In estate il rischio di incorrere in un colpo di sole, o insolazione, è molto alto, soprattutto se non si prendono le giuste misure preventive e precauzionali, e in particolare per bambini, neonati e anziani.
Sia chiaro, il rischio non si presenta solo in estate e quando siamo in spiaggia, ma riguarda anche chi lavora all’aperto, ed è esposto quindi ai raggi del sole. Pensiamo, ad esempio, agli operai edili, agli agricoltori, ai pescatori e, ovviamente, agli operatori ecologici.
Questa condizione non è affatto da sottovalutare, perché può provocare danni gravi, addirittura fatali, se non si interviene in maniera efficace.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è il colpo di sole, quali sono le cause, come riconoscerlo e come affrontarlo.
Indice dei contenuti
- Cos’è il colpo di sole (o insolazione)?
- Perché è importante riconoscerlo e non sottovalutarlo?
- Cause principali del colpo di sole
- Fattori di rischio
- Sintomi del colpo di sole: come riconoscerlo Come prevenire un colpo di sole
- Quanto durano i sintomi del colpo di sole?
- Differenza tra colpo di sole e colpo di calore
- Colpo di sole nei bambini e negli anziani
- Il colpo di sole in bambini e neonati
- L’insolazione negli anziani
- Cosa fare in caso di colpo di sole: primo soccorso e rimedi
- Primo soccorso
- Cosa NON fare in caso di insolazione
- Rimedi per alleviare i sintomi
Cos’è il colpo di sole (o insolazione)?
Il colpo di sole, noto anche come insolazione, è una condizione potenzialmente pericolosa in cui il corpo si surriscalda eccessivamente a causa di una prolungata e diretta esposizione ai raggi solari.
Questo accade perché l’eccessivo irraggiamento solare, in particolare i raggi ultravioletti (UV), compromette la capacità naturale del corpo di regolare la propria temperatura.
Di conseguenza, la temperatura corporea interna può aumentare pericolosamente, talvolta superando i 40°C, provocando alcuni sintomi tipici, come arrossamento e dolore cutaneo, vescicole, febbre, mal di testa, a cui si aggiungono gli effetti del surriscaldamento e della disidratazione.
Perché è importante riconoscerlo e non sottovalutarlo?
È fondamentale riconoscere i primi segnali del colpo di sole e agire tempestivamente, poiché questa condizione non deve essere sottovalutata e può portare a gravi conseguenze per la salute.
Se i disturbi iniziali vengono ignorati e la temperatura corporea supera i 41°C, si possono verificare danni irreversibili agli organi interni. Nei casi più gravi, l’insolazione può addirittura rivelarsi fatale.
Un intervento rapido può fare la differenza nella prevenzione di complicazioni serie.
Cause principali del colpo di sole
Come spiegato prima, il colpo di sole è una condizione che si manifesta quando il corpo si surriscalda a causa di una eccessiva e prolungata esposizione ai raggi solari. Questa esposizione compromette la naturale capacità di termoregolazione dell’organismo, causando un pericoloso aumento della temperatura interna.
Le cause principali sono le seguenti:
- esposizione prolungata e diretta ai raggi UVA e UVB: l’insolazione è specificamente dovuta all’esposizione diretta ai raggi solari e alle radiazioni ultraviolette (UVB e UVA), in particolare ai raggi ultravioletti (UV) del sole. Un’esposizione prolungata e non protetta può danneggiare la pelle e alterare l’equilibrio termico del corpo;
- azione del calore sul corpo e in particolare sulla testa: il fenomeno si verifica per l’aumento della temperatura corporea per insufficiente capacità di termoregolazione. L’esposizione diretta ai raggi solari sul capo, in aggiunta al surriscaldamento e alla disidratazione, hanno un’azione specifica sui vasi sanguigni del cervello.
