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Soffio al cuore nei bambini: come comportarsi

da | Ago 30, 2019 | Malattie Cardiovascolari, Sanità Integrativa | 0 commenti

Nei bambini è molto frequente il riscontro di un soffio al cuore o soffio cardiaco. Secondo l’American Heart Association, infatti, si stima che una percentuale significativa, tra un terzo e tre quarti dei bambini tra 1 e 14 anni, presenterà un soffio innocente a un certo punto della loro infanzia. 

Il termine soffio al cuore spaventa i genitori, perché viene subito associato a una patologia cardiaca, ma come vedremo più nel dettaglio nel corso del presente articolo, si tratta di un rumore che il medico può auscultare con un fonendoscopio durante l’ascolto del cuore, il più delle volte fisiologico e non preoccupante; in alcuni casi, però, può essere un campanello d’allarme di patologie e anomalie cardiache da indagare.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è un soffio al cuore, quali sono le cause e come comportarsi

Cosa sono i soffi cardiaci?

I soffi cardiaci sono suoni anomali prodotti dal flusso di sangue attraverso il cuore, udibili durante l’auscultazione con uno stetoscopio. Questi suoni, spesso descritti come fruscii o ronzii, sono causati da un flusso di sangue rapido e intermittente attraverso le camere cardiache o i vasi sanguigni.

Di per sé, un soffio al cuore non è una malattia o un sintomo, ma piuttosto un rumore che uno specialista può auscultare. Nella maggior parte dei casi, soprattutto nei bambini, si tratta di una manifestazione benigna e innocente.

In alcune condizioni, però, può essere un segnale di un’anomalia nella struttura del cuore, legata a una patologia cardiaca.

Tipi di soffio al cuore 

Il soffio al cuore può essere suddiviso in varie tipologie, a seconda del momento in cui si verificano e della causa e delle anomalie correlate. 

In base al momento in cui si verificano durante il ciclo cardiaco, si distinguono:

  • soffio sistolico: si verifica quando il muscolo cardiaco si contrae;
  • soffio diastolico: si verifica quando il muscolo cardiaco si rilassa tra un battito e l’altro;
  • soffio continuo o sisto-diastolico: interessa l’intero ciclo cardiaco.

In base alla causa e alla presenza di anomalie cardiache, invece, la classificazione dei soffi al cuore è la seguente:

  • soffio innocente o funzionale: si riscontra in soggetti con un cuore perfettamente sano e non è espressione di una patologia cardiaca. Questo tipo di soffio è comune nei neonati e nei bambini e spesso scompare con la crescita. Può essere causato da un aumento della gittata cardiaca in condizioni come l’attività sportiva, l’anemia, l’ipertiroidismo, l’ansia, la gravidanza o la febbre;
  • soffio patologico o organico (o anomalo): funge da campanello d’allarme per una vera e propria anomalia della struttura del cuore, legata a una patologia ben precisa. Questo tipo di soffio può essere congenito, quindi presente alla nascita, o svilupparsi nel corso della vita. Nei bambini, sono generalmente causati da una cardiopatia congenita. Negli adulti, invece, sono più spesso legati alla ridotta funzionalità delle valvole cardiache.

Individuare il tipo di soffio al cuore è di fondamentale importanza per valutare un eventuale trattamento.

Come si distingue un soffio al cuore innocente da uno patologico

Abbiamo visto che il soffio al cuore si divide in due categorie, innocente/funzionale e patologico/organico, ma come fa il medico a distinguerli attraverso una semplice auscultazione?

In prima istanza, il medico si basa sulla classificazione di Freeman e Levine, che attribuisce un punteggio da 1 a 6 a seconda dell’intensità del soffio:

  • soffio di grado 1 (1/6): è debolissimo e può essere percepito solo dopo un lungo periodo di auscultazione;
  • soffio di grado 2 (2/6): è debole ma facilmente auscultabile;
  • soffio di grado 3 (3/6): è moderatamente intenso ma non associato ad un fremito;
  • soffio di grado 4 (4/6): è intenso ed è associato ad un fremito;
  • soffio di grado 5 (5/6): presenta un’intensità ancora più marcata e può essere percepito anche solo appoggiando il bordo del fonendoscopio;
  • soffio di grado 6 (6/6): ha un’intensità eccezionale ed è auscultabile anche senza l’ausilio dello stetoscopio.

Questa intensità del soffio è direttamente proporzionale alla velocità del flusso sanguigno, ne consegue che un soffio di grado 6 presuppone un flusso straordinariamente turbolento, il che fa subito pensare alla presenza di una patologia cardiovascolare.

