Cos’è la fibrosi cistica: cause, sintomi, terapie

da | Lug 13, 2023 | Pneumologia, Sanità Integrativa | 0 commenti

“La fibrosi cistica è la malattia genetica grave più diffusa”, così la definisce la LIFC – Lega Italiana Fibrosi Cistica, che sul proprio sito ci fornisce anche delle stime della sua incidenza, pari ad 1 bambino nato in Italia affetto dalla malattia ogni 2.500-3.000 dei bambini nati in Italia (circa 200 nuovi casi all’anno). 

Dichiarata “malattia di interesse sociale” con la Legge 23 dicembre 1993, n. 548, recante “Disposizioni per la prevenzione e la cura della fibrosi cistica”, è ancora oggi poco nota

Si tratta, come vedremo più nel dettaglio, di una malattia cronica e progressiva molto complessa, che colpisce principalmente i polmoni, ma può coinvolgere anche altri organi come il pancreas, il fegato e l’intestino, capace di influire significativamente sulla qualità di vita delle persone affette

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è la fibrosi cistica, quali sono le cause, i sintomi e le terapie possibili

Fibrosi cistica: definizione e cause

Come accennato, la fibrosi cistica è una malattia genetica ereditaria che colpisce principalmente i polmoni e il sistema respiratorio

È una patologia cronica e progressiva – questo vuol dire che tende a peggiorare nel tempo – caratterizzata da un’alterazione nella produzione di fluidi corporei, causata da una mutazione nel gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Conductance Regulator).

Normalmente, il gene CFTR è responsabile della produzione di una proteina che regola il flusso di cloro e sodio nelle cellule epiteliali, coinvolte nel trasporto dei fluidi nel corpo. Nelle persone affette da fibrosi cistica, la mutazione genetica causa un difetto nella produzione o nella funzione di questa proteina, il che porta a un’alterazione nella consistenza dei fluidi corporei, rendendoli più spessi e viscosi.

Per semplificare, a causa di questa mutazione genetica il nostro corpo produce un muco molto denso, che colpisce principalmente i polmoni, rendendoli più esposti a infezioni batteriche e infiammazioni croniche e portando a infezioni ricorrenti, danni ai tessuti polmonari e progressiva perdita della funzionalità respiratoria.

La fibrosi cistica può anche interessare il sistema digestivo, causando un’alterazione nella produzione di enzimi pancreatici, necessari per la digestione dei nutrienti, con conseguenti problemi digestivi, come malassorbimento di grassi e proteine, carenze vitaminiche e difficoltà di crescita e sviluppo.

Quali organi colpisce la malattia?

Abbiamo visto che la fibrosi cistica colpisce principalmente il sistema respiratorio, ma i polmoni non sono l’unico organo ad essere interessato dalla malattia. 

Infatti, essa può colpire anche i seguenti:

  • pancreas: è coinvolto nella produzione di enzimi digestivi necessari per la corretta digestione dei nutrienti. Nella fibrosi cistica, la produzione di questi enzimi è compromessa, causando problemi digestivi come il malassorbimento di grassi e proteine, carenze vitaminiche e difficoltà di crescita e sviluppo;
  • fegato: può verificarsi un accumulo di muco nelle vie biliari, che può portare a una condizione chiamata cirrosi biliare, caratterizzata dalla progressiva cicatrizzazione e danneggiamento del fegato;
  • sistema riproduttivo: negli uomini affetti da fibrosi cistica, può esserci una mancata formazione o un’occlusione dei condotti deferenti, che trasportano lo sperma. Ciò può causare infertilità. Nelle donne, la fibrosi cistica può influire sulla fertilità a causa di un muco cervicale spesso che ostacola il passaggio degli spermatozoi;
  • altri organi: la fibrosi cistica può interessare anche altri organi come i reni, il sistema muscolo-scheletrico, causando problemi di sviluppo delle ossa e delle articolazioni e il tratto gastrointestinale, che può manifestarsi con problemi di reflusso gastroesofageo, ostruzione intestinale o megacolon.

È importante notare che la gravità e l’estensione dell’interessamento degli organi possono variare da individuo a individuo. Alcuni pazienti possono presentare sintomi più lievi e un coinvolgimento limitato, mentre altri possono sperimentare complicanze più gravi e un coinvolgimento più esteso di diversi organi.

Quando e come si manifesta la malattia?

La fibrosi cistica è una malattia genetica che è presente fin dalla nascita. Tuttavia, i sintomi e le manifestazioni della malattia possono variare notevolmente da persona a persona.

Nei neonati, i segni precoci della fibrosi cistica possono includere: 

  • ileo meconiale, un blocco intestinale che si verifica quando il muco spesso ostruisce l’intestino;
  • basso livello di tripsinogeno nel sangue, un enzima digestivo prodotto dal pancreas, che rappresenta un indicatore di un malfunzionamento di questo organo così importante.