Fattori di rischio
Diversi fattori possono aumentare il rischio di subire un colpo di sole, tra cui seguenti:
- Condizioni ambientali:
- alta temperatura e umidità elevata: l’insolazione è favorita dalle giornate estive molto calde e dall’umidità elevata;
- assenza di ventilazione: la condizione è più probabile in presenza di assenza di vento e radiazione solare intensa;
- orari di esposizione: è consigliato evitare l’esposizione al sole durante le ore più calde della giornata, che sono indicate come quelle di massima intensità solare e corrispondono generalmente alle ore tra le 10:00 e le 16:00 o dalle 14:00 alle 17:00 per il rischio di stress termico;
- disidratazione: una insufficiente assunzione di liquidi è un fattore che può aumentare il rischio di sviluppare un colpo di sole e la disidratazione è un effetto che si aggiunge a quelli del surriscaldamento. La scarsa disponibilità di liquidi o l’impossibilità di procurarsi da bere sono fattori di rischio individuali e lavorativi.
- Luoghi: il rischio di insolazione non si limita solo ad ambienti marittimi, ma è presente ovunque vi sia esposizione diretta e prolungata ai raggi solari. I lavoratori all’aperto, ad esempio, ricevono circa il triplo della dose di radiazioni UV rispetto a quelli che lavorano al chiuso (Ministero della Salute). È importante ricordare, infine, che anche con cielo nuvoloso c’è esposizione alle radiazioni solari UV, poiché le nuvole non sono in grado di bloccare il passaggio dei raggi ultravioletti. Ciò significa che l’intensità della radiazione solare è il fattore chiave, non necessariamente la località geografica specifica, rendendo vulnerabili anche ambienti come la montagna se esposti a intensi raggi solari.
Altri fattori che possono aumentare la suscettibilità all’insolazione, in quanto legati a condizioni di stress termico generale, sono i seguenti:
- fattori individuali:
- età: bambini, neonati e anziani over 65 anni sono più esposti al rischio di insolazione;
- condizioni mediche preesistenti, come malattie cardiache, respiratorie, diabete, ipertensione, malattie neurologiche;
- abuso di alcol o droghe;
- assunzione di alcuni farmaci;
- alterazioni dei meccanismi di termoregolazione;
- scarso riposo notturno;
- obesità/eccessiva magrezza;
- sesso: le donne sono più esposte degli uomini.
- fattori correlati al lavoro:
- lavoro fisico pesante;
- ritmo di lavoro intenso;
- pause di recupero insufficienti;
- utilizzo di abbigliamento protettivo pesante o equipaggiamento ingombrante.
Sintomi del colpo di sole: come riconoscerlo Come prevenire un colpo di sole
Riconoscere tempestivamente i sintomi del colpo di sole è cruciale per intervenire prontamente e prevenire complicazioni più serie.
I sintomi possono variare a seconda della gravità della condizione e dell’individuo colpito, e possono essere divisi in due categorie: i sintomi iniziali e quelli più gravi.
Sintomi comuni e iniziali:
- malessere generale e spossatezza: la persona può avvertire una sensazione di affaticamento e debolezza generalizzata, con una mancanza di energia;
- forte mal di testa: la cefalea è un sintomo frequente, che può variare da lieve a grave;
- nausea e vertigini: possono manifestarsi disturbi gastrointestinali come nausea e vomito, accompagnati da vertigini e sensazione di disorientamento;
- pelle calda al tatto e arrossata: le parti della pelle esposte al sole possono presentare un intenso arrossamento (eritema solare) e risultare calde al tatto;
- aumento della sudorazione: il corpo può produrre una quantità eccessiva di sudore nel tentativo di raffreddarsi, sebbene in alcuni casi gravi possa anche esserci una mancanza di sudorazione.
Se i sintomi iniziali vengono trascurati, la situazione può peggiorare, indicando una condizione più seria che richiede assistenza medica immediata. In questo caso, bisogna prestare attenzione a:
- febbre alta, anche superiore ai 40°C: la temperatura corporea interna può aumentare pericolosamente, superando i 40°C, e se supera i 41°C, possono verificarsi danni irreversibili agli organi interni;
- vomito: il vomito è un sintomo che può comparire o peggiorare con l’aggravarsi dell’insolazione;
- occhi arrossati e fastidio per la luce: l’esposizione ai raggi solari può causare arrossamento degli occhi e abbondante lacrimazione, segno di fastidio o sensibilità alla luce;
- stato confusionale o perdita di lucidità: la persona può manifestare confusione, disorientamento e una progressiva perdita di lucidità, dovuti all’azione diretta dei raggi solari sul capo e sui vasi sanguigni del cervello;
- nelle situazioni più gravi, possono verificarsi convulsioni e perdita di conoscenza.
