In caso di sospetta o conclamata insufficienza renale, il medico potrebbe prescrivere una serie di esami di controllo a cui sottoporsi periodicamente, tra cui l’analisi della creatinina.
In effetti, una creatinina alta nel sangue è spesso indice di un malfunzionamento dei reni che non riescono a svolgere in maniera corretta il loro ruolo di filtro, rimuovendo questa sostanza chimica, prodotta dai muscoli, attraverso le urine.
Approfondiamo insieme e cerchiamo di capire cos’è la creatinina, quali sono le cause dell’aumento dei suoi livelli nel sangue, i sintomi associati e i possibili rimedi.
Indice dei contenuti
- Cos’è la creatinina?
- Cause della creatinina alta: quali fattori la influenzano?
- Quali sono i sintomi della creatinina alta?
- Come si misura la creatinina?
- Valori di riferimento
- Cosa fare in caso di creatinina alta: terapie e trattamenti
- 1. In caso di insufficienza renale
- 2. In caso di disidratazione
- 3. Altre cause e considerazioni generali
- Come abbassare la creatinina: rimedi e stile di vita
- 1. Idratazione: l’acqua come alleata dei reni
- 2. Attività Fisica: il giusto equilibrio è cruciale
- 3. Controllo della pressione sanguigna e della glicemia
- 4. Limitare i farmaci nefrotossici
- 5. Altri consigli per la salute renale
- Dieta per la creatinina alta: un pilastro della terapia renale
- Cibi da limitare o evitare
- Cibi consigliati e principi nutrizionali
- Domande Frequenti (FAQ)
Cos’è la creatinina?
La creatinina è un prodotto di scarto naturale del metabolismo muscolare, che si forma quando si utilizzano i muscoli e parte del tessuto muscolare si scompone. Nello specifico, deriva dalla degradazione della fosfocreatina, una proteina fondamentale per la produzione di energia necessaria all’attività muscolare.
Una volta generata, tramite la contrazione dei muscoli e il conseguente consumo di energia, la creatinina entra nel flusso sanguigno. Normalmente, i reni filtrano la creatinina dal sangue e la rimuovono dal corpo attraverso le urine. Questo processo consente di identificare la capacità di depurazione del rene.
Si tratta, quindi, di una sostanza chimica normalmente presente nel nostro corpo, e la sua presenza non deve preoccupare a prescindere, ma solo in caso di innalzamento dei livelli ematici e in presenza di sintomi specifici, che elencheremo più avanti in questo articolo.
In ogni caso, il livello di creatinina nel sangue è un indicatore affidabile per valutare la funzionalità renale. Se i reni non funzionano correttamente, infatti, la quantità di creatinina nel sangue aumenta poiché non viene eliminata adeguatamente.
Un aumento della creatinina nel sangue è spesso indice di un malfunzionamento dei reni, che non riescono a svolgere correttamente il loro ruolo di filtro.
Cause della creatinina alta: quali fattori la influenzano?
Abbiamo visto che i livelli di creatinina nel sangue e nelle urine sono direttamente collegati al funzionamento dei reni, ma questo non è l’unico fattore che li influenza.
Infatti, entrano in gioco diversi fattori, e un aumento non indica necessariamente e in tutti i casi un’insufficienza renale.
