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Test PCR del sangue (proteina C-reattiva): cos’è e come si esegue

da | Nov 3, 2022 | Esami del sangue, Sanità Integrativa | 0 commenti

Per verificare la presenza di una infiammazione il medico può prescrivere alcuni esami, come il test PCR del sangue, una proteina presente naturalmente nel nostro corpo, in piccole concentrazioni, nei pazienti sani. 

In caso di infiammazione (o flogosi), infatti, i valori della proteina C-reattiva o PCR aumentano in modo esponenziale, fornendo un punto di partenza diagnostico per individuare la causa di questo stato infiammatorio, potenzialmente grave. 

In genere si abbina a questo test anche il controllo della VES nel sangue, un altro indicatore della presenza di un’infiammazione in corso, che si manifesta in questo caso con dolori ossei e articolari, febbre, raffreddore e tosse.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è il test PCR del sangue, altrimenti noto come esame della proteina C-reattiva.

Cos’è la proteina C-reattiva (PCR)

La proteina C-reattiva, da cui l’acronimo PCR utilizzato per indicare l’esame ematico, è una proteina prodotta dal fegato e rilasciata nel sangue in presenza di una infezione, una infiammazione o un danno ai tessuti

In condizioni normali, quindi in un paziente sano, i livelli di PCR nel sangue sono molto bassi, e aumentano se, appunto, c’è una infiammazione, ovvero una reazione del nostro corpo per protegge i tessuti e aiutarli a guarire da lesioni, infezioni o altre malattie.

Se l’infiammazione dura troppo a lungo, diventando cronica, può danneggiare i tessuti sani. Le cause di una infiammazione, però, possono essere molteplici, alcune lievi (come un taglietto), altre gravi, e questo esame si limita a dirci solo che è presente; ecco perché il test PCR è da considerarsi solo come una indagine di primo livello, alla quale faranno seguito una serie di controlli più approfonditi finalizzati all’individuazione del problema.

Perché eseguire un test PCR del sangue? 

Valori anomali di proteina C-reattiva nel sangue sono indicativi di un’infiammazione in corso, da indagare con esami specifici. 

In genere, il medico tende a prescrivere il test PCR del sangue in presenza di alcuni sintomi associabili ad un’infezione batterica, come: 

Questo esame può inoltre aiutare ad individuare o monitorare l’infiammazione in condizioni acute o croniche, tra cui:

  • infezioni da batteri o virus, come bronchite, polmonite, tubercolosi, scarlattina, varicella, mononucleosi;
  • malattie infiammatorie intestinali; 
  • disturbi dell’intestino, che includono il morbo di Crohn e la colite ulcerosa;
  • malattie autoimmuni, come lupus, artrite reumatoide e vasculite;
  • malattie polmonari, come l’asma;
  • cardiopatie;
  • tumori.

Inoltre, il test PCR viene anche utilizzato per vedere se i trattamenti per l’infiammazione cronica funzionano o per prendere decisioni terapeutiche laddove il paziente dovesse sviluppare una sepsi, ovvero un’infezione molto grave del sangue. 

Come si esegue l’esame della proteina C-reattiva

Il test PCR del sangue è un esame di semplice esecuzione, che prevede un classico prelievo ematico dal braccio, come avviene per tantissime altre indagini di routine.

Non è necessaria una preparazione particolare, ma alcuni farmaci potrebbero influenzare i risultati, quindi si raccomanda di seguire le indicazioni del medico, al quale va sempre illustrata la propria condizione e le terapie in atto. 

È opportuno evitare, nei giorni immediatamente precedenti l’esame, un esercizio fisico intenso perché potrebbe causare aumenti improvvisi del livello di PCR.

Se, oltre a quelli del PCR, si devono controllare anche altri valori, potrebbe essere richiesto il digiuno nelle 8 ore precedenti.

