Peritonite: cause, sintomi, trattamenti

da | Mar 15, 2023 | Malattie Infettive, Sanità Integrativa | 0 commenti

La peritonite è un’infiammazione della cavità peritoneale che, se non trattata in modo adeguato e rapido, può causare complicanze molto gravi o addirittura il decesso.  

Si tratta di un’infiammazione alquanto comune, provocata da un’infezione batterica oppure dall’aggravamento di una condizione sottostante, come un’appendicite non curata, malattie renali, dialisi o patologie del fegato

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è la peritonite, quali sono le cause principali, i sintomi e le possibili terapie da seguire per curarla. 

Cos’è la peritonite?

Come accennato, con il termine peritonite si intende un’infiammazione della cavità peritoneale, anche nota come peritoneo. 

Ma cos’è il peritoneo? Si tratta di un sottile strato di tessuto connettivo che riveste la cavità addominale e gli organi contenuti al suo interno, costituito da due strati: 

  1. il peritoneo parietale, che riveste la parete addominale; 
  2. il peritoneo viscerale, che copre gli organi addominali, come lo stomaco, il fegato, i reni e l’intestino.

Questo strato di tessuto svolge diverse funzioni nel corpo umano; oltre a fornire una copertura protettiva per gli organi addominali, il peritoneo aiuta nella lubrificazione degli organi, consentendo loro di scivolare l’uno sull’altro senza causare attrito o danni, ma anche a mantenere la loro posizione, prevenendo uno spostamento eccessivo.

Peritonite batterica spontanea e peritonite secondaria

L’infiammazione del peritoneo si divide in due tipologie, a seconda della causa scatenante. 

  1. Peritonite batterica spontanea: come suggerisce il termine, è causata da un’infezione batterica. Può accadere in soggetti affetti da una malattia del fegato, come la cirrosi epatica, o una malattia renale;
  2. Peritonite secondaria: può verificarsi a causa della formazione di un buco, una lesione all’interno di un organo nell’addome, oppure da altre condizioni di salute che si aggravano provocando l’infiammazione. Molto spesso capita come conseguenza di una appendicite non curata in tempi rapidi e in modo accurato

In entrambi i casi è fondamentale procedere a una diagnosi e intervenire rapidamente, attraverso terapie farmacologiche o tramite un’operazione chirurgica, perché si tratta di una condizione grave in grado di minacciare la vita del paziente

Quali sono le cause della peritonite?

Abbiamo visto che la peritonite si divide in due tipologie, in base alla causa scatenante l’infiammazione, ma nella maggior parte dei casi è provocata dallo sviluppo di una lesione a livello addominale, ad esempio nello stomaco, nell’appendice o nel colon. 

Le ragioni che possono causare la formazione di questa lesione sono molteplici, tra cui le seguenti: 

  • dialisi peritoneale: i cateteri utilizzati per l’esecuzione di questa procedura, necessari per rimuovere i prodotti di scarto dal sangue, possono essere colpiti da un’infezione, a causa di scarsa igiene o apparecchiature contaminate;
  • complicanze di un intervento chirurgico gastrointestinale;
  • impiego di tubi per l’alimentazione, comunemente detti “sondini”; 
  • procedura per l’estrazione di fluido dall’addome, come ad esempio in presenza di una ascite nella malattia del fegato;
  • in rari casi, può essere una complicazione di una colonscopia o di una endoscopia;
  • un’appendice perforata, un’ulcera allo stomaco o un buco nel colon. Ognuna di queste condizioni può consentire ai batteri di entrare nel peritoneo attraverso un buco nel tratto digestivo;
  • pancreatite, ovvero un’infiammazione del pancreas, che potrebbe diffondersi fino ad attaccare anche il peritoneo;
  • diverticolite, ovvero l’infezione di piccole sacche sporgenti nel tratto digestivo. La rottura di una di questi rigonfiamenti potrebbe favorire la diffusione dell’infezione nell’addome e colpire la cavità peritoneale;
  • traumi e lesioni.

Vediamo, ora, come si manifesta un’infiammazione del peritoneo e come procedere alla diagnosi e al suo trattamento

Quali sono i sintomi principali?

Come capire se si ha la peritonite? Quali sono i sintomi ai quali prestare attenzione e da segnalare immediatamente al proprio medico?

  • forte dolore alla pancia, che peggiora con qualsiasi movimento;
  • nausea e vomito;
  • febbre;
  • pancia dolorante o gonfia;
  • presenza di fluido nella pancia;
  • difficoltà con i movimenti intestinali o con la canalizzazione;
  • tendenza ad urinare meno del solito;
  • aumento della sensazione di sete;
  • difficoltà respiratorie;
  • bassa pressione sanguigna.

Se il paziente è sottoposto a una procedura di dialisi peritoneale, potrebbe notare alcune manifestazioni di un’infiammazione in corso, come:

  • liquido di dialisi torbido, talvolta maleodorante;
  • presenza di macchie bianche, fili o grumi nel liquido di dialisi;
  • zona cutanea intorno al catetere arrossata e dolorante.

La peritonite è pericolosa, non va assolutamente sottovalutata. Quindi, al primo sintomo è fondamentale rivolgersi immediatamente a un medico per ricevere una diagnosi e sottoporsi nel minor tempo possibile al trattamento più indicato. 

Come si esegue la diagnosi?

Dopo aver segnalato i sintomi al medico ed essersi sottoposti a una visita approfondita, potrebbe essere necessario eseguire alcuni esami per giungere a una diagnosi di peritonite e individuarne le cause scatenanti. 

Come si procede, in genere? 

Sarà il medico a stabilire come procedere e ad analizzare i risultati degli esami eseguiti. 

Come si cura la peritonite?

A seconda della causa scatenante e della gravità dell’infezione, il medico può valutare una terapia farmacologica o un intervento chirurgico

Per quanto concerne la prima opzione, in genere si procede alla somministrazione di antibiotici per contrastare l’infezione batterica in corso. In alcuni casi si può associare all’antibiotico anche un farmaco antidolorifico. Nelle situazioni più gravi, laddove fosse necessario, si ricorre anche alla somministrazione di ossigeno o a una trasfusione di sangue

E quanto tempo ci vuole per guarire da una peritonite? Ogni situazione è differente, ma in media sono necessarie 1-2 settimane per riuscire a risolvere l’infezione e l’infiammazione in corso. 

Se l’infiammazione è trattabile chirurgicamente, ad esempio in caso di appendicite, ulcera o diverticolite, si procede all’intervento, al fine di rimuovere il tessuto infetto, trattare la causa dell’infezione e prevenirne la diffusione.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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