Nei bambini e nei bambini più grandi, i sintomi iniziali possono includere: 

  • tosse persistente
  • infezioni polmonari ricorrenti come polmonite o bronchite; 
  • difficoltà respiratorie; 
  • mancanza o lentezza di crescita;
  • basso peso corporeo;
  • feci grasse o oleose;
  • carenze vitaminiche.

In alcuni casi, la fibrosi cistica può anche essere diagnosticata in età adulta, specialmente se i sintomi sono lievi o se la malattia non è stata riconosciuta in precedenza. Negli adulti, i sintomi possono includere: 

  • infezioni polmonari frequenti;
  • tosse persistente;
  • difficoltà respiratorie;
  • spossatezza;
  • perdita di peso;
  • problemi digestivi;
  • infertilità.

Ai sintomi già elencati possiamo aggiungere i seguenti: 

  • salute delle ossa e delle articolazioni: alcuni pazienti possono manifestare una ridotta densità ossea (osteopenia o osteoporosi), che può aumentare il rischio di fratture. Possono verificarsi anche problemi articolari, come l’artrite;
  • infertilità: come spiegato nel paragrafo precedente, nelle persone con fibrosi cistica, possono verificarsi problemi di fertilità;
  • manifestazioni cutanee: alcuni pazienti possono presentare un’elevata concentrazione di sale sulla pelle, che può portare a una maggiore sudorazione e a un gusto salato sulla pelle.

Alcune persone possono manifestare sintomi lievi, mentre altre possono sperimentare sintomi più gravi e complicazioni più estese. La diagnosi precoce e una gestione adeguata sono fondamentali per affrontare la malattia e migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da fibrosi cistica.

Come si diagnostica?

La diagnosi della fibrosi cistica coinvolge diversi approcci per valutare la funzione polmonare, il sistema digestivo e il profilo genetico di una persona. 

I metodi più utilizzati sono i seguenti:

  • screening neonatale: la maggior parte dei paesi ha programmi di screening neonatale per le malformazioni congenite e per varie malattie genetiche, come la fibrosi cistica. In Italia viene effettuato tramite un piccolissimo prelievo di sangue dal tallone del neonato tra le prime 48/72 ore di vita e si basa sul dosaggio della tripsina. In caso di esito positivo, il test viene ripetuto dopo 15-20 giorni di vita del bambino;
  • test del sudore: è uno dei test diagnostici principali per la fibrosi cistica, con il quale si misura la concentrazione di cloro nel sudore, poiché le persone con fibrosi cistica tendono ad avere livelli più elevati. Il test viene eseguito attraverso una stimolazione del sudore tramite una sostanza chimica e il campionamento del sudore per l’analisi;
  • analisi genetica: questo test può confermare la presenza di mutazioni nel gene CFTR, essere utile per individuare specifiche mutazioni associate alla fibrosi cistica e per determinare se una persona è portatrice sana o se ha due copie del gene mutato, confermando così la diagnosi;
  • valutazione polmonare: la funzione polmonare viene valutata attraverso test come la spirometria, che misura la capacità polmonare, la velocità di flusso dell’aria e altri parametri polmonari. Altri test, come la tomografia computerizzata (TC) del torace, possono essere utilizzati per valutare la struttura polmonare e la presenza di infezioni o danni ai tessuti;
  • esami diagnostici del sistema digestivo: per valutare il coinvolgimento del sistema digestivo, possono essere eseguiti test come l’esame delle feci per rilevare l’eccesso di grasso o l’assorbimento insufficiente di enzimi pancreatici. Altri esami, come l’ecografia o la risonanza magnetica, possono essere utilizzati per valutare il pancreas e il fegato.

La diagnosi della fibrosi cistica è solitamente effettuata da un team multidisciplinare di specialisti, tra cui pneumologi, gastroenterologi, genetisti e altri professionisti sanitari esperti nella gestione della malattia. 

È importante che la diagnosi sia confermata e che venga fornita una consulenza genetica completa per comprendere appieno l’impatto della malattia e sviluppare un piano di trattamento personalizzato.

Quali sono le terapie disponibili?

Si può guarire dalla fibrosi cistica? Purtroppo, attualmente, non esiste una cura definitiva per la fibrosi cistica, ma come si legge sul sito della LIFC

“Fino a poco tempo fa non esistevano cure del difetto di base della FC, ma solamente terapie volte a contrastare l’evoluzione della malattia respiratoria, a correggere l’insufficienza pancreatica e a mantenere un buono stato nutrizionale. Oggi, accanto alle terapie di routine, per alcune mutazioni come ad esempio la F508del e altre meno frequenti, sono disponibili farmaci correttori e potenziatori che intervengono sul funzionamento della proteina CFTR, migliorando il decorso della malattia. Sono inoltre in fase sperimentale altre terapie per ulteriori mutazioni.” 

