Scoliosi: tipologie, sintomi, complicanze, cure

da | Ott 9, 2023 | Ortopedia, Sanità Integrativa | 0 commenti

La scoliosi è una condizione spinale complessa, molto diffusa nel mondo, che coinvolge una curvatura laterale anormale della colonna vertebrale

Questo problema, che può influire su persone di tutte le età, è molto più di una semplice deviazione fisica; è un percorso che richiede comprensione, supporto e un approccio multidisciplinare per garantire la migliore qualità di vita possibile.

Ricordiamo agli iscritti che il Piano Sanitario del Fondo FASDA prevede la copertura delle spese sostenute per l’intervento chirurgico per la correzione della scoliosi, nell’ambito delle prestazioni di Ortopedia e Traumatologia. 

Per maggiori informazioni, consultare la nostra guida al piano sanitario, disponibile qui

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire in cosa consiste la scoliosi, come si valuta e quali sono i trattamenti possibili. 

Cos’è la scoliosi?

La scoliosi – la parola “scoliosi” deriva dal greco skolios, che significa storto, incurvamento – è una deformità laterale della colonna vertebrale; questo vuol dire che la colonna si curva lateralmente anziché essere dritta quando vista frontalmente. 

In altre parole, la colonna vertebrale di una persona affetta da scoliosi può assumere una forma a “C” o a “S” anziché essere rettilinea (forma a I)

Questa condizione può verificarsi in qualsiasi parte della colonna vertebrale, nello specifico:

  • Scoliosi Lombare: coinvolge una curvatura laterale nella parte bassa della colonna vertebrale, nella regione lombare. Può provocare un disallineamento dei fianchi e delle spalle, portando a problemi di postura e, in alcuni casi, a sintomi dolorosi.
  • Scoliosi Dorso-Lombare: coinvolge una curvatura laterale nella transizione tra la parte superiore della zona lombare e la parte inferiore della zona dorsale della colonna vertebrale.
  • Scoliosi Dorsale: coinvolge una curvatura laterale nella regione dorsale della colonna vertebrale, che è la parte superiore della schiena.
  • Scoliosi Cervico-Dorsale: coinvolge una curvatura laterale nella transizione tra la parte superiore della colonna vertebrale dorsale e la parte inferiore della colonna vertebrale cervicale.

La scoliosi può variare da lieve a grave e causare problemi di postura, dolore alla schiena, difficoltà respiratorie e limitazioni nella mobilità

È importante che sia diagnosticata e monitorata da un medico specializzato nel trattamento delle malattie della colonna vertebrale.

Tipologie di scoliosi

Ci sono diverse tipologie di scoliosi, che possono essere classificate in base all’età in cui si sviluppano, alla causa sottostante e alla forma della curvatura della colonna vertebrale. 

La forma più comune è la cosiddetta scoliosi idiopatica, rappresentando il 70-80% dei casi. Si verifica senza una causa apparente e deve essere distinta dagli altri tipi di scoliosi, ovvero i seguenti: 

  • Scoliosi congenita: è causata da difetti nella formazione delle vertebre o da problemi di segmentazione durante lo sviluppo fetale.
  • Scoliosi paralitiche: si verificano a causa della paralisi dei muscoli del tronco, spesso associata alla poliomielite. Nonostante possano diventare gravi, sono spesso correggibili, specialmente in età giovanile o da adulti giovani.
  • Scoliosi miopatiche: sono simili a quelle paralitiche, e possono anche includere casi rari di scoliosi dovute a distrofia muscolare progressiva.
  • Scoliosi neurofibromatosiche: si sviluppano spesso in tenera età nella regione dorsale. Hanno un breve raggio di curvatura e tendono a peggiorare rapidamente. Sono sospettate in presenza di macchie cutanee “caffelatte” e noduli cutanei associati alla neurofibromatosi. Questa forma è probabilmente causata da difetti nell’innervazione dei muscoli del tronco.
  • Scoliosi osteopatiche: derivano da problemi acquisiti nella colonna vertebrale, come rachitismo, osteomalacia, spondilite tubercolare, fratture vertebrali o tumori vertebrali. Sono spesso accompagnate da cifosi.
  • Scoliosi toracogeniche: si verificano a causa della retrazione cicatriziale di una metà del torace, che può derivare da gravi infezioni pleuriche o empiemi. Questa forma è sempre una scoliosi dorsale, caratterizzata da una curvatura leggera e ampia.

