è notevole, con effetti sulla salute da non sottovalutare.

Comprendere come il corpo reagisce a questi cambiamenti e quali sono i potenziali rischi per la salute è il primo passo per proteggersi efficacemente. 

Come reagisce il corpo agli sbalzi di temperatura

Il corpo umano appartiene alla categoria degli organismi omeotermi, comunemente detti animali a sangue caldo, ovvero è programmato per mantenere una temperatura interna costante, stabile intorno ai 37°C, condizione essenziale per il corretto funzionamento degli organi vitali. 

Questo delicato equilibrio è garantito da un complesso sistema di controllo naturale noto come termoregolazione, gestito da una centralina situata nel cervello: l’ipotalamo.

Quando la temperatura esterna cambia, l’ipotalamo invia segnali per attivare i meccanismi di compensazione

  • se l’ambiente diventa troppo freddo, l’organismo mette in atto strategie per produrre calore, ad esempio attraverso i brividi (contrazioni muscolari involontarie), e per limitarne la dispersione;
  • quando la temperatura esterna sale, il corpo si difende attivando processi per cedere calore, primo fra tutti la sudorazione. L’evaporazione del sudore sulla pelle, infatti, raffredda la superficie corporea.

Uno sbalzo termico improvviso, come entrare in un locale con aria condizionata in una giornata afosa, costringe questo sistema di termoregolazione a un lavoro intenso e repentino, mettendolo sotto stress. Il corpo deve riadattare la propria temperatura nel minor tempo possibile, attivando bruscamente questi meccanismi fisiologici e impegnando in modo significativo diversi apparati, in particolare quello cardiovascolare e quello immunitario.

Gli effetti degli sbalzi di temperatura sulla salute

Quando il meccanismo di adattamento dell’organismo è costretto a reagire in modo troppo rapido e intenso, l’equilibrio interno può essere compromesso, portando alla comparsa di diversi disturbi che interessano vari apparati del corpo.

Approfondiamo insieme.

Apparato respiratorio

Le conseguenze più comuni e immediate degli shock termici si manifestano a carico delle vie aeree

L’esposizione improvvisa a temperature molto diverse, specialmente il passaggio dal caldo al freddo, irrita le mucose di naso, gola e bronchi

Questo non causa direttamente infezioni come il raffreddore o la bronchite, ma indebolisce le barriere difensive locali. Le mucose irritate e infiammate diventano un terreno più fertile per l’attecchimento di virus e batteri, aumentando così la probabilità di sviluppare mal di gola, tosse, congestione nasale e altre affezioni respiratorie.

Semplificando, non prendiamo il raffreddore o il mal di gola a causa del climatizzatore, perché sono frutto di una infezione virale o batterica, ma è lo sbalzo di temperatura dal caldo al freddo che rende il nostro sistema immunitario più debole e vulnerabile all’azione di questi agenti patogeni.

Sistema cardiovascolare

Anche il sistema cardiocircolatorio subisce uno stress notevole

Il passaggio repentino dal caldo al freddo provoca una vasocostrizione, ovvero un restringimento dei vasi sanguigni superficiali per limitare la dispersione di calore

Al contrario, il passaggio dal freddo al caldo innesca una vasodilatazione per favorire il raffreddamento del corpo

Queste rapide e opposte reazioni costringono il cuore a un lavoro maggiore per pompare il sangue e possono rappresentare un fattore di rischio significativo, in particolare per i soggetti che soffrono già di ipertensione o altre patologie cardiovascolari.

Dolori muscolari e articolari

Il freddo improvviso può indurre una contrazione involontaria e brusca della muscolatura, che può manifestarsi con dolori acuti come il classico torcicollo o fastidi alla schiena

Questo fenomeno è dovuto al tentativo del corpo di produrre calore attraverso una maggiore attività muscolare. Inoltre, le persone che soffrono di patologie come artrosi o reumatismi possono sperimentare un’accentuazione della sintomatologia dolorosa a livello articolare.

Altri disturbi correlati

Spesso, alla base del mal di testa estivo c’è proprio uno sbalzo termico

La congestione delle mucose nasali, causata dal passaggio tra ambienti caldi e freddi, può infatti scatenare una cefalea

Infine, lo sforzo richiesto all’intero organismo per ristabilire l’equilibrio termico consuma energie, potendo così generare una sensazione diffusa di spossatezza, affaticamento e mancanza di concentrazione.