Quali sono i valori normali del PCR

Come già sottolineato, nei pazienti sani, quindi in assenza di uno stato infiammatorio, i valori della proteina C-reattiva sono molto bassi

Valori di riferimento inferiori a 8 milligrammi/litro (mg/l) e, sotto ai 10 mg/L, indicano l’assenza di un’infiammazione attiva

Cosa vuol dire avere una PCR alta? In caso di infiammazione i valori tendono ad aumentare molto rapidamente, fino a raggiungere addirittura i 500-1000 mg/l negli stati infiammatori più gravi. Una diminuzione dei valori indica una riduzione dell’infiammazione. 

È importante ricordare che alcune condizioni e/o farmaci possono provocare un aumento della concentrazione di questa proteina nel sangue, come la pillola contraccettiva, le terapie ormonali, la gravidanza, così come l’obesità. 

Sarà il medico ad interpretare i dati raccolti e valutare il da farsi.

Come abbassare il valore della proteina C-reattiva?

Come spiegato, livelli di proteina C-reattiva (PCR) nel sangue elevati potrebbero indicare la presenza di un’infiammazione nel corpo; è importante ribadire, però, che la PCR stessa non è una malattia, ma un semplice marker di infiammazione. 

Per ridurre i livelli di proteina C-reattiva nel sangue è essenziale identificare e trattare la causa sottostante dell’infiammazione. Questo potrebbe implicare il trattamento di infezioni, condizioni autoimmuni o altre malattie infiammatorie.

Non esiste, quindi, una procedura standard, perché dipende dallo stato di salute del paziente. In linea generale, però, esistono alcune strategie utili ad abbassare i livelli di questa proteina:

  • adottare uno stile di vita sano: mantenere un corretto peso corporeo, seguire una dieta equilibrata e fare regolare attività fisica possono contribuire a ridurre l’infiammazione nel corpo;
  • alimentazione sana: una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e grassi sani può aiutare a ridurre l’infiammazione. Alcuni alimenti, come il pesce ricco di acidi grassi omega-3, sono noti per avere proprietà anti-infiammatorie;
  • limitare il consumo di zuccheri e grassi saturi: ridurre l’assunzione di zuccheri aggiunti e grassi saturi può aiutare a controllare l’infiammazione. Questi alimenti, infatti, possono contribuire all’aumento del peso corporeo ma anche favorire condizioni come il diabete di tipo 2;
  • limitare l’alcol e smettere di fumare: l’eccessivo consumo di alcol e il fumo di sigaretta possono contribuire all’infiammazione nel corpo. Ridurne il consumo o eliminarli completamente dalla propria vita può aiutare a ridurre l’infiammazione e i livelli di PCR;
  • gestire lo stress: lo stress cronico può contribuire all’infiammazione nel corpo. Pratiche come lo yoga, la meditazione, l’arte e l’attività fisica possono aiutare a gestire lo stress e ridurre quindi lo stato infiammatorio;
  • monitorare la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo: mantenere la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo sotto controllo può contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, che sono spesso associate all’infiammazione.

Se i livelli di PCR sono persistentemente alti, è importante consultare un medico, che può identificare la causa dell’infiammazione e consigliare un piano di trattamento personalizzato.

Cos’è la proteina C-reattiva ultrasensibile

La proteina C-reattiva ultrasensibile (PCR-us o CRP-us, dall’inglese Highly Sensitive C-Reactive Protein, hs-CRP) è una variante del test di proteina C-reattiva (PCR), che è ultrasensibile nella rilevazione dei livelli di questa proteina nel sangue

Il test di PCR-us è in grado di misurare quantità molto basse di proteina C-reattiva nel sangue, spesso nell’ordine di milligrammi per litro (mg/L). Questa elevata sensibilità permette di rilevare anche una piccola infiammazione, il che è particolarmente utile nella valutazione del rischio di malattie cardiovascolari.

Infatti, livelli elevati di PCR-us nel sangue sono stati associati a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, inclusi infarto del miocardio e ictus. Pertanto, misurarne i livelli può aiutare i medici a valutare il rischio individuale di tali malattie e a prendere decisioni sulla gestione del rischio e sulle terapie preventive.

È importante notare che il test di PCR-us deve essere interpretato da un medico insieme ad altri fattori di rischio, come il colesterolo LDL, la pressione sanguigna, il fumo e la storia familiare (soprattutto quando presenti malattie cardiovascolari)

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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