Esame delle urine e urinocoltura: come raccogliere il campione

da | Nov 21, 2023 | Esami, Sanità Integrativa | 0 commenti

Esame delle urine e urinocoltura rientrano nel novero degli esami di routine ai quali ognuno di noi deve sottoporsi più volte nel corso della vita, per monitorare lo stato di salute, individuare le cause di eventuali sintomi, (es. minzione frequente) oppure per controllare alcuni valori importanti, ad esempio il diabete

Si tratta di una procedura alquanto semplice, ciò nonostante va eseguita in maniera corretta onde evitare di compromettere i risultati delle analisi. 

Approfondiamo insieme e cerchiamo di capire qual è la differenza tra esame delle urine e urinocoltura, a cosa servono, quando vengono prescritti e come raccogliere il campione con efficacia.

Cosa rilevano gli esami delle urine?

Gli esami delle urine rilevano una varietà di parametri che possono fornire informazioni sulla salute generale e specifici indicatori di condizioni mediche

Alcuni dei principali elementi che vengono valutati sono:

  • colore: può variare da giallo chiaro a giallo scuro e le singole variazioni possono indicare diverse condizioni, come la disidratazione o la presenza di sangue;
  • aspetto: può essere limpido, torbido o contenere sedimenti.
    La presenza di torbidità o sedimenti può essere associata a condizioni come infezioni del tratto urinario o calcoli renali;
  • densità specifica: misura la concentrazione delle sostanze nell’urina e può fornire indicazioni sulla capacità dei reni di concentrare l’urina;
  • pH: indica se l’ambiente urinario è acido o basico, e può essere influenzato da dieta, malattie o farmaci;
  • proteine: la presenza di proteine nelle urine può essere un segno di problemi renali o di altre condizioni, come il diabete;
  • glucosio: la presenza di glucosio nelle urine può essere un indicatore del diabete o di iperglicemia;
  • corpi chetonici: la loro presenza può indicare una situazione di chetosi, spesso associata a diete chetogeniche o a condizioni come il diabete;
  • emoglobina o sangue: la presenza di emoglobina o sangue nelle urine può essere un segno di sanguinamento nel tratto urinario o di altre condizioni mediche;
  • cellule del sangue e globuli bianchi: la loro presenza può indicare un’infezione o un problema renale;
  • batteri: la presenza di batteri nelle urine può essere un segno di infezione del tratto urinario;
  • cristalli: la formazione di cristalli può essere associata a calcoli renali o ad altre condizioni metaboliche.

Sarà il medico ad analizzare i risultati degli esami e a giungere a una diagnosi, oppure a prescrivere ulteriori accertamenti. Infatti, ricordiamo che gli esami delle urine sono uno strumento diagnostico utile, ma non forniscono sempre una diagnosi definitiva.

Quando eseguire un esame delle urine

Fermo restando che, nell’ambito di un check-up periodico, è sempre opportuno inserire anche un esame delle urine, le principali ragioni per le quali un medico può prescriverlo sono le seguenti:

  • esame di routine: può essere incluso negli esami di routine per valutare lo stato generale di salute e individuare eventuali problemi precocemente;
  • controllo della funzionalità renale: può rivelare segni di malattie renali o problemi come l’insufficienza renale;
  • diagnosi di infezioni delle vie urinarie (IVU): può rilevare la presenza di batteri, cellule del sangue o altre sostanze indicative di un’infezione del tratto urinario;
  • controllo del diabete: può essere utilizzato per monitorare il controllo glicemico nei pazienti diabetici;
  • valutazione della funzione epatica: in alcuni casi le urine possono essere analizzate per valutare la funzione epatica;
  • rilevamento di malattie metaboliche: può rilevare segni di alcune malattie metaboliche, come la porfiria;
  • controllo della gravidanza: può essere utilizzato per confermare la gravidanza e monitorare la salute della madre;
  • monitoraggio di terapie o farmaci: in alcuni casi, può essere utilizzato per monitorare l’efficacia di una terapia o i potenziali effetti collaterali di alcuni farmaci;
  • valutazione di problemi urologici: può essere parte della valutazione di problemi urologici, come calcoli renali o ostruzioni delle vie urinarie.

Questi sono solo alcuni esempi e le ragioni specifiche possono variare in base alla situazione clinica individuale. Sarà il medico a spiegare se e quando sottoporsi a un esame delle urine. 

Qual è la differenza tra esame delle urine e urinocoltura?