Vediamo, quindi, i principali fattori della creatinina alta:
- massa muscolare: poiché la creatinina è prodotta dai muscoli, le persone con maggiore massa muscolare tendono ad avere livelli più alti. Gli uomini, avendo generalmente una maggiore massa muscolare, tendono ad avere livelli leggermente più elevati rispetto alle donne e ai bambini. Atleti o bodybuilder, a causa dell’elevato sforzo fisico o dell’assunzione di creatina, possono avere valori più elevati. Al contrario, individui con poca massa muscolare, come gli anziani o le persone allettate, possono presentare valori inferiori al normale anche con una funzione renale integra. Anche i neonati hanno livelli di creatinina che variano in base al loro sviluppo muscolare;
- età: i livelli di creatinina tendono ad aumentare leggermente con l’avanzare dell’età, in parte a causa della riduzione della massa muscolare;
- sesso: come menzionato, gli uomini tendono ad avere livelli più alti rispetto alle donne. Ad esempio, i valori normali possono essere 60–110 µmol/l per le femmine e 70–120 µmol/l per i maschi;
- dieta: l’assunzione di alcuni alimenti e integratori può aumentare temporaneamente i livelli di creatinina. Questo include la carne rossa, la creatina e le proteine in polvere o una dieta ricca di proteine. Mangiare troppa carne o effettuare eccessi sportivi può causare aumenti temporanei. Una dieta a basso contenuto di proteine (con poca carne) può portare a livelli bassi di creatinina. Su questo punto ci soffermeremo nel dettaglio più avanti nel corso dell’articolo;
- funzionalità renale: la causa più comune di creatinina alta è l’insufficienza renale. Quando i reni non riescono a filtrare adeguatamente, la creatinina si accumula nel sangue. Livelli superiori a 1.2 mg/dl possono indicare un certo grado di compromissione renale;
- disidratazione: la carenza di acqua nell’organismo può causare un aumento temporaneo dei livelli di creatinina, poiché riduce il flusso di sangue ai reni e ne compromette la capacità di filtrare i prodotti di scarto;
- problemi muscolari e lesioni: la rabdomiolisi, una condizione in cui i tessuti muscolari si rompono, rilascia una grande quantità di creatinina nel sangue. Anche le miopatie, come la distrofia muscolare, possono causare un aumento dei livelli;
- danni o traumi muscolari: condizioni che causano una riduzione della massa muscolare, come una lunga malattia, un disturbo nervoso o la perdita muscolare dovuta all’invecchiamento, possono portare a livelli bassi di creatinina;
- ostruzioni delle vie urinarie: blocchi nelle vie urinarie, come quelli causati da calcoli renali, ipertrofia prostatica o tumori dell’apparato urinario, possono impedire l’eliminazione della creatinina, portando al suo accumulo nel sangue;
- assunzione di farmaci: alcuni farmaci possono influire sui livelli di creatinina nel sangue. Tra questi rientrano gli anti-infiammatori non steroidei (FANS), alcuni antibiotici, e alcuni farmaci utilizzati in oncologia, cardiologia o gastroenterologia. Anche i farmaci da banco, se assunti a dosaggio elevato per lunghi periodi, possono danneggiare i reni. È importante informare sempre il medico di tutti i farmaci e integratori che si stanno assumendo;
- gravidanza: durante la gravidanza, i livelli di creatinina possono essere leggermente più alti a causa dell’aumento della massa muscolare e del flusso sanguigno ai reni. Tuttavia, un leggero abbassamento della creatinina è più comune durante questa fase;
- ipertiroidismo: l’eccessiva produzione di ormoni tiroidei può temporaneamente aumentare il livello di creatinina nel sangue;
- malattie al fegato: malattie gravi al fegato possono portare a bassi livelli di creatinina;
- malnutrizione: può essere associata a bassi livelli di creatinina.
È fondamentale che la valutazione dei livelli di creatinina sia sempre effettuata da un medico, che terrà conto di tutti questi fattori variabili (sesso, età, massa muscolare, dieta, farmaci, etc.) per giungere a una diagnosi corretta e indicare il percorso terapeutico più adeguato.
Un singolo test di creatinina alta non è sufficiente per diagnosticare una condizione specifica, e spesso sono necessari ulteriori esami di approfondimento.
Quali sono i sintomi della creatinina alta?
La creatinina alta di per sé non provoca sintomi immediati, e la sua presenza non si individua fino a quando non ci si sottopone a un esame del sangue specifico.
I sintomi che possono essere associati alla creatinina alta dipendono, piuttosto, dalle cause sottostanti e dalla gravità della malattia che ha portato all’aumento dei livelli di creatinina nel sangue, in particolare l’insufficienza renale, ma anche infezioni, scarso flusso sanguigno ai reni o un blocco nel sistema urinario.
I più comuni sono i seguenti:
- affaticamento, stanchezza e debolezza;
- problemi di concentrazione o confusione mentale;
- edema o gonfiore, in particolare intorno a occhi, viso, polsi, addome, caviglie o gambe;
- aumento della sete e/o della fame;
- diminuzione della produzione di urina o urina scura, con tracce di sangue o color caffè, oppure un aumento o diminuzione della necessità di urinare, minzione frequente soprattutto di notte (nicturia), o un aumento della quantità delle urine (poliuria);
- difficoltà respiratorie o mancanza di respiro;
- nausea e vomito;
- scarso appetito e perdita di peso;
- prurito della pelle (o prurito generalizzato persistente) o pelle secca;
- crampi muscolari;
- disturbi del sonno o insonnia;
- pressione alta (ipertensione arteriosa);
- dolore al fianco sotto le costole, nella zona dei reni;
- difficoltà ad urinare, bruciore, o perdite anomale;
- alitosi;
- facilità agli ematomi;
- insofferenza al freddo;
- dolore al torace;
- alterato colore della cute;
- irrequietezza delle gambe;
- diminuzione del desiderio sessuale.