È fondamentale agire prontamente al comparire dei primi sintomi, in quanto il colpo di sole, se non trattato, può portare a conseguenze gravi e, in casi estremi, essere fatale.
Quanto durano i sintomi del colpo di sole?
La durata dei disturbi (sintomi) del colpo di sole (insolazione) è variabile e soggettiva.
In generale:
- malessere, febbre, nausea, vomito e disidratazione possono scomparire, se trattati adeguatamente, in poche ore;
- i danni alla pelle, come scottature o eritema, possono protrarsi per giorni.
È fondamentale intervenire subito al comparire dei primi sintomi, in quanto, se i primi disturbi vengono trascurati e la temperatura del corpo supera i 41°C, si possono verificare anche danni irreversibili agli organi interni.
Differenza tra colpo di sole e colpo di calore
Nonostante siano spesso confusi, il colpo di sole e il colpo di calore sono due condizioni distinte che richiedono approcci e interventi specifici.
La differenza principale risiede nella causa scatenante:
- il colpo di sole si verifica specificamente a causa dell’esposizione diretta e prolungata ai raggi solari, in particolare sulla testa;
- il colpo di calore, invece, è causato da un’esposizione prolungata a un ambiente caldo e umido, anche senza la luce solare diretta, o da un’intensa attività fisica in tali condizioni.
Sebbene entrambi siano gravi e richiedano attenzione, il colpo di calore è generalmente considerato più pericoloso e potenzialmente letale rispetto all’insolazione. Tuttavia, è cruciale intervenire prontamente in entrambi i casi per evitare esiti gravi.
Colpo di sole nei bambini e negli anziani
Il colpo di sole è una condizione potenzialmente pericolosa che può colpire chiunque si esponga troppo a lungo al sole senza protezione, ma è fondamentale prestare particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili, come i bambini e gli anziani.
Il colpo di sole in bambini e neonati
I bambini e i neonati sono tra i soggetti più a rischio di subire un’insolazione, così come di altri effetti sulla salute durante le ondate di calore.
La loro vulnerabilità è dovuta al fatto che il loro sistema di termoregolazione non è ancora completamente sviluppato. Inoltre, i bambini più piccoli potrebbero non essere in grado di comunicare adeguatamente i sintomi di disagio legati all’insolazione.
I sintomi nei bambini sono spesso simili a quelli degli adulti, e possono includere mal di testa, vertigini, nausea, vomito, affaticamento, debolezza, pelle rossa e calda, sudorazione eccessiva o assente, crampi muscolari e, nei casi gravi, perdita di coscienza. Inoltre, possono diventare anche irritabili.
Si raccomanda di coprire il corpo con indumenti leggeri e traspiranti e utilizzare un cappello a tesa larga per proteggere viso, collo e orecchie. È sconsigliato, invece, l’uso di cappelli con visiera, che non proteggono collo e nuca, e indumenti a maniche corte o pantaloni corti.
Prima dell’esposizione, applicare una crema solare ad ampio spettro con un alto fattore di protezione solare (FPS) generosamente su tutte le aree esposte della pelle, riapplicandola ogni due ore e dopo il nuoto o sudorazione intensa.
Assicurarsi di farli bere abbondante acqua e liquidi idratanti durante la giornata per prevenire la disidratazione, e soprattutto di evitare di stare all’aperto durante le ore di punta del sole (di solito tra le 10:00 e le 16:00), quando i raggi solari sono più intensi.
Infine, è importantissimo non lasciare mai nessun bambino in un’auto parcheggiata, in quanto la temperatura all’interno può aumentare drasticamente e provocare esiti fatali.
L’insolazione negli anziani
Gli anziani sono un altro sottogruppo di popolazione più vulnerabile agli effetti sulla salute delle ondate di calore e del colpo di sole.
Perché sono più a rischio? La capacità del loro corpo di termoregolarsi efficacemente diminuisce con l’età. Il sistema nervoso centrale negli adulti con più di 65 anni diventa meno reattivo, rendendo il corpo meno capace di far fronte ai cambiamenti della temperatura corporea.
