Tra i principali e più noti difetti visivi al mondo c’è, insieme a miopia, astigmatismo e presbiopia, l’ipermetropia.
Ricordiamo ai lavoratori iscritti al Fondo FASDA che il Piano Sanitario prevede il rimborso all’iscritto delle spese sostenute per lenti correttive di occhiali o a contatto, inclusa la montatura.
L’ipermetropia è un difetto refrattivo fisiologicamente opposto alla miopia; infatti, mentre quest’ultima è caratterizzata da una visione sfocata degli oggetti lontani, nell’ipermetropia accade il contrario, ovvero l’occhio ha più difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti vicini (ma anche quelli lontani, seppur in misura minore).
Si tratta di un difetto molto diffuso, anche se spesso sottovalutato, in parte a causa di un suo decorso quasi sempre asintomatico.
Approfondiamo insieme e cerchiamo di capire cosa vuol dire ipermetropia, come si manifesta e come si cura.
Indice dei contenuti
Cos’è l’ipermetropia
L’ipermetropia è una condizione visiva in cui il soggetto vede male gli oggetti distanti ma soprattutto quelli vicini.
Perché accade?
Come abbiamo accennato, questo difetto si presenta con modalità opposte rispetto alla miopia, in cui il soggetto non riesce a vedere bene da lontano.
In effetti, alla base di queste due condizioni c’è la conformazione del bulbo oculare ed il modo in cui la retina rifrange la luce.
Nel caso della miopia, il fuoco delle immagini cade anteriormente alla retina, mentre nell’occhio ipermetrope cade posteriormente alla retina.
L’ipermetropia è quindi causata, in genere, da due componenti:
- minore lunghezza del bulbo oculare, una particolare conformazione dell’occhio che è più corto del normale;
- minor potere refrattivo della cornea, che risulta troppo piatta, o del cristallino.
Come accade anche per altri vizi refrattivi, più gli oggetti risultano sfocati maggiore sarà lo sforzo che l’occhio deve sopportare per provare a metterli a fuoco.
Ipermetropia nei bambini
Come spiega lo IAPB sul proprio sito web, tutti nasciamo con una sorta di ipermetropia fisiologica, perché
“Nei bambini appena nati il bulbo oculare presenta una dimensione più corta rispetto a quella normale e una conseguente anomalia nella messa a fuoco delle immagini, che avviene oltre la retina.”
In genere questa condizione si risolve in modo autonomo nei primi anni di vita del bambino, fino a raggiungere la cosiddetta emmetropia, cioè l’assenza di vizi refrattivi.
Laddove, però, si dovesse verificare un acuirsi del problema, è fondamentale intervenire subito onde evitare complicanze, in particolare lo strabismo.
Come si affronta
L’ipermetropia è un difetto molto comune, che nella maggior parte dei casi non crea disagio e non presenta sintomi evidenti.
Questo perché, nei casi lievi, i nostri occhi riescono a compensare il difetto con un meccanismo naturale chiamato “accomodazione”; ciò nonostante, a partire dai 40 anni di età questa capacità accomodativa inizia a perdere un po’ di efficacia, rendendo indispensabile l’utilizzo di occhiali correttivi o lenti a contatto.
Come già accennato, se l’ipermetropia è elevata, lo sforzo visivo può causare nei bambini l’insorgenza di strabismo, che può essere corretto in modo efficace attraverso un intervento chirurgico, se diagnosticato in tempo.
Quali sono i sintomi principali
Questo difetto refrattivo si presenta quasi sempre in modo asintomatico, per questo motivo passa spesso inosservato, soprattutto in giovane età.
La manifestazione più evidente, ovviamente, è la difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti lontani, ma soprattutto quelli vicini.
Detto questo, lo sforzo che l’occhio deve compiere per compensare il difetto provoca alcuni sintomi, tra cui:
- affaticamento degli occhi;
- bruciore agli occhi;
- dolore dentro o intorno agli occhi
- disagio generale agli occhi;
- mal di testa dopo aver svolto attività ravvicinate, come leggere, scrivere, lavorare al computer o disegnare.
In presenza di uno o più sintomi si raccomanda una visita di controllo, attraverso la quale diagnosticare il difetto e valutare la necessità o meno di correggerlo con occhiali da vista.
Gli occhiali per l’ipermetropia
L’ipermetropia viene misurata in diottrie, che risulta direttamente proporzionale alla gravità del difetto.
In questo caso l’oculista può prescrivere delle lenti correttive con potere positivo (sulla prescrizione viene indicato con il segno +), altrimenti dette convergenti, che presentano una forma convessa e uno spessore maggiore nella parte centrale rispetto ai lati.
In seguito alla visita il medico potrà misurare il difetto da correggere, ma anche l’eventuale compresenza di miopia o astigmatismo.