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Cos’è la presbiopia e cosa comporta

da | Feb 14, 2022 | Oculistica, Sanità Integrativa | 0 commenti

Con l’avanzare dell’età si può sperimentare una progressiva perdita della vista, più o meno lieve, e più nello specifico della capacità di mettere a fuoco da vicino. Si tratta della classica condizione che costringe le persone ad allontanare lo schermo del telefono o il giornale per riuscire a leggere meglio

Questo succede perché il nostro cristallino inizia, più o meno a partire dai 40 anni, a perdere la capacità di mettere bene a fuoco gli oggetti disposti a distanze differenti, quella che tecnicamente viene definita capacità accomodativa. 

In questi casi, non si parla di un vizio refrattivo, come la miopia ad esempio, ma di una condizione fisiologica, denominata presbiopia.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è la presbiopia, cosa comporta e come si affronta

Cos’è la presbiopia

La presbiopia consiste nella graduale perdita della capacità degli occhi di concentrarsi sugli oggetti vicini e metterli a fuoco

Si tratta, purtroppo, di una componente naturale, seppur fastidiosa, dell’invecchiamento.

La presbiopia di solito diventa evidente a partire dai 40 anni e continua a peggiorare fino all’età di circa 65 anni.

Come accennato prima, di solito ci si rende conto della propria presbiopia quando si regge un libro, un giornale o lo smartphone e si è costretti a tenerli a debita distanza per poterli leggere

Per confermare una presbiopia è sufficiente una semplice visita oculistica, con la quale il medico potrà valutare la soluzione più adatta per la correzione di questo difetto, prescrivendo nella maggior parte dei casi degli occhiali o delle lenti a contatto. 

In alcuni casi potrebbe prendere in considerare un intervento chirurgico.

Quali sono i sintomi?

Abbiamo spiegato che la presbiopia si sviluppa gradualmente, di solito a partire dai 40 anni, quando il soggetto potrebbe iniziare a notare i seguenti sintomi, segnalati dallo IAPB:

  • bruciore;
  • arrossamento oculare;
  • difficoltà a leggere le scritte molto piccole;
  • necessità di strizzare frequentemente gli occhi per vedere meglio;
  • necessità di allontanare l’oggetto che si sta osservando;
  • perdita di concentrazione durante la lettura;
  • necessità di ingrandire i caratteri su tablet, pc o smartphone.

Inoltre, è possibile notare un peggioramento di questi sintomi quando si è particolarmente stanchi o ci si trova in una zona con scarsa illuminazione.

Come curare la presbiopia

L’obiettivo del trattamento della presbiopia consiste nel compensare l’incapacità degli occhi del paziente di mettere a fuoco gli oggetti vicini

Le opzioni di trattamento includono indossare occhiali correttivi o lenti a contatto, sottoporsi a chirurgia refrattiva o ricevere un impianto di lenti per la presbiopia.

Occhiali da vista per la presbiopia

Gli occhiali da vista sono la soluzione più semplice da adottare, e anche quella più raccomandata dagli oculisti. 

In alcuni casi, quelli più lievi, e in assenza di altri difetti visivi, potrebbero addirittura essere sufficienti degli occhiali da lettura senza prescrizione, che si trovano nelle farmacie e in diversi negozi. Ovviamente, deve essere l’oculista a fornire l’indicazione sul tipo di occhiale da indossare

Se, invece, le lenti da lettura non dovessero bastare, magari a causa della presenza di altri difetti visivi, come la miopia, l’astigmatismo o l’ipermetropia, le soluzioni possibili sono le seguenti: 

  • bifocali – permettono una visione corretta da lontano e a una sola distanza ravvicinata. Per capirci, sono quegli occhiali che hanno un rettangolino sulla lente, che serve per leggere da vicino, mentre il resto della lente per vedere da lontano;
  • trifocali – questi occhiali hanno correzioni per il lavoro ravvicinato, la visione a media distanza, come per gli schermi dei computer, e la visione a distanza;
  • multifocali progressivi – questo tipo di lenti non presenta i rettangolini menzionati prima, ma consentono di vedere bene a più distanze.

Anche le lenti a contatto sono disponibili in versione monofocale e bifocale. Sarà l’oculista a indicare quale indossare.  

Chirurgia

Per quanto riguarda la chirurgia, denominata chirurgia refrattiva, l’obiettivo è quello di modificare la forma della cornea al fine di correggere il difetto. Le modalità di esecuzione dell’intervento sono diverse, sarà il medico a valutare la soluzione più adeguata alle esigenze del paziente

Infine, alcuni oftalmologi utilizzano una procedura in cui rimuovono la lente in ciascun occhio e la sostituiscono con una lente sintetica, chiamata lente intraoculare. Anche in questo caso, va fatta una valutazione specifica, perché si tratta comunque di un intervento chirurgico, che presenta rischi e non sempre è risolutivo. 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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