Secondo i dati dello IAPB, circa il 70% degli individui affetti da diabete da più di vent’anni sviluppa una forma di retinopatia diabetica, con gravi danni alla vista.
È importante ricordare che il diabete è una malattia sistemica, nel senso che colpisce tutto l’organismo, con conseguenze sulla nostra salute, ed è proprio l’occhio ad essere esposto ai rischi maggiori.
Purtroppo, si tratta di una patologia irreversibile, che rappresenta la prima causa di cecità in età adulta, e non esiste una cura che la faccia regredire. L’unica cosa che si può fare, come vedremo, è diagnosticarla in modo precoce e arrestarla, evitando quindi una sua degenerazione.
Ma andiamo per gradi, e vediamo cos’è la retinopatia diabetica, quali sono le cause, i sintomi e le possibili cure.
Indice dei contenuti
- Cos’è la retinopatia diabetica
- Che cosa succede all’occhio di un diabetico?
- I tre stadi della retinopatia diabetica
- 1. Retinopatia di fondo
- 2. Retinopatia pre-proliferativa
- 3. Retinopatia proliferativa
- Quali sono le cause e i fattori di rischio
- Quali sono i sintomi della retinopatia diabetica
- Come si cura la retinopatia diabetica
Cos’è la retinopatia diabetica
La retinopatia diabetica è una complicanza del diabete, causata da alti livelli di zucchero nel sangue che danneggiano la parte posteriore dell’occhio, ovvero la retina.
Come accennato prima, può causare perdita della vista se non diagnosticata e non trattata in modo precoce.
Sia chiaro, non è sufficiente avere il diabete per sviluppare la retinopatia diabetica, in quanto si manifesta, di solito, solo nei soggetti affetti da questa patologia da molti anni.
Che cosa succede all’occhio di un diabetico?
Rispondere a questa domanda non è semplice, è un processo alquanto complesso. Volendo semplificare potremmo dire che i vasi sanguigni più piccoli che confluiscono nell’occhio (i capillari), deposti al trasporto di nutrienti e ossigeno, tendono a indebolirsi con il tempo a causa del diabete, provocando dei microaneurismi, delle emorragie più o meno estese e dei micro infarti, con conseguente morte di alcune cellule della retina.
Con il peggioramento della situazione, questi capillari si cicatrizzano, favorendo la formazione di nuovi vasi sanguigni, però secondo uno schema alquanto caotico e provocando emorragie sempre più gravi che portano al distacco della retina.
I tre stadi della retinopatia diabetica
Quando si parla di retinopatia diabetica si individuano tre stadi della malattia, che indichiamo di seguito.
1. Retinopatia di fondo
Si sviluppano piccoli rigonfiamenti nei vasi sanguigni, che possono sanguinare leggermente. Di solito questi rigonfiamenti non influenzano la vista, ma esiste un rischio maggiore di sviluppare problemi alla vista in futuro.
In genere, in questi casi non si ha bisogno di cure, ma è necessario fare attenzione per evitare che il problema peggiori, sottoponendosi a visite oculistiche frequenti, una o due volte all’anno.
2. Retinopatia pre-proliferativa
Si manifestano alterazioni più gravi e diffuse, che colpiscono i vasi sanguigni, con conseguente sanguinamento più significativo nell’occhio.
In questa fase c’è un alto rischio che la vista possa essere compromessa, per questo si consiglia di effettuare screening più frequenti, ogni 3-6 mesi, per monitorare la salute degli occhi.
3. Retinopatia proliferativa
In questa fase si sviluppano sulla retina tessuto cicatriziale e nuovi vasi sanguigni, deboli e facili al sanguinamento. Questo può causare una certa perdita della vista, e c’è un rischio molto alto che tu possa perderla del tutto.
Laddove possibile si può procedere ad un trattamento per stabilizzare il più possibile la vista, anche se non sarà possibile ripristinare la vista persa.
Quali sono le cause e i fattori di rischio
Come suggerisce il nome stesso della patologia, la retinopatia diabetica è causata dal diabete – di tipo 1 e di tipo 2 – ma questo non vuol dire che tutte le persone che ne sono affette sviluppano la malattia.
Esistono, infatti, alcuni fattori di rischio, che espongono maggiormente alla possibilità di sviluppare una retinopatia.
Vediamo insieme quali sono questi fattori di rischio:
- essere affetti da diabete da molto tempo;
- avere un livello di zucchero nel sangue (glicemia) persistentemente alto;
- avere la pressione alta;
- avere il colesterolo alto;
- essere incinta, e quindi esporsi al rischio di diabete gestazionale.
Chi soffre di diabete da un po’ di anni dovrebbe sottoporsi periodicamente a visite oculistiche di controllo, almeno una volta all’anno, per individuare in modo precoce l’insorgenza della retinopatia e bloccarla in tempo utile.
Per ridurre il rischio di sviluppare retinopatia diabetica o aiutare a prevenire il peggioramento è importante:
- controllare la glicemia, la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo;
- prendere i farmaci per il diabete come prescritto dal proprio medico;
- ottenere rapidamente consigli medici se si notano cambiamenti nella vista;
- mantenere un peso sano, seguire una dieta sana ed equilibrata, fare esercizio fisico regolarmente e smettere di fumare.
Quali sono i sintomi della retinopatia diabetica
La retinopatia diabetica è una condizione subdola nelle fasi iniziali, durante le quali è difficile rendersi conto di soffrirne, poiché tende a non avere sintomi evidenti fino a quando non è in uno stadio più avanzato.
Tuttavia, i primi segni della condizione possono essere rilevati durante una visita di controllo.
In particolare, è importante fare attenzione alle seguenti manifestazioni:
- visione in graduale peggioramento;
- perdita improvvisa della vista;
- forme fluttuanti nel tuo campo visivo;
- visione offuscata o irregolare;
- dolore agli occhi o arrossamento;
Questi sintomi non significano necessariamente che si soffre di retinopatia diabetica, ma è importante farli controllare.
Come si cura la retinopatia diabetica
Nella parte introduttiva dell’articolo abbiamo accennato al fatto che la retinopatia diabetica è una malattia irreversibile, che non può essere curata, ma solo arrestata.
Cosa vuol dire?
Che quando viene diagnosticata la malattia, è possibile solo mettere in campo una serie di azioni, alcune delle quali di natura preventiva, finalizzate non al recupero della condizione di partenza, ma a evitare un suo peggioramento.
In poche parole, se la vista è calata a causa di questa patologia non sarà possibile recuperarla.
Come ricorda lo IAPB, l’efficacia della terapia delle complicanze oculari è strettamente correlata con la precocità della diagnosi.
Infatti, se la condizione viene individuata subito, prima che comporti problemi seri, è spesso sufficiente seguire le indicazioni viste prima per la riduzione del rischio, sottoponendosi poi a controlli periodici.
Se, invece, si è già in uno stadio più avanzato, la soluzione più efficace ad oggi risulta essere il trattamento con il laser, con il quale non si guarisce né si rigenera la retina malata, ma si blocca la progressione della malattia.
Sarà il medico a valutare il trattamento da seguire, in base alle condizioni di salute del paziente.