Quando bisogna prendere l’insulina?

da | Nov 11, 2022 | Diabete, Sanità Integrativa | 0 commenti

Intorno al tema del diabete ruotano una serie di fattori ad esso pertinenti, come la glicemia, lindice glicemico, ma soprattutto l’insulina, un importantissimo ormone prodotto dal pancreas che aiuta a metabolizzare gli zuccheri presenti nel sangue.

Questo non vuol dire, però, che tutti i pazienti diabetici abbiano necessità di seguire una terapia insulinica, con la somministrazione dell’insulina a intervalli regolari. 

Quindi, quando bisogna prendere l’insulina? Per rispondere a questa domanda è necessario spiegare cos’è l’insulina, in cosa consiste l’insulino resistenza e cosa prevede la terapia insulinica

Approfondiamo insieme. 

Cos’è l’insulina

L’insulina è un ormone vitale, senza il quale non potremmo vivere. Viene prodotto dal pancreas, precisamente nelle cellule beta (𝛽-cellule), e svolge dei compiti essenziali: 

  • controlla la quantità di glucosio nel flusso sanguigno in un dato momento;
  • aiuta a immagazzinare il glucosio nel fegato, nel grasso e nei muscoli; 
  • regola il metabolismo di carboidrati, grassi e proteine.

Cosa vuol dire? Cosa fa, di preciso, l’insulina nel nostro corpo? Nei pazienti sani avviene quanto segue:

  • il cibo che mangiamo viene scomposto in zucchero nel sangue;
  • lo zucchero nel sangue entra nel flusso sanguigno, che segnala al pancreas di rilasciare insulina;
  • l’insulina aiuta lo zucchero nel sangue a entrare nelle cellule del corpo in modo che possa essere utilizzato per produrre energia;
  • l’insulina segnala al fegato di immagazzinare lo zucchero nel sangue per un uso successivo;
  • lo zucchero nel sangue entra nelle cellule e i livelli nel flusso sanguigno diminuiscono, segnalando che anche l’insulina diminuisce;
  • i livelli di insulina più bassi avvertono il fegato di rilasciare lo zucchero nel sangue immagazzinato in modo che l’energia sia sempre disponibile, anche se non mangi da un po’.

Nei pazienti affetti da diabete questo processo non va a buon fine, i livelli di zucchero nel sangue aumentano o diminuiscono in modo eccessivo, provocando gravi danni. 

Insulina e Peptide C

All’interno delle cellule beta il pancreas produce una molecola denominata proinsulina, composta da due parti: 

  • insulina;
  • peptide C. 

Quest’ultimo è importante soprattutto quando si determina il trattamento perché consente di misurare la quantità di insulina prodotta da una persona. 

Infatti, la quantità di insulina è direttamente proporzionale alla concentrazione di peptide C, di conseguenza conoscendo questo valore si può stabilire la dose da somministrare al paziente diabetico che ne ha bisogno. 

Insulina, diabete mellito e insulino resistenza

Il diabete mellito è la forma più comune diffusa al mondo, e si divide in diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2

La differenza tra queste due tipologie di malattia è strettamente legata proprio all’insulina, e più nello specifico: 

  • nelle persone con diabete di tipo 1, il pancreas non produce più insulina. Le cellule beta sono state distrutte e hanno bisogno di iniezioni di insulina per utilizzare il glucosio dai pasti;
  • le persone con diabete di tipo 2 producono insulina, ma i loro corpi non rispondono bene ad essa. Alcune persone con diabete di tipo 2 hanno bisogno di pillole per il diabete, altre invece necessitano di iniezioni di insulina per aiutare i loro corpi a utilizzare il glucosio per produrre energia.

Mentre il diabete di tipo 1 si ipotizza possa dipendere da una reazione autoimmune, che porta il pancreas a non produrre affatto l’insulina, nel diabete di tipo 2 si può sviluppare la cosiddetta insulino resistenza

L’insulino resistenza consiste nella perdita di sensibilità delle cellule a questo ormone, che quindi perdono la propria capacità di assorbire il glucosio, che rimane quindi nel sangue, facendo alzare la glicemia. 

Purtroppo non esiste un test specifico in grado di stabilire con certezza l’insulino resistenza, ma alcuni segnali possono condurre il medico a questo tipo di diagnosi, come livelli elevati di zucchero nel sangue, trigliceridi alti, colesterolo LDL alto e colesterolo HDL basso.

Quando si somministra l’insulina?

In base a quanto illustrato finora appare abbastanza evidente che non tutti i pazienti affetti da diabete abbiano effettivamente bisogno di assumere insulina, ma solo alcuni di essi. 