Inoltre, molte persone anziane assumono farmaci che possono influire sulla risposta del corpo al calore e possono avere difficoltà a mantenersi idratati.
La presenza di patologie croniche come BPCO, diabete, cardiopatie o malattie neurologiche (es. Alzheimer, Parkinson) aumenta il rischio, così come una scarsa capacità di riposo notturno.
Cosa fare per prevenire un colpo di sole negli anziani? È importantissimo bere abbondante acqua e liquidi idratanti durante la giornata, indossare abiti leggeri di cotone, traspiranti, di colore chiaro e comodi, adoperare un copricapo, cercare riparo all’ombra e fare pause regolari in ambienti freschi e climatizzati, utilizzare creme solari ad ampio spettro e indossare abbigliamento protettivo, e limitare l’esposizione al sole nelle ore di punta.
Cosa fare in caso di colpo di sole: primo soccorso e rimedi
Il colpo di sole è una condizione da non sottovalutare, e un intervento tempestivo può fare la differenza.
In caso di sintomi gravi, è cruciale chiamare immediatamente i soccorsi.
Primo soccorso
Se si sospetta un’insolazione, la prima cosa da fare è chiamare il medico curante, la guardia medica o il 118 (o 112 dove attivo) e richiedere l’intervento di personale specializzato.
Nell’attesa dei soccorsi, si possono intraprendere le seguenti azioni:
- spostare la persona in un luogo fresco, ombreggiato e ventilato per evitare ulteriori danni da esposizione al sole;
- distenderla in assoluto riposo, possibilmente con le gambe leggermente sollevate rispetto al resto del corpo. In caso di vertigini, sdraiarla. In caso di nausea, posizionarla sul fianco;
- allentare o rimuovere i vestiti stretti o non necessari;
- raffreddare il corpo e il capo: è possibile applicare acqua fresca o impacchi freddi sulla pelle, utilizzando asciugamani bagnati o spugnature di acqua fresca (non troppo fredda) in particolare su fronte, nuca ed estremità. L’uso di un ventilatore può accelerare il processo di raffreddamento. Specificamente per il colpo di sole, raffreddare delicatamente la testa;
- reintegrare i liquidi: se la persona è cosciente, farle bere acqua fresca a piccoli sorsi, con calma. Si possono anche somministrare bevande arricchite di sali minerali o soluzioni elettrolitiche. È importante bere poco e frequentemente, anche in assenza dello stimolo della sete;
- mantenere calma la persona, poiché l’ansia può aumentare ulteriormente la temperatura corporea;
- monitorare continuamente le sue condizioni e prestare attenzione a eventuali cambiamenti, preparandosi a intervenire se peggiorano. Incoraggiare il riposo ed evitare sforzi fisici eccessivi.
Cosa NON fare in caso di insolazione
Per evitare di peggiorare la situazione o provocare ulteriori danni, è molto importante seguire le seguenti raccomandazioni:
- non rimanere sotto l’ombrellone: sebbene l’ombrellone offra un riparo diretto, le radiazioni solari ultraviolette (UV) possono comunque passare attraverso le nuvole e, per estensione, una certa quantità può raggiungere la persona anche sotto l’ombrellone. È consigliabile spostarsi in un luogo fresco e completamente ombreggiato;
- non somministrare bevande ghiacciate o alcoliche: le bevande ghiacciate (troppo fredde) possono provocare uno sbalzo termico pericoloso, mentre le bevande alcoliche possono peggiorare la disidratazione e compromettere la capacità del corpo di regolare la temperatura;
- non strofinare il corpo con l’alcol: questa è una vecchia credenza popolare, ma può raffreddare il corpo troppo rapidamente e causare uno sbalzo termico;
- non somministrare farmaci per abbassare la febbre (antipiretici) senza aver prima consultato il medico.
Rimedi per alleviare i sintomi
Oltre alle misure di primo soccorso, per alleviare i sintomi cutanei o la disidratazione è possibile optare per alcuni rimedi:
- se la pelle è arrossata o irritata (eritema solare), si possono applicare creme idratanti per lenire e proteggere la pelle danneggiata;
- continuare a bere abbondante acqua e liquidi idratanti durante la giornata per evitare la disidratazione e sostituire i fluidi persi.