Fatte le dovute eccezioni, un soffio di intensità inferiore al grado 3 e in assenza di fremito viene classificato come innocente o funzionale.

Quali sono le cause dei soffi al cuore?

Per quanto riguarda il soffio innocente, sono diverse le condizioni fisiologiche che possono aumentare la velocità del flusso sanguigno e provocarlo, tra cui le seguenti: 

  • febbre;
  • anemia;
  • ipertiroidismo;
  • fasi di crescita rapida, come l’adolescenza;
  • attività fisica o esercizio;
  • gravidanza. Durante la gravidanza, l’aumento del volume circolatorio può causare un leggero soffio funzionale;
  • aumento della gittata cardiaca negli sportivi;
  • ansia.

Nei bambini, il soffio innocente è semplicemente dovuto al rumore che il sangue produce scorrendo nel cuore e spesso scompare con la crescita. Questo non significa, sia chiaro, che il soffio non ci sia più, ma che potrebbe essere più difficile sentirlo a causa delle dimensioni maggiori della gabbia toracica. In molti giovani, un soffio può essere causato da una contrazione iper-normale del cuore, senza alcun significato patologico.

Per quanto concerne, i soffi patologici o anomali, essi sono spesso causati da difetti delle valvole cardiache. Nel dettaglio: 

  • una valvola stenotica presenta un’apertura più piccola del normale e non può aprirsi completamente;
  • una valvola può anche essere incapace di chiudersi completamente, causando rigurgito, ovvero il sangue che refluisce attraverso la valvola quando dovrebbe essere chiusa. Esempi includono l’insufficienza mitralica o tricuspidale.

Un’altra causa comune di soffi anomali nei bambini sono i difetti congeniti, che possono includere:

  • fori o deviazioni del sangue nel cuore, noti anche come difetti del setto interatriale o interventricolare;
  • anomalie delle valvole cardiache, come stenosi (restringimento) o insufficienza (chiusura incompleta) presenti sin dalla nascita.

Altre condizioni acquisite possono causare soffi anomali, soprattutto negli adulti, tra cui:

  • depositi di calcio che possono rendere le valvole cardiache (come la mitrale o l’aortica) rigide e strette (stenosi valvolare) o impedirne la chiusura completa. Questo è chiamato malattia valvolare calcifica o degenerativa;
  • endocardite, un’infezione del rivestimento interno del cuore e delle valvole causata da batteri o altri germi che si diffondono attraverso il sangue da un’altra parte del corpo;
  • febbre reumatica, una complicanza seria della faringite streptococcica non trattata o trattata in modo incompleto, che può danneggiare le valvole cardiache;
  • dilatazione eccessiva di un vaso arterioso, come nell’aneurisma aortico.

Quali sono i sintomi di un soffio al cuore?

I soffi cardiaci innocenti solitamente sono asintomatici, e vengono in genere essere scoperti durante un esame di routine con uno stetoscopio, mentre quelli patologici possono essere associati a diversi sintomi, la cui presenza può indicare un problema cardiaco sottostante. 

I principali sono:

  • colorazione bluastra o grigia delle unghie o delle labbra;
  • dolore al petto;
  • tosse cronica;
  • vertigini;
  • fegato ingrossato;
  • vene del collo gonfie;
  • svenimenti;
  • sudorazione profusa con poca o nessuna attività;
  • nei neonati, scarso appetito e mancanza di crescita;
  • mancanza di fiato (fiato corto);
  • gonfiore o improvviso aumento di peso.

Per determinare la natura del soffio, si raccomanda una visita cardiologica specialistica.

Come viene diagnosticato un soffio al cuore?

La diagnosi di un soffio al cuore inizia generalmente con un esame fisico durante il quale il medico ausculta il cuore con un fonendoscopio. Questo permette di rilevare la presenza di suoni anomali nel flusso sanguigno.

Durante l’auscultazione, il medico valuta diverse caratteristiche del soffio per determinare se sia innocente o se possa indicare un problema cardiaco, tra cui le seguenti:

  • intensità (volume): come già spiegato prima, i soffi sistolici sono classificati in base alla loro intensità su una scala da 1 a 6. Un soffio di grado 1 è molto debole, mentre un soffio di grado 6 è estremamente forte. Soffi più forti (grado ≥ 3) hanno maggiori probabilità di essere associati a difetti cardiaci;
  • timing, ovvero quando si verifica durante il battito cardiaco: il medico stabilisce se il soffio è sistolico (durante la contrazione del cuore), diastolico (durante il rilassamento del cuore tra i battiti) o continuo (durante tutto il ciclo cardiaco). I soffi diastolici e continui sono più probabilmente indicativi di un problema cardiaco;
  • localizzazione, ovvero dove si sente meglio sul torace: la posizione in cui il soffio è più udibile può fornire indicazioni sulla sua origine;
  • qualità del suono: il soffio può essere descritto come dolce, aspro, musicale, soffiante, ecc.