Purtroppo, anche l’insufficienza renale può essere asintomatica fino a quando non raggiunge uno stadio avanzato. Per questo motivo, è fondamentale monitorare regolarmente i livelli di creatinina nel sangue attraverso gli esami di routine, specialmente in presenza di fattori di rischio come diabete, ipertensione o malattie renali familiari.
Come si misura la creatinina?
La creatinina viene misurata principalmente attraverso un esame del sangue e un esame delle urine, entrambi fondamentali per valutare la funzionalità renale.
Nel dettaglio, si procede con:
- dosaggio della creatinina nel sangue (creatininemia): è un esame che prevede un semplice prelievo di sangue da una vena del braccio, simile a quelli per altri parametri di routine. La persona che si sottopone al prelievo deve essere a digiuno e non deve aver effettuato sforzi fisici intensi nelle 8-12 ore precedenti. Questo test può essere eseguito da solo o come parte di un gruppo di esami chiamato “pannello metabolico completo” (CMP) o “pannello metabolico di base” (BMP). Come già spiegato prima, un singolo esame della creatininemia non è sufficiente per stimare con precisione la funzionalità renale;
- dosaggio della creatinina nelle urine (creatininuria): questo esame prevede la raccolta di tutta l’urina prodotta nelle 24 ore. La procedura specifica richiede di gettare via la prima urina del mattino e poi raccogliere tutta quella prodotta durante il giorno e la prima del mattino successivo in appositi contenitori, che possono essere acquistati in farmacia. Durante il periodo di raccolta, i contenitori di urina dovrebbero essere conservati in frigorifero o in una borsa frigo con ghiaccio per limitare la crescita di germi e l’azione diretta della luce. Sebbene i livelli di creatinina nelle urine varino durante il giorno, la raccolta delle 24 ore fornisce un quadro più completo;
- clearance della creatinina: questo è un esame più approfondito che mette in relazione i dati raccolti attraverso il prelievo di sangue e l’esame delle urine delle 24 ore. Nello specifico, misura l’eliminazione da parte del rene di una sostanza presente nel sangue. È considerato un parametro abbastanza fedele dello “stress” a cui sono sottoposti i glomeruli e misura in modo molto preciso la funzione renale anche in persone con massa muscolare ridotta, dove i valori ematici di creatinina potrebbero essere falsamente normali o bassi. Anche per questo test è importante essere a digiuno e a riposo da sforzi fisici da almeno 8-12 ore prima del prelievo di sangue;
- tasso di filtrazione glomerulare stimato (eGFR): nei pazienti adulti (di età superiore ai 18 anni), si procede spesso all’analisi di un parametro chiamato GFR (Glomerular Filtration Rate), che misura la velocità con cui i reni filtrano il sangue. L’eGFR viene calcolato utilizzando i livelli di creatinina nel sangue, insieme a informazioni su età, peso, altezza e sesso del paziente. Questo calcolo è considerato un modo più accurato per misurare la salute dei reni rispetto ai soli livelli di creatinina nel sangue o nelle urine. Non richiede alcuna preparazione particolare, a parte evitare di mangiare carne nelle 12 ore precedenti l’esame, poiché la carne può aumentare temporaneamente i livelli di creatinina.
Prima di sottoporsi agli esami è necessario informare sempre il medico curante dell’uso di qualsiasi farmaco o integratore, poiché alcuni di essi possono influenzare i risultati degli esami di creatinina.
Valori di riferimento
Quali sono i valori normali della creatinina? Come si fa a stabilire se i livelli sono alti oppure no? Riportiamo di seguito quanto indicato dall’Istituto Superiore di Sanità:
- il valore normale per la creatinina nel sangue può essere compreso tra 0,84 a 1,21 milligrammi per decilitro (mg/dl). Negli uomini tendono ad essere più elevati rispetto alle donne;
- i valori normali della creatinina urinaria sono 0,8 g per 24 ore e dipendono dalla massa muscolare;
- i valori di riferimento per la clearance della creatinina sono i seguenti: tra i 95 e i 140 millilitri al minuto (ml/minuto) nell’uomo, e tra i 85 e i 130 ml/minuto nella donna.
Come spiegato, però, i valori possono variare a seconda del sesso, dell’età, della massa muscolare e di altri parametri.