Dopo un’insolazione, è importante evitare ulteriori esposizioni prolungate al sole e adottare misure preventive, come l’uso di creme solari ad ampio spettro e l’abbigliamento protettivo.
Per approfondire, consigliamo la lettura del nostro articolo Consigli utili per proteggersi dal caldo in estate.
Domande Frequenti (FAQ)
Il colpo di sole, o insolazione, si verifica quando il corpo si surriscalda eccessivamente a causa dell’esposizione diretta e prolungata ai raggi solari, soprattutto in giornate calde e umide. Questo impedisce al corpo di disperdere il calore in modo efficace, causando un aumento della temperatura interna che può diventare pericoloso. È diverso dal colpo di calore, che può manifestarsi anche senza esposizione diretta al sole, in un ambiente caldo e umido.
I sintomi comuni includono mal di testa, vertigini, nausea e vomito. La pelle può apparire arrossata e calda, accompagnata da una sensazione di affaticamento o debolezza. Si possono verificare anche crampi muscolari, irritabilità (specialmente nei bambini) e un aumento della frequenza cardiaca.
È essenziale chiamare immediatamente i soccorsi (118 o 112). Nel frattempo, spostare la persona in un luogo fresco, ombreggiato e ventilato e allentare o togliere i vestiti stretti. Raffreddare il corpo con panni umidi o spugnature di acqua fresca su fronte, collo e polsi. Se la persona è cosciente, farle bere acqua a piccoli sorsi.
È sconsigliato dare bevande ghiacciate o alcoliche, poiché possono peggiorare la disidratazione o causare uno shock termico. Non si dovrebbe strofinare il corpo con alcol. Evitare di restare sotto l’ombrellone, poiché i raggi UV possono comunque filtrare; è preferibile un riparo completo dal sole. Non somministrare farmaci per abbassare la febbre senza consultare un medico.
La durata dei sintomi è variabile. I disturbi generali come malessere, febbre, nausea e vomito possono attenuarsi in poche ore con un trattamento adeguato. Tuttavia, danni cutanei come eritemi o scottature possono impiegare diversi giorni per guarire completamente. È importante intervenire subito, poiché un’eccessiva temperatura corporea può portare a conseguenze gravi e irreversibili.
Sì, bambini e anziani sono tra i gruppi più vulnerabili. Nei bambini, il sistema di termoregolazione non è ancora pienamente sviluppato. Negli anziani, la capacità del corpo di regolare la propria temperatura diminuisce con l’età, e l’assunzione di certi farmaci o la presenza di patologie croniche possono aumentare il rischio. Entrambi i gruppi possono anche avere difficoltà a mantenersi idratati adeguatamente.
Per prevenire il colpo di sole, è fondamentale limitare l’esposizione al sole nelle ore più calde (generalmente tra le 10:00 e le 16:00) e cercare l’ombra. Indossare abbigliamento leggero, traspirante, di colore chiaro e un cappello a tesa larga. Applicare regolarmente una crema solare ad ampio spettro e, soprattutto, bere abbondante acqua o liquidi idratanti frequentemente, anche senza sete, per prevenire la disidratazione. È fondamentale non lasciare mai persone in auto parcheggiate.
La febbre, insieme ad altri sintomi generali come malessere, nausea, vomito e disidratazione, può risolversi in poche ore se la persona colpita riceve un trattamento adeguato e tempestivo. È cruciale agire rapidamente, poiché se la temperatura corporea supera i 41°C e i primi disturbi vengono trascurati, si possono verificare danni irreversibili agli organi interni.
È fortemente sconsigliato esporsi al sole il giorno dopo un’insolazione e per i giorni successivi. Dopo un colpo di sole, è fondamentale evitare ulteriori esposizioni prolungate ai raggi solari per prevenire ulteriori danni e consentire al corpo di recuperare completamente. Le precauzioni includono la ricerca di un luogo fresco e ombreggiato, l’uso di indumenti protettivi e l’applicazione di creme solari ad ampio spettro. La pelle danneggiata (eritemi, scottature) può richiedere giorni per guarire.