Qual è la differenza tra arteriosclerosi e aterosclerosi

da | Apr 27, 2023 | Malattie Cardiovascolari, Sanità Integrativa | 0 commenti

Nel linguaggio comune i due termini “arteriosclerosi” e “aterosclerosi” vengono spesso utilizzati come sinonimi, compiendo un errore molto diffuso tra i non addetti ai lavori. In effetti, si tratta di due condizioni differenti, seppur legate tra loro, alla base di molte malattie cardiovascolari, come l’infarto o l’ictus.  

Come vedremo più nel dettaglio nel corso dell’articolo, possiamo considerarle entrambe come elementi di un unico insieme, in cui l’aterosclerosi rappresenta la forma più comune di arteriosclerosi.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire qual è la differenza tra arteriosclerosi e aterosclerosi.  

Cos’è l’arteriosclerosi

Per spiegare cos’è l’arteriosclerosi – parola composta da “arteria” e “sclerosi”, che significa ispessimento delle arterie – possiamo partire dalla definizione fornita dal glossario del Progetto Cuore dell’Istituto Superiore di Sanità, che riportiamo di seguito. 

“Ispessimento e perdita di elasticità delle pareti arteriose principalmente dovuta a deposito di lipidi nella parete dell’arteria; questo provoca la diminuzione del lume del vaso e, di conseguenza, la riduzione del flusso sanguigno.”

Quindi, l’arteriosclerosi consiste in una condizione cronica e progressiva dei vasi sanguigni – fisiologica in età avanzata, ma molto spesso aggravata da alcuni fattori di rischio – causata da un lento ispessimento e dalla perdita di elasticità della arterie, con conseguente diminuzione del flusso sanguigno.

Semplificando, le arterie diventano più spesse e meno elastiche, quindi più strette, ostacolando il passaggio di sangue, ossigeno e nutrienti ai vari organi e tessuti del nostro corpo.

Come accennato, l’arteriosclerosi è una delle cause principali delle malattie cardio e cerebrovascolari, caratterizzata da uno sviluppo lento e asintomatico. Quando si manifesta attraverso i primi sintomi di una malattia cardiovascolare vuol dire che lo stato di ispessimento delle arterie è già giunto ad uno stadio avanzato.

Cos’è l’aterosclerosi

Partiamo, anche qui, dalla definizione fornita dall’Istituto Superiore di sanità

“Forma più comune di arteriosclerosi. Il restringimento delle arterie è dovuto alla formazione di placche sul loro rivestimento interno in seguito all’accumulo di lipidi provenienti dalla circolazione sanguigna ed alla proliferazione di tessuto connettivo. L’evoluzione della placca può portare alla riduzione del lume arterioso, alla formazione di trombi e all’occlusione dell’arteria.”

Come si può leggere, l’aterosclerosi è una forma di arteriosclerosi, la più comune nella popolazione adulta. Abbiamo visto che l’arteriosclerosi si caratterizza per l’ispessimento e la perdita di elasticità delle arterie; l’aterosclerosi è, quindi, una sua evoluzione

All’interno di queste arterie ormai compromesse, infatti, si formano delle placche, principalmente composte da grassi (colesterolo) in eccesso presenti nel flusso sanguigno, altrimenti detti “ateromi” ostacolando il passaggio di sangue e provocando la formazione di trombi e di occlusioni.

Il rischio di aterosclerosi aumenta con l’avanzare dell’età, ma esistono alcuni fattori che aumentano la probabilità di una sua comparsa, tra cui: 

L’aterosclerosi è la principale causa di attacchi cardiaci, mini ictus e ictus, e quando si manifesta va trattata d’urgenza.

Le tre forme di arteriosclerosi

Arteriosclerosi è un termine generico, che indica un lento e progressivo ispessimento delle arterie, associato a numerose patologie cardiovascolari e cerebrali. 

Come spiegato prima, possiamo considerarla come una definizione ombrello, sotto la quale troviamo tre forme di arteriosclerosi, ovvero: 

  • aterosclerosi: è il tipo più frequente, e indica un ispessimento delle arterie di medio e grosso calibro, dovuto alla presenza di depositi di grasso;
  • arteriolosclerosi: indica un ispessimento delle arteriole, ovvero le arterie più piccole, che coinvolge soprattutto gli strati interni delle pareti di questi vasi sanguigni. Le pareti delle arterie diventano quindi più spesse, restringendo il passaggio di sangue, ossigeno e nutrimento. Questa condizione si presenta soprattutto nei soggetti affetti da ipertensione o da diabete;
  • arteriosclerosi di Mönckeberg: interessa le arterie di piccolo e medio calibro, ed è caratterizzata dall’accumulo di depositi di calcio nelle pareti delle arterie, irrigidendole, senza però restringerle. Questa condizione è meno grave rispetto alle altre due, e solitamente colpisce adulti over 50.

Purtroppo, le varie forme di arteriosclerosi hanno tutte un decorso lento e progressivo, solitamente asintomatico, e questo le rende particolarmente pericolose. 

Ecco perché si raccomanda di adottare uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata, evitando il fumo di sigaretta, riducendo cibi grassi, salati, zuccherati e processati, facendo attività fisica regolare e sottoponendo a controlli periodici, soprattutto dopo i 50 anni

Conclusioni

Quindi, qual è la differenza tra arteriosclerosi e aterosclerosi? Come abbiamo visto, l’aterosclerosi è la forma più comune di arteriosclerosi, una condizione progressiva e potenzialmente letale caratterizzata dal restringimento dei vasi sanguigni, delle arterie nello specifico.

Nel caso della aterosclerosi, l’occlusione delle arterie è causata dalla formazione di placche, composte da depositi di colesterolo in eccesso, mentre l’arteriosclerosi è un processo fisiologico, legato all’età avanzata, seppur accentuato da alcuni fattori di rischio

In conclusione, insomma, possiamo dire che la seconda è una forma della prima, ma entrambe rappresentano i principali fattori di rischio per l’insorgere di malattie cardiovascolari anche molto gravi.  

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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