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Eclampsia in gravidanza: quali sono i rischi?

da | Apr 3, 2023 | Gravidanza, Sanità Integrativa | 0 commenti

Quando si parla di gravidanza a rischio si fa riferimento a diverse condizioni in grado, potenzialmente, di compromettere la salute del bambino e della madre, tra cui la cosiddetta gestosi, più correttamente detta preeclampsia. Il prefisso “pre”, però, ci fa capire che si tratta di qualcosa che precede altro, ovvero la eclampsia.  

L’eclampsia è una complicanza molto grave della gravidanza, più grave della preeclampsia, caratterizzata, come vedremo nel dettaglio, da crisi convulsive potenzialmente fatali

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è la eclampsia, quali sono le differenze con la preeclampsia e come comportarsi in presenza di questa condizione. 

Cosa è la eclampsia?

L’eclampsia è una condizione medica che può verificarsi durante la gravidanza, solitamente nel terzo trimestre. Si tratta di una sindrome polimorfa, caratterizzata da pressione sanguigna alta e danni ai reni.

Le donne colpite da eclampsia possono sperimentare crisi convulsive, molto pericolose per se stesse e per il feto, che possono verificarsi improvvisamente e senza preavviso, ma spesso sono precedute da altri sintomi di preeclampsia, come: 

L’eclampsia colpisce circa 1 donna su 200 che presenta già  sintomi accertati della preeclampsia, anche in assenza di una storia di convulsioni. 

Sono considerate maggiormente a rischio le donne a cui è stata diagnostica la preeclampsia, ma anche in caso di:

Trattandosi di una complicazione grave della gravidanza, questa condizione medica richiede un trattamento d’urgenza per prevenire conseguenze più gravi. Se si sospetta di avere sintomi riconducibili a preeclampsia o eclampsia, si consiglia di contattare immediatamente il medico o recarsi al pronto soccorso.

Qual è la differenza tra preeclampsia ed eclampsia? 

La preeclampsia e l’eclampsia sono due condizioni mediche che possono verificarsi durante la gravidanza, compromettendo la salute della futura mamma e del bambino. Una precede l’altra, ma qual è la differenza tra le due?

La preeclampsia è una complicazione della gravidanza caratterizzata da pressione sanguigna alta (ipertensione) e danni ai reni (proteinuria), che può verificarsi dopo la 20a settimana di gravidanza; è considerata una condizione grave, che richiede una diagnosi e un trattamento tempestivo per prevenire danni irreversibili

L’eclampsia, invece, è una forma più grave di preeclampsia, una sua evoluzione, in cui la donna presenta crisi convulsive o convulsioni, spesso precedute da sintomi tipici della gestosi. 

Si tratta, come spiegato, di una emergenza medica che richiede un trattamento immediato per prevenire danni permanenti alla madre e al bambino.

In conclusione, possiamo dire che eclampsia e preeclampsia sono l’una l’evoluzione dell’altra.  

Quali sono i rischi in caso di eclampsia?

La eclampsia può portare a numerose complicanze sia per la madre che per il feto. Le più comuni sono le seguenti:

  • insufficienza renale: la eclampsia può causare danni ai reni della madre, portando a insufficienza renale. In alcuni casi, la madre potrebbe doversi sottoporre a dialisi per mantenere la funzione renale;
  • problemi neurologici: le crisi convulsive possono danneggiare il cervello della madre, causando problemi neurologici come perdita di memoria, difficoltà di apprendimento e paralisi;
  • problemi cardiovascolari, come insufficienza cardiaca, infarto e ictus;
  • distacco di placenta, che può portare a una ridotta ossigenazione del feto;
  • nascita prematura: la eclampsia può portare a un parto prematuro, il che può comportare rischi per la salute del feto, come problemi respiratori e di sviluppo;
  • mortalità materna e fetale, specialmente se non viene trattata tempestivamente.

È importante sottolineare che il trattamento tempestivo della eclampsia può ridurre il rischio di complicanze sia per la madre che per il feto. Pertanto, è fondamentale sottoporsi a controlli regolari durante la gravidanza e segnalare ogni sintomo al proprio medico.

Cosa fare in caso di eclampsia?

Il trattamento dell’eclampsia dipende dalla gravità della condizione. In generale, il primo passo è quello di stabilizzare la madre e il feto, se necessario. Ciò può includere la somministrazione di farmaci per controllare la pressione sanguigna e prevenire le crisi convulsive.

Inoltre, in caso di eclampsia la gravidanza viene considerata a rischio, e spesso è necessario pianificare un parto prematuro per evitare danni alla madre e al feto. Se il parto non è possibile immediatamente, la madre potrebbe dover essere ospedalizzata per un monitoraggio costante.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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