Oltre all’auscultazione, il medico raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente, inclusi eventuali sintomi associati. Viene anche indagata la storia familiare per la presenza di soffi cardiaci o altre malattie cardiache.

Se il medico sospetta che il soffio possa essere anomalo, o se la valutazione clinica non è conclusiva, possono essere richiesti ulteriori esami strumentali, tra cui:

  • Elettrocardiogramma (ECG): sebbene da solo potrebbe non distinguere tra un soffio innocente e uno patologico, può essere utile per supportare un’ipotesi diagnostica specifica o nel follow-up di cardiopatie già diagnosticate.
  • Ecocardiogramma: è considerato fondamentale per diagnosticare la causa di un soffio e valutare la presenza di eventuali anomalie cardiache. È particolarmente importante per valutare i soffi diastolici. Nei bambini in cui la valutazione clinica suggerisce un soffio patologico, questo esame è raccomandato per raggiungere una diagnosi specifica.
  • Radiografia del torace: può mostrare le dimensioni e la forma del cuore e dei vasi sanguigni principali.

In alcuni casi, possono essere indicati ulteriori esami come l’Holter cardiaco, la prova da sforzo con ECG, la risonanza magnetica cardiaca o il cateterismo cardiaco.

Cosa fare in caso di soffio al cuore nei bambini?

Il trattamento per un soffio al cuore nei bambini dipende dalla natura del soffio: se è innocente (o fisiologico) o patologico (o anomalo).

Nella maggior parte dei casi, i soffi cardiaci nei bambini sono innocenti e non richiedono alcun trattamento. Sono comuni nei bambini tra 1 e 14 anni, dovuti al normale flusso di sangue attraverso il cuore. 

Essendo causati da un cuore perfettamente sano, questi soffi non necessitano di cure e spesso scompaiono spontaneamente con la crescita del bambino. In questi casi, quindi, si può dire che non sono pericolosi

Se il soffio cardiaco in un bambino è considerato patologico, invece, significa che potrebbe essere dovuto a un problema strutturale del cuore, spesso di natura congenita. In questi casi, il trattamento dipende dalla specifica anomalia cardiaca presente, e le opzioni di trattamento possono includere:

  • monitoraggio regolare: alcune anomalie cardiache, anche se patologiche, possono essere monitorate nel tempo con controlli periodici e, in casi selezionati, con un ecocardiogramma per osservare le camere, le valvole e il flusso sanguigno;
  • farmaci: a seconda del difetto cardiaco, possono essere prescritti farmaci per gestire i sintomi o prevenire complicazioni. Ad esempio, possono essere usati farmaci per prevenire la formazione di coaguli di sangue o per aiutare il cuore a funzionare meglio;
  • intervento chirurgico o procedure interventistiche: alcuni difetti cardiaci richiedono un intervento chirurgico per riparare l’anomalia. Ad esempio, i difetti del setto (fori nel cuore) o le anomalie valvolari possono necessitare di correzione chirurgica. In alcuni casi, possono essere utilizzate procedure meno invasive come il cateterismo cardiaco.

È fondamentale che un bambino con un soffio al cuore venga valutato da un medico, preferibilmente un cardiologo pediatra, per determinare la natura del soffio e stabilire se sia necessario un trattamento o un monitoraggio.

Un bambino con un soffio al cuore ha bisogno di limitare l’attività fisica?

Ma un bambino con un soffio al cuore, può giocare liberamente e fare attività fisica? 

Se il soffio al cuore di un bambino è stato diagnosticato come innocente, di solito non è necessario limitare la sua attività fisica, anche perché non ha un problema cardiaco o una malattia cardiaca. Questi bambini possono condurre una vita attiva e sana, e l’attività sportiva può far parte delle loro abitudini fin da piccoli, contribuendo al loro benessere fisico.

Se il soffio al cuore è di natura organica, quindi legato a un’anomalia della struttura del cuore, la situazione è diversa. In questo caso, è bene ridurre la pratica sportiva, e in genere non viene consentita l’attività di tipo agonistico, ma va valutata la situazione singolarmente. 

Detto questo, se non si manifestano sintomi rilevanti, e il medico dà un parere positivo, può essere praticata una ginnastica moderata, in modo da portare beneficio al cuore senza affaticarlo. 

ATTENZIONE:
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