L’esame delle urine e l’urinocoltura sono due tipi di test che coinvolgono l’analisi dell’urina, ma hanno scopi diversi.

Proviamo a chiarire, quindi, qual è la differenza tra i due.

1. Esame delle urine (o analisi delle urine)

L’esame delle urine è un test di screening che valuta diversi componenti dell’urina, come la presenza di cellule del sangue, proteine, zuccheri, sali e altre sostanze. 

Questo test può essere utilizzato per diagnosticare o monitorare una varietà di condizioni, tra cui infezioni del tratto urinario, malattie renali, diabete e altro ancora. 

Tuttavia, l’esame delle urine non identifica specificamente i tipi di batteri presenti. A tale scopo, si esegue l’urinocoltura.

2. Urinocoltura

L’urinocoltura è un test specifico che viene utilizzato per identificare e coltivare eventuali batteri presenti nell’urina (da cui il nome “urinocoltura”, che indica proprio la coltura dei batteri). 

Questo test è spesso richiesto quando c’è il sospetto di un’infezione del tratto urinario, perché consente di determinare il tipo di batteri che causa l’infezione e la loro sensibilità agli antibiotici. Questa informazione, contenuta nel cosiddetto antibiogramma, è cruciale per prescrivere un trattamento antibiotico mirato ed efficace.

In sintesi, quindi, la differenza tra esame delle urine e urinocoltura consiste nel fatto che, mentre il primo fornisce informazioni generali sulla composizione dell’urina e può indicare la presenza di problemi di salute, il secondo è specificamente progettato per identificare e coltivare i batteri responsabili di un’infezione del tratto urinario.

A seconda delle ragioni che spingono il medico a prescrivere il test, si procede con uno o con l’altro tipo, anche se possono essere eseguiti contemporaneamente con il medesimo campione di urine raccolto

Come raccogliere il campione di urine?

La raccolta di un campione di urine per l’esame è un processo senz’altro semplice, ma di estrema importanza, per questo è necessario porre un’attenzione particolare per ottenere risultati accurati

Vediamo, quindi, come raccogliere un campione di urine in maniera efficace e corretta:

  • preparazione: a seconda dei valori da acquisire, potrebbe essere prescritto di seguire alcune linee guida, come il digiuno, la sospensione di determinati farmaci, l’astensione dalle attività sessuali, e così via; 
  • igiene delle mani: lavare bene le mani con acqua e sapone prima di iniziare la raccolta, è importante per non rischiare di contaminare il campione;
  • contenitore per la raccolta: utilizzare il contenitore fornito dal laboratorio o dal medico, oppure acquistato in farmacia, assicurandosi che sia pulito e sterile;
  • raccolta a metà minzione: per la maggior parte degli esami delle urine, è importante raccogliere un campione a metà minzione. In pratica, bisogna iniziare a urinare, eliminando quindi il primo flusso (il primo mitto), per poi interromperlo e raccogliere l’urina successiva (il mitto intermedio) nel contenitore;
  • evitare contaminazioni: assicurarsi che l’urina raccolta non venga contaminata da acqua del water o carta igienica, evitando inoltre di toccare l’interno del contenitore con le mani;
  • raccolta di urine delle 24 ore: in alcuni casi, potrebbe essere richiesto un campione di urine delle 24 ore. In questo caso, si inizia la raccolta con la vescica vuota, quindi evitando la prima urina del mattino appena svegli, e si procede raccogliendo tutte le urine nelle successive 24 ore. Conservare il campione nel frigorifero durante il periodo di raccolta;
  • etichettatura e conservazione: si raccomanda di etichettare correttamente il contenitore con le informazioni richieste, come nome, data e ora della raccolta, e di seguire le istruzioni specifiche del laboratorio per la conservazione e la consegna del campione; 
  • consegna tempestiva: consegnare il campione al laboratorio il prima possibile dopo la raccolta, entro 2-3 ore dalla raccolta, seguendo le istruzioni fornite. 

È importante seguire attentamente le istruzioni fornite dal medico o dal laboratorio per garantire che il campione di urine sia raccolto correttamente e che i risultati siano affidabili. 

In alcuni casi, e per scopi specifici, l’esame può essere effettuato anche utilizzando dei test rapidi o delle strisce reattive, come nel caso, ad esempio, dei test di gravidanza o quelli per l’ovulazione. Sono molto utili, ma non consentono l’analisi delle urine al microscopio, quindi potrebbe essere necessario eseguire comunque un esame classico per approfondire la condizione sottostante. 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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