Detto questo, è possibile gestire i sintomi, prevenire le infezioni polmonari e migliorare la qualità di vita dei pazienti

Ecco alcune delle terapie disponibili oggi per la fibrosi cistica:

  • terapia farmacologica: esistono diversi farmaci utilizzati nella gestione della fibrosi cistica. I modulatori CFTR (come il ivacaftor, il lumacaftor/ivacaftor e il tezacaftor/ivacaftor), mirano a migliorare la funzione della proteina CFTR mutata e sono paculiari per alcune mutazioni specifiche. Altri farmaci possono essere prescritti per il controllo delle infezioni respiratorie, l’infiammazione polmonare e la dilatazione delle vie respiratorie;
  • terapia fisica e respiratoria: gli esercizi fisici e la fisioterapia respiratoria sono importanti per mantenere le vie respiratorie libere dal muco, migliorare la funzione polmonare e promuovere la clearance delle secrezioni polmonari. Le tecniche di clearance delle vie respiratorie, come la fisioterapia respiratoria manuale, la terapia di pressione positiva intermittente (IPPB) e l’uso di dispositivi di assistenza alla respirazione, possono essere raccomandate;
  • trattamento delle infezioni polmonari: le infezioni polmonari sono una complicanza comune nella fibrosi cistica. Gli antibiotici possono essere prescritti per trattare le infezioni acute, mentre possono essere necessari cicli periodici di antibiotici a lungo termine per prevenire le infezioni ricorrenti. Alcuni pazienti possono richiedere inalazioni quotidiane di antibiotici per mantenere sotto controllo le infezioni;
  • terapia enzimatica pancreatica: le persone con fibrosi cistica che hanno problemi digestivi a causa del malfunzionamento del pancreas possono assumere enzimi pancreatici sintetici prima dei pasti per aiutare nella digestione e nell’assorbimento dei nutrienti;
  • nutrizione adeguata: una corretta alimentazione e l’assunzione di un’adeguata quantità di calorie e nutrienti sono essenziali per i pazienti con fibrosi cistica. La consulenza dietetica può essere fornita per garantire una dieta bilanciata e adeguata alle esigenze individuali;
  • trapianto di organi: nei casi più gravi in cui la funzione polmonare è gravemente compromessa, il trapianto di polmoni può essere considerato come opzione di trattamento. In alcuni casi, possono essere necessari anche trapianti di fegato o di pancreas.

Sarà il team di medici che segue il paziente a stabilire come procedere, in base alle condizioni di salute dello stesso. 

Cosa vuol dire essere portatore sano di fibrosi cistica?

Essere portatore sano di fibrosi cistica significa che una persona ha una copia del gene mutato che causa la malattia, ma non sviluppa i sintomi caratteristici della fibrosi cistica stessa. I portatori sani di fibrosi cistica sono generalmente asintomatici e godono di buona salute.

La fibrosi cistica è una malattia autosomica recessiva, il che significa che per sviluppare la malattia è necessario ereditare due copie del gene mutato, una dal padre e una dalla madre. I portatori sani hanno invece ereditato solo una copia del gene mutato e una copia normale del gene CFTR.

Un portatore sano può trasmettere la copia del gene mutato ai propri figli. Quindi: 

  • se entrambi i genitori sono portatori sani della fibrosi cistica, c’è una probabilità del 25% che ogni figlio erediti due copie del gene mutato e sviluppi la malattia;
  • il 50% dei figli avrà una copia del gene mutato e sarà anch’esso portatore sano;
  • il 25% avrà due copie normali del gene CFTR.

La scoperta di essere portatori sani di fibrosi cistica è spesso il risultato di test genetici o screening effettuati per vari motivi. È importante tenere presente che i portatori sani non manifestano sintomi di fibrosi cistica e generalmente non richiedono alcun trattamento o intervento medico specifico. Tuttavia, la consapevolezza dello status di portatore può essere importante per le decisioni familiari e per la pianificazione della gravidanza.

Che differenza c’è tra fibrosi cistica e fibrosi polmonare?

Quando si parla di fibrosi cistica, complice la scarsa conoscenza della malattia, si tende spesso a confonderla con la fibrosi polmonare, nonostante siano due condizioni distinte

Come spiegato, la fibrosi cistica è una malattia genetica ereditaria causata da una mutazione nel gene CFTR, che porta alla produzione di un muco molto denso che colpisce diversi organi, in particolare i polmoni ed il sistema digerente. 

La fibrosi polmonare, invece, è una malattia cronica caratterizzata dalla formazione e dall’accumulo di tessuto cicatriziale (fibrosi) all’interno dei polmoni, capace di compromettere la funzione polmonare e rendere la respirazione difficile. Questa patologia può essere causata da molteplici fattori, tra cui l’esposizione a sostanze nocive come polveri di silice o asbesto, l’infezione polmonare, l’artrite reumatoide, malattie autoimmuni e cause idiopatiche, ovvero senza una causa nota.

Per approfondire il tema, e ricevere risposte dettagliate alle domande più frequenti, invitiamo a consultare la sezione dedicata alle FAQ sul sito della Lega Italiana Fibrosi Cistica, qui

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

Segui FASDA su Facebook