Cosa fare in caso di creatinina alta: terapie e trattamenti
L’individuazione della causa sottostante che determina l’innalzamento dei livelli di creatinina nel sangue è fondamentale per stabilire una diagnosi corretta e avviare il percorso terapeutico più adeguato. Il trattamento per abbassare la creatinina alta, infatti, dipende direttamente dalla causa che l’ha provocata.
Ecco le principali terapie e trattamenti, a seconda della causa.
1. In caso di insufficienza renale
Se l’aumento della creatinina è causato da un’insufficienza renale – una condizione in cui i reni non riescono a filtrare adeguatamente il sangue, portando all’accumulo di creatinina – il trattamento può includere:
- farmaci:
- farmaci per controllare la pressione sanguigna (ad esempio, ACE-inibitori o Sartani, che riducono i danni ai capillari glomerulari e abbassano la pressione all’interno delle anse capillari);
- farmaci per ridurre il colesterolo e prevenire ulteriori danni ai reni;
- farmaci per controllare altri sintomi e complicanze dell’uremia, come per esempio, per assicurare livelli corretti di calcio e fosforo;
- farmaci per il trattamento dell’anemia.
- terapie sostitutive (nei casi più gravi):
- gestione della dieta: la dieta è fondamentale per prevenire complicanze e rallentare il corso della malattia renale;
- monitoraggio costante: è essenziale un monitoraggio regolare di pressione sanguigna, zucchero nel sangue (se presente diabete), peso e altri parametri ematochimici (come calcio e fosforo).
2. In caso di disidratazione
Se l’aumento della creatinina è temporaneo e causato dalla disidratazione (che riduce il flusso di sangue ai reni e compromette la loro capacità di filtrare), allora si procede con:
- maggiore assunzione di liquidi: bere molta acqua (circa 2 litri al giorno) per reidratare correttamente l’organismo e permettere ai reni di funzionare meglio;
- evitare bevande che aumentano la disidratazione: ridurre l’assunzione di zuccheri raffinati, bevande con caffeina e alcolici.
3. Altre cause e considerazioni generali
Anche se più rare, esistono altre possibili cause di livelli elevati di creatinina nel sangue e nelle urine, ognuna delle quali può essere trattata in modo differente.
In particolare:
- uropatie ostruttive: in caso di blocco delle vie urinarie (come calcoli renali o ipertrofia prostatica), il trattamento mirerà a rimuovere l’ostruzione per consentire la corretta eliminazione della creatinina;
- farmaci: alcuni farmaci (come FANS e alcuni antibiotici) possono influire sui livelli di creatinina. È fondamentale informare sempre il medico di tutti i farmaci e integratori che si stanno assumendo, così come lo è non interrompere i farmaci senza il suo consenso. Farmaci da banco, se assunti a dosaggi elevati per lunghi periodi, possono danneggiare i reni;
- rabdomiolisi o miopatie: in caso di condizioni che comportano la rottura del tessuto muscolare (rabdomiolisi) o malattie muscolari (miopatie), il trattamento sarà specifico per queste condizioni;
- dieta ricca di proteine o eccessi sportivi: l’assunzione di carne rossa, creatina o proteine in polvere può aumentare temporaneamente i livelli di creatinina. In questi casi, una moderazione può essere consigliabile;
- ipertiroidismo: l’eccessiva produzione di ormoni tiroidei può aumentare temporaneamente la creatinina. Il trattamento sarà volto a gestire la condizione tiroidea.
In ogni caso, è fondamentale seguire sempre le indicazioni del proprio medico e sottoporsi a regolari controlli per monitorare la funzionalità renale.
Come abbassare la creatinina: rimedi e stile di vita
Oltre alle terapie mediche specifiche, esistono diverse raccomandazioni legate allo stile di vita e all’alimentazione che possono aiutare a mantenere sani i reni e a prevenire un ulteriore aumento della creatinina.
Vediamo quali sono.
1. Idratazione: l’acqua come alleata dei reni
Mantenere una corretta idratazione è essenziale per la salute renale. La disidratazione, infatti, può causare un aumento temporaneo dei livelli di creatinina nel sangue, poiché riduce il flusso di sangue ai reni e ne compromette la capacità di filtrare i prodotti di scarto.
Pertanto, bere molta acqua e mantenere una corretta idratazione può essere sufficiente a migliorare la funzione renale in caso di aumento della creatinina dovuto a disidratazione.
