Cosa vuol dire miopia e come affrontarla

da | Apr 20, 2021 | Oculistica, Sanità Integrativa | 0 commenti

Secondo quanto riportato dalla IAPB – la sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità – nella pagina dedicata alla miopia, in Italia sono circa 15 milioni le persone ad essere affette da questo difetto visivo

Come vedi, abbiamo usato l’espressione “difetto visivo” e non malattia, perché la miopia non è una patologia, ma un difetto, appunto, che può colpire i nostri occhi. 

Si tratta di una condizione molto diffusa, in particolare in Asia, dove si raggiungono percentuali altissime, pari a circa l’80-90% della popolazione, mentre in occidente ci si attesta intorno al 30%. 

Ma cos’è la miopia, in cosa consiste, come si diagnostica e come si affronta? 

Scopriamolo insieme. 

Cos’è la miopia

Come accennato, la miopia è un difetto visivo molto diffuso, sicuramente il più diffuso al mondo e consiste essenzialmente nella visione sfocata di ciò che si trova lontano dal nostro sguardo

Rientra nei cosiddetti vizi di refrazione, categoria alla quale appartengono anche l’ipermetropia e l’astigmatismo

Cosa vuol dire? 

In un soggetto sano (emmetrope), la luce incontra la retina, che ha il compito di mettere a fuoco l’immagine da restituire poi al nostro cervello. Nei soggetti affetti da miopia, invece, questa luce non viene messa a fuoco in modo corretto, creando un’immagine sfocata, limitatamente a quelle poste a una certa distanza dallo stesso. 

Infatti, chi è miope non ha nessun problema a vedere da vicino o fino a una certa distanza, ma incontra difficoltà più o meno marcate quando il punto da mettere a fuoco è più lontano. 

Una curiosità sulla miopia riguarda l’etimologia del suo nome, che deriva dal termine greco “myo”, in italiano “chiudere”, ad indicare l’atteggiamento dei soggetti miopi di strizzare gli occhi per provare a mettere a fuoco l’immagine lontana

Miopia e diottrie: cosa vuol dire

Quando si parla di difetti visivi si usa impropriamente il termine “gradi”, a indicare l’entità del problema. 

In realtà, è più corretto parlare di diottrie, ovvero l’unità di misura del potere di una lente. Per approfondire, ti invitiamo a consultare il nostro articolo sulla differenza tra diottrie e decimi

Maggiori sono le diottrie, più elevato sarà il grado di miopia. 

La miopia si divide in tre tipologie, a seconda dell’entità del difetto, e nello specifico delle diottrie: 

  1. miopia lieve, fino a 3 diottrie;
  2. miopia media, da 3 a 8 diottrie; 
  3. miopia elevata, superiore alle 8 diottrie. 

In caso di miopia, nella prescrizione dell’oculista troveremo l’indicazione delle diottrie precedute dal simbolo “-”, perché indica il fatto che il nostro occhio riesce a mettere a fuoco le immagini in modo inferiore rispetto al normale. 

Quali sono le cause della miopia

Abbiamo rimarcato, all’inizio del nostro articolo, che la miopia non è una malattia, ma una condizione, un difetto visivo

La IAPB elenca tre ragioni principali della miopia: 

  • bulbo oculare più lungo del normale: è la causa più comune;
  • curvatura della cornea o del cristallino maggiore della norma;
  • eccessivo potere refrattivo del cristallino (la lente all’interno dell’occhio è troppo “potente”). 

Questi sono dei difetti, se vogliamo, “meccanici”, che riguardano quindi un problema della struttura dei nostri occhi

Volendo andare a monte e individuare le cause originarie di queste condizioni, possiamo dire che la miopia ha principalmente una natura genetica – al momento sono stati individuati 161 i geni coinvolti in varia misura nel difetto rifrattivo.

Detto ciò, bisogna sottolineare che numerosi studi hanno evidenziato il ruolo dello stile di vita, in particolare dei bambini, nello sviluppo di questo difetto. 

Infatti, secondo questi studi, è stata messa in evidenza una correlazione tra una scarsa esposizione alla luce del sole – quindi con eccessiva esposizione alla luce artificiale – e la comparsa della miopia in età scolare.  

Insomma, i bambini che vivono in ambienti chiusi, intenti a svolgere attività da vicino esposti a luci artificiali, sono più soggetti a sviluppare questo difetto visivo

Quando si evidenzia il difetto?

La miopia si evidenzia in particolare in età scolare, quasi sempre durante una visita di controllo o in seguito alla manifestazione di alcuni sintomi da parte del bambino – difficoltà a leggere da lontano alla lavagna, ad esempio, mal di testa, ecc… – notate dai genitori o dagli insegnanti. 

Il difetto tende a raggiungere una certa stabilità intorno ai 20-25 anni, al netto di altri problemi subentrati in un secondo momento. 

Nonostante sia un problema riscontrabile già in tenera età, la miopia può manifestarsi in qualsiasi momento della vita di un uomo, magari a causa di altre condizioni di salute. 

Cosa fare in caso di miopia

Se il medico oculista ha individuato la presenza di una miopia, il primo step è prescrivere degli occhiali da vista adeguati alle proprie esigenze specifiche. 

In alternativa, si può optare per le lenti a contatto, generalmente consigliate però solo dopo l’adolescenza, perché soprattutto durante l’adolescenza si può andare incontro a un maggiore rischio di sensibilizzazione al materiale delle lenti a contatto. 

Infine, se le condizioni lo consentono, si può procedere a una correzione tramite chirurgia refrattiva. In questo caso, le opzioni sono essenzialmente due: 

Si tratta di due opzioni decisamente più complesse, da valutare con il proprio oculista di fiducia. 

Si può prevenire la miopia?

Abbiamo detto che la miopia non è una malattia, ma un difetto strutturale dell’occhio. Abbiamo anche specificato che le cause principali sono di natura genetica, quindi in teoria non ci sarebbe molto da fare per prevenire la miopia

Detto questo, numerosi studi hanno stabilito che è possibile prevenire la miopia intervenendo sullo stile di vita

Secondo questo studio della Università di Cambridge, per ogni ora in più trascorsa fuori casa settimanalmente la probabilità di essere colpiti dal comune vizio refrattivo si ridurrebbe di circa il 2%.

Quindi, in tenera età è consigliato far trascorrere ai bambini del tempo all’aria aperta, esponendoli quindi alla luce del sole, per prevenire la miopia, o contribuire a ridurre il rischio.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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