Chi è più a rischio? Le categorie più vulnerabili

Anche se tutti possono risentire degli effetti degli sbalzi di temperatura, alcune fasce della popolazione sono più vulnerabili a causa di particolari caratteristiche fisiologiche o condizioni di salute preesistenti.

Vediamo quali.

Bambini e neonati

I bambini, in particolare i neonati e i lattanti, presentano un sistema di termoregolazione non ancora completamente sviluppato

Ciò significa che faticano maggiormente a mantenere stabile la propria temperatura corporea in caso di variazioni esterne

Inoltre, il loro sistema immunitario è ancora immaturo e meno efficiente nel difendersi dagli agenti patogeni. Per questo motivo, i bambini piccoli sono più soggetti a raffreddori, mal di gola e altre infezioni respiratorie dopo un brusco sbalzo termico.

Anziani

Con l’avanzare dell’età, i meccanismi fisiologici che regolano la temperatura corporea tendono a perdere efficacia

Gli anziani possono avere una minore percezione del caldo e del freddo, una ridotta capacità di sudorazione e una circolazione sanguigna meno efficiente

Queste condizioni li rendono più vulnerabili agli effetti negativi degli sbalzi termici, con un aumentato rischio di malesseri, disidratazione e complicanze cardiovascolari.

Persone con patologie croniche (cardiopatie, asma, diabete)

I soggetti affetti da malattie croniche, soprattutto quelle che coinvolgono l’apparato cardiovascolare (cardiopatie, ipertensione), respiratorio (asma, bronchite cronica) o il sistema endocrino (diabete), sono particolarmente a rischio

Gli sbalzi termici possono agire come un fattore scatenante, peggiorando i sintomi delle patologie preesistenti e aumentando il rischio di complicanze. 

Ad esempio, nei pazienti cardiopatici, la vasocostrizione indotta dal freddo già illustrata prima può sovraccaricare il cuore, mentre nei soggetti asmatici l’aria fredda può provocare broncospasmo e difficoltà respiratorie.

Prevenzione e rimedi: come proteggersi dagli sbalzi termici

Adottare alcune abitudini nella vita di tutti i giorni è la chiave per ridurre significativamente l’impatto degli shock termici sulla salute

La prevenzione si basa principalmente sulla capacità di gestire la transizione tra temperature diverse e sul corretto utilizzo dei sistemi di climatizzazione e riscaldamento.

Vediamo, allora, alcuni consigli pratici per la vita di tutti i giorni:

  • vestirsi “a strati”: è la strategia più efficace e versatile. Vestirsi con più strati leggeri (ad esempio, una t-shirt, una camicia e un maglione) permette di adattare facilmente il proprio abbigliamento alle diverse temperature, aggiungendo o togliendo indumenti secondo la necessità ed evitando così di esporre il corpo a cambiamenti troppo repentini;
  • acclimatarsi gradualmente: prima di uscire da un ambiente molto riscaldato in inverno o eccessivamente raffrescato in estate, è buona norma sostare per qualche minuto in una zona a temperatura intermedia, come l’atrio di un palazzo o un ingresso. Questo semplice accorgimento concede all’organismo il tempo necessario per iniziare ad adattarsi gradualmente al nuovo clima;
  • evitare l’esposizione diretta ai flussi d’aria: è fondamentale non posizionarsi mai direttamente sotto il getto d’aria fredda di un condizionatore o troppo vicino a stufe, caloriferi o altre fonti di calore intenso. L’esposizione diretta può causare contratture muscolari, torcicollo e un’irritazione localizzata delle vie respiratorie.

Entrando più nel dettaglio, invece, vediamo come gestire gli sbalzi di temperatura in estate (aria condizionata e caldo esterno):

  • impostare il climatizzatore con criterio: una delle regole principali è evitare differenze di temperatura eccessive tra l’interno e l’esterno. Idealmente, il differenziale non dovrebbe mai superare i 5-7 gradi Celsius per non sottoporre il corpo a uno stress eccessivo, ma questa indicazione potrebbe essere poco efficace in presenza di temperature molto elevate in estate, che si aggirano intorno ai 35°. Il consiglio, in questi casi, è di mantenere la temperatura interna intorno ai 25-27°, con l’accortezza di spegnerlo qualche minuto prima di uscire di casa, in modo da ridurre il gap tra la temperatura interna e quella esterna;
  • sfruttare la funzione deumidificatore: spesso la sensazione di disagio estivo è causata più dall’elevata umidità che dal calore. Utilizzare il climatizzatore in modalità deumidificazione può migliorare il comfort percepito senza raffreddare l’ambiente in modo drastico;
  • portare con sé una protezione leggera: è una buona abitudine avere sempre a portata di mano un foulard, una sciarpa leggera o un cardigan da indossare quando si entra in ambienti con aria condizionata molto forte, come supermercati, cinema, uffici o mezzi di trasporto pubblico.