La curvatura della scoliosi: l’angolo di Cobb

Le scoliosi possono anche essere classificate in base all’entità della curvatura, utilizzando il cosiddetto “angolo di Cobb”, con il quale i medici possono quantificare la gravità di una curvatura scoliotica attraverso una radiografia. 

L’angolo di Cobb viene calcolato tracciando linee parallele alle vertebre superiori e inferiori più inclinate nella curva e misurando l’angolo formato da queste linee. 

Ecco una rappresentazione grafica dell’angolo di Cobb, elaborata dal sito Manuale MSD.

scoliosi

Questa misurazione fornisce un’indicazione della gravità della scoliosi in gradi:

  • scoliosi lieve: curvatura inferiore a 30 gradi;
  • scoliosi moderata: curvatura compresa tra 30 e 40 gradi;
  • scoliosi grave: curvatura superiore a 50 gradi.

La diagnosi e la gestione della scoliosi dipendono dal tipo e dalla gravità della condizione, il trattamento può variare da monitoraggio regolare a interventi chirurgici, a seconda del caso individuale. 

È importante consultare un medico specializzato per una valutazione accurata e un piano di trattamento appropriato.

Classificazione di Lenke

Per la diagnosi delle scoliosi idiopatiche nell’adolescente e nell’adulto si utilizza anche la cosiddetta classificazione di Lenke, un sistema con il quale categorizzare le curve scoliotiche in base a criteri specifici, che aiutano i medici a pianificare il trattamento e a valutare l’esito dei trattamenti

Questo sistema è particolarmente utile nel contesto dell’intervento chirurgico per la scoliosi

La classificazione di Lenke tiene conto di vari fattori, tra cui la flessibilità della curva, la rotazione vertebrale e la posizione delle curve rispetto alla colonna vertebrale.

Le curve scoliotiche sono suddivise in sei tipi principali (Lenke Types 1-6), e ognuno di essi è ulteriormente suddiviso in sottotipi (A, B, C) basati sulla posizione delle curve della colonna vertebrale. Questo sistema aiuta i medici a determinare quali vertebre devono essere incluse nell’area di fusione durante l’intervento chirurgico e a pianificare l’angolazione necessaria per correggere la curvatura.

Ecco una breve panoramica delle sei categorie principali della classificazione di Lenke, come elencate in questo articolo pubblicato sul Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia:

  • Tipo 1: toracica;
  • Tipo 2: doppia toracica (MOE); 
  • Tipo 3: doppia primaria; 
  • Tipo 4: doppia toracica, con compenso strutturato lombare (tripla curva);
  • Tipo 5: lombare o toraco-lombare; 
  • Tipo 6: lombare o toraco-lombare, con compenso strutturato toracico.
scoliosi classificazione lenke

Ogni tipo e sottotipo può richiedere un approccio di trattamento specifico, come l’uso di corsetti ortopedici, esercizi fisici, o interventi chirurgici correttivi. 

Quali sono i sintomi della scoliosi

La scoliosi può variare da lieve a grave e, in alcuni casi, potrebbe non causare sintomi evidenti. Tuttavia, quando sono presenti, possono includere:

