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Cosa sono e a cosa servono le infiltrazioni

da | Set 12, 2024 | Ortopedia, Sanità Integrativa

Le infiltrazioni articolari rappresentano una delle opzioni terapeutiche più efficaci e versatili per il trattamento del dolore e dell’infiammazione associati a diverse patologie articolari, come artrosi, artrite reumatoide e tendiniti.  

Questa tecnica, che prevede l‘iniezione di farmaci direttamente all’interno dell’articolazione colpita, consente di agire in modo mirato, riducendo i sintomi e migliorando la funzionalità articolare in breve tempo. 

Utilizzate frequentemente in ambito ortopedico e reumatologico, le infiltrazioni offrono un sollievo rapido per molti pazienti che soffrono di dolori articolari cronici o acuti, e possono essere una valida alternativa o complemento ad altri trattamenti conservativi

Tuttavia, è importante conoscere i benefici, i potenziali rischi e le precauzioni da seguire per ottenere il massimo da questa procedura minimamente invasiva. 

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cosa sono e a cosa servono le infiltrazioni articolari.

Cosa sono le infiltrazioni articolari?

Le infiltrazioni articolari sono una procedura medica in cui si inietta un farmaco direttamente all’interno di un’articolazione

Questa tecnica è utilizzata principalmente in ortopedia per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione in articolazioni colpite da condizioni come artrosi, artrite reumatoide, borsite o altre patologie articolari infiammatorie o degenerative.

Ma come funzionano? Le infiltrazioni articolari sono generalmente composte da uno o più farmaci, nello specifico:

  • corticosteroidi: hanno un forte effetto antinfiammatorio e possono ridurre rapidamente il dolore e il gonfiore;
  • acido ialuronico: utilizzato per migliorare la lubrificazione delle articolazioni, in particolare nel trattamento dell’artrosi, aiutando a ripristinare il liquido sinoviale;
  • anestetici locali: spesso usati in combinazione con altri farmaci per alleviare temporaneamente il dolore durante la procedura.

Trattandosi di una procedura delicata, le infiltrazioni vengono eseguite da un medico ortopedico o da personale sanitario qualificato

Ricordiamo agli iscritti al Fondo FASDA che il Piano Sanitario rimborsa le spese sostenute per infiltrazioni. Per l’attivazione della garanzia è necessaria una prescrizione medica contenente il quesito diagnostico o la patologia che ha reso necessaria la prestazione stessa.

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Quando vengono prescritte?

Come accennato prima, le infiltrazioni articolari vengono utilizzate quando il trattamento conservativo, come farmaci orali o fisioterapia, non è sufficiente per controllare il dolore o l’infiammazione. 

In genere, il medico le prescrive in caso di:

  • artrosi (osteoartrite), per alleviare il dolore cronico in articolazioni come ginocchio, anca, spalla o colonna vertebrale, migliorare la mobilità e rallentare la progressione dei sintomi;
  • artrite reumatoide, per ridurre l’infiammazione a livello locale, preservare la funzione articolare e rallentare il danno articolare in corso. Questo tipo di terapia può essere utilizzato in combinazione con altri trattamenti sistemici come farmaci immunosoppressori;
  • tendiniti o borsiti, per ridurre rapidamente l’infiammazione, alleviare il dolore e accelerare la guarigione;
  • infortunio, come una distorsione grave o una lesione dei legamenti, per ridurre il dolore residuo e aiutare la riabilitazione dell’articolazione danneggiata;
  • sindrome del tunnel carpale, per ridurre l’infiammazione nella zona circostante e alleviare i sintomi, soprattutto quando i trattamenti conservativi (come tutori o terapie fisiche) non risultano efficaci;
  • fascite plantare, per alleviare il dolore e accelerare la guarigione;
  • patologie della colonna vertebrale, come ernie del disco, sindrome delle faccette articolari o stenosi spinale, per ridurre l’infiammazione nei nervi o nelle faccette articolari che provocano dolore e rigidità.

Sarà il medico a valutare l’utilità o meno di questo tipo di procedura, delineando un percorso terapeutico che può prevedere una o più somministrazioni. 

Quanto spesso si possono fare le infiltrazioni?

Le infiltrazioni articolari possono essere ripetute nel tempo, ma la frequenza è limitata, specialmente quando si utilizzano corticosteroidi, poiché l’uso prolungato di questi farmaci può indebolire la cartilagine articolare e i tessuti circostanti

Di solito, non si effettuano più di 3-4 infiltrazioni all’anno per una singola articolazione

L’acido ialuronico, invece, può essere utilizzato con maggiore frequenza per le sue proprietà lubrificanti e protettive della cartilagine.

Ovviamente, la valutazione del medico è subordinata alle condizioni di salute generali del paziente.

Quanto sono dolorose?

Il dolore associato alle infiltrazioni articolari varia da persona a persona e dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di articolazione trattata, la tecnica utilizzata e la sensibilità individuale al dolore.