I reni regolano la quantità di acqua nell’organismo, aumentandone l’escrezione se in eccesso o riducendola in caso di carenza.
2. Attività Fisica: il giusto equilibrio è cruciale
Abbiamo visto che la creatinina è un prodotto di scarto naturale del metabolismo muscolare, generata dalla contrazione dei muscoli e dal conseguente consumo di energia, di conseguenza l’attività fisica intensa può temporaneamente innalzarne i livelli.
Un eccesso di sforzi fisici o di attività sportiva può portare a un temporaneo aumento della creatinina.
È quindi consigliabile limitare gli sforzi fisici intensi per evitare che i muscoli, lavorando di più, producano maggiori quantità di creatinina.
3. Controllo della pressione sanguigna e della glicemia
L’ipertensione e il diabete sono tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo della malattia renale cronica (MRC).
Ad esempio, il diabete mellito, se non controllato, può portare a sviluppare alterazioni vascolari, inclusi i capillari dei glomeruli renali. Allo stesso modo, valori elevati di pressione arteriosa, se non controllati per anni, possono danneggiare i vasi e i capillari glomerulari del rene, trasformandoli in tessuto sclerotico non più in grado di filtrare il sangue.
Effettuare un controllo regolare della pressione sanguigna e dello zucchero nel sangue è una pratica salutare per prevenire l’aumento della creatinina e i danni ai reni. In tutti gli stadi della malattia renale, è indispensabile tenere la pressione arteriosa quanto più possibile vicina ai valori normali, anche con farmaci specifici.
4. Limitare i farmaci nefrotossici
Come già accennato prima, alcuni farmaci possono influire sui livelli di creatinina nel sangue o danneggiare direttamente i reni, tra cui gli anti-infiammatori non steroidei (FANS) e alcuni antibiotici.
L’assunzione di farmaci utilizzati in oncologia, cardiologia o gastroenterologia può anch’essa causare aumenti temporanei della creatinina. Gli aminoglicosidi (un tipo di antibiotico) possono aumentare la creatinina e produrre danni renali, mentre le cefalosporine possono aumentarla senza causare danni ai reni.
È cruciale evitare di assumere farmaci che possono danneggiare i reni, a meno che non siano stati prescritti dal medico.
5. Altri consigli per la salute renale
Per mantenere sani i reni e prevenire l’aumento della creatinina, si raccomanda anche di:
- evitare l’abuso di alcol e di sostanze illegali;
- mantenere un peso corporeo sano. L’Indice di Massa Corporea (IMC) dovrebbe oscillare tra 20-25 per l’uomo e 19-24 per la donna;
- fare un’attività fisica regolare, evitando però eccessi;
- seguire sempre le indicazioni del proprio medico e sottoporsi a regolari controlli per monitorare la funzionalità renale.
Dieta per la creatinina alta: un pilastro della terapia renale
La dieta rappresenta uno dei cardini della terapia medica nell’insufficienza renale cronica. L’obiettivo principale della dieta è prevenire e correggere gli squilibri metabolico-nutrizionali, rallentare il corso della malattia renale e attenuare fattori di rischio come ipertensione e dislipidemia.
Un approccio dietetico mirato può contribuire a non peggiorare la condizione dei reni e a ritardare la necessità di terapie sostitutive come la dialisi.
Cibi da limitare o evitare
L’apporto dietetico deve essere modulato in base al deficit funzionale renale. Generalmente, è opportuno iniziare la riduzione dell’apporto proteico e fosforico quando la clearance della creatinina è pari o inferiore a 40 ml/min (o la creatininemia è pari o superiore a 2.5 mg/dl).