  • asimmetria del corpo: uno dei segni più comuni della scoliosi è l’asimmetria evidente nella postura del paziente. Le spalle, le scapole o i fianchi potrebbero apparire disallineati o fuori forma;
  • spalle o fianchi irregolari: uno dei primi segni visibili di scoliosi è spesso un’irregolarità nelle spalle o nei fianchi quando il paziente è in piedi. Una spalla potrebbe sembrare più alta dell’altra o un fianco potrebbe sporgere più del normale;
  • disallineamento della colonna vertebrale: in caso di scoliosi, la colonna vertebrale può apparire curva lateralmente quando vista frontalmente. Come accennato, la curvatura può assumere la forma di una “C” o di una “S”;
  • dolore alla schiena: in alcuni casi, specialmente quando la scoliosi è più grave, il paziente può sperimentare dolore alla schiena. Questo dolore può essere causato dalla tensione sui muscoli e sui legamenti a causa della curvatura anomala della colonna vertebrale;
  • fatica muscolare: a causa della postura irregolare, i muscoli possono lavorare in modo improprio, portando a fatica muscolare e possibile dolore;
  • difficoltà respiratorie: nei casi più gravi di scoliosi, la curvatura della colonna vertebrale può comprimere i polmoni e ridurre la capacità respiratoria;
  • problemi di mobilità: in alcune persone con scoliosi grave, la curvatura può influire sulla flessibilità e sulla mobilità del tronco;
  • disagio durante l’attività fisica: le persone con scoliosi possono sperimentare disagio o dolore durante l’attività fisica o lo sport, soprattutto se coinvolge movimenti che mettono sotto pressione la colonna vertebrale.

È importante notare che la gravità dei sintomi può variare notevolmente da persona a persona, e non tutte le persone con scoliosi avvertono sintomi significativi. Se si sospetta di avere scoliosi o se si notano sintomi simili a quelli sopra descritti, è essenziale consultare un medico per una valutazione accurata e un piano di gestione adeguato.

Quali sono le complicanze della scoliosi?

Se non trattata adeguatamente, la scoliosi può portare a diverse complicanze e problemi a lungo termine, tra cui:

  • dolore cronico: si può sviluppare dolore cronico alla schiena, alla spalla o al collo, a causa del disallineamento della colonna vertebrale e della tensione muscolare associata;
  • problemi respiratori: nei casi gravi, la curvatura della colonna vertebrale può comprimere i polmoni, riducendo la capacità respiratoria;
  • disabilità fisica: le forme gravi possono causare una deformità significativa della colonna vertebrale e del torace, portando a disabilità fisiche in grado di influire sulla qualità della vita e sulla mobilità;
  • problemi cardiaci: in casi estremamente gravi, la scoliosi può portare a problemi cardiaci, a causa della compressione del cuore o dei vasi sanguigni nel torace;
  • problemi psicologici ed emotivi: a causa delle alterazioni dell’aspetto fisico, le persone con scoliosi possono sperimentare problemi psicologici come bassa autostima, ansia e depressione;
  • ridotta flessibilità: questa condizione può limitare la flessibilità e la gamma di movimento del corpo, rendendo alcune attività quotidiane difficili;
  • difficoltà nella gravidanza: nelle donne con scoliosi grave, la deformità della colonna vertebrale può influire sulla capacità di portare una gravidanza in modo confortevole e aumentare il rischio di complicazioni durante il parto;
  • complicazioni chirurgiche: nel caso si proceda a trattamento chirurgico, possono verificarsi complicazioni legate all’intervento, come infezioni, sanguinamenti, danni ai nervi e problemi nella guarigione delle ferite.

È importante sottolineare che non tutte le persone con scoliosi sviluppano complicanze gravi, soprattutto se la condizione è diagnosticata precocemente e gestita adeguatamente con terapia fisica, esercizi specifici e, se necessario, l’uso di corsetti ortopedici. La valutazione regolare e il follow-up con un medico specializzato sono essenziali per prevenire e gestire le complicanze della scoliosi.

Come ci cura?