Ad esempio, alcune articolazioni, come il ginocchio o la spalla, tendono a provocare meno dolore rispetto ad articolazioni più piccole o profonde, come il polso o l’anca, dove l’accesso è più complesso.

Inoltre, se l’articolazione è molto infiammata o danneggiata, potrebbe essere più sensibile e l’infiltrazione risultare più dolorosa. In genere, le articolazioni infiammate sono più dolenti, e l’iniezione può causare un breve aumento del dolore.

Alcuni farmaci, come gli anestetici locali, possono ridurre immediatamente la sensazione di dolore, mentre l’iniezione di acido ialuronico o corticosteroidi potrebbe causare una lieve sensazione di bruciore o pressione, solitamente breve e che si risolve rapidamente.

L’applicazione di ghiaccio sull’articolazione trattata dopo l’infiltrazione può aiutare a ridurre eventuale dolore o gonfiore. In alcuni casi, il medico può suggerire di prendere un antidolorifico da banco, come il paracetamolo o l’ibuprofene, per gestire il dolore residuo.

Nelle ore immediatamente successive all’iniezione si può avvertire ancora il dolore iniziale dell’infiammazione; il risultato vero si osserva dopo 1-10 giorni, quando il cortisone ha iniziato la sua azione antinfiammatoria.

Come spiegato all’inizio, comunque, a fare molto la differenza è l’abilità e l’esperienza dell’operatore. Un medico esperto può ridurre significativamente il dolore legato alla procedura, utilizzando tecniche precise e, in alcuni casi, controllando l’infiltrazione con l’aiuto di un ecografo per essere sicuro di posizionare l’ago correttamente.

Rischi e benefici della procedura

Come ogni trattamento medico, anche le infiltrazioni comportano una serie di benefici e rischi che è importante comprendere prima di decidere di sottoporvisi. 

Vediamo nel dettaglio entrambi gli aspetti, partendo dai benefici:

  • sollievo rapido dal dolore: offrono un sollievo immediato o rapido dal dolore articolare. Questo effetto può durare da alcune settimane a diversi mesi, a seconda della gravità della condizione e del tipo di farmaco iniettato;
  • riduzione dell’infiammazione: i corticosteroidi hanno potenti effetti antinfiammatori. Questo può portare a una significativa riduzione dell’infiammazione articolare, con conseguente miglioramento della mobilità e del comfort nell’articolazione trattata;
  • miglioramento della funzionalità articolare: riducendo dolore e infiammazione, le infiltrazioni consentono ai pazienti di riprendere più facilmente le attività quotidiane e di migliorare la qualità della vita. Questo è particolarmente utile per le persone con artrosi, artrite reumatoide o altre condizioni articolari degenerative;
  • effetto locale e mirato: a differenza dei farmaci orali, che agiscono su tutto il corpo, le infiltrazioni agiscono localmente nell’articolazione trattata, riducendo così il rischio di effetti collaterali sistemici;
  • trattamento alternativo non chirurgico: per alcuni pazienti, le infiltrazioni possono rappresentare un’alternativa alla chirurgia, specialmente nelle fasi iniziali della malattia o per chi non è un buon candidato per interventi invasivi;
  • riduzione del fabbisogno di farmaci orali: dopo un’infiltrazione efficace, i pazienti possono ridurre l’uso di farmaci antidolorifici o antinfiammatori orali, che possono avere effetti collaterali a lungo termine, come problemi gastrointestinali o cardiaci.

Vediamo, ora, i rischi connessi alle infiltrazioni articolari:

  • dolore temporaneo: è possibile che si manifesti un aumento temporaneo del dolore subito dopo la procedura, noto come flare post-iniezione, che può durare da poche ore a pochi giorni. Questo effetto è solitamente gestibile con ghiaccio e antidolorifici;
  • infezione: anche se raro, c’è un rischio di infezione nel sito di iniezione, una complicanza seria che richiede un trattamento immediato con antibiotici e, in alcuni casi, un intervento chirurgico;
  • danno ai tessuti articolari: le infiltrazioni ripetute, in particolare quelle di corticosteroidi, possono causare un danno alla cartilagine o ai tessuti molli circostanti. Questo rischio aumenta con l’uso frequente della procedura;
  • sanguinamento: anche se raro, in pazienti con disturbi della coagulazione o che assumono anticoagulanti, può verificarsi un piccolo sanguinamento all’interno dell’articolazione, che potrebbe peggiorare il dolore;
  • reazioni allergiche: anche se insolite, possono verificarsi reazioni allergiche ai farmaci utilizzati per l’infiltrazione, come anestetici locali o corticosteroidi;
  • effetti collaterali sistemici: sebbene le infiltrazioni agiscano localmente, esiste una piccola possibilità che il farmaco entri nel flusso sanguigno e provochi effetti collaterali sistemici, come aumento della glicemia nei pazienti diabetici, aumento della pressione arteriosa o squilibri ormonali temporanei;
  • deterioramento della cartilagine: l’uso ripetuto di corticosteroidi può accelerare il deterioramento della cartilagine, peggiorando potenzialmente la condizione articolare a lungo termine. Questo è uno dei motivi per cui le infiltrazioni di steroidi sono solitamente limitate nel numero annuale, in genere non più di 3-4 per articolazione;
  • reazioni vascolari: in casi molto rari, i farmaci iniettati possono entrare nei vasi sanguigni, causando reazioni vascolari come necrosi cutanea o danni vascolari locali.

