Alzi la mano chi si reca con piacere dal proprio dentista di fiducia per estrarre un dente, o per altre tipologie di intervento!
Sedersi su quella poltrona, aprire la bocca e pregare che la tortura duri meno possibile è prassi comune a tutti gli essere umani, eppure l’igiene orale è fondamentale per la nostra salute, e non solo per la bocca in sé.
Infatti, numerosi studi hanno sottolineato la correlazione tra una scorretta igiene orale e patologie dentali con malattie quali, ad esempio, il diabete e l’ipertensione.
Ne consegue, quindi, che la prevenzione e il controllo periodico rappresentino la cura migliore, come spesso accade quando si parla di salute.
In questo articolo ti parleremo di una pratica alla quale nessuno vorrebbe mai sottoporsi, ma che risulta essenziale in presenza di condizioni particolari: stiamo parlando dell’avulsione dentale.
Vediamo insieme cosa significa, in cosa consiste, come si procede, quando e perché.
Indice dei contenuti
- Cosa significa avulsione dentale
- Avulsione dentale: quando e perché procedere
- Avulsione dentale: cause principali
- Come procedere in seguito a una avulsione dentale
- Avulsione dentale: estrazione semplice o chirurgica
- Avulsione di un dente del giudizio
- Cosa fare dopo una avulsione dentale
- Avulsione dentale per gli iscritti al Fondo FASDA
Cosa significa avulsione dentale
Come sai, per natura l’essere umano cambia i denti cosiddetti da latte a partire dai 6 anni di età, per sostituirli con denti definitivi, con i quali convivere tutta la vita.
Può capitare, però, che i denti da latte non cadano in modo naturale facendo spazio ai sostituti, oppure che questi ultimi presentino problemi che non possono essere risolti attraverso terapie o interventi mirati.
In questi casi, che approfondiremo più avanti nell’articolo, si procede alla cosiddetta avulsione dentale.
Ma cosa significa avulsione dentale?
Non lasciarti spaventare dal termine “avulsione”, che non rientra nel parlare comune, perché il suo significato è molto semplice: con avulsione si intende, infatti, l’asportazione di qualcosa, nello specifico di un dente, di un molare o di un dente del giudizio.
Quindi, molto banalmente, quando si parla di avulsione dentale ci si riferisce alla estrazione di un dente.
Avulsione dentale: quando e perché procedere
Come accennato prima, all’età di 6 anni (in media) i bambini iniziano a perdere i denti da latte per fare spazio ai denti definitivi.
Quando questo non accade, si presenta un problema da risolvere con una certa urgenza, onde evitare la sovrapposizione dei denti definitivi, con tutti i danni che questo comporta.
Si rende necessario, di conseguenza, procedere alla avulsione dentale, per rimuovere quei denti da latte che, in modo naturale, non sono caduti o si prevede che non cadranno.
Da adulti, invece, può capitare che un dente presenti condizioni così compromesse da impedire un trattamento o un intervento diretto, costringendo il dentista a estrarlo il prima possibile.
Vediamo insieme quali sono le cause più frequenti che conducono a una avulsione dentale.
Avulsione dentale: cause principali
Le cause principali alla base di una avulsione dentale sono molteplici, e ricordiamo che si procede in tal senso solo laddove sia impossibile intervenire.
Insomma, l’estrazione del dente – fatta eccezione per i denti del giudizio, come vedremo dopo – è l’ultima spiaggia, la soluzione da adottare quando non esistono alternative valide.
Elenchiamo di seguito le cause più diffuse:
- dente gravemente cariato;
- dente lesionato in seguito a un incidente;
- dente del giudizio che causa dolore e fastidi;
- dente semovente a causa di una malattia gengivale;
- infezione;
- frattura delle radice.
A queste ragioni si aggiunge la necessità di liberare un po’ di spazio nell’arcata in previsione di un trattamento ortodontico.
Come procedere in seguito a una avulsione dentale
Rimuovere un dente non è un’azione senza conseguenze, perché la nostra arcata dentale ne risentirebbe in modo molto netto.
In effetti, i denti adiacenti tenderanno a spostarsi per riempire quel vuoto, senza contare i problemi di masticazione e malocclusione, così come l’accumulo di residui alimentari, che si traducono in carie e infezioni gengivali.
Per questa ragione, non è possibile procedere alla rimozione senza prevedere un intervento successivo di sostituzione del dente con un impianto.
L’avulsione di un dente richiede un’azione decisiva da parte del dentista, che dovrà procedere a un reimpianto nel più breve tempo possibile, onde evitare un danno più grave.
Le soluzioni più comuni sono essenzialmente tre:
- ponte dentale;
- impianto dentale;
- protesi mobile.
Avulsione dentale: estrazione semplice o chirurgica
L’avulsione dentale può avvenire in due modalità, a seconda della situazione che il dentista si troverà ad affrontare:
- estrazione semplice: in anestesia locale, il dentista procederà alla rimozione del dente attraverso l’impiego di una pinza;
- estrazione chirurgica: in presenza di anomalie o condizioni davvero gravi del dente, il dentista dovrà prima effettuare una pulizia a fondo della gengiva per poi procedere all’estrazione del dente, suturando successivamente la ferita.
La valutazione, in entrambi i casi, è del dentista, che effettuerà tutte le analisi necessarie, attraverso supporti diagnostici, come la radiografia ad esempio.
Avulsione di un dente del giudizio
Oltre ai denti da latte e i denti definitivi, la nostra bocca può ospitare dei denti aggiuntivi, chiamati comunemente denti del giudizio.
Questi ultimi vanno a posizionarsi nella parte posteriore dell’arcata dentale, causando in alcuni casi problemi e fastidi anche gravi – carie, infezioni, cisti.
Ricordiamo che i denti del giudizio non hanno una funzione necessaria all’interno della nostra bocca – la avevano nell’antichità, quando consumavamo cibi crudi e quindi necessitavamo di un terzo molare – per questa ragione si tende a estrarli già durante l’adolescenza.
A seconda del livello di erosione del dente di giudizio, si procede a una diversa modalità di estrazione, più o meno complessa, e quindi più o meno cara dal punto di vista economico.
Cosa fare dopo una avulsione dentale
Dopo aver estratto un dente è necessario seguire delle regole di comportamento, per evitare di creare danni alla parte ormai nuda della gengiva.
Oltre al classico divieto di passare la lingua sulla parte interessata – quante volte ce l’hanno ripetuto da bambini? – ci sono altri accorgimenti, che indichiamo di seguito:
- non fumare;
- non consumare alcolici;
- non consumare cibi troppo duri, né troppo freddi né troppo caldi;
- evitare di passare lo spazzolino sulla parte interessata nelle successive 24 ore;
- evitare di utilizzare un collutorio a base alcolica;
- non fare sforzi;
- stare a riposo.
Avulsione dentale per gli iscritti al Fondo FASDA
Per gli iscritti al Fondo FASDA, il Piano Sanitario provvede al pagamento delle prestazioni di avulsione dentale fino a un massimo di 4 denti l’anno, nel caso in cui risulti necessario ai fini di una prestazione di implantologia.
La copertura è valida solo in caso di utilizzo di strutture sanitarie e personale convenzionato da UniSalute per il Fondo FASDA, fino al limite massimo previsto.
In caso di costo complessivo superiore alla disponibilità annua prevista, l’iscritto dovrà provvedere al pagamento della quota eccedente.
Per maggiori dettagli, puoi rivolgerti al nostro staff.