Di base la somministrazione di insulina serve a rimpiazzare una carenza di questo ormone, che come abbiamo visto è totale nei soggetti affetti da diabete di tipo 1, che non lo producono affatto, e relativa nei pazienti con diabete di tipo 2, che sviluppano una forma di insulino resistenza.

Nel primo caso la terapia insulina è essenziale, vitale, non può essere sospesa mai per tutta la vita, mentre nel secondo potrebbe essere necessaria solo temporaneamente o, nei casi più gravi o di persistenza della patologia per molti anni, definitiva

Sarà il medico a stabilire se, come e quando prendere l’insulina.  

I vari tipi di insulina

Esistono diversi tipi di insulina, che il medico può prescrivere e somministrare al paziente in base alle esigenze:

  • insulina ad azione rapida: inizia a funzionare circa 15 minuti dopo l’iniezione, raggiunge il picco in circa una o due ore dopo l’iniezione e dura da due a quattro ore;
  • insulina regolare o ad azione breve: di solito raggiunge il flusso sanguigno entro 30 minuti dall’iniezione, con un picco da due a tre ore dopo l’iniezione, ed è efficace per circa tre-sei ore;
  • insulina ad azione intermedia: raggiunge generalmente il flusso sanguigno da due a quattro ore dopo l’iniezione, con un picco dopo 4-12 ore, ed è efficace per circa 12-18 ore;
  • insulina ad azione prolungata: raggiunge il flusso sanguigno diverse ore dopo l’iniezione e tende ad abbassare i livelli di glucosio fino a 24 ore;
  • insulina ad azione ultra lunga: raggiunge il flusso sanguigno in sei ore, non ha un picco e dura circa 36 ore o più.

Sarà il medico a stabilire il tipo di insulina più adatta alle condizioni di salute del paziente. 

Come si assume l’insulina

L’insulina non può essere assunta sotto forma di pillola, perché verrebbe scomposta durante la digestione proprio come le proteine del cibo. 

Come specifica la Società Italiana di Diabetologia, l’iniezione di insulina deve essere eseguita nel tessuto sottocutaneo e non nel muscolo o nel derma per garantire un assorbimento corretto.

Ma dove si può eseguire l’iniezione? Anche in questo caso ci viene in aiuto la SID che individua quattro sedi più appropriate per una corretta iniezione di insulina, come illustrato in questa immagine. 

insulina
  • Addome, per un assorbimento veloce. È la sede indicata per l’iniezione di insulina rapida, rapidissima e premiscelate;
  • braccia, per un assorbimento medio/veloce. È la sede indicata per l’iniezione di insuline intermedie e a durata protratta;
  • cosce, per un assorbimento medio. È la sede indicata per l’iniezione di insuline intermedie e a durata protratta;
  • glutei, per un assorbimento lento. È la sede indicata per l’iniezione di insuline intermedie e a durata protratta.

La SID consiglia, infine, di ruotare il punto di iniezione, al fine di evitare gonfiori, arrossamenti e altri fastidi.

Le diverse modalità di somministrazione

La maggior parte delle persone con diabete che usano l’insulina se la autosomministrano tramite iniezione, ma esistono anche altre modalità di assunzione del farmaco. 

Nel dettaglio:

  • penne per insulina: hanno l’aspetto proprio di una grande penna da scrittura e possono aiutare a prevenire il sottodosaggio e il sovradosaggio. Inoltre, non richiedono refrigerazione, sono convenientemente preriempite e sono più durevoli delle siringhe;
  • pompe per insulina: sono attaccate a un tubo sottile che viene impiantato sotto la pelle. Le pompe sono computerizzate o motorizzate, e alcuni modelli fungono anche da monitor della glicemia. Forniscono insulina prima di ogni pasto insieme a piccole quantità nel corso della giornata;
  • dispositivi di iniezione a getto: sono una buona opzione per i pazienti che non sopportano gli aghi e le siringhe. Un iniettore a getto contiene diverse dosi di insulina. Dopo averlo posizionato sulla pelle, si preme un pulsante e l’insulina viene somministrata;
  • insulina in polvere per via inalatoria: viene fornita in un inalatore predosato ed è stata approvata per la prima volta dalla FDA nel 2014. Da somministrare all’inizio di ogni pasto, o entro 20 minuti dopo l’inizio di un pasto, non sostituisce l’insulina ad azione prolungata, deve essere utilizzata in combinazione con l’insulina ad azione prolungata in pazienti con diabete di tipo 1 e non è raccomandata per il trattamento della chetoacidosi diabetica o in pazienti fumatori.

La scelta della modalità di somministrazione può variare in base a diversi fattori, da valutare con attenzione insieme al proprio medico. 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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