La cataratta è un disturbo visivo molto diffuso, soprattutto ad una certa età, e spesso sottovalutato. Secondo l’Oms, è la prima causa al mondo di cecità e ipovisione, ma per fortuna è quasi sempre reversibile.
Non tutti sanno che le prime testimonianze della cura della cataratta risalgono addirittura al tempo degli egizi, stando a quanto scoperto dal Museo di Storia della Medicina di Roma.
Già in alcuni papiri medici egiziani, infatti, viene data particolare attenzione alle patologie oculari, evidentemente molto diffuse a causa delle condizioni tipiche delle aree desertiche, con sabbia e sole forte capaci di irritare gli occhi.
All’epoca, la cataratta veniva curata con pozioni a base di erbe mediche, in alcuni casi con il ricorso alla magia.
Per fortuna la scienza medica si è molto evoluta, consentendoci di accedere a cure precise e molto efficaci per la correzione della cataratta.
Approfondiamo insieme l’argomento.
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Cos’è la cataratta
Una definizione molto centrata di cataratta è quella fornita dalla Associazione IAPB, che riportiamo di seguito:
“La cataratta è un’opacizzazione della lente naturale contenuta nei nostri occhi (cristallino), collocata tra l’iride e il corpo vitreo (sostanza gelatinosa che riempie il bulbo oculare).”
In poche parole, in presenza di una cataratta il nostro cristallino, quello presente all’interno dell’occhio, si ricopre di una patina che rende le immagini più sfocate.
Questo si traduce in difficoltà a leggere, a guidare, lavorare al computer, compiere lavori manuali e artigianali, fino a condurre alla cecità.
Cataratta senile, congenita e traumatica
Come abbiamo accennato all’inizio di questo articolo, la cataratta colpisce principalmente in età senile, non a caso viene appunto definita “cataratta senile”.
In effetti, l’invecchiamento tende a irrigidire il cristallino, rendendolo meno trasparente e, quindi, opaco.
Inoltre, ci sono concause – tipiche in soggetti di una certa età – che possono favorire l’insorgere del problema, come diabete, alimentazione scorretta, ipertensione, obesità, sindrome metabolica.
Anche se si tratta della tipologia più comune e diffusa, non è l’unica. Alla cataratta senile, infatti, va affiancata la cosiddetta cataratta congenita.
Si parla di cataratta congenita quando colpisce i bambini, così come gli adulti, a causa di uno stato infiammatorio o infettivo durante la gestazione.
Infine, la cataratta può colpire un individuo a qualunque età a causa di un evento traumatico, come una ferita o l’esposizione ad agenti chimici pericolosi.
Si parla, in questo caso, di cataratta traumatica.
Si tratta di un rischio molto diffuso tra gli operatori ecologici e gli addetti ai servizi di pulizia, ecco perché si consiglia di indossare sempre occhiali protettivi.
Quali sono i sintomi
In presenza di cataratta il sintomo più evidente, e più facile da individuare, è la diminuzione della vista e la difficoltà a compiere gesti fino a poco prima normali, come leggere un giornale o i cartelli autostradali durante un tragitto in macchina.
Altri sintomi molto diffusi sono la visione doppia, la fotofobia – ovvero una ipersensibilità alla luce – e un peggioramento generale della vista.
Qualora si avvertissero questi sintomi, si consiglia di sottoporsi ad una visita oculistica dettagliata, attraverso la quale il medico, utilizzando strumentazioni dedicate, può confermare o meno la diagnosi di cataratta e valutare la necessità di sottoporre il paziente ad un intervento chirurgico.
Come si effettua l’intervento di rimozione della cataratta
Quando la cataratta raggiunge livelli gravi, che rendono davvero difficile anche il più naturale dei gesti, si consiglia l’intervento chirurgico, anche per evitare un peggioramento.
Sarà il medico a stabilire se ci sono le condizioni per procedere o meno con l’intervento.
Si tratta di una operazione – così come l’operazione di laser agli occhi – ormai molto diffusa, tra le più effettuate ogni anno in tutto il mondo, compresa l’Italia.
Nel nostro Paese si stima che, su base annuale, siano circa 450 mila le persone che si sottopongono all’intervento.
In cosa consiste?
Tramite l’intervento chirurgico viene asportato il cristallino ormai opacizzato, e sostituito con uno artificiale.
Grazie a nuove tecniche operatorie, le complicanze sono davvero molto rare e il decorso relativamente semplice da gestire, seguendo le raccomandazioni del chirurgo.