I benefici delle infiltrazioni, in termini di sollievo dal dolore e miglioramento della funzionalità, superano ampiamente i rischi, specialmente se la procedura è eseguita da un medico esperto e con una corretta selezione dei pazienti. Tuttavia, è importante che i pazienti siano consapevoli dei potenziali rischi e seguano le indicazioni del medico per minimizzare complicazioni e massimizzare i benefici della terapia.

Cosa fare e non fare dopo l’infiltrazione?

Dopo aver ricevuto una infiltrazione articolare, è importante seguire le indicazioni del medico per garantire una buona guarigione e massimizzare l’efficacia del trattamento, riducendo al contempo il rischio di complicazioni.

Quali sono queste indicazioni? Ecco cosa fare dopo l’infiltrazione:

  • riposo dell’articolazione: nelle prime 24-48 ore, è importante evitare di sovraccaricare l’articolazione infiltrata. Mantenere un certo riposo, limitando attività fisiche intense come correre, saltare, o sollevare pesi. Questo permette al farmaco di agire correttamente e all’articolazione di recuperare. È, inoltre, consigliato continuare a muovere l’articolazione in modo leggero e delicato per evitare la rigidità, ma senza sollecitarla troppo;
  • applicazione di ghiaccio: i primi giorni si raccomanda di applicare ghiaccio sull’articolazione infiltrata (15-20 minuti per volta, ogni 2-3 ore) per ridurre il dolore, il gonfiore o eventuali infiammazioni locali;
  • monitorare eventuali effetti collaterali: bisogna tenere sotto controllo segni di infezione come rossore, gonfiore eccessivo, calore nell’area dell’infiltrazione, febbre o dolore crescente che non migliora. Sebbene siano rari, richiedono una visita medica immediata;
  • farmaci antidolorifici: come già accennato, se necessario, il medico può prescrivere l’assunzione di un antidolorifico. Evitare di assumere antinfiammatori (FANS) senza consultare il medico, soprattutto se la procedura riguarda un trattamento con corticosteroidi, poiché possono interferire con l’efficacia del farmaco;
  • ripresa graduale delle attività: dopo 24-48 ore, è possibile riprendere progressivamente le normali attività, ma in maniera moderata e senza sforzare troppo l’articolazione. Iniziare con esercizi a basso impatto e consultare il medico o il fisioterapista per un piano di recupero sicuro.

Vediamo, ora, cosa non fare dopo l’infiltrazione per non comprometterne l’efficacia:

  • non svolgere attività fisiche intense o sportive subito dopo: per almeno 48 ore si raccomanda di evitare qualsiasi attività che possa sollecitare eccessivamente l’articolazione infiltrata, come sollevare pesi, correre, fare squat o partecipare a sport di contatto. Queste attività possono irritare l’articolazione e ridurre l’efficacia dell’infiltrazione;
  • non immergersi in acqua o usare saune e bagni caldi: evitare bagni caldi, saune o immersioni in piscina nelle prime 24-48 ore, poiché il calore potrebbe aumentare l’infiammazione locale. Inoltre, l’acqua potrebbe introdurre infezioni nell’area dell’iniezione se la pelle è ancora delicata o se l’ago ha lasciato una piccola apertura;
  • non massaggiare o manipolare eccessivamente l’articolazione: evitare di massaggiare l’area dell’infiltrazione subito dopo la procedura, in quanto potrebbe interferire con la distribuzione del farmaco o irritare ulteriormente i tessuti;
  • non trascurare i sintomi anomali: se si manifestano sintomi come dolore intenso e persistente, arrossamento, gonfiore o febbre, non ignorarli. Anche se è normale sentire un po’ di fastidio iniziale, il dolore severo o segni di infezione richiedono una valutazione medica immediata;
  • evitare di guidare subito dopo: dopo alcune infiltrazioni, specialmente in articolazioni grandi come l’anca o il ginocchio, potrebbe essere sconsigliato guidare immediatamente, soprattutto se si avverte un senso di debolezza o limitata mobilità dell’articolazione.

Insomma, dopo un’infiltrazione è fondamentale prendersi cura dell’articolazione interessata dalla procedura attraverso riposo, gestione del dolore e ripresa graduale delle attività, secondo le indicazioni del proprio medico.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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