Nello specifico, si raccomanda di ridurre l’apporto di:
- proteine (specialmente animali): un eccessivo consumo di proteine, in particolare carne rossa, può temporaneamente aumentare i livelli di creatinina. La riduzione dell’apporto proteico è necessaria per diminuire i prodotti del catabolismo proteico (come urea, creatinina, acido urico) che il rene malato non è più in grado di eliminare adeguatamente. Le diete ipoproteiche raccomandano solitamente 0.6 grammi di proteine per kg di peso ideale al giorno. Si prediligono le proteine di origine animale di alto valore biologico per garantire l’apporto ottimale di aminoacidi essenziali, mentre le proteine di origine vegetale contenute in prodotti come pane, pasta e riso normali dovrebbero essere limitate o sostituite con prodotti aproteici specifici;
- sale (sodio): la riduzione dell’apporto di sodio è cruciale, specialmente in presenza di ipertensione arteriosa, comune nella maggior parte dei soggetti con insufficienza renale cronica. Dosi controllate di sale (ad esempio, 2g sale da cucina aggiunti a cottura ultimata) possono essere sufficienti;
- alimenti ricchi di fosforo: la ritenzione di fosfati compare già in fase precoce dell’insufficienza renale a causa della ridotta escrezione renale. Un eccesso di fosforo nel sangue (iperfosforemia) stimola le paratiroidi. È consigliabile ridurre o escludere alimenti come latte e latticini, che sono ricchi di fosforo. Nelle fasi più avanzate, la sola riduzione alimentare potrebbe non bastare, rendendo necessario l‘uso di farmaci “chelanti” il fosforo, come il carbonato di calcio;
- zuccheri raffinati, bevande con caffeina e alcolici: questi possono aumentare la disidratazione corporea e affaticare i reni;
- eccesso di lipidi: un apporto eccessivo di grassi può peggiorare la dislipidemia, una condizione comune in questi pazienti. La quota calorica proveniente dai lipidi non dovrebbe superare il 30-32% delle calorie totali, preferendo acidi grassi mono e polinsaturi.
Cibi consigliati e principi nutrizionali
Abbiamo visto cosa non mangiare o ridurre al fine di controllare i livelli di creatinina nell’organismo, ma soprattutto di prevenire o tenere sotto controllo le cause di creatinina alta, ma quali sono i cibi consigliati e come bisogna impostare un piano nutrizionale corretto?
- apporto calorico adeguato: l’apporto calorico deve essere sufficiente a coprire tutte le esigenze nutrizionali, evitando che la piccola quota proteica introdotta venga utilizzata a scopo energetico. Si raccomandano circa 35 KCal per kg di peso ideale al giorno per attività fisiche non intense;
- frutta, verdura, semi e cereali integrali: aumentare il consumo di questi alimenti può apportare fibre e aiutare l’equilibrio intestinale;
- prodotti aproteici: per bilanciare la dieta ipoproteica, è spesso necessario sostituire pane, pasta e riso normali con prodotti speciali aproteici;
- acqua: bere molta acqua per favorire il funzionamento renale.
Si raccomanda, comunque, di affidarsi a un medico o un nutrizionista esperto per delineare un percorso adatto alle proprie esigenze, evitando così il ricorso, pericoloso, al fai da te.
Domande Frequenti (FAQ)
La creatinina è un prodotto di scarto naturale del metabolismo muscolare. Si forma quando i muscoli si contraggono e consumano energia. Successivamente, entra nel flusso sanguigno, viene filtrata dai reni ed eliminata attraverso le urine. È una sostanza normalmente presente nel corpo.
La misurazione della creatinina è essenziale per valutare la salute dei reni. Livelli elevati nel sangue spesso indicano un malfunzionamento renale, con i reni che non riescono a filtrare e rimuovere la sostanza correttamente. Il test aiuta a diagnosticare e monitorare problemi renali.
Si misura principalmente tramite prelievo di sangue (creatininemia), a digiuno e senza sforzi fisici significativi nelle 8-12 ore precedenti. Può anche essere misurata con un esame delle urine delle 24 ore (creatininuria). Spesso si usano questi dati per calcolare l’eGFR o la clearance della creatinina, indicatori più precisi della funzione renale.
Le cause includono insufficienza renale, disidratazione, ostruzioni delle vie urinarie (es. calcoli renali), rabdomiolisi o miopatie. Anche l’assunzione di alcuni farmaci (FANS, antibiotici) o la gravidanza possono causare aumenti.
L’alta creatinina di per sé non ha sintomi immediati; dipendono dalla causa, soprattutto dall’insufficienza renale. Possono manifestarsi fatica, debolezza, gonfiore (edema) alle gambe o al viso, ridotta produzione di urina, nausea, vomito, prurito e confusione mentale.
Il trattamento è specifico per la causa sottostante. Se è un’insufficienza renale, si usano farmaci per pressione sanguigna e colesterolo. Nei casi gravi, possono essere necessarie dialisi o trapianto di reni. Per la disidratazione, basta un aumento dell’assunzione di liquidi. È cruciale consultare sempre il medico per indicazioni personalizzate.
Sì, la dieta influenza i livelli di creatinina. Un eccesso di carne rossa, creatina o proteine in polvere può temporaneamente aumentarla. Per i reni sani, si consiglia una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura, con poco sale. In caso di insufficienza renale, è raccomandata una dieta a ridotto apporto proteico.