Come già accennato, il trattamento della scoliosi dipende dalla gravità della curvatura, dall’età del paziente, dalla causa sottostante e da altri fattori individuali

Ecco alcuni dei possibili trattamenti:

  • osservazione e monitoraggio: se la curvatura è lieve e non sta progredendo rapidamente, il medico potrebbe decidere di osservare la situazione con regolari controlli per monitorare l’andamento della curva;
  • fisioterapia ed esercizi fisici: gli esercizi specifici possono essere prescritti per migliorare la forza muscolare e la flessibilità, aiutando a migliorare la postura e a ridurre il dolore;
  • corsetti ortopedici: in particolare per i pazienti in crescita con una curvatura moderata, l’uso di corsetti ortopedici può aiutare a rallentare o fermare la progressione della curva;
  • chirurgia: nei casi più gravi, in particolare quando la curva supera i 40-50 gradi e continua a progredire, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. La chirurgia comporta la correzione della curva e il fissaggio delle vertebre con l’uso di viti, piastre o aste. Questo tipo di intervento è solitamente riservato ai casi più gravi o quando la scoliosi causa sintomi significativi o compromissione della funzione degli organi interni;
  • terapie complementari: alcune persone trovano sollievo attraverso terapie complementari come chiropratica, osteopatia, o massaggi. Tuttavia, l’efficacia di queste terapie non è stata ampiamente dimostrata e dovrebbero essere utilizzate con cautela e supervisione medica;
  • educazione e consapevolezza posturale: l’educazione riguardo alla postura corretta e l’addestramento a mantenere una buona postura possono essere parte integrante del trattamento, specialmente nelle prime fasi dello sviluppo della scoliosi;
  • ginnastica correttiva: alcuni pazienti potrebbero beneficiare di esercizi specifici di ginnastica mirati a rafforzare i muscoli e a migliorare la postura.
  • interventi psicologici e di supporto: specialmente nelle persone giovani, la scoliosi può avere un impatto significativo sull’aspetto fisico e sulla percezione di sé. L’intervento di psicologi o di gruppi di supporto può essere utile per affrontare gli aspetti emotivi e psicologici della malattia.

Qualunque sia il trattamento prescritto, è importante che sia personalizzato in base alle esigenze individuali del paziente e supervisionato da un team medico specializzato nel trattamento delle malattie della colonna vertebrale.

Altre anomalie della colonna vertebrale

Oltre alla scoliosi, ci sono diverse altre anomalie della colonna vertebrale che possono verificarsi. 

Le principali sono le seguenti:

  • Cifosi: è una curva eccessiva della colonna vertebrale nella regione toracica, causando una postura “dorso curvo” o “schiena curva”. Una leggera cifosi è normale, ma una curvatura eccessiva può causare problemi di postura e dolore alla schiena.
  • Lordosi: è una curva eccessiva nella regione lombare della colonna vertebrale, causando una postura “lombare”. Una leggera lordosi è normale, ma una curvatura eccessiva può causare dolore lombare e problemi di mobilità.
  • Spondilolistesi: si verifica quando una vertebra scivola in avanti rispetto alla vertebra sottostante. Questo può causare dolore alla schiena e, nei casi gravi, compressione del midollo spinale o delle radici nervose.
  • Spondilolisi: è una condizione in cui vi è una frattura o una debolezza nelle parti posteriori delle vertebre, spesso a livello lombare. Può essere congenita o acquisita e può portare alla spondilolistesi.
  • Stenosi spinale: si verifica quando lo spazio nel canale spinale si restringe, comprimendo il midollo spinale e le radici nervose. Questo può causare dolore alla schiena, debolezza e intorpidimento degli arti, nonché difficoltà a camminare.
  • Dischi erniati: i dischi spinali, che funzionano come ammortizzatori tra le vertebre, possono sporgere o rompersi, mettendo pressione sui nervi spinali e causando dolore, intorpidimento e debolezza.
  • Anomalie congenite: alcune persone nascono con anomalie congenite della colonna vertebrale, come la spina bifida, in cui le vertebre non si chiudono completamente, causando problemi neurologici e fisici.
  • Malattie infiammatorie: condizioni come l’artrite reumatoide o la spondilite anchilosante possono causare infiammazione delle articolazioni della colonna vertebrale, portando a dolore e rigidità.

Queste sono solo alcune delle molte condizioni che possono colpire la colonna vertebrale. Ogni condizione richiede una valutazione e un trattamento specifici da parte di un medico specializzato nella gestione delle malattie della colonna vertebrale.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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