Per quanto riguarda, invece, gli sbalzi termici in inverno (ambienti riscaldati e freddo esterno), le principali raccomandazioni sono le seguenti:

  • mantenere un’adeguata umidità interna: i sistemi di riscaldamento tendono a seccare l’aria degli ambienti, disidratando le mucose respiratorie e rendendole più vulnerabili. L’uso di umidificatori o di semplici contenitori d’acqua sui termosifoni aiuta a mantenere un livello di umidità ottimale;
  • coprire le vie aeree prima di uscire: quando si lascia un luogo caldo per esporsi al freddo invernale, è molto importante coprire naso e bocca con una sciarpa. Questo gesto permette di riscaldare e umidificare l’aria prima che raggiunga le vie respiratorie.
  • evitare di surriscaldare gli ambienti: mantenere in casa o in ufficio una temperatura confortevole ma non eccessiva (generalmente tra i 19°C e i 21°C) contribuisce a ridurre l’entità dello shock termico al momento di uscire.

Gli sbalzi di temperatura sono una caratteristica inevitabile della vita moderna, ma i loro effetti negativi sulla salute non lo sono. Comprendere i meccanismi di reazione del nostro corpo e adottare semplici ma efficaci strategie di prevenzione, come vestirsi in modo adeguato e gestire correttamente climatizzazione e riscaldamento, permette di ridurre al minimo i rischi e di proteggere il proprio benessere durante tutto l’anno.

Domande Frequenti (FAQ)

Lo sbalzo di temperatura fa venire il raffreddore?

No, non direttamente. Lo shock termico agisce come un fattore di stress che può abbassare le difese immunitarie delle vie aeree. Questa condizione di vulnerabilità facilita l’azione dei virus, che sono i veri responsabili del raffreddore, permettendo loro di attecchire più facilmente.

Quali sono i primi sintomi di uno shock termico?

I segnali iniziali cambiano a seconda della situazione. Passando al freddo si possono avvertire brividi, pelle d’oca e naso che cola. Entrando invece in un ambiente molto caldo, i sintomi tipici sono un’improvvisa e intensa sudorazione, un senso di debolezza e talvolta leggere vertigini.

Come proteggere i bambini dagli sbalzi di temperatura in auto?

In estate, è bene rinfrescare l’abitacolo prima di far salire il bambino e orientare le bocchette dell’aria lontano da lui per evitare un getto diretto. In inverno, è preferibile non vestirlo in modo eccessivo durante il tragitto, ma coprirlo adeguatamente solo al momento di scendere dall’auto.

L’aria condizionata è la principale causa del mal di gola estivo?

È spesso uno dei principali fattori. L’aria climatizzata, essendo fredda e povera di umidità, tende a seccare la mucosa faringea, privandola della sua naturale idratazione e protezione. Questo processo la rende più irritabile e può causare dolore, soprattutto se il divario termico con l’esterno è elevato.

Quanti gradi di differenza tra interno ed esterno sono considerati sicuri?

Per non sottoporre il corpo a uno sforzo eccessivo, si raccomanda di mantenere una differenza massima di 5-7 gradi Celsius tra la temperatura interna e quella esterna. Superare questa soglia costringe l’organismo a un lavoro di adattamento molto più intenso e potenzialmente dannoso.

Un colpo d’aria può causare mal di pancia o problemi intestinali?

Sì, un’esposizione improvvisa al freddo, specialmente sull’addome, può causare congestione e alterare la motilità intestinale. Questo può tradursi in crampi, gonfiore e, in alcuni casi, episodi di diarrea. È una reazione del corpo allo stress termico localizzato in quella zona.

Quanto durano i dolori da sbalzo di temperatura?

La durata è molto variabile. I dolori muscolari, come il torcicollo, possono risolversi in 2-3 giorni con il riposo e il calore. I sintomi respiratori come il mal di gola possono durare qualche giorno in più. Se i sintomi persistono o peggiorano, è sempre consigliabile consultare un medico.

ATTENZIONE:
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