Quali sono i sintomi di un aneurisma

da | Gen 17, 2022 | Malattie Cardiovascolari, Sanità Integrativa | 0 commenti

Come capita per molte patologie legate al sistema cardiovascolare, anche l’aneurisma tende ad essere asintomatico, fino a quando non si gonfia troppo o si appresta a rompersi

Questo non vuol dire che non possa, in alcun modo, essere individuato prima che sia troppo tardi, ma è necessario prestare molta attenzione ad alcuni sintomi specifici, che elencheremo più avanti in questo articolo. 

Prima di elencare i sintomi da attenzionare, però, forse è il caso di chiarire alcuni concetti, partendo proprio dalla definizione di aneurisma

Cos’è un aneurisma

Un aneurisma è un rigonfiamento in un vaso sanguigno causato da una debolezza nella parete del vaso sanguigno, di solito dove si dirama.

Quando il sangue passa attraverso il vaso sanguigno indebolito, la pressione sanguigna fa sì che una piccola area si gonfi verso l’esterno come un palloncino.

Semplificando, possiamo immaginare i vasi sanguigni come un tubicino, al cui interno passa il sangue. Quando un punto di questo tubicino si indebolisce, diventando quindi più sottile e meno capace di reggere la pressione del fluido, si dilata, creando una piccola pallina che si sviluppa verso l’esterno

Quella pallina è un aneurisma.

Prendiamo in prestito questa immagine dal sito issalute.it, per rendere il concetto più chiaro.

Dove si forma?

Anche se siamo abituati ad associare queste formazioni a qualcosa che colpisce il cervello, in realtà possono svilupparsi in qualsiasi vaso sanguigno del corpo

Come riportato sul portale informativo dell’Istituto Superiore di Sanità prima menzionato, le forme più comuni sono:

  • aneurisma aortico, si verifica nell’aorta, l’arteria principale che trasporta sangue ricco di ossigeno a tutte le parti del corpo;
  • aneurisma dell’aorta toracica, riguarda il segmento dell’aorta che passa attraverso il torace;
  • aneurisma dell’aorta addominale, si verifica nel tratto dell’aorta che passa attraverso l’addome;
  • aneurisma cerebrale o ictus emorragico, avviene nei vasi sanguigni che forniscono sangue al cervello;
  • aneurisma dell’arteria poplitea, si verifica nella gamba, nell’incavo dietro al ginocchio;
  • aneurisma dell’arteria mesenterica, si verifica nell’intestino;
  • aneurisma dell’arteria splenica, riguarda un’arteria della milza.

Spesso la scoperta della sua presenza avviene quasi per caso, magari durante degli accertamenti svolti per altre ragioni, e quando questo avviene è necessario intervenire. 

Cosa fare in presenza di un aneurisma

Se il medico ha individuato la presenza di un aneurisma, prima della sua rottura, il paziente dovrà essere costantemente monitorato. Infatti, sebbene la maggior parte non si rompa, è importante sottoporsi a un controllo nel caso in cui sia necessario un trattamento. 

In attesa di predisporre un eventuale intervento, si raccomanda una dieta equilibrata, il controllo della pressione del sangue, di non fumare e di fare attività fisica, riducendo, per quello che è possibile, le fonti di stress. 

L’unico modo per trattarlo è attraverso un intervento chirurgico o una procedura endovascolare

Si può optare per un intervento chirurgico a cielo aperto, con il quale il chirurgo individua il vaso sanguigno sul quale si è formato e lo chiude con una clip (clipping chirurgico), oppure per una procedura meno invasiva, che prevede l’inserimento attraverso un catetere di uno stent, uno strumento che consente di isolarlo e rinforzarlo. 

La scelta è del chirurgo, valutando le condizioni di salute del paziente e la natura stessa dell’aneurisma. 

Cosa provoca la formazione di un aneurisma

La formazione di un aneurisma è un processo multifattoriale, questo vuol dire che sono diverse le cause che possono provocare l’indebolimento del vaso sanguigno e la conseguente formazione del “palloncino”. 

Queste cause possono avere una natura congenita, traumatica, degenerativa (quindi come evoluzione di una particolare condizione medica, come l’aterosclerosi), infiammatoria e infettiva

Detto questo, esistono alcuni fattori di rischio che aumentano le possibilità di una sua formazione: 

A questi si aggiunge anche la familiarità, ovvero la presenza di uno o più componenti della famiglia affetti da questa condizione. 

Sintomi principali

Veniamo, ora, a come individuare in tempo utile la presenza di un aneurisma. Abbiamo già spiegato che, purtroppo, nella maggior parte dei casi si presenta in forma asintomatica, fino a quando non si gonfia troppo, se preme contro tessuti o nervi all’interno del cervello, o si rompe. 

I sintomi di un aneurisma non rotto possono includere:

Questi sono i sintomi che possono presentarsi in modo generico, ma possono variare a seconda del vaso sanguigno lungo il quale si è formato l’aneurisma

Ad esempio, se si tratta di un aneurisma cerebrale non rotto, si possono notare i seguenti sintomi:

In presenza di uno o più sintomi di un aneurisma non rotto è fondamentale rivolgersi ad un medico per accertamenti. 

La rottura dell’aneurisma è un’emergenza medica da trattare con urgenza (bisogna chiamare il 112), perché può provocare ictus, emorragia e morte.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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