Il polipo all’utero è una condizione alquanto frequente nella popolazione femminile, con una prevalenza nella fascia di età tra i 40 ed i 60 anni, ma può presentarsi anche in soggetti più giovani.
Questi polipi sono generalmente non cancerosi, quindi benigni, sebbene alcuni possono essere cancerosi o trasformarsi in cancro, denominati anche polipi precancerosi.
A seconda della posizione in cui si sviluppano, poi, possono compromettere la fertilità della donna che ne è affetta, rendendo necessario un trattamento farmacologico o chirurgico.
Approfondiamo insieme e cerchiamo di capire cos’è un polipo all’utero, come si forma, quali sono i sintomi e come si cura.
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Cos’è un polipo uterino?
Un polipo uterino è un’escrescenza morbida che si sviluppa sulla parete interna dell’utero, con una frequenza maggiore nel suo strato più interno, l’endometrio (polipo endometriale), le cui dimensioni possono variare da pochi millimetri a diversi centimetri.
I polipi possono avere una forma piatta o a peduncolo, ed essere costituiti da tessuto endometriale, muscolare o una miscela dei due.
In genere sono asintomatici e non richiedono alcun trattamento, ma in alcuni casi si manifestano, come vedremo più nel dettaglio, attraverso alcuni sintomi, come sanguinamento vaginale anomalo, dolore pelvico o difficoltà a concepire.
Tipologie di polipi uterini
A seconda del modo in cui sono ancorati alle pareti uterine, i polipi possono dividersi in due tipologie:
- polipi uterini peduncolati;
- polipi uterini sessili.
Approfondiamo.
1. Polipi uterini peduncolati
I polipi uterini peduncolati sono un tipo di polipo uterino che ha un sottile gambo o peduncolo che lo collega alla parete dell’utero, costituito principalmente da tessuto endometriale o tessuto muscolare liscio.
Può variare in dimensioni, da pochi millimetri a diversi centimetri, restare all’interno dell’utero o sporgersi verso la vagina.
2. Polipi uterini sessili
A differenza dei polipi uterini peduncolati, caratterizzati dalla presenza di questo gambo che li collega alla parete dell’utero, i polipi uterini sessili sono direttamente attaccati alla parete dell’utero e sono sprovvisti di un prolungamento.
Anch’essi, però, possono essere costituiti principalmente da tessuto endometriale o tessuto muscolare liscio, e variare in dimensioni e forme.
Cosa può causare un polipo all’utero?
Ad oggi le cause esatte dei polipi uterini non sono completamente note, ma la comunità scientifica è unanime nell’individuare diversi fattori che possono contribuire alla loro formazione.
In generale, i polipi uterini possono essere causati da:
- squilibri ormonali, come un eccesso di estrogeni rispetto al progesterone, che può verificarsi durante la fase premenopausale o a causa di una terapia ormonale sostitutiva. Non a caso sono molto più frequenti nelle donne che stanno attraversando o hanno completato la menopausa;
- infiammazioni o infezioni dell’utero o della cervice, come la cervicite o l’endometrite;
Altri fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare polipi uterini includono:
- l’obesità;
- il diabete;
- l’ipertensione;
- la sindrome dell’ovaio policistico;
- la terapia a lungo termine con tamoxifene, un farmaco usato nel trattamento del cancro al seno.
Come capire se si ha un polipo all’utero?
Abbiamo già spiegato che i polipi uterini sono spesso asintomatici, il che significa che non causano alcun sintomo, ma in alcuni casi possono manifestarsi attraverso i seguenti segnali:
- sanguinamento vaginale anomalo: questo può includere perdite vaginali tra le mestruazioni, sanguinamento dopo i rapporti sessuali o menopausa;
- dolore pelvico;
- difficoltà nel concepimento e infertilità: i polipi uterini possono interferire con l’impianto dell’uovo fecondato nell’utero, contribuire all’infertilità, o ostacolare la capacità dell’utero di mantenere la gravidanza;
- aumento del flusso mestruale;
- sensazione di pressione nella zona pelvica.
È importante consultare il proprio medico se si sospetta di avere un polipo uterino o se si presentano sintomi anomali, poiché la diagnosi precoce e il trattamento possono aiutare a prevenire complicazioni future e migliorare la salute riproduttiva.
Come si diagnostica un polipo uterino?
Presentandosi, molto di frequente, in maniera asintomatica, un polipo all’utero viene spesso individuato durante un controllo ginecologico di routine, consentendo al medico di diagnosticarlo e valutare il da farsi, onde evitare eventuali problemi di salute e difficoltà nel concepimento future.
Inoltre, anche se la maggior parte dei polipi uterini è benigna, alcuni possono essere precancerosi o cancerosi, ragione per cui è fondamentale non sottovalutarli e sottoporsi agli esami necessari per la loro diagnosi, come:
- ecografia transvaginale;
- risonanza magnetica;
- isteroscopia;
- biopsia;
- analisi microscopica del tessuto prelevato.
Sarà il ginecologo a prescrivere i test da eseguire e analizzarne gli esiti.
Cosa fare in caso di polipo all’utero?
Il trattamento dei polipi uterini dipende dalla dimensione, dalla forma e dalla posizione del polipo, nonché dai sintomi e dalle circostanze individuali del paziente.
In linea generale, le opzioni sono tre:
- vigile attesa: i piccoli polipi senza sintomi potrebbero risolversi da soli. Il trattamento, in questi casi, non è necessario per coloro che non sono a rischio di cancro uterino;
- terapia farmacologica: alcuni farmaci ormonali, compresi i progestinici e gli agonisti dell’ormone di rilascio delle gonadotropine, possono ridurre i sintomi del polipo, ma l’assunzione di tali farmaci è di solito una soluzione a breve termine nella migliore delle ipotesi. I sintomi, in genere, si ripresentano quando il medicinale viene interrotto;
- chirurgia: se il polipo è sintomatico, il medico può suggerire la rimozione del polipo, che può essere effettuata mediante diverse tecniche, come la polipectomia isteroscopica o la rimozione chirurgica, a seconda della dimensione e della posizione del polipo. Durante l’isteroscopia, gli strumenti inseriti attraverso il dispositivo utilizzato per vedere all’interno dell’utero (isteroscopio) consentono anche di rimuovere i polipi. La chirurgia, invece, può essere eseguita mediante un’incisione nell’addome (laparotomia) o mediante laparoscopia.
Sarà il medico a effettuare la scelta, confrontandosi anche con la paziente. In caso di rimozione chirurgica, il polipo rimosso sarà inviato a un laboratorio per la biopsia. Se contiene cellule tumorali, sarà necessario valutare i trattamenti ai quali sottoporsi.