Ecocolordoppler: cos’è, come si fa, a cosa serve

da | Giu 7, 2022 | Esami, Sanità Integrativa | 0 commenti

Uno degli esami ai quali potrebbe essere raccomandato sottoporsi per valutare lo stato di salute cardiovascolare e cardiocircolatorio è rappresentato dall’ecocolordoppler.  

Nei soggetti che presentano fattori di rischio che predispongono alla comparsa delle malattie cardiovascolari, come fumo di sigaretta, diabete, ipertensione arteriosa, colesterolo alto, è raccomandato sottoporsi ad un ecocolordoppler intorno ai 50 anni

Ricordiamo agli iscritti al Fondo FASDA che il Piano Sanitario prevede la copertura delle spese per: 

  1. Ecocolordoppler dei vasi del collo;
  2. Ecocolordoppler venoso e arterioso arti inferiori.

Come per altri esami di tipo ecografico, anche questo è assolutamente  non invasivo e totalmente indolore, visto che consiste nell’utilizzo di una sonda che viene appoggiato sulla pelle in corrispondenza del punto da visualizzare, dopo averlo ricoperto con un gel acquoso.

Vediamo insieme cos’è l’ecocolordoppler, come si esegue, a cosa serve e perché sottoporsi a questo esame. 

Cos’è l’ecocolordoppler

Come accennato, l’ecocolordoppler è un esame non invasivo, di tipo ecografico, che consente di valutare la presenza, la direzione e la velocità del flusso sanguigno a livello dei principali vasi arteriosi e venosi

Semplificando, è una ecografia dei vasi sanguigni, ma evoluta. 

Frutto dell’unione di due metodologie, ovvero l’ecografia convenzionale e il principio fisico noto come “Effetto Doppler”, questo esame consente infatti di ottenere immagini delle arterie e dei vasi sanguigni a colori invece che in scala di grigio e di visualizzare la velocità del flusso del sangue.  

Nello specifico, si utilizzano due colori, il blu e il rosso. Come spiegato in un articolo pubblicato sul sito issalute.it, i due colori servono a evidenziare arterie e vene:

  • le arterie, di colore rosso, portano il sangue ricco di ossigeno dal cuore ai tessuti di tutto l’organismo;
  • le vene, di colore blu, conducono invece il sangue povero di ossigeno dai tessuti verso il cuore.

Grazie a questa implementazione, il tecnico o il medico che esegue l’esame può facilmente distinguere i due flussi sanguigni e individuare eventuali problematiche a livello arterioso o venoso. 

A cosa serve questo esame

Le informazioni raccolte attraverso un ecocolordoppler, insieme all’analisi morfologica effettuata tramite l’ecografia convenzionale – che ricordiamo essere comunque alla base dell’esame – permettono di stabilire lo stato di salute dell’apparato circolatorio e valutare la presenza di eventuali patologie

Quali patologie? In particolare, si studia la presenza di:

  • stenosi, ovvero restringimenti dei vasi sanguigni, che provocano una riduzione dell’afflusso di sangue al cervello;
  • placche ateromatose, ovvero ostruzioni e incrostazioni – ad esempio depositi di grassi, cellule e tessuto connettivo – presenti sulle pareti della carotide, capaci di ostacolare il flusso sanguigno.

Queste due condizioni potrebbero provocare ictus, attacchi ischemici transitori, e varie malattie cardiovascolari, come aneurismi, trombosi, insufficienze venose, aterosclerosi

È molto utile anche nell’indagine periodica, ovvero per verificare l’evoluzione della condizione diagnosticata in un precedente momento e valutare se la terapia prescritta sta avendo risultati oppure no.

Applicazioni dell’ecocolordoppler

Anche se questo esame è particolarmente utilizzato per indagare condizioni patologiche a livello cardiaco, in realtà ha anche molte altre applicazioni, ad esempio in ambito endocrinologico, neurologico e andrologico.

Vediamole insieme:

  • ecocolordoppler cardiaco, per controllare il flusso sanguigno e individuare restringimenti (stenosi) o placche;
  • ecocolordoppler della ghiandola tiroidea, per verificare la vascolarizzazione del tessuto ghiandolare e degli eventuali noduli presenti, ma anche per effettuare dei controlli dopo un intervento di tiroidectomia totale e parziale;
  • ecocolordoppler testicolare, per verificare la dilatazione dei vasi sanguigni, detta varicocele, che rappresenta una delle principali cause di infertilità curabile;
  • ecocolordoppler dei Tronchi Sovraortici (TSA), per rilevare la presenza di stenosi e placche nelle arterie carotidee, ovvero quelle attraversano il collo e forniscono sangue al cervello;
  • ecocolordoppler Transcranico (TC), per studiare le caratteristiche emodinamiche del flusso sanguigno nelle arterie intracraniche e rilevare, anche in questo caso, la presenza di stenosi o placche.
  • ecocolordoppler degli arti inferiori, per valutare la funzionalità delle vene delle gambe e l’eventuale presenza di trombi, ma anche di verificare un possibile reflusso del sangue. Questo esame è consigliato, ad esempio, alle persone che soffrono di vene varicose.

Sarà il medico specialista a stabilire quando sottoporsi ad un ecocolordoppler e quale tipo di indagine eseguire tra quelle elencate. 

Come si esegue un ecocolordoppler

Abbiamo spiegato che l’ecocolordoppler è un esame non invasivo e per nulla doloroso, che si esegue esattamente come una ecografia convenzionale. 

Il paziente viene fatto sdraiare su un lettino, invitandolo a scoprire la parte del corpo interessata dall’indagine. 

Attraverso l’utilizzo di una sonda, viene spalmato un gel acquoso sul punto di interesse, l’operatore si muove lungo il punto da analizzare al fine di acquisire le immagini di cui ha bisogno

In media l’esame dura circa 15-20 minuti e non richiede nessun tipo di preparazione. Sarà l’ecografo a interpretare le immagini ed i dati raccolti al fine di giungere ad una diagnosi.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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